9 dicembre forconi: 10/30/18

martedì 30 ottobre 2018

LA PROCURA DI ROMA CHIUDE L'INCHIESTA SULLO STADIO DELLA ROMA


A RISCHIO PROCESSO 20 PERSONE, TRA CUI IL COSTRUTTORE PARNASI, L'EX PRESIDENTE DELL'ACEA E CONSULENTE DELLA RAGGI, LANZALONE, IL PIDDINO CIVITA E IL FORZISTA PALOZZI (REGIONE), E PURE IL SOPRINTENDENTE AI BENI CULTURALI DI ROMA, FRANCESCO PROSPERETTI

(ANSA) - La Procura di Roma ha chiuso l'inchiesta sul nuovo stadio della Roma. Rischiano di finire sotto processo venti persone tra cui l'imprenditore Luca Parnasi l'ex presidente di Acea Luca Lanzalone, l'ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio di Forza Italia Adriano Palozzi, l'ex assessore regionale del Pd Michele Civita e il soprintendente ai beni culturali di Roma, Francesco Prosperetti.

Nel procedimento si ipotizzano, a seconda delle posizioni, i reati di associazione per delinquere, corruzione e finanziamento illecito. Rischiano di finire sotto processo anche i collaboratori di Parnasi, Luca Caporilli, Giulio Mangosi, Naboor Zaffiri, Gianluca Talonee Simone Contasta. L'atto di chiusura delle indagini riguarda anche Davide Bordoni, consigliere comunale di Forza Italia, Daniele Leoni, funzionario del Dipartimento Urbanistica del Comune di Roma, Vanessa Aznar Ababire, amministratrice della Pixie SocialMedia di cui Palozzi era amministratore di fatto. E ancora: Giampaolo Gola assessore allo sport del X Municipio, l'architetto Paolo Desideri, Fabio Serini, commissario straordinario dell'Ipa, Luciano Costantini, dello studio Lanzalone. Rischiano il processo anche Stefano Sonzogni, Mariangela Masi e Claudio Santini, ex capo di gabinetto al Mibact.

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GOLDMAN SACHS: IL GOVERNO CADE ENTRO GIUGNO



GLI ANALISTI DELLA BANCA D'AFFARI LEGGONO I RETROSCENA DEI GIORNALI E ''PREVEDONO'' UN'IMPLOSIONE DELL'ALLEANZA TRA MATTEO E LUIGI DOPO LE EUROPEE DI MAGGIO. 

MA CI METTE ANCHE TUTTI I POSSIBILI SCENARI ECONOMICI, IN CASO DI DECLASSAMENTO, IN CASO DI NUOVE ELEZIONI, E IN CASO DI NUOVE POLITICHE FISCALI…

Rodolfo Parietti per il Giornale

Il governo Salvini-Di Maio non mangerà il panettone 2019. A pronosticare un cambio di panchina prima dell' estate del prossimo anno è Goldman Sachs, che da settimane ha posato la lente sul governo giallo-verde fino a prevedere vendite di Btp per 100 miliardi di euro in caso di declassamento del nostro Paese a livello junk, spazzatura.
DI MAIO CONTE SALVINIDI MAIO CONTE SALVINI

Lo scenario ipotizzato dalla banca d' affari Usa ingloba un' implosione dell' alleanza dopo le elezioni europee di maggio, cui farebbe seguito la composizione di una coalizione di centro-destra o di centro-sinistra. M5s out, insomma. Parafrasando lo slang delle agenzie di rating, l' outlook del leader pentastellato passerebbe in un sol colpo da «governativo» a «fuori corso». Una prospettiva poco benigna per il vice-premier e ministro del Lavoro.

Il primo obiettivo della nuova squadra di governo dovrebbe essere quello di smussare le asperità contenute nella manovra, che tanti contrasti stanno producendo con Bruxelles. E, soprattutto, Goldman invita a fare una precisa scelta di campo: o privilegiare un taglio delle tasse, oppure scegliere forme di sostegno sociale come il reddito di cittadinanza. L' Italia indebitatissima non può reggere il peso contemporaneo di due misure succhia-risorse.

GOLDMAN SACHSGOLDMAN SACHS
L' analisi parte dalla constatazione che la strana coppia Matteo&Luigi - forte di un consenso del 60% degli elettori - rimarrà in sella fino alle prossime elezioni europee di maggio senza cambiare i connotati della legge di bilancio. Ciò per «massimizzare» l' esito del voto verosimilmente favorevole alle forze sovraniste e provare a cambiare il sistema.

Inteso, suggerisce Goldman, come un «allentamento delle regole fiscali, cambio del mandato della Bce, stretta sulle politiche riguardanti l' immigrazione». Ma se la situazione economica dell' Italia dovesse peggiorare, con una prevedibile perdita dell' indice di gradimento, Lega e M5s potrebbero sopravvivere insieme solo rendendo «la politica economica più credibile».

In caso contrario ci sarebbe il ribaltone: esclusa la formazione di un governo tecnico o di larghe intese, la merchant Usa mette in conto nuove elezioni e un nuovo governo, o di centrodestra o di centrosinistra, ma «con una inversione rispetto alle attuali politiche economiche» che si tradurrebbe in una politica fiscale «complessivamente meno espansiva» tale da portare «probabilmente a un miglioramento nei mercati finanziari e a una ripresa delle attività».
di maio salviniDI MAIO SALVINI

Comunque, sarebbe solo una boccata d' ossigeno, dal momento che un governo di questo tipo non sarebbe in grado di migliorare la qualità delle istituzioni, far le riforme necessarie per aumentare la produttività e la crescita e creare «quel circolo virtuoso di lungo termine» che serve per abbattere il debito-Pil».

È la stessa boccata d' ossigeno che hanno preso ieri i mercati dopo che Standard&Poor' s, venerdì scorso, ha deciso di lasciare invariato il rating dell' Italia - confermato a BBB - , tagliandone però le prospettive. A questo giro si è preferito pensare un po' più positivo, e sia Piazza Affari (+1,9%), sia lo spread arretrato sotto quota 300 (298 punti in chiusura) ne hanno beneficiato. Così le banche hanno rifiatato, con un robusto recupero del 3,6% dell' indice di categoria che ha ridotto la perdita dell' ultimo mese al 12,2% e quella del semestre al 34,7%. Per Banco Bpm, Unicredit, Intesa Sanpaolo e Ubi Banca l' appuntamento clou della settimana è comunque per venerdì, quando saranno resi noti i risultati dello stress test europeo.

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Dl Sicurezza, la fronda M5s vuole sabotare la maggioranza



I dissidenti grillini verso il non voto sul decreto voluto da Salvini. E adesso l'asse M5s-Lega è a rischio

La battaglia sul Dl Sicurezza tra la Lega e il Movimento Cinque Stelle non si chiude.
La fronda pentastellata si prepara per affondare il colpo su Salvini proprio sul provvedimento che il titolare del Viminale ha curato nei minimi dettagli facendone un manifesto della sua azione di governo. I dissidenti grillini avrebbero intenzione di non partecipare al voto. Una scelta che potrebbe inguaiare e non poco la Lega ma che di fatto potrebbe mettere in discussione la tenuta della stessa maggioranza e del governo. Al Senato M5s e Lega hanno una maggioranza con 167 senatori, solo sei in più rispetto al "magic number" 161. Già tra i pentastellati si contano quattro firmatari degli emendamenti che possono mettere a rischio il Dl Salvini. I nomi di questi grillini sono ormai noti: Paola Nugnes, Gregorio De Falco, Elena Fattori e Matteo Mantero.
Ma a quanto pare potrebbero essere più di quattro i componenti della fronda a palazzo Madama. Un problema non da poco per la maggioranza e soprattutto per il Movimento Cinque Stelle sempre più logorato dalle correnti. Di Maio non riesce a serrare i ranghi e la sua debolezza sulla linea da seguire preoccupa e non poco l'alleato leghista. Di Maio avrebbe rivolto un appello ai grillini dissidenti perché ritirino gli emendamenti. Ma i dissidenti rispondo picche e rilanciano: ""Faccio un appello a Luigi di Maio ad aiutarci ad essere quello che siamo sempre stati. Vogliamo aiutare il governo ad andare nella direzione giusta. I nostri emendamenti sono di garanzia", afferma la grillina Fattori. Un messaggio chiaro che apre ad uno scontro interno al Movimento e nella maggioranza dagli esiti imprevedibili.
Fonte: IlGiornale

“DESIRÉE VIOLENTATA ANCHE DOPO LA MORTE"


È UNA DELLE IPOTESI SULLA 16ENNE ABBANDONATA IN OVERDOSE DOPO LO STUPRO DA ALMENO 4 SPACCIATORI AFRICANI

I RACCONTI DEI TESTIMONI INCHIODANO ALTRI TRE PUSHER: "CHIEDEVANO SESSO IN CAMBIO DI DROGA" 

CACCIA AI COMPLICI DELLE "BELVE"

I SERVIZI SOCIALI AVEVANO AVVERTITO LA FAMIGLIA: DESIRÉE FUORI CONTROLLO, IL TRIBUNALE AVEVA DISPOSTO L'AFFIDAMENTO ALLA NONNA 

OGGI I FUNERALI A CISTERNA

Stefano Vladovich per il Giornale

Desirée violentata anche dopo la morte. È una delle ipotesi più agghiaccianti sulla 16enne abbandonata in overdose dopo lo stupro da almeno 4 spacciatori africani.

Fra questi Yusif Salia, il ghanese arrestato a Foggia: l'interrogatorio previsto ieri in carcere è stato rinviato. Intanto si svolgeranno oggi pomeriggio, a Cisterna di Latina, i funerali di Desy. Da ieri la salma è stata messa a disposizione dei familiari, la mamma Barbara Mariottini e il padre Gianluca Zuncheddu. A raccontare altri particolari inquietanti sulla notte fra il 18 e il 19 ottobre nello stabile abbandonato di via dei Lucani, un'italiana, Giovanna N.; la donna, 32 anni, abita nell'appartamento di un'altra testimone chiave, Noemi C.:
CHIMA ALINNOCHIMA ALINNO

«In quello stabile - mette a verbale - spacciano eroina e cocaina tre africani: Ibrahim, Sisko e Youssef (Brian Minteh, Chima Alinno, Yusif Salia, tutti in carcere). Personaggi molto cattivi e pericolosi poiché il loro stato di tossicodipendenza può influire sull'atteggiamento che hanno sulle persone. Ibrahim più volte mi ha chiesto di avere rapporti sessuali con lui dietro cessione di stupefacenti. Ma io non ho mai accettato. Ho visto Desirée avere atteggiamenti che mi inducevano a pensare che potesse aver già avuto rapporti sessuali con questo in cambio di qualche tiro di crack o qualche pezzo di eroina».
desireeDESIREE





Nasko, un ragazzo bulgaro, racconta a Giovanna che per un po' di roba Desy avrebbe fatto sesso con i pusher. Koffy, il tunisino scomparso e che gli inquirenti vorrebbero interrogare, racconta a Giovanna che nella giornata in cui è morta Desirée avrebbe avuto «rapporti sessuali prima con Yusif, poi con Sisko e in ultimo con Ibrahim. Non escludo che questi possa aver avuto rapporti sessuali con la minorenne anche post mortem». Sarebbe il tunisino, Koffy, l'unico a chiedere di chiamare un'ambulanza secondo Giovanna. 

Ma anche Koffy avrebbe avuto rapporti sessuali con Desirée la mattina precedente la sua morte in cambio di droga.

OMICIDIO DI DESIREE MARIOTTINI - BRIAN MINTEH UNO DEI SENEGALESI ARRESTATIOMICIDIO DI DESIREE MARIOTTINI - BRIAN MINTEH UNO DEI SENEGALESI ARRESTATI
Il racconto della donna, a questo punto, inchioderebbe Muriel K., 34 anni, congolese: «Verso l'1,30 sono tornata in via dei Lucani e notavo Muriel inveire contro Desirée. Diceva: Sta z., sta t. de' merda, è andata a fa' i p. per un tiro. Subito dopo Youssef, piangendo, ci dice che Desirée era morta». I soccorsi non arrivano prima delle 4,20 del mattino, allertati da una cabina telefonica. Il tempo di sparire per i pusher.


desiree mariottini 3DESIREE MARIOTTINI 3








Fra le certezze: Desirée è ancora viva alle 18, quando la vede Nasko, il bulgaro. Sta male ma è viva. Insomma, via dei Lucani, dai racconti dei tossici che la frequentano, è un melting pot di razze e disperazioni varie. La stessa Desirée, a detta dei compagni di buco, «si faceva di eroina, cocaina, crack e pasticche». La ragazzina arriva per la prima volta a San Lorenzo il 10 ottobre. È in cerca di droga, ma non ha soldi. La mattina del 17 ottobre ha in mano una dose di eroina. Cerca qualcuno in grado di iniettargliela. Chiede a Muriel ma questa, che si fa di «cocaina da 5 anni» si rifiuta. «L'ho vista con una ragazza di colore che si chiama Antonella, di 24 anni. Entrambe assumevano crack tramite un inalatore artigianale chiamato bottiglia». Il giorno della tragedia Muriel viene avvicinata da un altro tunisino di 40 anni, Hytem, che la porta nel container. Desirée sta malissimo, è già in uno stato di incoscienza.
desiree mariottiniDESIREE MARIOTTINI

«Decidevo di darle acqua e zucchero pensando di darle energia. Altri proponevano di darle dell'insulina». La situazione è disperata. Ma gli spacciatori sono perentori: nessuno si azzardi a chiamare il 118. Meglio la ragazzina morta che loro in galera. Otto ore prima Noemi C., la 26enne che ospita Giovanna e Claudia, altra tossicodipendente, è con Samir, l'altro tunisino ricercato dalla polizia, un suo amico senegalese, «Gufi» e una ragazza con i dread blu e neri che non conosce. Vede Desirée, si accorge che è una ragazzina. Desy le dice che è nel covo di via dei Lucani perché ha voglia di farsi di eroina, «avrebbe accettato anche del crack, ma non aveva i soldi per pagarlo». Noemi cerca di portarla via, di accompagnarla in un Sert. Inutilmente.
OMICIDIO DI DESIREE MARIOTTINI - MAMADOU GARA UNO DEI SENEGALESI ARRESTATIOMICIDIO DI DESIREE MARIOTTINI - MAMADOU GARA UNO DEI SENEGALESI ARRESTATI





"QUELLA RAGAZZA FUORI CONTROLLO"
Michela Allegri e Camilla Mozzetti per il Messaggero

Aveva abbandonato la scuola dopo il primo anno, trascorreva intere giornate e a volte nottate fuori di casa. Frequentava giri rischiosi, aveva iniziato ad assumere droghe. I servizi sociali del Comune di Cisterna di Latina, che seguivano il caso di Desirée Mariottini, avevano segnalato al Tribunale dei minorenni che quella ragazzina di 16 anni era in pericolo e, forse, doveva essere seguita un po' di più.
OMICIDIO DI DESIREE MARIOTTINI - MAMADOU GARA UNO DEI SENEGALESI ARRESTATIOMICIDIO DI DESIREE MARIOTTINI - MAMADOU GARA UNO DEI SENEGALESI ARRESTATI

Tanto che il Tribunale, dopo la separazione dei genitori il padre era anche gravato da un provvedimento di divieto di avvicinamento alla ex compagna la aveva affidata alla nonna. Nessuno, però, era riuscito a metterla al sicuro da quelle amicizie pericolose. Da un mese almeno, Desirée aveva iniziato a frequentare lo stabile abbandonato d via dei Lucani, nel quartiere San Lorenzo, dove nella notte tra il 18 e il 19 ottobre è stata imbottita di droghe e psicofarmaci, stuprata da un branco di pusher e lasciata morire, abbandonata su un letto sudicio.

OMICIDIO DI DESIREE MARIOTTINI - BRIAN MINTEH UNO DEI SENEGALESI ARRESTATIOMICIDIO DI DESIREE MARIOTTINI - BRIAN MINTEH UNO DEI SENEGALESI ARRESTATI



Mentre 4 aggressori sono in carcere con l'accusa di omicidio e violenza sessuale di gruppo, gli inquirenti stanno cercando altri due possibili complici di nazionalità araba, i loro nomi sono stati fatti da uno degli indagati e da alcuni testimoni e un pusher italiano, che avrebbe rifornito il branco dei medicinali utilizzati per sedare la sedicenne.

IL FASCICOLO
La procura, però, acquisirà il fascicolo dei servizi sociali su Desirée, per capire come sia stato trattato il caso e per verificare se ci siano state eventuali omissioni da parte di avrebbe dovuto prendersi cura di lei. «Non ha mai avuto nessun problema e ha frequentato la scuola fino alla terza media nel comune di residenza, poi si è iscritta all'Istituto agrario di Latina, dove ha frequentato con esito infruttuoso solo il primo anno di studi ha raccontato agli agenti della Squadra Mobile il padre della sedicenne, Gianluca Zuncheddu poi ha abbandonato gli studi... sono stato informato il 19 ottobre che mia figlia non era rientrata a casa e che la madre aveva presentato una denuncia di allontanamento».

salvini depone una rosa per desiree, la 16enne morta a san lorenzo 7SALVINI DEPONE UNA ROSA PER DESIREE, LA 16ENNE MORTA A SAN LORENZO 
I nuovi amici che quella notte erano insieme a lei, conosciuti alla stazione Termini o tra le mura di quello stabile abbandonato, raccontano che la ragazzina era scappata di casa da giorni. Sono gli stessi amici che ora rischiano di essere a loro volta indagati per omissione di soccorso, per avere assistito alle violenze e alla morte senza provare a salvare la ragazzina. Qualcuno, addirittura, potrebbe rischiare l'accusa di favoreggiamento o concorso in omicidio. Le ultime ore di vita di Desirée sono una storia di degrado senza fine: il branco che a turno approfitta di lei, all'interno di un container, mentre la sedicenne è praticamente incosciente; il suo corpo che viene rivestito e spostato; i soccorsi chiamati troppo tardi, in modo anonimo. E i presenti che, insieme, decidono di andare via: «Avevamo paura che la polizia ci ritenesse tutti responsabili», ha detto un testimone.
salvini depone una rosa per desiree, la 16enne morta a san lorenzo 6SALVINI DEPONE UNA ROSA PER DESIREE, LA 16ENNE MORTA A SAN LORENZO 

IL NUOVO RACCONTO
Sulla ricostruzione delle ultime ore di vita di Desirée, però, c'è chi solleva dubbi. Antonella, una delle testimoni, mette in discussione la ricostruzione fornita dalle altre persone che quel pomeriggio si trovavano nel palazzo dell'orrore. «Mi sono dovuta allontanare da Roma perché dei senegalesi mi cercavano dice la ragazza quello che hanno detto gli altri non è vero, si sono messi d'accordo: Desirée quel pomeriggio è stata con me in giro San Lorenzo fino alle 17, non si è sentita male alle 15 perché eravamo in piazzetta».

Intanto agli atti del fascicolo sono stati depositati i verbali di spontanee dichiarazioni fatte da uno degli imputati, Mamadou Gara, detto Paco, al momento dell'arresto: «Quella ragazza la chiamavo Maman, mi aveva detto di avere 23 anni. Abbiamo avuto un rapporto e verso le 16 ho lasciato lo stabile. Sono tornato alle 3 e hanno detto che era morta. La droga non gliel'ho data io».
OMICIDIO DI DESIREE MARIOTTINI - BRIAN MINTEH UNO DEI SENEGALESI ARRESTATIOMICIDIO DI DESIREE MARIOTTINI - BRIAN MINTEH UNO DEI SENEGALESI ARRESTATI

Ieri la mamma e la nonna della ragazzina sono state in Procura e in Questura. I pm hanno dato il nullaosta alla sepoltura. Oggi, a Cisterna, alle 15,30 nella chiesa di San Valentino ci saranno i funerali di Desirée. A Roma, come annunciato nei giorni scorsi dal sindaco Virginia Raggi, verrà proclamato il lutto cittadino. Intanto, resta in carcere Yusif Salia, il ghanese di 32 anni accusato, insieme a Brian Minteh, Mamadou e Chima Alinno, dell'omicidio e della violenza. Il giorno dopo lo stupro era fuggito da Roma. È stato arrestato vicino a Foggia. Il gip del Tribunale pugliese ha convalidato il fermo, mentre l'interrogatorio di garanzia è slittato ai prossimi giorni.

Fonte: qui

ROMA: NELLA CITTA’ PIU’ VERDE D’EUROPA, POTATURE FERME DA 3 ANNI: SOLO 180 GIARDINIERI PER CURARE 330MILA ALBERI


Lorenzo De Cicco per il Messaggero

albero caduto in prati - romaALBERO CADUTO IN PRATI - ROMA
A schiantarsi sull'asfalto e sulle sventurate macchine posteggiate tutt'intorno, ieri sono stati anche gli alberi appena bollinati dal Campidoglio. Quelli «monitorati», come dice il Comune, negli ultimi mesi. «Tutto ok», avevano sentenziato i tecnici esterni reclutati, dopo una trafila burocratica dai tempi inverosimili, sul finire dell'anno passato. E invece pini e platani sono venuti giù all'Eur come a Monteverde, o sull'Appia. Viene da chiedersi: come è stato possibile?

Colpa della ventata «straordinaria» di questi giorni o del fatto che il verde pubblico di Roma, da anni, è lasciato alla sciatteria e all'incuria, con le gare per la manutenzione che rimangono inceppate nella macchina burocratica di Palazzo Senatorio e i giardinieri pubblici che sono ridotti all'osso, dopo una sequela di tagli (al personale, non alle piante)?

ETÀ MEDIA ALTA
degrado a roma albero sull autoDEGRADO A ROMA ALBERO SULL AUTO
Qualche numero: Roma ha 330mila alberi, all'incirca 130mila sono disseminati sulle strade, il resto nei parchi e nelle grandi ville. L'età media? Alta, 60 anni e nelle zone più centrali si scavalla quota 80-90, che spesso coincide col fine vita. Insomma, la situazione è ingarbugliata e lo è da tempo, anche perché gli uomini del Servizio Giardini sono stati decimati: oggi sono 180, all'inizio del 2000 erano un migliaio abbondante. La giunta grillina di Virginia Raggi sta provando a invertire la tendenza, ma coi paletti del turn-over, per ora è riuscita a reclutare una cinquantina di giardinieri. Pochi, per tenere a bada la città più verde d'Europa.

roma caduta alberi 7ROMA CADUTA ALBERI 
Non aiuta la lentezza con cui vengono assegnate le gare. Le due maxi-commesse per sfrondare alberi e cespugli, pensate addirittura per il Giubileo del 2015, tre anni fa, non sono ancora state aggiudicate. Ecco allora, spiega Carlo Blasi, professore di Ecologia vegetale e Conservazione della natura all'università La Sapienza, «che le carenze gigantesche nella manutenzione possono sicuramente avere facilitato i crolli. Non bisogna nascondersi dietro all'idea dell'evento eccezionale - sostiene - La verità è che il verde pubblico di Roma, che sicuramente è difficile da amministrare date le sue dimensioni, va curato. E oggi non è così. Gli alberi in città cadono anche con venti molto più leggeri di quelli che si sono visti nelle ultime ore. Mancano i fondi, i giardinieri pubblici fanno miracoli ma sono pochissimi. E questa arretratezza ha il suo peso».

roma cadono alberi 2ROMA CADONO ALBERI 
Sembra pensarla allo stesso modo Franca Mangianti, presidente di Unimet (Unione Società Meteorologiche Italiane): «Questo vento può essere classificato come un episodio eccezionale, anche se altre zone d'Italia avevano un livello di allerta più alto di Roma. Ma è improprio parlare di tromba d'aria e non si può negare che gli alberi della Capitale stiano male. Non c'è dubbio che con una manutenzione adeguata i danni sarebbero stati molto più limitati, non avremmo visto questa strage». Le potature su larga scala «mancano da tre anni, le commissioni di gara sono bloccate perché tanti funzionari le schivano, c'è gente che si dà malata», racconta Mauro Mannocchi, presidente di Confartigianato Imprese di Roma.

Fonte: qui

IL MALTEMPO METTE IN GINOCCHIO L’ITALIA:10 MORTI,  NUBIFRAGI, VENTO FINO A 180 KM/H E MAREGGIATE IN LIGURIA: DEVASTATO IL PORTO DI RAPALLO 

A VENEZIA ALLAGATO IL 70% DEL CENTRO STORICO 

A ROMA PIOVONO ALBERI: NELLA CAPITALE MOLTE PIANTE HANNO SUPERATO I 100 ANNI E SONO A RISCHIO. I 5 MILIONI PER LA MANUTENZIONE SONO FERMI DAL 2015. ECCO PERCHE' - VIDEO




Antonella De Gregorio, Valentina Santarpia per corriere.it

alberi cadutiALBERI CADUTI
Piogge torrenziali, allagamenti, venti fino a 100 km/h, che in alcune zone diventano vere e proprie trombe d’aria. L'ondata di maltempo particolarmente intensa che ha colpito nelle ultime ore l'Italia ha provocato tre morti nel Lazio e uno in Campania. Mentre risulta ancora disperso il proprietario della barca a vela finita domenica contro uno dei moli del porto del quartiere Lido di Catanzaro. Si tratterebbe di un cittadino di nazionalità turca. In provincia di Frosinone, a Castrocielo, due le vittime, a causa di un albero che ha investito l’auto sulla quale viaggiavano. A perdere la vita Rudy Colantonio, imprenditore di Arce e un suo amico e collaboratore, Antonio Russo. L'auto è stata travolta dal pino che non ha dato scampo ai due occupanti. Un vigile del fuoco volontario è morto a San Martino in Badia, in provincia di Bolzano, travolto da un albero caduto per il forte vento.

Un morto anche a Terracina, in provincia di Latina, dove due uomini sono rimasti schiacciati nell’auto su cui si è abbattuto un albero durante una tromba d’aria: Nunzio Cervoni, 57 anni, è morto sul colpo, mentre Ernesto Cicci, 54, è in ospedale con una frattura alla clavicola. I due lavoravano insieme in un take away di pesce. Anche a Napoli n giovane di 21 anni, della provincia di Caserta, è stato ucciso da un albero che gli è crollato addosso mentre camminava in via Claudio, nel quartiere Fuorigrotta. Il ragazzo, Davide Natale, è stato portato nel vicino ospedale San Paolo dove però è deceduto. È rimasta trafitta anche una donna, che sarebbe in gravi condizioni. Una donna, Vincenzina Bruzzone, 88 anni, è morta ad Albisola Superiore, in provincia di Savona: durante una tromba d'aria, è stata colpita da un oggetto fatto volare dal vento. Un padovano di 49 anni, Sandro Pompolani, è morto travolto da un albero durante un forte temporale che si è abbattuto in serata a Feltre (Belluno). Un uomo è caduto da un tetto ad Ancona: è grave. Gravissimo anche un giovane colpito da un albero nel torinese. Il Viminale ha invitato i prefetti a valutare la chiusura di scuole e uffici e limitare gli spostamenti. La presidente del Senato Elisabetta Casellati ha chiesto una commissione d'inchiesta. Il premier Giuseppe Conte: «Stiamo monitorando la situazione». Il capo della Protezione civile Angelo Borrelli: «I fiumi vanno puliti e gli alberi potati».
Scuole chiuse
In diverse città, a partire da Roma, lunedì le scuole sono rimaste chiuse e rimarranno chiuse anche domani (qui l'elenco, città per città). Il picco del maltempo, secondo la Protezione Civile, si è registrato nel pomeriggio di lunedì, con precipitazioni persistenti e diffuse su tutto il nord Italia, in particolare su Alpi, prealpi e zone pedemontane. Record di interventi dei vigili del fuoco: 1.600 gli interventi effettuati nella sola giornata di lunedì. La maggior parte degli interventi, 700, sono stati fatti in Toscana; altri 400 nel Lazio - la metà dei quali a Roma - e 200 in Veneto e Liguria. Anche domani resta però l'allerta rossa nelle regioni più colpite: Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Lombardia e Liguria. Allerta arancione e gialla in altre regioni, in particolare nel'area del centro Italia. La conferma dal Dipartimento nazionale della Protezione civile. I fenomeni temporaleschi e il vento forte dovrebbero poi cominciare ad attenuarsi nella stessa giornata di domani, in orario avanzato.
Alta Velocità interrotta
Rallentati i treni dell'alta velocità al Nord per quasi tutta la giornata. Treni bloccati e diverse soppressioni sulla linea Milano-Lecco-Sondrio a causa dei danni del maltempo. In seguito all'incendio divampato nella stazione ferroviaria di Caserta a causa di un fulmine che ha colpito una centralina elettrica, i treni Roma-Foggia (8319) e Roma-Lecce (8323) stanno retrocedendo a Roma. Mentre il treno Lecce-Roma (8326) sta retrocedendo a Lecce, l'Intercity (704) Bari-Roma tornerà a Bari, e il `no stop´ Roma-Bari (8325) è stato cancellato. Martedì mattina sono cancellati i treni Foggia-Roma delle ore 5, e il `no stop´ Bari-Roma delle 6.24. Confermata la partenza del Lecce-Roma delle 5.50. Blocco dei treni metropolitani e ripercussioni anche sui convogli regionali e Intercity dal tardo pomeriggio sulla linea ferroviaria tra Genova e il levante per via della mareggiata che sta letteralmente investendo parte dei binari all'altezza di Nervi. A causa del forte vento un palo è crollato sulla motrice di un treno a 150 metri dalla stazione di Bogliasco lungo la linea Genova-La Spezia. L'incidente ha provocato un principio di incendio sul convoglio.
Liguria
Raffiche di vento a 180 km orari nel Savonese. Diverse le criticità, da Nord a Sud: in Liguria massima allerta per le piogge abbondanti, che hanno raggiunto i 400 mm in alcune zone dell’area genovese e per una delle mareggiate più potenti degli ultimi anni. I torrenti, a partire dal Bisagno e dal Polcevera, sono tutti monitorati con attenzione, mentre prosegue il costante monitoraggio con i sensori del Ponte Morandi. A Genova le piogge hanno provocato uno smottamento sotto il ponte dell’autostrada vicino a Staglieno. Per questo quattro famiglie sono state sfollate. A causa della mareggiata e del forte vento che per tutta la giornata di lunedì ha colpito la regione — onde alte 8-10 metri stanno flagellando la costa — il governatore Giovanni Toti ha deciso la chiusura dei porti: nella notte nessuna nave salperà né dal porto di Genova né dagli altri porti liguri. Le navi destinate all’attracco non attraccheranno ma resteranno a 10 miglia dalla costa in attesa della fine del maltempo. La mareggiata ha poi portato l’acqua sulla statale Aurelia a Sestri Levante e i tecnici dell’Anas hanno deciso di chiudere la statale all’altezza delle gallerie di Sant’Anna, in entrambe le corsie di marcia. L’Aurelia resterà chiusa fino alla fine della mareggiata. Acqua e detriti hanno invaso la carreggiata. Il mare ha allagato anche piazza Matteotti e parte del centro storico. Decine i natanti danneggiati in porto. Problemi al traffico sull’A26 Genova-Gravellona a Ovada (Alessandria) per una forte bufera di vento: le raffiche hanno portato sulla carreggiata alberi e cartelli stradali. La strada è stata chiusa in direzione sud, si viaggia su una corsia. Autostrade per l’Italia segnala traffico bloccato anche verso Gravellona tra il bivio per la A10 e Masone. Sul posto personale della società e mezzi di soccorso. Vento molto forte anche nell’Acquese dove, a Spigno Monferrato, è stata chiusa la Provinciale 128 per la caduta di numerosi alberi.

Una tromba d’aria, accompagnata da grandine, pioggia torrenziale, vento a 100 km/h e mareggiata ha colpito La Spezia. Caduti alcuni container in porto e ordinata l’evacuazione di alcuni edifici a Monterosso, uno dei Comuni alluvionati nel 2011, quando alle Cinque Terre ci furono diversi morti. Due persone rimaste intrappolate nell’auto in un sottopasso sono state salvate con un gommone dei vigili del fuoco. A Levanto, ordinata l’evacuazione di negozi e abitazioni del centro storico che si trovano in seminterrati e piani terra. Il Comune di Chiavari ha diramato una «fase di allarme» per il pericolo dell'esondazione del torrente Entella.
Venezia
L’alta marea è salita nel pomeriggio di lunedì, velocissima, a Venezia, raggiungendo il record di 156 centimetri, lasciando il centro storico allagato per il 70%. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato la dichiarazione dello stato di mobilitazione del Servizio nazionale della protezione civile, accogliendo così la richiesta del presidente della Regione Veneto. Lo spettro dell’alluvione del 1966 è continuamente evocata in queste ore: il Veneto fu tra le regioni più colpite, con estese inondazioni, molte frane e decine di morti. Gli stabilimenti Luxottica rimarranno chiusi ad Agordo e Cencenighe (Belluno) fino a domattina, a causa condizioni meteorologiche nella valle del Cordevole. Paura per il Piave: il sindaco di Breda di Piave (Treviso), ha emesso un'ordinanza di evacuazione immediata di alcuni edifici situati nell'area vicina.
Emilia- Romagna
Un violento nubifragio con tuoni, lampi e raffiche di vento si è abbattuto nel tardo pomeriggio sul Bolognese. Non sono state segnalate situazioni di emergenza e non risultano feriti, ma i vigili del fuoco sono impegnati con tutte le squadre disponibili su una sessantina di interventi fra la città, la zona collinare e la prima pianura, per alberi caduti, tetti o cornicioni pericolanti e allagamenti.
Piemonte
Emergenza maltempo anche in Piemonte, con allerta arancione nel Nord e Sud della regione, Verbania, Biella e Alessandria (dove sono chiuse le scuole), e gialla nel resto del territorio. Il fiume Sesia, nel tratto a valle dell'ingresso in pianura, è prossimo al livello di guardia.
Friuli Venezia Giulia
In Friuli Venezia Giulia, dove la Protezione Civile ha diramato l’allerta rossa, si registrano strade interrotte, famiglie evacuate, esondazioni dei fiumi in Carnia e Valcellina, e si attende l’arrivo dello scirocco a 150 km/h. Scuole chiuse nelle aree più a rischio delle province di Udine e Pordenone. Una frana ha interrotto la strada di accesso al ponte di Luincis, che collega la località San Martino a Ovaro, a Udine. Ed è crollato un ponte sul torrente Degano, in località Comeglians, in provincia di Udine, lungo la strada statale 465.
Trentino Alto Adige
Allarme rosso anche in Trentino Alto Adige, dove si sono avute forti precipitazioni piovose e neve sui rilievi oltre i 2200 metri. Fiumi esondati, canali straripati hanno allagato i campi coltivati, mentre frane e smottamenti hanno costretto le autorità a chiudere arterie sia principali che secondarie. In alcune zone sono caduti anche 300 millimetri di acqua e sui rilievi la neve ha raggiunto anche gli 80 centimetri. Interrotto il traffico ferroviario lungo la linea del Brennero, dove Sad e Trenitalia hanno predisposto servizi di autobus sostitutivi.

Tanti i disagi a viabilità e mobilità in Alto Adige: dopo la chiusura per frana, lunedì mattina l’Autostrada del Brennero è stata riaperta per il traffico in entrambe le direzioni tra Vipiteno ed il Brennero e poi nuovamente chiusa, per precauzione, per il rischio di caduta di un traliccio dell’alta tensione, e poi riaperta a una sola corsia; chiusure e interruzioni per le statali di Brennero, Val Venosta, Dolomiti, Val Badia, Alemagna, Val d’Ega, Val Gardena, Passo Monte Croce Comelico e Passo Lavazè. Disagi, inoltre, per circa 1.500 utenze rimaste senza energia in alcune zone di Val Gardena, Val d’Ultimo, Val Senales, Corvara e Anterivo. A disposizione della popolazione c’è il numero verde della centrale di emergenza 800751751. Interrotto il traffico ferroviario lungo la linea del Brennero, dove Sad e Trenitalia hanno predisposto servizi di autobus sostitutivi. Il fiume Adige ha superato il livello dei 4,95 metri nei pressi del ponte di San Lorenzo e quota 5,29 a Bodestro (verso Borghetto). Nella notte tra lunedì e martedì è stata aperta, in accordo con la Lombardia, la galleria Adige-Garda che permetterà di deviare parte della portata del fiume, alleggerendo la pressione sul veronese. A Chiusa, in Alto Adige, nel corso della notte è previsto l’arrivo dell’ondata di piena del fiume Isarco. La zona critica in Val Pusteria è invece quella di Vandoies, dove è attesa l’ondata di piena della Rienza.

Il centralino unico d’emergenza della Protezione civile del Trentino è stato contattato da oltre 2.500 chiamate, quello del Vigili del fuoco ha superato in serata oltre 1.000 richieste, mentre gli interventi dei pompieri sull’intero territorio hanno superato quota 3 mila con oltre 1.800 uomini impegnati. Due di loro sono stati ricoverati — in condizioni non gravi — all’ospedale Santa Chiara dopo essere stata travolti da una frana mentre cercavano di liberare la strada di Montevaccino. Nella notte è salito il numero di sfollati: 200 solo a Dimaro — comune vicino a Madonna di Campiglio sede del ritiro estivo della squadra del Napoli — è esondato il torrente Meledrio e l’acqua, mista fango, ha raggiunto il paese invadendo i locali di superficie di numerose abitazioni: sono state evacuate circa 200 persone che saranno ospitate nella notte, per la maggior parte, da parenti e amici. Nel corso dell’intervento, i vigili del fuoco hanno soccorso tre persone, parzialmente intrappolate dal fango, una delle quali risulta ferita ad una gamba. La Valsugana è stata interessata da diverse trombe d’aria: nella zona di Novaledo scoperchiate 9 abitazioni. La ferrovia della Valsugana è interrotta tra Grigno e Primolano per caduta alberi e l’esondazione del fiume Brenta.
Toscana
Flagellata la Toscana: fin dalla prima mattina di lunedì ci sono stati interventi dei vigili del fuoco per cornicioni pericolanti e alberi caduti: uno ha centrato un'auto a Carrara. Sul mezzo fortunatamente non c'era nessuno ma la macchina è andata distrutta. La provincia di Grosseto è tra le più colpite. All'alba Punta Ala era isolata per la caduta di alberi sulla strada e su un paio di case. In provincia di Pisa raffiche fortissime di vento hanno provocato danni gravi ad abitazioni del comune di Orciano Pisano. Grave la situazione anche in provincia di Livorno. A Rosignano Marittimo una tromba d'aria ha abbattuto un capannone e creato diversi danni nelle zone interne, con muri abbattuti e cassonetti spostati anche di diversi metri. All'Isola d'Elba il mare è finito sulla strada. I traghetti sono fermi. Il forte vento ha scoperchiato il tetto di un supermercato ad Arezzo. La copertura è finita su una cabina elettrica provocando un black out nella zona. Anche a Carrara il tetto di una chiesa si è scoperchiato, e solo grazie a 1000 sacchi di sabbia l'ospedale di Pontremoli si è salvato dalla piena del fiume Magra. Oltre 40mila utenze senza luce in Toscana.
Puglia
Vento forte nel Tarantino. A Manduria è caduto il timpano della chiesa di San Michele Arcangelo. Ingenti i danni con il crollo di muri di cinta, balconi, cornicioni, segnali stradali, insegne dei negozi, pali dell’illuminazione, di numerosi alberi. Una tromba d’aria, partita dalla zona interna e trasferitasi velocemente verso la costa adriatica, in soli 15 minuti ha attraversato i territori di Manduria e Martina Franca fino a colpire gran parte della provincia di Brindisi, distruggendo strutture, pergolati e muretti, sradicando gli ulivi secolari e non, spazzando via le olive. «Il quadro è apocalittico. Vedere alberi di dimensioni notevoli sradicati e le campagne coperte da un manto di olive è desolante», ha denunciato il Presidente di Coldiretti Brindisi, Filippo De Miccolis. Numerosi gli interventi dei vigili del fuoco.
Molise
Interrotti i collegamenti tra il porto di Termoli e le Isole Tremiti (Foggia). La Capitaneria di Porto di Termoli ha diramato un avviso di burrasca, inviato a tutti gli operatori marittimi e portuali, valido fino alla serata, per mare molto mosso e vento di sud-est forza 8 in aumento.
Sardegna
Dopo una notte passata tra tempeste di fulmini e pioggia torrenziale, che ha creato disagi nel Nuorese con alcuni rioni di Fonni trasformati in fiumi per l’esondazione di un corso d’acqua, il Nord Ovest è stato colpito da una violenta grandinata. Ad Alghero, dove è crollata parte del tetto del teatro, chicchi di grandine grandi come palle da tennis hanno spaccato vetri e danneggiato auto, tanto che il sindaco Mario Bruno ha pronta la richiesta di stato di calamità alla Regione. Sempre nella cittadina catalana un volo Ryanair è stato dirottato a Olbia. È stato invece ritrovato da una pattuglia del Corpo forestale Alessio Anedda, il pescivendolo di 48 anni di Carbonia disperso dalla tarda mattinata nei boschi di Pantaleo, tra Santadi e Capoterra, nel sud Sardegna.
Calabria
Numerosi interventi dei vigili del fuoco anche in Calabria: nel Crotonese sono stati tratti in salvo alcuni anziani rimasti isolati nella loro abitazione.
Milano e Lombardia
Continua l’allerta per il maltempo in tutta la Lombardia. Tanti i disagi soprattutto a Milano, dove lunedì è scattato il codice rosso per il rischio di esondazione di Seveso e Lambro. Piogge intense e vento forte hanno interessato in particolare il Lodigiano e la provincia di Sondrio. In Val Seriana tre ponti sul fiume Serio sono stati transennati, mentre il fiume Brembo è sorvegliato speciale, avendo superato la portata massima. A Milano, due alberi sono caduti sulle auto, in due distinti episodi: il bilancio è di due feriti e di 4 altre persone coinvolte. Massima attenzione al Po, il cui livello - stando ai dati della Coldiretti - è salito già di oltre 2,5 metri nelle ultime 24 ore.
Al Politecnico di Milano sono caduti dei pannelli a causa delle infiltrazioni d’acqua, ma non ci sono stati feriti tra gli studenti. A scopo precauzionale, con un'ordinanza, il Comune di Milano ha evacuato lunedì sera le tre comunità nell'area del Parco Lambro (Exodus di don Mazzi, Camaldoli e Ceas): le persone sono state ospitate nella palestra del centro sportivo Saini. Il Dipartimento della Protezione Civile, d'intesa con le regioni coinvolte, sta valutando di deviare parte della portata dell'Adige verso il lago di Garda, per evitare che la piena del fiume arrivi in pianura Padana.
Lazio
Alberi caduti in strada a Roma, dove ieri la sindaca ha ordinato la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, e a Fiumicino. Oltre 100 gli interventi effettuati dai vigili del fuoco in 8 ore per coperture divelte, intonaci, tegole, pali e cartelloni caduti e oltre 250 interventi per alberi caduti. Alcune strade della Capitale sono state chiuse, con inevitabili ripercussioni sulle linee del trasporto pubblico e sul traffico cittadino. La Protezione Civile di Roma Capitale ha chiesto di «limitare gli spostamenti all'indispensabile in considerazione del possibile peggioramento delle condizioni atmosferiche delle prossime ore e per favorire la circolazione dei mezzi di soccorso». Un grosso albero è caduto su una palazzina di via Edgardo Ferrati in zona Garbatella a Roma, finendo sul terrazzo condominiale e danneggiandolo. L'edificio, dove abitano sei nuclei familiari, è stato evacuato dai vigili del fuoco.
Campania
In Campania, dove si è avuta una vittima, il forte vento di scirocco e il mare agitato hanno anche portato alla cancellazione dei collegamenti con le isole di Capri, Ischia e Procida. In queste due isole, peraltro, i sindaci hanno deciso di chiudere le scuole. A Procida, il primo cittadino ha emanato una nota nella quale invita la cittadinanza a «evitare di uscire di casa se non strettamente necessario». La Direzione del Parco archeologico di Pompei ha disposto «a causa del forte vento, la chiusura immediata degli scavi di Pompei», al fine di garantire l’incolumità dei visitatori.Una intera parete di lamiera di una palazzina si è staccata nel pomeriggio di oggi per il forte vento ad Atripalda, in provincia di Avellino. Le lamiere sono piombate su tre vetture di passaggio lungo via Appia. La Porta Santa della Basilica della Beata Vergine del Rosario di Pompei (Napoli), chiusa da anni, si è improvvisamente spalancata da sola e in molti hanno gridato al miracolo.Otto gli aerei dirottati da Capodichino. Martedì gli scavi di Pompei resteranno chiusi almeno fino alle 11.
Sicilia
Il vento ha causando danni e disagi in Sicilia. Sei voli Ryanair in arrivo all’aeroporto Falcone Borsellino di Palermo sono stati dirottati a Fontanarossa di Catania o a Trapani. Per le forti raffiche di vento due alberi sono caduti sulla A19 Palermo-Catania: due persone che erano a bordo di un’auto sono rimaste lievemente ferite e sono state trasportate in ospedale.

Verde e incuria, 12 miliardi di alberi Tra soldi che mancano e il caso Roma

Lorenzo Salvia per corriere.it

Il vento forte e le piogge, certo. Ma c’è anche altro dietro il gran numero di alberi caduti in queste ore. Le nostre piante, proprio come noi, invecchiano e questo le rende sempre più fragili. Platani e olmi, molto diffusi lungo i viali delle città, hanno spesso raggiunto la soglia non solo simbolica dei 100 anni. Sono a rischio, e avrebbero bisogno di quella che in termini tecnici viene chiamata manutenzione del verde verticale. Una regolare potatura, il monitoraggio dei fusti a rischio, l’abbattimento in casi estremi. E qui, dopo l’età che avanza, arriviamo al secondo problema: spesso i Comuni non hanno i soldi necessari per fare tutto questo, oppure preferiscono usarli per altri scopi, magari più apariscenti. Oltre all’età, avanza anche l’incuria. Fino al caso di Roma dove, tra uno stop e l’altro, la manutenzione è ferma praticamente da tre anni.
Un patrimonio che invecchia
In Italia ci sono circa 12 miliardi di alberi. La stragrande maggioranza è fuori dei centri urbani. Alcuni castagneti arrivano a superare anche i 500 anni di età, per non parlare dei ulivi secolari. Nelle città, però, ci sono soprattutto platani, olmi e pini domestici, quelli che spaccano l’asfalto con le radici che vengono su. In molti casi sono stati piantati a cavallo dell’inizio del secolo scorso. «Hanno superato la soglia dei 100 anni d’età e quindi la loro stabilità meccanica è a rischio», dice Mauro Agnoletti, professore di Pianificazione del paesaggio all’Università di Firenze. I tronchi si deteriorano, proprio come il cemento dei ponti. E anche qui la tecnologia aiuta. Ci sono macchinari che consentono di fare un check up in tempo reale sulla stabilità delle piante: sia sulle «carie», il buco dentro un tronco apparentemente sano. Sia sulla sua resistenza complessiva. Ma usare queste apparecchiature costa, a spanne sui 50 euro per pianta. Non tutti i Comuni ce la fanno.
Il no agli abbattimenti
In alcune città, tra queste Firenze, si è deciso di abbattere le vecchie piante monumentali che avevano superato i 100 anni. E sostituirle con piante della stessa specie ma più piccole e con l’idea di non lasciarle crescere così tanto. Oppure con piante diverse, che crescono meno e hanno una manutenzione più semplice. In molti casi viene scelto il bagolaro, chiamato in modo diverso a seconda della zona d’Italia. «Spesso si tratta di operazioni necessarie — dice il professor Agnoletti — ma è chiaro che questo vuol dire cambiare il paesaggio». Oltre che scontrarsi con i residenti che — a volte a torto, altre a ragione — quasi sempre sono contrari agli abbattimenti.
Il caso Roma
La Capitale è stata tra le città dove l’emergenza alberi si è fatta sentire di più in queste ore. E in realtà è sbagliato chiamarla emergenza perché il problema si trascina da tempo. Qui non c’è solo il problema degli alberi che invecchiano e dei pochi soldi a disposizione del Comune per fare quello che bisogna fare. Ma anche il fatto che l’appalto per la manutenzione del verde è fermo quasi da tre anni. La sindaca Virginia Raggi ha detto più volte che a Roma il verde era «gestito con appalti malati» ed in effetti proprio questo è stato uno dei capitoli più importanti dell’inchiesta Mafia capitale. Lo stop agli «appalti malati» ha fatto scendere il numero degli operatori del servizio giardini del Comune da 1.200 a circa 200, tenendo solo gli interni e cancellando quelli delle cooperative. Ma il guaio è che, almeno per il momento, gli «appalti malati» non sono stati sostituiti con nuovi appalti «sani». I soldi ci sono e da parecchio tempo. Cinque milioni di euro stanziati alla fine del 2015 per il Giubileo fuori programma deciso da Papa Francesco.
Una gara lunga tre anni
A tre anni di distanza quei soldi — che dovrebbero servire alla potatura degli alberi, abbattere quelli a rischio e sostituirli con piante, uguali o diverse, ma comunque sane — non sono però stati spesi. Prima il Comune ha faticato a trovare dirigenti che accettassero di far parte delle commissioni di gara, perché il rischio di finire sotto inchiesta era ed è considerato altissimo. A suo tempo era stato il direttore generale Franco Giampaoletti a parlare di «frequente rinuncia alla nomina con motivazioni che spesso sconfinano nell’arbitrario». Il bando è poi partito ad aprile dell’anno scorso ma è stato fermato dall’Anac, l’Autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone. I finanzieri dell’unità operativa speciale avevano scoperto che un dirigente aveva modificato a mano alcuni documenti. La gara è stata ripetuta e a breve si dovrebbe arrivare all’apertura delle buste con le offerte. Nel frattempo tre milioni sono stati stanziati per fare il censimento degli alberi. Resta il problema. Come sanno gli agricoltori, e anche chi si accontenta di due vasi di coccio sul terrazzino, la potatura delle piante grandi va fatta durante la stagione fredda. Di inverni ne sono già passati tre da quel 2015. Ce la faremo stavolta o si continuerà a chiudere le scuole per vento forte?

Fonte: qui