9 dicembre forconi: 07/24/19

mercoledì 24 luglio 2019

UNA RICERCA DELL'ISTITUTO AMERICANO DELLA NUTRIZIONE RIVELA CHE L'ABITUDINE A BERE MOLTE BEVANDE ZUCCHERATE DURANTE LA GIORNATA PUÒ PORTARE A INCREMENTO DI PESO E A UN PIÙ ALTO RISCHIO DI DIABETE, MALATTIE CARDIACHE E ICTUS


PER QUANTO RIGUARDA LA MORTALITA' CARDIOVASCOLARE LE OPINIONI SONO CONTRASTANTI...

Antonio G. Rebuzzi* per “il Messaggero”
*Direttore Cardiologia intensiva Policlinico Gemelli - Università Cattolica Roma

BEVANDE ZUCCHERATEBEVANDE ZUCCHERATE
Le bibite, con zucchero o dolcificanti, gasate o non gasate, energizzanti o meno, sono tra le bevande maggiormente consumate nei paesi occidentali sia tra i ragazzi che tra gli adulti. Negli uomini forniscono mediamente il 9.3% delle calorie giornaliere.
Nelle donne l'8.2% .

Se si tiene conto che le società scientifiche raccomandano che l'energia prodotta da zuccheri nella dieta quotidiana non superi il 10%, ci si rende facilmente conto che con le sole bibite si rischia di superare tale quota. In diversi studi epidemiologici si è dimostrato che l'abitudine a bere molte bevande zuccherate durante la giornata può portare a incremento di peso, a più alto rischio di diabete a malattie cardiache ed ad ictus.

Per ciò che riguarda invece la mortalità, le opinioni sono contrastanti. L'analisi del National Health and Nutrition Examination Survey degli Stati Uniti effettuata da Qiang Yang prova una correlazione importante tra bevande zuccherate e mortalità cardiovascolare negli adulti.

IL FRUTTOSIO
ictusICTUS
Altri studi invece non trovano questo evidente rapporto, in particolare se i soggetti di studio sono giovani o se le quantità bevute non sono eccessive. Ulteriore difficoltà ad avere chiare le idee dipende dal fatto che bisogna distinguere tra bevande a base di zuccheri naturali (saccarosio, fruttosio o altro) ed altre in cui il dolcificante è artificiale. Al momento, comunque, molte società mediche provano a scoraggiare, specialmente nei ragazzi, un consumo smodato.

Nell'ultimo numero della rivista americana Circulation è stato pubblicato un interessante lavoro di Vasanti Malik università di Harvard e coll. sull'uso per lunghi periodi di bevande dolcificate (con zuccheri o dolcificanti artificiali) e rischio di sviluppare malattie cardiache o neoplastiche.

LA DOSE
problemi cardiovascolariPROBLEMI CARDIOVASCOLARI
Sono stati esaminati dati derivati da due grossi studi epidemiologici attualmente in corso, e sponsorizzate da fondi governativi degli Stati Uniti: l'Health Professional's Follow-up Study, iniziato nel 1986, che analizza i dati epidemiologici di oltre 51.500 uomini tra i 40 e 75 anni, ed il Nurse's Health Study, iniziato nel 1976 che finora ha incluso 121.700 donne tra i 30 e 55 anni. Dall'analisi sono stati esclusi i soggetti che già all'ingresso avevano diabete, cardiopatie o malattie neoplastiche. Si è dimostrato che il consumo di bibite dolcificate con zuccheri naturali era direttamente correlato ad aumento della mortalità, in particolare cardiovascolare, in maniera dose-dipendente.

Tale aumento poteva arrivare (per coloro che bevevano oltre due bottiglie al giorno) fino al 31% in un periodo di follow up inferiore a 20 anni. Per il rischio neoplastico i valori erano decisamente minori ( 16%) e, necessitano quindi, anche secondo gli autori, di ulteriore conferma. Il consumo di bibite con dolcificanti artificiali aumentava il rischio solo nei consumatori maggiori e solo nelle donne. Tali associazioni erano comunque significative indipendentemente da età, massa corporea, tipo di attività fisica esercitata, qualità e quantità della dieta.

Fonte: qui

ECCO LE 13 REGOLE PER IMPARARE A VIVERE SECONDO L’EX SEGRETARIO DI STATO USA, COLIN POWELL

Azzurra Barbuto per “Libero quotidiano”

COLIN POWELLCOLIN POWELL
C'è chi lo ricorderà come il 65esimo Segretario di Stato degli Stati Uniti, sotto il presidente George W. Bush, nonché come il primo afroamericano nella storia a ricoprire questo ruolo prestigioso. E c'è anche chi del generale e politico statunitense Colin Luther Powell, nato il 5 aprile del 1937 da genitori giamaicani immigrati nel nuovo continente, conserverà nella memoria le 13 regole.

Powell, che fu Capo dello stato maggiore congiunto della difesa durante la presidenza di George Bush senior, di cui fu l'architetto della guerra del Golfo con l'operazione "tempesta nel deserto", stilò la sua lista di norme di buona condotta in uno dei suoi primi libri. E fu così che esse furono tramandate ai posteri.

Non si può certo sostenere che codesti moniti messi nero su bianco non furono utili al militare americano, dal momento che costui da migrante di colore riuscì nel 1972 a diventare assistente del sottosegretario Frank Carlucci, inserendosi in tal modo alla Casa Bianca all' età di 35 anni e conquistando per indiscussi meriti la stima di un presidente degli USA dopo l'altro. Ed eccole qui, le 13 regole di Colin Powell.
COLIN POWELL E GEORGE W BUSHCOLIN POWELL E GEORGE W BUSH

1. «Le cose non sono brutte come credi. Domani mattina andranno meglio». Non vi è dubbio che il nostro amico aveva provato sulla sua pelle gli effetti ristoratori di una bella dormita. Allorché ci sentiamo angosciati per qualsiasi problema, persino quello che ci sembra irrisolvibile, a volte la scelta più opportuna, giunta una certa ora, è quella di mettersi a letto per dormirci su. L'indomani tutto ci apparirà sotto un' altra luce nonché meno grave. Poiché a volte non sono le problematiche ad essere giganti, bensì la nostra stanchezza.

2. «Arrabbiati, ma poi non pensarci più». Reprimere le emozioni, incluse quelle che consideriamo deleterie, è errato. Esse fermentano dentro di noi. Molto meglio urlare, discutere, cantarle di santa ragione, per poi smetterla di rimuginare una volta sfogata la rabbia.
Colin Powell a PanamaCOLIN POWELL A PANAMA

3. «Cerca di non avere un ego tanto legato alla tua posizione ché, quando crolla questa, crolla pure il tuo ego». Insomma, qualsiasi risultato otterrai nella tua esistenza, non dimenticare da dove vieni e trai sicurezza da ciò che sei, non dal titolo che hai conseguito o dalla promozione che hai ottenuto e che potrai perdere.

4. «Si può fare». Chi afferma che qualcosa è impossibile è solo perché non ha nessuna voglia di applicarsi. Ovvio.

5. «Stai attento a quello che scegli. Potresti ottenerlo». La volontà ci conduce al raggiungimento di qualsiasi obiettivo, per questo è necessario assicurarsi di volere davvero ciò che si persegue, al fine di non impegnarci in battaglie che non ci renderanno mai felici.
GEORGE BUSH E COLIN POWELLGEORGE BUSH E COLIN POWELL

6. «Non permettere ad eventi contrari di esserti di ostacolo sulla via di una buona decisione». Una volta individuata la meta, mai perdersi d' animo. Gli impedimenti fanno parte del percorso e rendono più interessante il cammino.

7. «Non puoi scegliere per un altro. Non dovresti permettere ad un altro di scegliere per te». Quante volte deleghiamo scelte fondamentali che riguardano noi stessi per la paura di compierle? E quante volte pretendiamo di operarle al posto degli altri?
Un' unica vita ci appartiene. Restiamone padroni e non ficchiamo il naso in quella altrui. Sarebbe uno spreco di tempo e di energie.
COLIN POWELL MOSTRA ALL'ONU LE (FINTE) ARMI CHIMICHE DI SADDAMCOLIN POWELL MOSTRA ALL'ONU LE (FINTE) ARMI CHIMICHE DI SADDAM

8. «Controlla le piccole cose». Ci affanniamo per quelle grandi e trascuriamo quelle minuscole, che sono le più importanti. Un minimo particolare che sfugga alla nostra attenzione può costarci un disastro.

9. «Condividi il merito». In una società che ha distorto il senso della condivisione spacciando quest' ultima per la diffusione virale di post sui social network, questo consiglio è azzeccato: riconoscere e premiare il contributo degli altri, quantunque sia stato marginale, favorisce e moltiplica il successo.

10. «Resta calmo. Sii cortese». Cavoli, questa è la regola più ardua da applicare. Tuttavia, se lo raccomanda Colin, ci proviamo a non spaccare piatti e bicchieri durante i litigi con il partner. O a sorridere all' automobilista imbranato che ci tampona.

11. «Abbi un sogno. Sii esigente». Questo non lo dice solo Powell, ma pure Vittorio Feltri. "Chi non sogna non segna", esclama spesso il direttore che si sentiva ripetere questa frase dal pretino che lo educò quando era adolescente. Parliamoci chiaro: senza sogni dove diavolo pensiamo di andare?

CORINA CRETU E COLIN POWELLCORINA CRETU E COLIN POWELL
12. «Non farti consigliare dalle tue paure o dai rinunciatari». La paura è il principale nemico con cui dobbiamo misurarci e che ci tocca sconfiggere se abbiamo intenzione di condurre una esistenza gioiosa. Quanto a coloro che sono portati a gettare la spugna, sarebbe il caso di metterli alla porta. Frequentarli non ci fa bene.

13. «L' ottimismo perpetuo è moltiplicatore di forze». Pensare in negativo ci sottrae energie. È un esercizio addirittura avvilente. Assumere un punto di vista positivo, invece, migliora la salute e ci allunga la vita. Quindi perché non farlo? Il miglior modo per cominciare è concentrarsi sulla soluzione e non sul grattacapo.

Fonte: qui

Cimitero di Latina, la resa di Lbc: pagate la tassa sul morto sennò dobbiamo ulteriormente compensare Ipogeo


“Latina Bene Comune procederà alla verifica degli adempimenti contrattuali con eventuale revoca della gestione per le vistose inadempienze riscontrate direttamente dai cittadini. In caso di contenzioso in Tribunale con l’attuale gestore verranno citati per danni erariali gli amministratori del Comune che hanno provocato la situazione attuale”. Così si legge alla pagina 4, paragrafo “emergenza cimitero” del programma di governo delle liste che sostenevano nella primavera del 2016 la candidatura a sindaco di Damiano Coletta, poi eletto al ballottaggio nel mese di giugno. Ieri un vistoso segnale di resa, soprattutto per quanto riguarda la famigerata “tassa sul morto” introdotta nel regolamento di gestione relativa alla convenzione stipulata tra il Comune di Latina e la società Ipogeo entrata in vigore nel 2009. Una tassa per il mantenimento e la manutenzione del loculo applicata retroattivamente anche alle sepolture precedenti in virtù del nuovo regolamento che – hanno spiegato ieri l’assessore Emilio Ranieri e il dirigente Nunzia Lanzillotta  – modificava e sostituiva i precedenti nei quali era invece previsto che nel contratto di concessione loculo era inclusa la spesa per la manutenzione dello stesso.
Quasi alla metà del guado dell’amministrazione comunale in carica, e dopo una serie di “stiamo studiando”, è arrivata ieri in commissione Trasparenza – l’organismo presieduto dalla consigliera Nicoletta Zuliani che più volte ha posto all’ordine del giorno il cimitero – con la consapevolezza che l’Ipogeo si trova in una botte di ferro e che contro quella convenzione e quel regolamento tutto sbilanciato a favore del gestore si sarebbero dovuti promuovere ricorsi in sede di giustizia amministrativa, i cui termini sono ormai abbondantemente scaduti. Detto ciò il messaggio è il seguente: pagate la tassa sul morto perché è prevista dal regolamento.
Ogni ipotesi di modifica andrebbe compensata sul piano dell’equilibrio economico-finanziario. In altre parole se a Ipogeo togli l’introito della tassa sul morto gli devi dare qualche altra cosa.
Una sintesi mal digerita dalle associazioni Codacos e Codici che ieri hanno preso parte alla commissione Trasparenza con la presenza dei referenti Massimo Cusumano e Antonio Bottoni i quali a turno hanno messo in luce una serie di contraddizioni tra la convenzione e il regolamento e l’illegittimità dell’applicazione retroattiva della tassa sul morto.
Fonte: qui

IL 10% DEI TUMORI AL COLON SONO CAUSATI DALLA CATTIVA ALIMENTAZIONE!

I FATTORI A MAGGIORE IMPATTO SONO LO SCARSO CONSUMO DI CEREALI INTEGRALI E LATTICINI E DI CONTRO UN ABUSO DI CARNI PROCESSATE COME SALSICCE E WURSTEL 
QUESTO TIPO DI TUMORE È IL TERZO PIÙ COMUNE IN ITALIA EPPURE PER PREVENIRLO BASTEREBBE MANGIARE MEGLIO….

wurstel 1WURSTEL 
La dieta è grande alleato nella prevenzione di alcuni tipi di tumore, come quello del colon. Ma se è sbagliata può diventare invece un fattore aggiuntivo di rischio. Oltre 80 mila nuovi casi di cancro al colon registrati in un anno negli Stati Uniti, infatti, ovvero il 6%-10%, sarebbero attribuibili ad un regime alimentare errato. Il tumore del colon-retto è il terzo  più comune in Italia e rappresenta il 10% di tutti i tumori; la maggior incidenza è dopo i 50 anni, ma è in aumento anche in fasce di età più giovani. Pubblicato su JNCI Cancer Spectrum, il nuovo studio, condotto da ricercatori della Tuffs University di Boston, ha esaminato i tumori al colon registrati negli Usa nel 2015.
tumore al colon 6TUMORE AL COLON 

Ne è emerso che ben il 5,2% (80.110 casi) potevano essere attribuibili ad una dieta inadeguata. I fattori a maggiore impatto sono risultati lo scarso consumo di cereali integrali e di latticini da una parte, e l'elevato consumo di carni processate (insaccati, salsicce e wurstel), dall'altra. «La popolazione percepisce il messaggio di sana alimentazione in maniera generica e superficiale, mentre questo studio stabilisce in maniera precisa il tipo e l'entità del rischio di tumore attribuibile alla dieta», afferma la professoressa Filomena Morisco, del Dipartimento di Scienza degli Alimenti dell'Università di Napoli Federico II. Questo, aggiunge, «suggerisce la necessità di un approccio multidisciplinare alla malattia, con il gastroenterologo in posizione sempre più centrale».
Tumori, più tazzine di caffè non aumentano i rischi (ma sono minaccia per il cuore)

L'alimentazione, conclude Domenico Alvaro, presidente della Società italiana di gastroenterologia e endoscopia digestiva (Sige), «è un'arma di prevenzione straordinariamente potente, soprattutto se iniziata in giovane età. Se, associata ai programmi di screening, potrebbe abbattere il numero di nuovi casi nei prossimi anni».

Fonte: qui

UNA DELLE SOCIETÀ DI CONTRACTOR CHE LAVORA PER I SERVIZI SEGRETI RUSSI E’ STATA VIOLATA DA UN GRUPPO DI HACKER: RUBATI 7,5 TERABYTE DI DATI

I PIRATI INFORMATICI, GRAZIE AI DOCUMENTI TRAFUGATI, HANNO RIVELATO CHE IL CREMLINO ACCHIAPPA I DATI PERSONALI INSERITI SU FACEBOOK, TRACCIA STUDENTI E REPORTER, SPIA CHI NAVIGA IN ANONIMATO…
Jacopo Iacoboni per “la Stampa”

hacker 4HACKER
Non succede così di frequente che l'Fsb - il servizio segreto nazionale russo con delega anche sulla signal intelligence, diretto sucessore del Kgb - venga hackerato, sia pure attraverso una società contractor. Ma questo è avvenuto (i contractor si confermano l' anello più debole della catena).

Secondo la Bbc, il primo network a riferire dell' hackeraggio, si tratta del più grande data breach della storia dei servizi segreti russi, 7,5 terabyte di dati. La vittima dell' intrusione è una società di nome Sytech, storico contractor del FSB, che da ieri ha buttato giù il sito e non ha risposto a richieste di chiarimenti. Gli hacker ci hanno lasciato su la faccina di Yoba, un meme che in Russia significa: vi abbiamo trollato.

hacker russiaHACKER RUSSIA
Gli autori dell'attacco fanno parte di un gruppo di hacker di nome 0v1ru$, che nel weekend del 13 luglio è penetrato nella directory attiva di Sytech, sottraendo informazioni su una serie di progetti, alcuni sperimentali, altri invece in corso «nel mondo reale». Proviamo a raccontare qui i quattro più interessanti.

Contro l'anonimato Il primo si chiama "Nautilus-S", si tratta di una operazione di de-anonimizzazione del software Tor, usato per navigare anonimamente in rete. L'operazione è probabilmente fatta per tracciare e spiare gli avversari interni del regime.

SPIARE I SOCIAL E RUBARE DATI
HACKER RUSSIHACKER RUSSI
Il secondo si chiama "Nautilus", è un' operazione che era in corso al momento dell' hackeraggio, di esfiltrazione e raccolta illegale di dati dai social network (i social network "esfiltrati" sarebbero Facebook, Linkedyn e MySpace).

L'Internet sovranista 
Il terzo si chiama "Hope", qui parliamo di una serie di attività preparatorie alla separazione dell'«Internet russa» (Runet) dal resto dei network degli altri paesi. Il presidente russo Vladimir Putin ha da poco fatto approvare una legge sull'«Internet sovrana» che separa la rete russa «nel caso in cui venga disconnessa dall' infrastruttura globale del World Wide Web».

I provider potrebbero esser costretti a staccarsi da tutti i server stranieri, poggiando solo sul Dns, il dominio russo. Naturalmente in molti temono che sia un altro passo verso la sorveglianza totale e la censura. Spiare le imprese Il quarto si chiama "Mentor", consiste in una raccolta dati prelevati ad aziende che operano in Russia. Una forma di attività che rientra nello spionaggio industriale di stato.
hacker 6HACKER 

LA DINAMICA DEL LEAK
Sottratti i dati, gli hacker li hanno girati a un secondo collettivo - Digital Revolution - che ha diffuso sul suo social alcune schermate, messo in copia una serie di reporter o attivisti, prevalentemente russi, critici col regime, e sfida apertamente l' Fsb invitandolo a ribattezzare i suoi progetti "Progetto Colabrodo". Esiste in circolazione anche un link con una grossa mole del materiale hackerato, link che qui non riproduciamo.

Sostiene la Bbc russa che la società hackerata lavorava direttamente alle dipendenze dell' unità militare 71330 del Fsb, parte del XVI Direttorato del Fsb, da tanto tempo (alcuni progetti partono nel 2009). Zack Whittaker, security editor di TechCrunch, considera le dimensioni di questa storia «pazzesche». In attesa di poter studiare il materiale e fare un' analisi sui sistemi violati, cosa che richiederà del tempo, Digital Revolution (che avrebbe ricevuto tutto il pacchetto in mano) sostiene, in base ai dati, che l'Fsb stava tracciando tre categorie soprattutto: studenti, giornalisti e persino pensionati.
hacker russiaHACKER RUSSIA

Nella Russia-mito dei sovranisti italiani è dunque in corso una potente operazione di controllo sui dati dei cittadini, l' incubo della Sorveglianza autoritaria compiuta. Digital Revolution lo riassume così: «Una nuova razza di oligarchi e tutti i tipi di feccia stanno costruendo la loro forza e il loro capitale a spese dei nostri diritti alla libertà e all' innovazione. Sviluppiamo tecnologie e sfruttano le nostre competenze per spiarci e creare uno stato di polizia».

Fonte: qui

Hyperloop di Elon Musk raggiunge un record di 288 miglia all'ora ... proprio prima di esplodere

La visione futuristica di Elon Musk per sconvolgere il mondo dei trasporti ha raggiunto ieri una nuova pietra miliare: un pod di test Hyperloop ha colpito 288 miglia all'ora - proprio prima che esplodesse , secondo l' Independent .
L'incidente è avvenuto durante la competizione pod 2019 SpaceX Hyperloop, dove i team studenteschi lanciano prototipi di pod attraverso un tubo a vuoto da 1,2 km vicino al quartier generale SpaceX in California. Siamo sicuri che questo concorso non è sicuramente il Musk che coltiva il suo lavoro di ingegneria per un gruppo di suoi cultisti per lavoro a basso costo.
La squadra vincente ha raggiunto la massima velocità - e poi il suo pod è esploso.


Il team ha dichiarato su Twitter:

"Siamo lieti di annunciare che oggi abbiamo raggiunto una velocità massima di 463 km / h. Anche se abbiamo perso alcuni pezzi lungo la strada, siamo riusciti a finire con successo la nostra corsa e siamo orgogliosi di essere i vincitori del SpaceX Hyperloop Pod 2019 Concorrenza."
Quando Musk ha concepito per la prima volta Hyperloop nel 2013, ha suggerito che nei tubi a vuoto potrebbero aiutare a spostare le persone a più di 500 mph. Come osserva l'articolo, questo ultimo record è ancora molto lontano da questa previsione ed è a malapena alla pari con alcuni dei treni ad alta velocità più veloci attualmente in uso in Cina. Tranne, ovviamente, quei treni non esplodono dopo aver raggiunto i 250 mph.
L'esplosione non ha impedito a Musk di annunciare il nuovo record di velocità su Twitter e di rivelare che la competizione del 2020 si sarebbe svolta in un tubo a vuoto da 10 km "con una curva".

Fonte: qui

Combattente coreano sparò 360 colpi di colpi di avvertimento contro un jet russo in "confronto a mezz'aria"

Per la prima volta dalla caduta dell'Unione Sovietica, i jet russi che volavano nello spazio aereo sudcoreano provocarono l'esercito sudcoreano in uno "scontro a mezz'aria" che prevedeva di sparare centinaia di colpi di avvertimento. Tutto sommato, i jet sudcoreani hanno sparato 360 colpi di mitragliatrice e almeno 20 razzi, riferisce Bloomberg .
Tre aerei militari russi (due bombardieri Tu-95 e un aereo A-50 di allarme rapido e controllo aereo) sono entrati nella zona di identificazione della difesa aerea della Corea del Sud al largo della costa orientale del paese, ha detto il ministero della Difesa sudcoreano. Gli aerei da combattimento sudcoreani si misero in risposta e spararono 80 colpi di mitragliatrice e 10 razzi: quelli che descrivevano come "colpi di avvertimento". Due bombardieri cinesi si sono uniti martedì agli aerei russi e hanno persino violato lo spazio aereo della Corea del Sud dal sud-ovest, anche se i resoconti dei media non hanno specificato se stavano partecipando a qualche tipo di esercizio con gli aerei russi, o se si trattasse di un incidente completamente separato 
Non è raro che i jet cinesi si spostino nello spazio aereo sudcoreano.
Aereo
I jet russi si ritirarono, ma uno di loro tornò più tardi, spingendo la Corea del Sud a riviare i suoi jet per un secondo confronto. Questa volta hanno sparato 280 colpi di mitragliatrice e altri 10 razzi.
La Corea del Sud non è stato l'unico paese a presentare una protesta. Il segretario di gabinetto capo giapponese Yoshihide Suga ha fatto ciò che il governo giapponese ha descritto come una "protesta severa" per la Russia, basandosi sulla percezione che l'aereo russo ha violato lo spazio aereo giapponese.
L'ex Unione Sovietica sostenne il Nord durante la guerra di Corea, che causò la morte di milioni di coreani. Nel 1983, un caccia sovietico lanciò un missile aria-aria contro un aereo passeggeri sudcoreano che si allontanò nel territorio sovietico, uccidendo tutte le 269 persone a bordo. Negli anni successivi, le relazioni diplomatiche tra i due paesi migliorarono gradualmente negli anni precedenti alla caduta dell'Unione Sovietica.
Mosca negò rapidamente che i suoi getti avevano violato lo spazio aereo sudcoreano e negò anche che il "confronto a mezz'aria" avesse avuto luogo.
Seoul: Russia violated our airspace.
Moscow: No we didn’t.
Seoul: We fired 360 warning shots at your aircraft.
Moscow: No you didn’t.

Russia & South Korea not exactly on the same page about this incident.

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Lo spazio aereo presumibilmente violato dalla Russia si trova su una serie di isole detenute dalla Corea del Sud all'incirca a metà strada tra la Corea del Sud e il Giappone, il che la rende un'area sensibile.

La Corea del Sud e il Giappone rimangono bloccati in uno scontro commerciale che ha provocato un rallentamento della macchina di esportazione sudcoreana. Ma per un breve periodo martedì hanno condiviso un avversario. Ma qualunque cosa la Russia stesse cercando di realizzare con questi esercizi - semmai - rimane poco chiara.
Fonte: qui