9 dicembre forconi: 12/16/17

sabato 16 dicembre 2017

La fuga dei giovani dall’ospizio Italia

Non riesco a dar torto a quei 38 mila giovani adulti, il 28,5% dei quali laureati, che nel 2016 hanno abbandonato l’Italia secondo quanto ci racconta Istat. Questo dato, che fa riferimento alla classe d’età dei 25-39enni, è solo la punta di un iceberg sul quale la nostra già periclitante demografia rischia di andare a sbattere, affrettando quella trasformazione dell’Italia in un gigantesco ospizio a cielo aperto, visto che sempre nel 2016 i dati Istat ci dicono che sono nati circa 12 mila bambini in meno.
Non riesco a dar loro torto per la semplice ragione che molto probabilmente là fuori troveranno quello che qui non c’è, malgrado se parli tantissimo. Un lavoro decente, quindi, ma soprattutto le grandi assenti nel nostro paese: le opportunità. Noto peraltro che questo pensiero sembra essere sempre più diffuso visto che Istat nota con un certo sconcerto che il saldo demografico dei residenti, ossia la differenza fra gli italiani che rientrano dall’estero e quelli che si cancellano dall’anagrafe per andare all’estero, è in costante peggioramento da dieci anni, passando da praticamente zero a  80 mila.
Per essere ancora più precisi, “sono 81 mila gli emigrati italiani con più di 24 anni nel corso del 2016, l’11% in più rispetto all’anno precedente. Di questi, quasi 25mila posseggono la laurea (31%)”, Parliamo quindi di tutte le classi di età superiori ai 24 anni. Complessivamente gli italiani finiti all’estero sono stati 115 mila, il 73% del totale delle emigrazioni dall’Italia per l’estero. “Il numero degli emigrati italiani si è più che triplicato rispetto a dieci anni prima passando da 36mila del 2007 a 115mila del 2016. Le immigrazioni, d’altro canto, interessano i nostri connazionali solo nel 13% dei casi (38mila). I due flussi danno origine così a un saldo migratorio dei soli cittadini italiani di -77mila unità”. Quanto alle destinazioni, il 2016 è stato l’anno del Regno Unito, probabilmente perché molti hanno pensato di farsi registrare laggiù nel timore che la Brexit chiudesse i cancelli di accesso. Ma poi rimangono le destinazioni classiche, nell’ordine la Germania, la Svizzera e la Francia, con la Spagna a chiudere la classifica dei principali paesi di arrivo. 
Quanto alle regioni di provenienza, si segnalano i movimenti migratori di confine, ossia dalle regioni del nord verso i paesi limitrofi, e poi dalla Sicilia. E’ interessante poi osservare che la voglia di stare in Italia scema anche fra gli stranieri.
Arrivano sempre meno persone dall’estero, mentre aumentano sempre più le emigrazioni, in gran parte italiane, come abbiamo visto. Tutto ciò, che rende vagamente surreale il dibattito sull’immigrazione, non fa altro che peggiorare la nostra piramide demografica, ormai sempre più sbilanciata verso la cima (gli anziani) a scapito della base (i giovani). A fronte di questi numeri è più che legittimo chiedersi quanto il recente miglioramento della disoccupazione giovanile, registrato sempre da Istat negli ultimi dati relativi al mercato del lavoro in ottobre, dipenda dall’emigrazione piuttosto che dal miglioramento del mercato del lavoro. Cancellarsi dall’anagrafe italiana porta con sé anche la cancellazione dalle liste di disoccupazione, evidentemente.
Ma aldilà di questa circostanza, non riesco a dar torto a questi giovani più o meno adulti e istruiti che hanno la (s)ventura di esser nati in un paese che ormai, per evidenti ragioni di senilità incipiente, volge la sua attenzione alla popolazione anziana assai più che a quelli che lo diventeranno. Basti ricordare l’ossessione del nostro dibattito pubblico per le pensioni che anche in occasione della ultima legge di bilancio ha dato ampia prova di sé.  E’ sufficiente un semplice esperimento per verificarlo. La voce “pensioni”, ricercata in una agenzia di stampa, ha originato 920 record dall’1 novembre all’1 dicembre. La voce “lavoro giovani” più o meno la metà, circa 500. La voce bebé 217. Per quanto rudimentale, questo metodo consente di misurare l’attenzione della stampa e della politica su questi argomenti in occasione del Grande Dibattito che si sta consumando sulla manovra finanziaria. E se andiamo a vedere gli stanziamenti osserviamo anche come questa differenza si replichi nelle risorse che queste categorie mobilitano. L’ennesima riforma delle pensioni, che allarga la platea dell’Ape social, costerà circa 250 milioni in più di spesa pensionistica fino al 2020. Costi che certo non si esauriscono in un triennio. Al contrario durerà solo un triennio il bonus bebé per il quale sono pure stati ridotti i fondi. Ciò a fronte di una situazione di grave denatalità.
Ce n’è abbastanza per comprendere chi decida di tentare la fortuna fuori dall’ospizio Italia. Si comprende un po’ meno come sia possibile che tutto ciò non susciti granché attenzione: nel migliore dei casi, una rassegnata alzata di spalle. 
Fonte: qui

LIBERI DI MORIRE - DOPO UN TORTUOSO CAMMINO ARRIVA FINALMENTE AL SUO TRAGUARDO LA LEGGE SUL BIOTESTAMENTO APPROVATA OGGI IN SENATO

ECCO COSA PREVEDONIO I 6 ARTICOLI DEL TESTO


Dopo aver retto l'urto del voto segreto e l'esame degli emendamenti, la legge sul biotestamento è arrivata al traguardo. Il testo sulle Disposizioni anticipate di trattamento e in materia di consenso informato, già licenziato dalla Camera, è passato senza modifiche al Senato.

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La legge è stata quindi approvata in via definitiva con 180 favorevoli, 71 contrari e sei astensioni. Al termine del voto finale, l'aula ha lungamente applaudito l'approvazione del provvedimento.

In Italia la legge sul biotestamento, dopo aver superato lo scoglio Camera è rimasta impantanata a Palazzo Madama a lungo ed è da tempo oggetto di polemiche e controversie politiche. Ma cosa prevede il testo della legge? Quali sono i doveri del medico? Cos'è il consenso informato? E le 'Dat'?

IL CONSENSO INFORMATO - La legge sul testamento biologico è costituita da 6 articoli. L'articolo 1 tratta del consenso informato, stabilisce il diritto del paziente di rifiutare in tutto o in parte i trattamenti e di revocare il consenso. Nutrizione e idratazione artificiale sono da considerarsi "trattamenti sanitari". Il medico può rifiutarsi di 'staccare la spina'. Il medico - recita l'emendamento - è tenuto a rispettare la volontà espressa dal paziente di rifiutare il trattamento sanitario o di rinunciare al medesimo "e, in conseguenza di ciò, è esente da responsabilità civile o penale. Il paziente non può esigere trattamenti sanitari contrari a norme di legge, alla deontologia professionale o alle buone pratiche clinico assistenziali".

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Le strutture sanitarie devono dare piena attuazione alla legge e dovendo dare piena attuazione alla legge, e sono chiamate a trovare una 'risposta attiva', affinché la volontà del paziente sia rispettata. Inoltre l'articolo 1 bis tocca il tema della terapia del dolore, del divieto di ostinazione irragionevole nelle cure e della possibilità di ricorre alla sedazione palliativa profonda continua.

COSA E' PREVISTO PER I MINORI? - L'articolo 2 analizza il tema dei minori o di persona incapace e chiarisce che la persona minore di 18 anni e la persona legalmente incapace o sottoposta ad amministrazione di sostegno, qualora quest'ultimo incarico preveda anche l'assistenza e la rappresentanza in ambito sanitario, ha diritto alla valorizzazione delle proprie capacità di comprensione e di decisione, ricevendo informazioni sulle scelte relative alla propria salute in modo consono alle sue capacità ed esprimendo la propria volontà. Il consenso informato è espresso dai genitori esercenti la responsabilità genitoriale o dal tutore o dall'amministratore di sostegno, tenuto conto della volontà della persona minore di età o legalmente incapace o sottoposta ad amministrazione di sostegno.

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COSA SONO LE DAT? - L'articolo 3 è relativo alle Dat, le disposizioni anticipate di trattamento. Ogni persona maggiorenne e capace di intendere e di volere, in previsione di una propria futura incapacità di autodeterminarsi può, attraverso disposizioni anticipate di trattamento, esprimere le proprie convinzioni in materia di trattamenti sanitari, indicando una persona di sua fiducia (il fiduciario) che lo rappresenti nelle relazioni con il medico e con le strutture sanitarie.

COME FUNZIONANO LE DAT? - Il medico è tenuto al pieno rispetto delle Dat le quali possono essere disattese, in tutto o in parte, dal medico, in accordo con il fiduciario, qualora sussistano motivate e documentabili possibilità, non prevedibili all'atto della sottoscrizione, di poter altrimenti conseguire concrete possibilità di miglioramento delle condizioni di vita. Nel caso in cui le Dat non indichino un fiduciario, si legge nel testo, vengono sentiti i familiari. Le Dat devono essere redatte in forma scritta, datate e sottoscritte davanti a un pubblico ufficiale, a un medico o a due testimoni. Con la medesima forma sono rinnovabili, modificabili e revocabili in ogni momento.

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LE CURE SI POSSONO PIANIFICARE? - L'articolo 4 è dedicato alla pianificazione condivisa delle cure, rispetto all'evolversi delle conseguenze di una patologia cronica e invalidante o con prognosi infausta. Il personale sanitario è tenuto ad attenersi a quanto stabilito nella pianificazione delle cure qualora il paziente venga a trovarsi nella condizione di non poter esprimere il proprio consenso o in una condizione di incapacità. La pianificazione delle cure può essere aggiornata al progressivo evolversi della malattia su richiesta del paziente o su suggerimento del medico.

E CHI HA GIA' DEPOSITATO UNA DICHIARAZIONE? - L'articolo 5 stabilisce che quanto previsto dalla legge sul biotestamento si applica anche alle dichiarazioni in merito già presentate e depositate. Infine, l'articolo 6 stabilisce che entro il mese di aprile, a partire dall'anno successivo all'entrata in vigore della legge, il ministero della Salute presenti al Parlamento una relazione sull'applicazione della norma.

Fonte: qui

DRAGHI BCE: VA TUTTO BENE!

Ieri Mario Draghi nella conferenza stampa di fine anno, ha detto che la BCE non ha discusso dell’eventualità di slegare il QE dall’andamento dell’inflazione.
Se qualcuno lo conosce, visto che ieri ha anche detto che il rischio deflazione è completamente scomparso, li dica che la deflazione da debiti è ancora qui più viva che mai, lo chieda a quelli di Steinhoff di cui parleremo a breve, ma soprattutto li ricordi che il QE è una bomba deflattiva, più sommergono il mercato di liquidità è più la velocità di circolazione della moneta implode…
La Bce mantiene i tassi di interesse invariati, destinati a rimanere ai livelli attuali . «Permane la necessità di un ampio grado di stimolo monetario affinché le spinte inflazionistiche continuino ad accumularsi e per sostenere la dinamica dell’inflazione complessiva nel medio periodo», lo ha detto il presidente della Banca Centrale europea, Mario Draghi nell’atteso discorso, l’ultimo dell’anno da Francoforte. Il vertice della Bce ha quindi confermato le attese del mercato che non si aspettava variazioni al rialzo. Ma ha confermato anche che la Bce si sta muovendo lungo un percorso molto diverso da quello tracciato dalla Federal Reserve che ieri ha avviato un’altra stretta sui tassi cui ne dovrebbero seguire altre tre lungo tutto il 2018.
Comprate euro mi raccomando…
«La vasta maggioranza dei governatori e’ d’accordo nel mantenere le caratteristiche di “apertura” del programma di acquisti di bond», ha spiegato Draghi chiarendo che il Qe potrebbe essere esteso oltre settembre 2018. «Il perdurare del sostegno monetario — ha aggiunto Draghi — deriva dagli ulteriori acquisti netti di attività, dalle notevoli consistenze acquistate e dai prossimi reinvestimenti, nonché dalle nostre indicazioni prospettiche sui tassi di interesse». La Bce stima per la prima volta l’inflazione dell’Eurozona per il 2020, facendo sapere che sarà dell’1,7%, sotto il target del 2%. Nel 2017 l’inflazione è confermata all’1,5%, nel 2018 è rialzata dall’1,2% all’1,4% e nel 2019 è confermata all’1,5%. Insomma, la fotografia è di un contesto che necessita ancora gli interventi dell’Eurotower. Anche se i dati più recenti, che mostrano «un forte slancio ciclico», consentono di avere «una maggiore fiducia» rispetto alla risalita dell’inflazione. «Siamo più fiduciosi di due mesi fa sul conseguimento dei target. Il vero problema è quanto è forte la velocità di convergenza» verso l’obiettivo del 2%», ha osservato Draghi.

Draghi: «Tassi invariati a lungo. La crescita in Europa è più forte»

Quindi va talmente bene che di rincaro di salari non vi è traccia e le prospettive sono quelle di raggiungere l’1,7% sull’inflazione solo nel 2020, quando Mariuccio non ci sarà più!
Ovviamente il Mario, come la Gianna in America, non vedono alcun rischio per la stabilità finanziaria, su Steinhoff ha detto che il loro obiettivo non è fare profitti o evitare perdite.

Bce, Draghi su bond Steinhoff: nostro obiettivo non è fare profitti o evitare perdite 

Sul caso dei bond Steinhoff, che hanno perso terreno sulla scia dello scandalo contabile che ha travolto la società, Mario Draghi ha affermato che le indiscrezioni relative alle “perdite” che la Bce avrebbe sofferto a causa della sua esposizione verso le obbligazioni “sono state esagerate”.
Draghi ha ammesso che la Bce ha accusato una perdita, facendo notare tuttavia che i bond rappresentano solo una piccola frazione dei profitti che la banca centrale ha realizzato lo scorso anno.
E comunque, ha aggiunto il banchiere, “l’obiettivo (del programma di acquisto degli asset, che prevede anche l’acquisto di corporate bond), non è “né di riportare profitti né di evitare le perdite”.
E’ chiaro il concetto, la BCE se ne frega delle perdite, può comprare qualunque tipo di spazzatura, di titolo o asset spazzatura, tanto poi con un click cancella tutto. Ecco il motivo per il quale non ci siamo agitati tanto e non ne abbiamo parlato subito, cosa vuoi che siano 21 miliardi di bond spazzatura nascosti nel bilancio della BCE, secondo UBS, rispetto all’eternità!
Ma cosa è questa faccenda della Steinhoff, la vice IKEA, colosso che in Italia si nasconde dietro Canforama?

Le obbligazioni Steinhoff mettono la Bce nei guai – Avvenire

Scoppia lo scandalo Steinhoff International, colosso del mercato dell’arredamento nato in Sud Africa e diventato un gigante retail attivo in Australia, Europa e Stati Uniti. La società mercoledì ha avviato una indagine su presunte irregolarità contabili e l’ad Markus Jooste si è dimesso con effetto immediato. La notizia ha scatenato un crollo del valore delle azioni e dei bond. Ma soprattutto potrebbe avere ripercussioni pesanti sulla Banca centrale europea che ha acquistato il bond della divisione europea della società (la Steinhoff Europe AG con sede in Austria) la scorsa estate nell’ambito del suo programma di stimolo (il quantitative easing) all’economia europea. Un incauto acquisto che rischia di mettere in discussione tutta la politica della Bce. Il titolo è crollato sulla borsa di Francoforte, bruciando più di 7 miliardi di euro in un giorno. A rendere il collasso più clamoroso il fatto che queste obbligazioni sono state emesse appena sei mesi fa e con un rating investment-grade molto positivo. Il crollo dei corporate bond con scadenza nel 2025, torna ad alimentare diversi interrogativi sul piano con cui la Bce di Mario Draghi, oltre ad acquistare titoli di stato dei paesi membri dell’Eurozona, fa shopping di diverse obbligazioni societarie.Dai dati di UBS emerge che la Bce è il detentore numero uno di questi bond. Un funzionario della Banca centrale europea conferma che l’istituto detiene “alcuni” di questi bond, senza precisarne la quantità (il limite è comunque pari al 70% delle obbligazioni emesse). Li ha acquistati a luglio, il mese in cui è avvenuta l’emissione per un valore di 800 milioni di euro.
Quello che è importante è che dopo il discorso ottimista di Draghi le borse europee hanno festeggiato, la nostra in particolare…
… che in due giorni ha perso oltre il 3,5 %, sarà per le preoccupazioni della Boschi o forse perché Vegas, il capo della Consob, l’ha invitata a casa sua di buona mattina? ;-)
Ieri gli psicopatici di Wall Street si sono presi un piccolo spavento a pesare sono state le rinnovate preoccupazioni sull’approvazione della riforma fiscale al Senato.
Il repubblicano Marco Rubio vuole maggiori sgravi all’infanzia altrimenti voterà contro; un altro paio di senatori del Gop sono incerti. Al voto, atteso la settimana prossima, potrebbe assentarsi il collega John McCain, in ospedale. Soltanto ieri i listini avevano brindato all’accordo di principio trovato dai legislatori conservatori per uniformare le bozze della legislazione di Camera e Senato.
Simpaticoni, proprio ora che il consumatore americano erodendo risparmi e facendo debiti ovunque continua a sostenere l’economia facendo salire i consumi.
Nel frattempo in Cina corrono ai ripari seguendo la FED in attesa della guerra commerciale che verrà…

Cina, la banca centrale alza a sorpresa i tassi 

Il discorso di Draghi ha di nuovo indebolito l’euro, in America la curva dei tassi continua sempre più ad appiattirsi e i nostri tesorucci si sono girati al rialzo, senza fretta.
Una interessante novità attende gli amici di Machiavelli nel prossimo manoscritto “EPIC MOMENT” Outlook 2018 in uscita nelle prossime settimane.

Fonte: qui