domenica 16 giugno 2019
UN UOMO PICCHIA LA MOGLIE NEL PERIODO DELLA SEPARAZIONE MA IL GIUDICE LO ASSOLVE VISTO CHE UN PERITO LO HA DICHIARATO INCAPACE DI INTENDERE E DI VOLERE
SECONDO IL MEDICO, ERA AFFETTO DA UN FORTE STATO DEPRESSIVO E L’EPISODIO È STATO GIUDICATO UN CASO ISOLATO E NON RICONDUCIBILE A FUTURE AZIONI DELLO STESSO TIPO
Chiara Ammendola per milano.fanpage.it
È stato assolto dalle accuse di maltrattamenti nei confronti della moglie perché, secondo un perito psichiatrico, l'uomo era affetta da una depressione causata dalla separazione in corso proprio dalla donna. E dunque le botte che la moglie avrebbe subito in quel periodo sarebbero frutto di un caso isolato, dovuto alla situazione psicologica dell'uomo in quel momento ritenuto incapace di intendere e di volere.
Come riportato da IlGiorno, è accaduto a Pavia, dove il giudice ha così deciso di accogliere la richiesta dell'avvocato difensore dell'uomo e assolverlo dal reato contestato, ovvero quello di maltrattamenti e lesioni, così come previsto all’articolo 572 del codice penale e all’articolo 582. La vicenda era partita dalla denuncia della moglie dell'uomo che aveva raccontato alle forze dell'ordine di essere stata picchiata dal marito dal quale si stava separando: botte che le avrebbero provocato anche lesioni serie, al volto e al naso.
E così è iniziato dopo mesi il processo durante il quale è stata effettuata una perizia psichiatrica all'uomo: ed è stato proprio il medico a scrivere nel suo rapporto che l'uomo, residente a Pavia con i due figli e quella che al tempo era la moglie, nel periodo della separazione stava vivendo un forte stato depressivo. E per questo il giudice, così come spiegato dal difensore dell'uomo, ha deciso di assolverlo da tutte le accuse. "Il mio assistito è stato dichiarato non socialmente pericoloso – ha spiegato il legale Antonio Salvio – in quanto lo stato depressivo era strettamente legato solo a quel periodo. Il perito è stato attento a valutare la situazione umana". Per questo non è stata applicata nessuna misura di sicurezza. Le motivazioni della sentenza verranno comunque depositate più avanti.
Fonte: qui
“SIAMO SALITI SUL RAZZO DELLA TECNOLOGIA MA ABBIAMO DISTRUTTO LA NATURA”, AL PORTO DI CATANIA ARRIVA IL “TERZO PARADISO”, L’OPERA CON PLASTICA RICICLATA DI MICHELANGELO PISTOLETTO REALIZZATA PER LA PRIMA VOLTA SUL MARE
SECONDO IL MINISTERO DELL’AMBIENTE, I MATERIALI PLASTICI RAPPRESENTANO L’85% DEI RIFIUTI TROVATI IN MARE E LUNGO LE COSTE… - VIDEO
MARE DI PLASTICA DI PISTOLETTO AL PORTO DI CATANIA
Francesca Santolini per www.lastampa.it
L’Etna guarda dall’alto il “Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistoletto. Perché l’artista che più di ogni altro ha saputo portare i valori dell’etica e della sostenibilità nei campi dell’arte, ha scelto il meraviglioso capoluogo etneo per rappresentare il Terzo Paradiso.
Una grande opera collettiva che dal 2005, anno in cui venne presentata per la prima volta alla Biennale di Venezia, viaggia in tutto il mondo, passando dagli spazi antistanti il Louvre di Parigi, all’isola di Cuba. Tuttavia stavolta, per la prima volta, il Terzo Paradiso è realizzato sul mare: 30 metri di rifiuti di plastica recuperati dall’ambiente marino raffigurano il simbolo dell’infinito, ma con un cerchio in più. “Perché è nel cerchio centrale che bisogna trovare l’equilibrio. L’individuo da solo non può realizzare nulla. Io esisto perché posso fare qualcosa per te e tu puoi fare qualcosa per me. Tu e io insieme facciamo noi”.
E in questo caso, l’impegno e il messaggio forte che arriva dall’artista è per una delle più grandi emergenze ambientali dei nostri tempi, l’inquinamento della plastica nel mare. “Siamo saliti sul razzo della scienza, della tecnologia e del consumismo che ne è derivato – dichiara Pistoletto – e nello stesso tempo abbiamo abbandonato la natura, l’abbiamo degradata, consumata, distrutta. Adesso è arrivato il momento che la scienza si assuma la responsabilità di un progresso che non porti più via dalla natura, ma che ci riporti alla natura. Certamente, non è pensabile tornare indietro ai tempi dell’uomo delle caverne, ma dobbiamo trovare un equilibrio tra natura e progresso scientifico. Questo equilibrio è il Terzo Paradiso”.
Nel Mare Nostrum si concentra il 7% della microplastica dispersa a livello globale, e secondo il Ministero dell’ambiente, i materiali plastici rappresentano l’85% dei rifiuti trovati in mare e lungo le coste, con oltre 8 milioni di tonnellate di plastica riversate ogni anno. Lo sa bene Ornella Laneri, donna vulcanica e determinata, che, oltre ad essere una convinta imprenditrice green, è la presidente della Fondazione OELLE Mediterraneo antico, che incantata da Pistoletto dagli anni dell’Università “ha colto subito il messaggio del maestro e l’ha reso fisico. Abbiamo tutti il dovere di dire qualcosa di fronte alle emergenze ambientali.
Fonte: qui
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