9 dicembre forconi: 06/16/19

domenica 16 giugno 2019

VI RICORDATE IL FINLANDESE CHE AVEVA PALPEGGIATO LA POLIZIOTTA ED ERA STATO SUBITO LIBERATO? HA TENTATO DUE RAPINE ALLA STAZIONE DI REGGIO EMILIA, ARMATO DI UNA MAZZA IN FERRO, SCATENANDO IL PANICO E AGGREDENDO E MINACCIANDO DUE DONNE



SI TRATTA DI DARKO KOKU ASARE LAURI, 28 ANNI, DI ORIGINI GHANESI MA A TUTTI GLI EFFETTI CITTADINO DELLA FINLANDIA

Armato di una mazza in ferro ha scatenato il panico davanti alla stazione, ha aggredito e minacciando due donne e ha cercato di ottenere da loro dei soldi.

Protagonista di questi momenti di follia è stato ancora il finlandese più tristemente noto di Reggio Emilia: Darko Koku Asare Lauri, 28 anni, di origini ghanesi ma a tutti gli effetti cittadino della Finlandia. Un episodio di violenza avvenuto nemmeno 24 ore dopo che il ragazzo, arrestato sabato per violenza sessuale aggravata nei confronti di una poliziotta della Polfer, è stato rilasciato poiché il magistrato ha ritenuto il fatto «di lieve entità».
Darko Koku Asre LauriDARKO KOKU ASRE LAURI

Il 28enne è conosciuto da settimane da chi frequenta la zona della stazione e di via Roma per i suoi momenti di follia e di rabbia che, spesso, si traducono in urla contro passanti incolpevoli e insulti verso commercianti e pendolari. Violenza che è cresciuta giorno dopo giorno, in una escalation che ha avuto il suo apice ieri mattina, quando il finlandese si è presentato in piazzale Marconi armato di una mazza di ferro.

Brandendo l’arma come fosse una clava, il 28enne verso le 8.30 ha urlato qualche frase sconnessa e incomprensibile per poi scagliarsi contro una donna: l’ha spinta, l’ha insultata e, minacciando di colpirla, le ha chiesto dei soldi. Non riuscendo a ottenere il denaro dalla pendolare, che ha opposto resistenza alle violenze dello straniero, il criminale ha gironzolato ancora per qualche minuto davanti alla stazione per poi disfarsi della mazza e avventarsi contro una seconda signora, colpevole solo di passare nel posto sbagliato al momento sbagliato.

L’ha spinta, sempre chiedendole dei soldi, ma anche in questo caso non è riuscito nel suo intento. Ma il 28enne, molto agitato ed evidentemente in preda a un raptus di follia, avrebbe continuato ad aggredire altre donne se non fosse stato per l’arrivo degli agenti delle Volanti.

Nei minuti in cui il finlandese scatenava il panico in piazzale Marconi, alle centrali operative delle forze dell’ordine sono arrivate decine di chiamate da parte di passanti e commercianti allarmati da quel ragazzo, armato di mazza, che urlava e minacciava chiunque.

STAZIONE REGGIO EMILIASTAZIONE REGGIO EMILIA
Così, in pochi minuti, sul posto sono intervenute diverse pattuglie della polizia che hanno individuato, fermato e ammanettato il 28enne in evidente stato di agitazione. «Vista la sua alterazione psicofisica – ha spiegato il dirigente delle Volanti, Carlo Maria Basile – inizialmente lo abbiamo portato in ospedale ma i medici ci hanno spiegato che non c’erano le condizioni per effettuare un Tso».

Dal Santa Maria Nuova il malvivente è quindi stato portato in questura dove, al termine degli accertamenti e raccolte le denunce delle due donne, è stato arrestato per la doppia tentata rapina e condotto in carcere in serata, su disposizione del pm Giacomo Forte. «Sul posto – ha concluso Basile – abbiamo anche ritrovato la mazza utilizzata dall’arrestato: l’aveva gettata in un cassonetto, probabilmente fra una tentata rapina e l’altra».

Una violenza, quella del 28enne verso il genere femminile, che si aggiunge alle molestie compiute sabato nei confronti di una poliziotta della Polfer: fermato sabato dopo aver creato il panico in un bar della stazione, il criminale le ha toccato il seno, per poi praticare dell’autoerotismo davanti a lei.

Fonte: qui

UN UOMO PICCHIA LA MOGLIE NEL PERIODO DELLA SEPARAZIONE MA IL GIUDICE LO ASSOLVE VISTO CHE UN PERITO LO HA DICHIARATO INCAPACE DI INTENDERE E DI VOLERE

SECONDO IL MEDICO, ERA AFFETTO DA UN FORTE STATO DEPRESSIVO E L’EPISODIO È STATO GIUDICATO UN CASO ISOLATO E NON RICONDUCIBILE A FUTURE AZIONI DELLO STESSO TIPO
Chiara Ammendola per milano.fanpage.it
uomo picchia la moglieUOMO PICCHIA LA MOGLIE

È stato assolto dalle accuse di maltrattamenti nei confronti della moglie perché, secondo un perito psichiatrico, l'uomo era affetta da una depressione causata dalla separazione in corso proprio dalla donna. E dunque le botte che la moglie avrebbe subito in quel periodo sarebbero frutto di un caso isolato, dovuto alla situazione psicologica dell'uomo in quel momento ritenuto incapace di intendere e di volere.

Come riportato da IlGiorno, è accaduto a Pavia, dove il giudice ha così deciso di accogliere la richiesta dell'avvocato difensore dell'uomo e assolverlo dal reato contestato, ovvero quello di maltrattamenti e lesioni, così come previsto all’articolo 572 del codice penale e all’articolo 582. La vicenda era partita dalla denuncia della moglie dell'uomo che aveva raccontato alle forze dell'ordine di essere stata picchiata dal marito dal quale si stava separando: botte che le avrebbero provocato anche lesioni serie, al volto e al naso.

uomo picchia la moglieUOMO PICCHIA LA MOGLIE
E così è iniziato dopo mesi il processo durante il quale è stata effettuata una perizia psichiatrica all'uomo: ed è stato proprio il medico a scrivere nel suo rapporto che l'uomo, residente a Pavia con i due figli e quella che al tempo era la moglie, nel periodo della separazione stava vivendo un forte stato depressivo. E per questo il giudice, così come spiegato dal difensore dell'uomo, ha deciso di assolverlo da tutte le accuse. "Il mio assistito è stato dichiarato non socialmente pericoloso – ha spiegato il legale Antonio Salvio – in quanto lo stato depressivo era strettamente legato solo a quel periodo. Il perito è stato attento a valutare la situazione umana". Per questo non è stata applicata nessuna misura di sicurezza. Le motivazioni della sentenza verranno comunque depositate più avanti.

Fonte: qui

“SIAMO SALITI SUL RAZZO DELLA TECNOLOGIA MA ABBIAMO DISTRUTTO LA NATURA”, AL PORTO DI CATANIA ARRIVA IL “TERZO PARADISO”, L’OPERA CON PLASTICA RICICLATA DI MICHELANGELO PISTOLETTO REALIZZATA PER LA PRIMA VOLTA SUL MARE

SECONDO IL MINISTERO DELL’AMBIENTE, I MATERIALI PLASTICI RAPPRESENTANO L’85% DEI RIFIUTI TROVATI IN MARE E LUNGO LE COSTE… - VIDEO

MARE DI PLASTICA DI PISTOLETTO AL PORTO DI CATANIA


Francesca Santolini per www.lastampa.it

il terzo paradiso di pistolettoIL TERZO PARADISO DI PISTOLETTO
L’Etna guarda dall’alto il “Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistoletto. Perché l’artista che più di ogni altro ha saputo portare i valori dell’etica e della sostenibilità nei campi dell’arte, ha scelto il meraviglioso capoluogo etneo per rappresentare il Terzo Paradiso.

Una grande opera collettiva che dal 2005, anno in cui venne presentata per la prima volta alla Biennale di Venezia, viaggia in tutto il mondo, passando dagli spazi antistanti il Louvre di Parigi, all’isola di Cuba. Tuttavia stavolta, per la prima volta, il Terzo Paradiso è realizzato sul mare: 30 metri di rifiuti di plastica recuperati dall’ambiente marino raffigurano il simbolo dell’infinito, ma con un cerchio in più. “Perché è nel cerchio centrale che bisogna trovare l’equilibrio. L’individuo da solo non può realizzare nulla. Io esisto perché posso fare qualcosa per te e tu puoi fare qualcosa per me. Tu e io insieme facciamo noi”.

il terzo paradiso di pistolettoIL TERZO PARADISO DI PISTOLETTO
E in questo caso, l’impegno e il messaggio forte che arriva dall’artista è per una delle più grandi emergenze ambientali dei nostri tempi, l’inquinamento della plastica nel mare. “Siamo saliti sul razzo della scienza, della tecnologia e del consumismo che ne è derivato – dichiara Pistoletto – e nello stesso tempo abbiamo abbandonato la natura, l’abbiamo degradata, consumata, distrutta. Adesso è arrivato il momento che la scienza si assuma la responsabilità di un progresso che non porti più via dalla natura, ma che ci riporti alla natura. Certamente, non è pensabile tornare indietro ai tempi dell’uomo delle caverne, ma dobbiamo trovare un equilibrio tra natura e progresso scientifico. Questo equilibrio è il Terzo Paradiso”.



il terzo paradiso di pistolettoIL TERZO PARADISO DI PISTOLETTO
Nel Mare Nostrum si concentra il 7% della microplastica dispersa a livello globale, e secondo il Ministero dell’ambiente, i materiali plastici rappresentano l’85% dei rifiuti trovati in mare e lungo le coste, con oltre 8 milioni di tonnellate di plastica riversate ogni anno. Lo sa bene Ornella Laneri, donna vulcanica e determinata, che, oltre ad essere una convinta imprenditrice green, è la presidente della Fondazione OELLE Mediterraneo antico, che incantata da Pistoletto dagli anni dell’Università “ha colto subito il messaggio del maestro e l’ha reso fisico. Abbiamo tutti il dovere di dire qualcosa di fronte alle emergenze ambientali. 

Fonte: qui