
E’ IL PEGGIOR RISULTATO DAL 2013: PESA IL CROLLO DELLE ATTIVITA’ ESTRATTIVE (-39,5%) A CAUSA DELLA CRISI DELL’ILVA. MALE ANCHE TESSILE E ABBIGLIAMENTO (-9,8%)
Brusca frenata per l’industria italiana e questa volta vanno male anche le auto: primo calo dal dicembre 2013, -6,5% su base annuale.
La maggiore diminuzione colpisce la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-22,4%)
Da “Ilfattoquotidiano.it”
A  marzo il fatturato dell’industria italiana è calato del 3,6% rispetto  allo stesso mese del 2015, il peggiore calo su base annuale a partire  dall’agosto 2013. A trascinarlo verso il basso sono stati il crollo  delle attività estrattive (-39,5%) e della fabbricazione di coke e  prodotti petroliferi raffinati, insieme al tessile e abbigliamento  (-9,8%) e alla metallurgia (-9,4%).
A  sorpresa, ha però perso terreno anche quel settore auto che nel 2015  aveva invece trainato la debole ripresa del pil: il comparto, ha fatto  sapere l’istituto durante il briefing con i giornalisti, ha fatto  segnare un -6,5 per cento, primo cedimento dal dicembre del 2013. La  fabbricazione di mezzi di trasporto nel suo complesso (nella voce sono  comprese navi, locomotive e aerei) resta invece in progresso del 5,1%.
Risultato:  l’indice destagionalizzato dei ricavi dell’industria tocca il minimo da  due anni a questa parte. Fatto 100 il livello del 2010, a marzo 2016 si  scende a quota 96. Non un segnale incoraggiante per la ripresa  italiana, anche se l’andamento dell’industria a marzo è già inglobato  nello stentato andamento del pil nel primo trimestre, quando ha segnato  un aumento dello 0,3% contro il +0,5% medio dell’Eurozona.
A  pesare è probabilmente lo stallo dell’Ilva e del suo indotto, mentre è  da escludere l’effetto del sequestro del centro oli Eni di Viggiano,  visto che risale al 31 marzo. La contrazione del fatturato è  sintesi della flessione del 2,6% sul mercato interno e di un lieve  incremento (+0,1%) su quello estero.
Ma  il dato scende anche su base mensile, con una flessione rispetto a  febbraio dell’1,6%. E ancora, si registra il segno meno anche  considerando la variazione tra l’ultimo trimestre del 2015 e i primi tre  mesi del 2016: in questo caso, la contrazione è dell’1,1%.
Risultano  in contrazione mese su mese anche gli ordinativi (-3,3%), che invece,  rispetto all’anno precedente, crescono dello 0,1%. Il calo su base  mensile è verificato sia sul mercato interno (-1,5%), sia su quello  estero (-5,8%).
A  contribuire al crollo del fatturato dell’industria è stata anche la  componente interna dell’energia e, in particolare, la maggiore  diminuzione colpisce la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi  raffinati (-22,4%).
Invece  gli incrementi più rilevanti si registrano nella fabbricazione di  computer e prodotti di elettronica (+6,5% sull’anno), i mezzi di  trasporto (+5,1%, nonostante il calo degli autoveicoli del 6,5%) e i  prodotti farmaceutici (+4,9%). Su base congiunturale, gli indici segnano  incrementi per l’energia (+3,2% sul mese) e cali per i beni  strumentali, i beni intermedi (-2,5% per entrambi) e i beni di consumo  (-0,6%).
Fonte: qui
 





 
 








