9 dicembre forconi: 12/04/19

mercoledì 4 dicembre 2019

ALITALIA PAGA 10MILA EURO AL GIORNO PER ATTERRARE A LONDRA!


È LA GRAN FREGATURA CHE HANNO RIFILATO GLI ARABI ALLA COMPAGNIA ITALIANA, CHE AVEVA I SUOI SLOT MA LI HA VENDUTI ALLA SOCIETÀ DEGLI EMIRATI. 


E ORA GLI PAGA PURE L’AFFITTO 

IN TEORIA POTREBBE RICOMPRARLI, MA… 
Leonard Berberi per www.corriere.it
I DOCUMENTI DELLA VENDITA DEGLI SLOT ALITALIA DI HEATHROW A ETIHADI DOCUMENTI DELLA VENDITA DEGLI SLOT ALITALIA DI HEATHROW A ETIHAD
Per volare a Londra Heathrow, uno degli aeroporti più importanti e intasati del mondo, Alitalia paga Etihad 10.290 euro al giorno di affitto degli slot. Le fasce orarie di decollo e atterraggio consentono al vettore tricolore di operare dieci collegamenti quotidiani (in entrambe le direzioni): 6 da/per Roma Fiumicino, 4 da/per Milano Linate. È quanto emerge da un’inchiesta del Corriere della Sera incrociando i documenti ufficiali, gli accordi privati e le comunicazioni agli enti regolatori del Regno Unito. Nel complesso dal 2017 Alitalia spende soltanto per questa voce 3,76 milioni l’anno. Soldi che avrebbe potuto risparmiare se non avesse venduto l’asset alla società degli Emirati Arabi Uniti. Vendita, è bene precisarlo, non effettuata dagli attuali commissari straordinari.
Un aeroporto prezioso
alitalia etihadALITALIA ETIHAD
Alitalia utilizza a Londra Heathrow 68 slot settimanali, tra arrivi e partenze, nel periodo estivo e 65 in quello invernale. Per la stagione estiva 2020 — che nel trasporto aereo parte alla fine di marzo e si conclude gli ultimi giorni di ottobre — ne ha chiesti altri 16 per operare ulteriori otto voli settimanali ampliando così l’offerta ai passeggeri, stando ai documenti ufficiali che il Corriere ha potuto consultare. Ma quella richiesta non è stata soddisfatta.

AEREO ALITALIAAEREO ALITALIA
Non soltanto perché il principale scalo londinese è al 99% della sua capacità, ma anche perché ci sono solo due modi per ottenere gli slot in quella struttura: o facendoseli dare da altre compagnie (dietro compenso o semplice scambio) oppure partecipando a una sorta di lotteria. Quest’ultima premia pochi e di solito chi nell’aeroporto non ci vola ancora. Per l’estate 2020, per esempio, a vincere è stata la low cost Norwegian Air, ma non l’americana JetBlue che intende avviare le rotte transatlantiche.

La vendita nel 2016
I DOCUMENTI DELLA VENDITA DEGLI SLOT ALITALIA DI HEATHROW A ETIHAD 1I DOCUMENTI DELLA VENDITA DEGLI SLOT ALITALIA DI HEATHROW A ETIHAD 1
Al netto dei 16 slot ulteriori non ottenuti, Alitalia dovrà continuare a pagare Etihad (che fino a maggio 2017 aveva il 49% del vettore italiano) per volare a Heathrow, sborsando qualcosa come 1.059 euro per ogni aereo in arrivo o in partenza. A meno che i commissari straordinari dell’azienda non decidano di ricomprare quei diritti, cosa che sarebbe permessa dall’accordo tra le due compagnie. Su questi slot negli anni si è molto discusso. A partire dal valore della transazione. Secondo i documenti depositati dai commissari straordinari un paio d’anni fa queste bande orarie vendute a Etihad hanno generato una plusvalenza di 39 milioni di euro che sono entrati nelle casse di Alitalia nel secondo semestre del 2016.
drone avvistato a heathrow 3DRONE AVVISTATO A HEATHROW 
L’affitto mensile
Ma una volta venduti subito dopo Alitalia questi slot li ha «ripresi in affitto a un canone di 313 mila euro al mese», contabilizzava la terna di allora composta da Luigi Gubitosi (poi sostituito da Daniele Discepolo), Enrico Laghi e Stefano Paleari. Dal Regno Unito le comunicazioni ufficiali consultate dal Corriere confermano che la vendita degli slot per il Terminal 4 è avvenuta in due fasi: la prima — il 25 agosto 2016 — per le fasce di decollo e atterraggio per la successiva stagione invernale (fine ottobre-fine marzo), la seconda — il 7 dicembre dello stesso anno — per quelle della stagione estiva. Gli aeroporti italiani coinvolti, si legge, sono Fiumicino e Linate. Negli stessi giorni — il 25 agosto e il 7 dicembre — quegli slot sono stati dati ad Alitalia in leasing.
alitalia etihadALITALIA ETIHAD

handling alitaliaHANDLING ALITALIA
Quanto valgono oggi
Al momento della pubblicazione dell’articolo Alitalia non aveva ancora risposto alle richieste del Corriere. Nei documenti britannici non viene indicata la cifra di vendita che stando a una delle relazioni dei commissari hanno comportato per Alitalia introiti per 39 milioni di euro. Ma quanto valgono davvero quegli slot? Un’analisi della società specializzata internazionale Iba calcola che il loro prezzo a Heathrow dipende molto dal collocamento orario.
ALITALIAALITALIA
Per esempio lo slot delle 6 del mattino oggi sul mercato vale circa 1,9 milioni di euro, mentre il massimo lo si raggiunge per quello di mezzogiorno con 3 milioni. Quelli di Alitalia sono alle 6:45, 7:25, 16, 16:55, 18, 18:50, 19:10, 20, 20:45, 23:05. E così sulla base delle valutazioni di Iba il Corriere stima che gli slot oggi noleggiati dal vettore tricolore hanno un valore di mercato complessivo di 23,7 milioni di euro. Quando — e se — verrà aggiunta la terza pista quel dato è destinato a scendere.
Fonte: qui

CI MANCAVA IL RICHIEDENTE ASILO STUPRATORE CON LA PORSCHE

UN 26ENNE NIGERIANO È STATO ARRESTATO A PADOVA PER SEQUESTRO DI PERSONA, VIOLENZA SESSUALE E RAPINA AI DANNI DI UNA 22ENNE DELLA REPUBBLICA CECA 
SU FACEBOOK LA SUA BELLA VITA: AUTO FIAMMANTI, VESTITI ALLA MODA E COLLANE D’ORO. MA IL PROFILO RIPORTA UN’IMMAGINE DEL GIOVANE MOLTO LONTANA DALLA REALTA’
Giorgia Baroncini per ilgiornale.it

Seduto su una Porsche, vestiti alla moda e collane d'oro: è quello che mostra il profilo Facebook di Peter Chiebuka, il 26enne nigeriano arrestato a Padova per sequestro di persona, violenza sessuale e rapina ai danni di una 22enne della Repubblica Ceca.
Peter ChiebukaPETER CHIEBUKA

Un profilo social, come rivela il Gazzettino, che riporta un'immagine del giovane molto lontana dalla realtà: Peter Chiebuka, richiedente asilo, fa parte di un programma di accoglienza con pocket money, vitto e alloggio forniti dalla cooperativa Edeco. Un vita completamente diversa da quella che viene raccontata su Facebook. Le foto lo ritraggono mentre fa la bella vita con auto di lusso, vestiti firmati, bottiglie e gioielli. Forse un modo per attirare l'attenzione e catturare l'interesse delle ragazze. E nella trappola del giovane è caduta anche la 22enne ceca che credeva di aver trovato l'uomo della sua vita.

Peter ChiebukaPETER CHIEBUKA
Lui le avevo chiesto di sposarlo e lei lo aveva subito raggiunto a Tribano, nella Bassa Padovana. Ma da quando ha incontrato Peter (conosciuto un mese prima sui social), per lei è iniziato un vero e proprio incubo. Il 26enne nigeriano l'ha rinchiusa in casa, picchiata e violentata senza pietà per 10 giorni. Un orrore che ha sconvolto anche il responsabile del centro di accoglienza di Edeco, Lorenzo Boscato. L'uomo, sentito dal quotidiano, ha spiegato che la situazione nella palazzina dei 15 richiedenti asilo "non aveva mai destato preoccupazione". "Non avevamo nessun sospetto sulle violenze ai danni della giovane, perché in quel caso saremmo stati noi a segnalare e denunciare i fatti alle autorità", ha spiegato Boscato. "Tutti i giovani che fanno parte del gruppo sono molto tranquilli e prendono parte alle attività informative proposte - ha continuato il responsabile -. Possiamo dire che ad oggi questo nucleo di richiedenti asilo ha sicuramente un elevato grado di integrazione".
stupro 2STUPRO

Eppure quel giovane nigeriano è stato arrestato per sequestro di persona, violenza sessuale e rapina ai danni della giovane della Repubblica Ceca. È stata la stessa vittima a dare l'allarme e poi denunciare il 26enne ai militari che l'hanno trovata sotto choc nell'appartamento.

Da Edeco invece nessuna spiegazione per quanto riguarda il controllo della struttura in cui sono ospitati i richiedenti asilo. Ora gli investigatori sono al lavoro per ricostruire quanto accaduto: pare che i coinquilini di Peter non si siano resi conto della presenza della giovane nella stanza dell'amico. Tutte le testimonianze dovranno quindi essere accertate per fare piena luce. Resta però sempre il fatto che la 22enne è stata picchiata e violentata per 10 giorni, senza che nessuno se ne accorgesse.

Fonte: qui

IL PRESIDENTE AMERICANO TORNA A USARE IL VECCHIO METODO DEL FUOCO E DELLA FURIA! IN EUROPA CONTRO MACRON: “È STATO MOLTO OFFENSIVO NEL DIRE CHE LA NATO È IN MORTE CEREBRALE”

A CASA BANDISCE I GIORNALISTI DI “BLOOMBERG” DAI SUOI EVENTI DI CAMPAGNA ELETTORALE, E INFINE IN ASIA SUI DAZI: “POSSIBILE ACCORDO CON LA CINA, MA DOPO LE ELEZIONI” 

OGGI CI SARÀ UN BILATERALE CON L’AMICO “GIUSEPPI” CONTE. GLI DIRÀ QUALCOSA SULLA CINA?


donald trump toglie la forfora dalla giacca di macronDONALD TRUMP TOGLIE LA FORFORA DALLA GIACCA DI MACRON
 NATO, TRUMP: MACRON MOLTO OFFENSIVO SU MORTE CEREBRALE ALLEANZA
(LaPresse) - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha accusato il suo omologo francese Emmanuel Macron di essere stato "molto offensivo" nell'affermare che la Nato "in morte cerebrale". Durante una conferenza stampa a Londra, in vista del vertice in occasione del settantesimo anniversario dell'Alleanza atlantica, Trump ha ribadito che la Nato ha avuto un grande ruolo e che le osservazioni di Macron sono state "molto offensive".
DAZI, TRUMP: POSSIBILE ACCORDO CON CINA DOPO ELEZIONI USA
donald trump xi jinpingDONALD TRUMP XI JINPING
(LaPresse/AFP) - Un eventuale accordo commerciale con la Cina potrebbe "attendere l'esito delle elezioni presidenziali del novembre 2020 negli Stati Uniti". Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in una conferenza stampa tenutasi a Londra in occasione dell'apertura di un vertice Nato. "Non ho messo una scadenza", ha precisato Trump. "In un certo senso, mi piace l'idea di aspettare dopo le elezioni per l'accordo con la Cina", ha sottolineato, dando per assodata una sua rielezione alla Casa Bianca. Finora Trump si era detto convinto di essere in grado di chiudere presto un accordo, nonostante i segnali nelle ultime settimane che sembravano dire il contrario e nonostante le dichiarazioni minacciose del suo omologo cinese Xi Jinping. 
DAZI, TRUMP: POSSIBILE ACCORDO CON CINA DOPO ELEZIONI USA-2-
I POTENTI AL TAVOLO DEL G7 DI BIARRITZI POTENTI AL TAVOLO DEL G7 DI BIARRITZ
(LaPresse/AFP) - La guerra commerciale di Trump con la Cina e i vari tentativi, finora falliti, di raggiungere un accordo hanno destabilizzato i mercati e alimentato le tensioni geopolitiche. Soltanto la scorsa settimana Trump si vantava di essere vicino con il terminare il negoziato "uno degli affari commerciali più importanti di sempre". Ma da quel Washington ha provocato la rabbia cinese esprimendo sostegno ai manifestanti di Hong Kong, lanciando una lunga ombra sui progressi nei colloqui. "Sto andando molto bene nel cercare un accordo con la Cina, se voglio lo faccio", ha detto Trump in una conferenza stampa in vista del vertice della Nato. "Non credo sia corretto dire 'se vogliono farcela', ma 'se voglio farcela'", ha precisato lasciando intendere di avere il coltello dalla parte del manico. "Non so se voglio farcela, ma lo scoprirete presto, sorprenderò tutti", ha dichiarato ancora l'inquilino della Casa Bianca.
XI JINPING DONALD TRUMPXI JINPING DONALD TRUMP

IMPEACHMENT, TRUMP: PROCEDIMENTO È FARSA POLITICA ANTIPATRIOTTICA
(LaPresse) - Il procedimento di impeachment è "una farsa", orchestrata "per scopi politici" dai democratici antipatriottici. Così il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, durante una conferenza stampa a Londra con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in vista del vertice dell'Alleanza atlantica. "Oltre ad essere assolutamente anti-patriottica, non fa bene al futuro e alla stabilità del paese. Penso che non sia patriottico per i democratici" portare avanti il procedimento, ha dichiarato Trump ricordando che "è una brutta cosa per il nostro paese".
GIUSEPPE CONTE DONALD TRUMPGIUSEPPE CONTE DONALD TRUMP

DAZI, CONTE: NE PARLERÒ CON TRUMP OGGI IN UN BILATERALE
GIUSEPPE CONTE E DONALD TRUMPGIUSEPPE CONTE E DONALD TRUMP
 (LaPresse) - "Avrò un bilaterale con il presidente Trump domani(oggi per chi legge), ne parleremo domani". Risponde così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al suo arrivo a Londra per il vertice Nato, ai cronisti che gli chiedono un commento sulle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, che minaccia dazi verso l'Europa, e in particolare verso Italia e Francia, se dovesse concretizzarsi la digital tax. "Ci sono tanti dossier che potrebbero preoccuparmi, però lavoriamo per risolvere tutto - aggiunge -. La preoccupazione la mettiamo da parte e abbiamo un approccio sempre concentrato per risolvere i problemi".

TRUMP BANDISCE I GIORNALISTI DI BLOOMBERG DAI SUOI EVENTI
Rita Lofano per www.agi.it
MICHAEL BLOOMBERG DONALD TRUMPMICHAEL BLOOMBERG DONALD TRUMP
La campagna di Donald Trump per la rielezione alla Casa Bianca mette al bando i giornalisti di Bloomberg che non potranno più avere accesso a eventi o comizi del tycoon. La decisione è stata annunciata dal manager della campagna di Trump, Brad Parscale, dopo la discesa in campo con i democratici dell'ex sindaco di New York Michael Bloomberg, proprietario del gruppo editoriale che porta il suo cognome.
Il direttore dell'agenzia finanziaria Bloomberg, John Micklethwait, la scorsa settimana, dettando la linea editoriale del gruppo durante le presidenziali, aveva fatto sapere che avrebbero proseguito con la tradizione "di non indagare su Mike (e la sua famiglia e fondazione)" estendendo questa pratica "ai suoi rivali nelle primarie democratiche". Bloomberg News, aveva aggiunto, continuerà invece ad indagare sull'amministrazione Trump, "in quanto attuale governo".
micheal bloomberg donald trumpMICHEAL BLOOMBERG DONALD TRUMP
Poiché "hanno apertamente dichiarato di essere di parte - è stata la risposta di Parscale in una nota - la campagna di Trump non concederà piu' credenziali media a rappresentanti di Bloomberg News per comizi o altri eventi elettorali". Sarà poi determinato "caso per caso", ha precisato, se interagire con singoli giornalisti o rispondere a richieste di Bloomberg News. "Questa resterà la policy della campagna di Trump - ha avvertito Parscale - fino a quando Bloomberg News non rivedrà la sua decisione". E il partito repubblicano si è allineato.
MICHAEL BLOOMBERG DONALD TRUMPMICHAEL BLOOMBERG DONALD TRUMP
Ronna McDaniel, direttrice del comitato direttivo del Partito Repubblicano, ha attaccato Bloomberg News, segnalando che il "Gop sta con il team di Trump e non concederà più credenziali" ai giornalisti della testa che fa capo al magnate dei media.
Rudy Giuliani, Donald Trump, Michael Bloomberg, Bill Clinton, Joe Torre.RUDY GIULIANI, DONALD TRUMP, MICHAEL BLOOMBERG, BILL CLINTON, JOE TORRE.
Michael Bloomberg ha deciso di affidare la gestione del suo gruppo ad un trust durante le presidenziali. "Non è la prima volta che mi sono fatto da parte per correre alle elezioni e come l'ultima volta - ha detto Bloomberg - ho messo in piedi una incredibile squadra di comando per assumere le redini". Micklethwait ha dunque negato ogni faziosità. "Abbiamo coperto Donald Trump in modo corretto, senza essere di parte da quando è diventato candidato nel 2015 e continueremo a farlo - ha assicurato - nonostante le restrizioni che ci sono state imposte dalla campagna di Trump". Fonte: qui

LE ''IENE'' SPARANO LA PARCELLA FUMANTE: CONTE E ALPA FATTURAVANO INSIEME, FIRMAVANO INSIEME E SI FACEVANO FARE I BONIFICI ALLO STESSO CONTO CORRENTE!

VUOL DIRE CHE IL PREMIER, QUANDO DICEVA CHE ERANO STATI INGAGGIATI SEPARATAMENTE DAL GARANTE DELLA PRIVACY, CON FATTURE SEPARATE, HA MENTITO SPUDORATAMENTE. 

E IL SUO CONCORSO CON CUI E' DIVENTATO UNO DEGLI ORDINARI PIÙ GIOVANI D'ITALIA È NULLO

IERI AERA NEL SERVIZIO DI MONTELEONE E OCCHIPINTI PRESENTATI ALTRI DOCUMENTI CHE INCHIODANO IL PROF. AVV. ''GIUSEPPI''



LA PARCELLA DI GUIDO ALPA E GIUSEPPE CONTELA PARCELLA DI GUIDO ALPA E GIUSEPPE CONTE
Un nuovo documento esclusivo confermerebbe che il premier Conte e il professor Alpa erano legati da interessi economici e professionali e quindi quest'ultimo non sarebbe potuto essere il commissario d'esame al concorso universitario di Caserta del 2002, con il quale Conte è diventato professore ordinario di diritto privato.



E' la nuova clamorosa scoperta di Antonino Monteleone e Marco Occhipinti, che è stata presentata ieri sera nel corso della puntata de Le Iene. Pubblichiamo infatti il progetto di parcella per la causa civile nella quale il primo ministro Conte e il professor Alpa difesero il Garante per la privacy. E' su carta intestata a entrambi, con la richiesta di pagamento dell’intera cifra di 26.830,15 euro su un unico conto corrente di una filiale di Genova di Banca Intesa, il tutto firmato da entrambi, Guido Alpa e Giuseppe Conte.

È ancora possibile a questo punto sostenere, come ha fatto Giuseppe Conte nell’ultimo anno ai microfoni delle iene, che non vi fossero interessi economici in comune e che non vi fosse incompatibilità del professor Alpa nel giudicare Conte al concorso universitario? Il primo ministro ha mentito sul fatto che ognuno avesse fatturato per conto suo?
giuseppe conteGIUSEPPE CONTE
Il presidente del Consiglio ha sempre negato il rapporto professionale con Guido Alpa, nonostante nel suo curriculum vitae lui stesso avesse scritto così: “Dal 2002 ha aperto con il prof. avv. Guido Alpa un nuovo studio legale dedicandosi al diritto civile, diritto societario e fallimentare”.
Si sarebbe trattato di uno studio a Roma, a via Cairoli, dislocato su due piani, in cui il giovane Conte occupava il piano superiore, uno studio che aveva in realtà un unico numero di telefono e una stessa segretaria, pagata da entrambi. Giuseppe Conte in una lettera al quotidiano La Repubblica aveva detto che lui e Alpa erano solo “coinquilini”, uniti da una semplice condivisione della segreteria e del numero telefonico, ma con distinte attività professionali in spazi diversi e con contratti di affitti diversi.

prospetto di fattura guido alpa giuseppe contePROSPETTO DI FATTURA GUIDO ALPA GIUSEPPE CONTE
Nell’articolo pubblicato ieri vi abbiamo mostrato in esclusiva un altro documento, una lettera di incarico del Garante per la privacy in cui si chiede a Guido Alpa e a Giuseppe Conte di assumere la difesa dell’Ente in una controversia legale con Rai e Agenzia delle entrate, aperta al Tribunale civile di Roma.
Giuseppe Conte, per stroncare i dubbi su un'eventuale comunanza di interessi economici tra i due, ha sempre sostenuto che ognuno aveva fatturato per conto suo. Il documento però sembra raccontare un’altra storia: la lettera ha un unico numero di protocollo, è inviata a un unico studio legale, presso un unico indirizzo. E indovinate a chi è indirizzata? “Al Prof. Guido Alpa e al Prof Avv. Giuseppe Conte, Via Sardegna, 38, Roma”.
Ci siamo chiesti perché mandare un’unica lettera ai due professionisti se, come ha sostenuto Giuseppe Conte, “si trattava di due incarichi distinti e non c’era un’associazione né di diritto né di fatto e soprattutto se quell’incarico fu pagato con due fatture separate”.
giuseppe conte antonino monteleoneGIUSEPPE CONTE ANTONINO MONTELEONE
Quel documento conferma anche un’altra circostanza su Giuseppe Conte non avrebbero detto la verità. Prima del concorso universitario, da quanto riferito da Alpa, Conte era ospite in via Sardegna e non come aveva detto il premier alle Iene e a Repubblica con un contratto d’affitto separato per il suo studio al piano di sopra di quello di Alpa, in piazza Cairoli, dove si trasferirà alcuni anni dopo.
Questa sera, insieme ai nuovi documenti esclusivi, vi mostreremo anche i verbali di udienze di quel processo al tribunale civile di Roma, da cui si evince che Conte partecipò sempre, tranne una sola volta in cui fu sostituito, mentre Guido Alpa non andò mai. È legittimo dunque pensare al “dominus” che manda a udienza il suo “giovane allievo”?
GUIDO ALPAGUIDO ALPA
Non perdete la trasmissione di ieri sera, su Italia1 a Le Iene, l'ultima puntata dell’inchiesta di Antonino Monteleone e Marco Occhipinti sulla vicenda del concorso universitario più importante della sua vita, per l’avvocato Giuseppe Conte, presidente del Consiglio. Il confronto con la nostra iena è tutto da vedere. Alla fine dell’accesa disputa il Presidente ammetterà l’esistenza per quell’incarico di una sola fattura?
Fonte: qui
Guardate qui sotto l'ultimo servizio di Antonino Monteleone e Marco Occhipinti sulla vicenda del concorso universitario di Giuseppe Conte:


la prova che giuseppe conte e guido alpa lavoravano insieme prima del concorsoLA PROVA CHE GIUSEPPE CONTE E GUIDO ALPA LAVORAVANO INSIEME PRIMA DEL CONCORSO

''FANPAGE'' RIVELA CHE L'ANAC NON HA MAI DETTO CHE TRA I DUE NON C'ERANO INTERESSI ECONOMICI IN COMUNE, COME INVECE AVEVA DETTO IL PREMIER. L'AUTORITÀ ALLORA GUIDATA DA CANTONE AVEVA ARCHIVIATO LA FACCENDA PERCHÉ NON C'ERANO DOCUMENTI A FAVORE O CONTRO ''L'AVVOCATO DEGLI ITALIANI''.



Il premier Conte non ci sta alle accuse della Iena sulla fatturazione in comune con Guido Alpa, nell'ambito del concorso universitario di Caserta nel 2002. "Lei è fuori di testa", dice l'inquilino di Palazzo Chigi al giornalista in conferenza stampa. "Monteleone, se ne faccia una ragione: non riuscirà a dimostrare una fatturazione in comune con Alpa", ha aggiunto Conte rispondendo alla provocazione dell'inviato della trasmissione di Italia Uno.



Marco Billeci per www.fanpage.it

ANAC SU CONTE E ALPAANAC SU CONTE E ALPA
C’è un passaggio nell’arringa difensiva dell’avvocato Giuseppe Conte di fronte alle polemiche sul concorso con cui l’attuale premier è diventato professore ordinario che rischia di rivelarsi un boomerang. “L’Anac ha detto che non c’è nessun conflitto d’interessi”, ha affermato più volte il premier per ribattere alle accuse circa la presenza del suo mentore Guido Alpa nel collegio che nel 2002 gli assegnò una cattedra all’università di Salerno.

I documenti visionati da Fanpage.it, che riportiamo in questo articolo, dimostrano che le cose non stanno proprio così. La vicenda – scoperchiata per la prima volta da Repubblica nell’ottobre 2018 – è stata riportata alla ribalta negli ultimi giorni dalla trasmissione televisiva “Le Iene”. L’innesco del caso, come detto, è la presenza del professor Guido Alpa nel collegio dei docenti chiamati a giudicare i candidati del concorso vinto dall'attuale Presidente del Consiglio.

ANAC SU CONTE E ALPAANAC SU CONTE E ALPA
Alpa è considerato il maestro professionale di Conte e  ha condiviso per anni con lui l’indirizzo dello studio professionale. I due hanno anche lavorato insieme in diverse occasioni. Secondo “Le Iene”, la collaborazione tra Conte e Alpa andava al di là della condivisione degli spazi e degli incarichi e si configurava invece come un vero e proprio sodalizio economico e professionale. Di conseguenza, Alpa non sarebbe potuto essere uno dei commissari chiamati a giudicare il premier nel suo concorso universitario.

Falso, replica Conte che sottolinea innanzitutto come la sua promozione sia avvenuta all’unanimità, per cui il giudizio di Alpa non sarebbe stato decisivo. Ma soprattutto, il premier rivendica che la sua attività professionale e quella di Alpa si siano sempre svolte in parallelo, senza alcun tipo di associazione professionale che avesse potuto gettare l’ombra di conflitto d’interessi sul concorso sostenuto nel 2002 dall’avvocato del popolo.

Per avvalorare la sua tesi, Conte nella sua difesa sui media ha citato più volte i pareri sul tema dell’Autorità Nazionale Anticorruzione che lo assolverebbero. L’ultima volta lo ha fatto rispondendo alle domande dell’inviato delle Iene, come documentato nella versione integrale dell’intervista pubblicata sul profilo Facebook ufficiale del premier.  “L’Anac ha già detto che non c’è nessuna cointeressenza d’interessi”, dice Conte nel video.
antonino monteleone guido alpa le ieneANTONINO MONTELEONE GUIDO ALPA LE IENE


L’autorità guidata all’epoca da Raffaele Cantone è stata chiamata a pronunciarsi sul caso a seguito dell’esposto dell’avvocato pesarese Silvio Ulisse.  Nel maggio 2019,  l’Anac  risponde all'avvocato Ulisse, con una lettera che ricalca le conclusioni a cui è giunta l'istruttoria in merito al concorso universitario sostenuto da Conte. Nella lettera, che pubblichiamo integralmente, si sottolinea come la vicenda riguardi “fatti molto risalenti nel tempo e, in quanto tali, nemmeno modificabili in autotutela”. In pratica, si prende atto dell’impossibilità di intervenire sull’esito di un concorso che si è tenuto ormai 17 anni fa. Di conseguenza, l’autorità riguardo al procedimento “ritenendo preclusa qualunque possibile valutazione nel merito, ne ha disposto l’archiviazione”.

giuseppe conte guido alpaGIUSEPPE CONTE GUIDO ALPA

L’Anac dunque non ha mai detto che tra Conte e Alpa non c’era conflitto d’interessi. Più semplicemente, l’organismo anticorruzione ha valutato come sia ormai impossibile modificare il corso degli eventi e quindi si è fermato prima di pronunciarsi sul merito della questione. Se parlassimo di un processo, si tratterebbe di prescrizione e non di assoluzione.

prospetto di fattura guido alpa giuseppe contePROSPETTO DI FATTURA GUIDO ALPA GIUSEPPE CONTE
Conte nella sua difesa chiama in causa in realtà anche un'altra delibera dell’Anac. Si tratta di un documento del marzo 2017 in cui Raffaele Cantone afferma che “ai fini della sussistenza di un conflitto di interessi fra un componente la commissione di concorso e un candidato, la collaborazione professionale o la comunanza di vita […] deve presupporre una comunione di interessi economici o di vita tra gli stessi di particolare intensità e tale situazione può ritenersi esistente solo se detta collaborazione presenti i caratteri della sistematicità, stabilità, continuità tali da dar luogo ad un vero e proprio sodalizio professionale.”

Questo parere, tuttavia, si limita a fissare dei criteri generali di incompatibilità fra esaminante ed esaminato, riguarda una vicenda distinta da quella che ha coinvolto il premier ed è comunque precedente allo scoppio della vicenda Conte-Alpa. L’unico pronunciamento dell’Anac sul caso specifico è quello rivelato adesso da Fanpage.it. Non condanna Conte, ma nemmeno lo assolve.

Le parole di Cantone nel 2018 sul concorso di Conte
GIUSEPPE CONTEGIUSEPPE CONTE
Sul caso del concorso grazie al quale Conte è diventato professore ordinario si era espresso, nell’ottobre del 2018, anche il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone. Che affermava: “Conte dà una spiegazione plausibile. Il fatto che un soggetto possa scrivere un libro insieme o si trovi a essere co-difensore in un procedimento non integra di per sé gli estremi della comunione di interessi”.

Un giudizio, quello di Cantone, che è diverso dal parere dell’autorità, che sostanzialmente non entra nel merito. Cantone sottolinea ancora: “Abbiamo provato a spiegare che non basta l’esistenza di un rapporto fra maestro e discente, c’è bisogno di una comunione di interessi economici”. Un concetto ribadito qualche giorno dopo: “Una collaborazione sporadica e l’ufficio condiviso non bastano per stabilire che vi sia comunanza di interessi tra lui e il prof Guido Alpa”. Fonte: qui