9 dicembre forconi: 01/12/18

venerdì 12 gennaio 2018

Bolzano - sacchetti, l'ultima beffa: sono biodegradabili ma non vanno nell'organico

In pochi hanno salutato con giubilo la legge che impone il pagamento per i sacchetti biodegradabili da usare al supermercato per pesare la frutta e la verdura. 
Le proteste sono state veementi e hanno inondato i social per giorni. 
L'ultima beffa riguarda i cittadini di Bolzano e provincia: secondo l'agenzia provinciale per l'ambiente, infatti, i loro sacchetti non possono finire nella raccolta differenziata dell'organico e non possono dunque essere usati per raccogliere bucce di banana o simili.
Sacchetti
© Newpress Sacchetti
Secondo quanto scrive l'Alto Adige, in questi giorni tra i cittadini di Bolzano erano sorti alcuni dubbi sulla possibilità di raccogliere quei sacchetti col l'organico nel territorio altoatesino. 
Essi, infatti, hanno tempo di abbattimenti inadeguati per gli impianti di compostaggio e fermentazione in uso in provincia di Bolzano per il trattamento dei rifiuti organici. 
Tradotto: non vanno bene. 
Quindi per quanto biologici e biodegradabili, non possono finire insieme agli scarti del pranzo e della cena.
Negli impianti i rifiuti organici vengono trasformati in biogas, ma l'eccessivo tempo di degradazione delle buste bio renderebbe il processo troppo lento e inadeguato. 
Non solo. Perché potrebbero sorgere problemi anche da un punto di vista meccanico, visto che - nel caso dell'Alto Adige - c'è il rischio che i sacchetti finiscano a rovinare gli ingranaggi delle macchine del sito di compostaggio.
Altrove in Italia non ci sono questi problemi. Il Consorzio Italiano Compostatori (Cic), infatti, aveva spiegato all'Ansa che nella quasi totalità accettano e gestiscono senza alcun problema i sacchetti in plastica compostabile nel flusso di organico conferito, sia nel caso di processi biologici di solo compostaggio che nei processi integrati digestione/compostaggio. 
Il problema qui è un altro: le etichette con il peso e il costo della frutta non sono bio, quindi andrebbero staccate prima di gettare il sacchetto. 
Fonte: qui

Trasporti: Atac, in 7 anni buco da 6,4 mld (MF)


Roma (MF-DJ)--Oltre 5 miliardi di sussidi pubblici solo negli ultimi sette anni, a fronte di perdite nette cumulate per 1,4 miliardi di euro. Sono le cifre del dissesto Atac, l'azienda dei trasporti pubblici che fa capo al Comune di Roma. 

A tirare le somme, scrive MF, è costata quasi quanto l'Alitalia, che dal 2008 ha bruciato soldi pubblici per 6,156 miliardi di euro. 

Oggi, immancabilmente di venerdì, è previsto un nuovo sciopero proclamato dai dipendenti della società, il cui destino è appeso alle decisioni dell'amministrazione 5 Stelle, che intanto ha deciso di prolungare il contratto di affidamento in house, senza gara. 

«Garantire il corretto funzionamento del servizio di trasporto pubblico è una delle nostre priorità», replica il presidente della Commissione Mobilità di Roma Capitale, Enrico Stefàno. 
"Nel 2017 abbiamo iniziato un percorso di risanamento di Atac ben preciso, che si è tradotto nell'avvio della procedura di concordato preventivo in continuità da parte del Tribunale e nella predisposizione di un piano industriale articolato e puntuale. 

Parliamo di un'azienda che le precedenti amministrazioni hanno condotto sull'orlo del baratro e a cui noi vogliamo restituire solidità economica e finanziaria".

red/lab

(END) Dow Jones Newswires

LA MELINA DEL GOVERNO PER OFFRIRE ALITALIA A LUFTHANSA SOTTO ELEZIONI: SPUNTA IL RITORNO DELLO STATO NELLA COMPAGNIA (VIA CDP)

A BREVE LA “TRATTATIVA IN ESCLUSIVA”. I TEDESCHI VOGLIONO LASCIARE A TERRA GLI AEREI DEL CORTO RAGGIO E TRASFERIRE I PILOTI AD “AIR DOLOMITI” 

RISCHIANO IL POSTO 2 MILA DIPENDENTI SU 8.400 

Nicola Lillo per la Stampa

bagagli alitaliaBAGAGLI ALITALIA
«Alla fine della settimana o all' inizio della prossima» Alitalia potrebbe avviare una negoziazione in esclusiva per la cessione del gruppo, spiega il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda. A trattare con i commissari straordinari e il governo ci sarà con ogni probabilità Lufthansa. Easyjet e il fondo di investimento Cerberus, gli altri due interessati alla parte volo dell' ex compagnia di bandiera, hanno dunque ancora pochi giorni per avanzare un' offerta migliore e più solida rispetto a quella dei tedeschi. Pare difficile però che nel giro di poche ore la «low cost» e il fondo americano possano stravolgere la linea sin qui tenuta.

LUFTANSALUFTANSA
Il governo e i tre commissari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari vogliono fare in fretta e aprire una trattativa nel giro di pochi giorni, di sicuro entro la fine del mese. Con le elezioni alle porte c' è il rischio che l' affare possa saltare. 

Il prossimo governo potrebbe infatti avere visioni diverse rispetto a quelle portate avanti fino ad ora. Di conseguenza l' obiettivo è di arrivare alla firma di un accordo, il cosiddetto «signing», a ridosso delle elezioni del 4 marzo.

In questo modo sarebbe possibile siglare un' intesa con alcune garanzie, per blindare la cessione indipendentemente da chi sarà a Palazzo Chigi. Poi servirebbero altri mesi per arrivare al definitivo «closing»: durante questo periodo sarà necessario avere il via libera dell' Antitrust europeo e quello ancor più delicato dei sindacati. Un percorso tuttavia particolarmente accidentato.

handling alitaliaHANDLING ALITALIA
La negoziazione in esclusiva «riguarderà esuberi, costi per lo Stato e ovviamente la validità del progetto industriale dal punto di vista delle connessioni aeree», spiega Calenda. La cifra di vendita è in realtà uno dei temi minori: i tedeschi vorrebbero offrire 300 milioni, mentre l' esecutivo si aspetta qualcosa in più. Maggiore attenzione viene posta invece sui posti di lavoro a rischio e sulla strategia industriale di lungo periodo.

Gli esuberi che verranno richiesti dai tedeschi potrebbero aggirarsi intorno ai duemila (su 8400 dipendenti), un numero di fatto poco superiore a quello proposto lo scorso aprile da Etihad e respinto dai lavoratori col referendum che ha poi portato la compagnia in amministrazione straordinaria. Secondo alcune indiscrezioni gli esuberi potrebbero interessare circa 150 piloti, 400 assistenti di volo e parte del personale di terra, tra uffici e commerciale.

ALITALIAALITALIA
Sul tema delle rotte invece è possibile che Lufthansa lasci a terra i circa 20 Embraer 190 di Cityliner (la sussidiaria di Alitalia), riproteggendo i piloti in Air Dolomiti, controllata dai tedeschi. Potrebbero inoltre essere eliminate le rotte a lungo raggio in perdita e quelle meno remunerative, diminuendo la flotta. La manutenzione invece verrà tenuta e inserita nel colosso del settore Lufthansa Technik.

PILOTI LUFTANSAPILOTI LUFTANSA
La compagnia aerea con base a Colonia è convinta dell' investimento, ma ci sono ancora alcuni punti importanti da chiarire e non è quindi certo che si riesca a raggiungere l' obiettivo del governo, firmare cioè l' intesa in breve tempo. Intanto ieri Lufthansa ha annunciato di voler assumere quest' anno oltre 8 mila persone, dopo le 3 mila del 2017. Con la partita ancora aperta su Alitalia, il gruppo tedesco - di cui fanno parte anche Eurowings, Swiss, Brussels e Austrian Airlines - potrebbe rafforzare ancora di più la sua leadership in Europa.


IPOTESI CDP
Scrive Lucio Cillis su la Repubblica:

(…) Tra le ipotesi che iniziano a farsi largo, prende quota quella di un "ritorno al futuro", con lo Stato ben piantato nella nuova società. L' idea è quella di una newco che contenga al suo interno l' acquirente (Lufthansa resta la favorita) e una presenza non simbolica del ministero dell' Economia attraverso una delle sue controllate.

Un percorso simile a quello dell' Ilva, con Cassa depositi e prestiti coinvolta nei panni di investitore.
CARLO CALENDA PIER CARLO PADOANCARLO CALENDA PIER CARLO PADOAN
Un' arma in più visto che nel caso di Alitalia, il ministero avrebbe un cane da guardia pronto a stoppare eventuali fughe in avanti del socio industriale.

Il timore, sottolineato più volte dal ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, è infatti quello di un progressivo smarcamento di Lufthansa dai nostri scali, a favore dei collegamenti intercontinentali dalla Germania. Un film già visto ai tempi dell' alleanza con Air France- Klm.

Fonte: qui


ROMA FAR WEST - IL CRONISTA POLITICO DELL’ADNKRONOS ANTONIO ATTE E' STATO PESTATO BRUTALMENTE

ERA INTERVENUTO PER DIFENDERE UNA COPPIA AGGREDITA 

"UNA VIOLENZA INAUDITA. MI SONO RITROVATO IN UN LAGO DI SANGUE" 

IL GIORNALISTA HA RIPORTATO LA FRATTURA DEL SETTO NASALE E LA ROTTURA DI UN DENTE

Sergio Rame per il Giornale

Una raffica di pugni in volto. Tanto da spaccargli il naso e i denti. Così ieri sera il cronista politico dell'Adnkronos, Antonio Atte, è stato brutalmente picchiato in pieno centro a Roma.

Un pestaggio selvaggio senza alcun motivo apparente. Solo la "colpa" di essere intervenuto a difendere una coppia. "Mi sono ritrovato a terra, in un lago di sangue - ha raccontato - ho vissuto attimi di una violenza inaudita".

Una serata da incubo. Atte era uscito dalla Camera dei deputati intorno alle 21, dopo aver finito la sua giornata di lavoro. Si stava incamminando verso la fermata dell'autobus di via del Corso, quando si è accorto che un uomo, vestito con una tuta mimetica, stava aggredendo una giovane coppia.

antonio atteANTONIO ATTE
"Vedendo che in soccorso dei due stavano intervenendo due carabinieri - ha spiegato Atte all'Adnkronos - ho proseguito fino alla fermata". 

Ed è stato proprio in quel momento che l'aggressore della coppia gli si è parato davanti. Tutto è successo all'improvviso e molto rapidamente. Il cronista è stato preso a spintoni. L'aggressore lo insultava e lo accusava di aver chiamato le forze dell'ordine. Da lì è scoppiato l'inferno.

Il trentenne lo ha colpito ripetutamente al volto. Una raffica di pugni violentissima che gli ha causato la frattura del setto nasale e la rottura di un dente. Al termine del pestaggio, poi, Atte ha perso conoscenza per alcuni minuti. "Mi sono ritrovato a terra, in un lago di sangue - ha raccontato - ho vissuto attimi di una violenza inaudita". Quindi, è stato ricoverato al Policlinico Gemelli dove è in attesa di essere sottoposto a un intervento chirurgico.

9 Gennaio 2018

Fonte: qui