9 dicembre forconi: 10/13/17

venerdì 13 ottobre 2017

DALL’ARGENTINA A PALERMO: 12 ARRESTI PER TRAFFICO INTERNAZIONALE DI COCAINA DESTINATA AI LOCALI DELLA MOVIDA SICILIANA

ACCORDO TRA UNA FAMIGLIA DI BAGHERIA E UN TRAFFICANTE ALL’INGROSSO DI DROGA 

IL PUSHER INTERCETTATO: “HO UNA RAGAZZINA CHE LAVORA PER ME E MI PORTA 200 EURO OGNI 5 MINUTI” - VIDEO

Chiara Marasca per Corriere.it

COCAINACOCAINA
«Io ormai non lavoro più, ho una ragazzina che lavora per me e mi porta 200 euro ogni 5 minuti. Troppo forte Erica, troppo forte». Dice così, al telefono, intercettato dai carabinieri, uno dei pusher indagati nell’ambito dell’operazione che ha bloccato un vasto traffico internazionale di cocaina tra l’Italia e l’Argentina.

La droga arrivava dal Sud America per rifornire la movida siciliana dei locali notturni di Palermo e Trapani. L’operazione, condotta dai militari del Comando Provinciale di Palermo, riguarda capi e gregari di un mandamento mafioso di Bagheria, e ha portato al sequestro di cinque chilogrammi di cocaina.

COCAINACOCAINA
L’ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal Gip di Termini Imerese, su richiesta della locale Procura che ha coordinato le indagini: 12 gli arresti tra Palermo, Roma e Udine.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, Nicolò Testa, al vertice della famiglia mafiosa di Bagheria, e il suo stretto collaboratore Carmelo D’Amico, avrebbero stretto un accordo con Salvatore Drago Ferrante, procacciatore all’ingrosso di cocaina, per importare grossi quantitativa di stupefacenti dall’Argentina.

COCAINACOCAINA
La droga, trasportata da Buenos Aires in Italia nelle valigie di insospettabili corrieri, veniva poi venduta sul mercato di Palermo e Trapani attraverso una rete di spacciatori. Un gruppo di palermitani aveva il compito di reclutare i pusher che agivano nei locali notturni.

Tra loro anche giovanissimi, come si evince dalla conversazioni intercettate. Le indagini hanno permesso di ricostruire l’acquisto di droga in Argentina: 4,6 chili di cocaina sono stati sequestrati all’aeroporto di Buenos Aires. Il gruppo spacciava cocaina, ma anche mdma , ecstasy, marijuana e hashish.

CarabinieriCARABINIERI
Intercettati, i trafficanti parlano anche delle “tendenze” diffuse nei locali che riforniscono. La cocaina pronta per essere sniffata sembra ormai passata di moda: «Sono finiti i tempi che la tiravano e la portavano in tasca. Oggi la mettono nella sigaretta, che ne basta poco e ti sballa lo stesso», dice il pusher al telefono, in dialetto siciliano.

Fonte: qui

L’URAGANO OPHELIA VERSO L’EUROPA

L’ENNESIMA TEMPESTA TROPICALE DELL’ATLANTICO STAVOLTA CAMBIA DIREZIONE E PUNTA VERSO PORTOGALLO, SPAGNA, REGNO UNITO E IRLANDA (VIDEO). ED È APPENA DIVENTATA UN URAGANO DI CATEGORIA 1 CON VENTI A 140 KM/H 

OPHELIA È LA DECIMA TEMPESTA ATLANTICA A TRASFORMARSI IN URAGANO NEL 2017: UN RECORD STAGIONALE IMBATTUTO DAL 1893


Si è formato in oceano Atlantico, è diventato una tempesta tropicale ed ora, anziché dirigersi verso i Caraibi, seguendo gli Alisei (che nell'emisfero boreale soffiano da Nordest verso Sudovest), ha deciso di prendere un'altra strada: l'Europa!

E se non bastasse, da ciclone tropicale si è trasformato in Uragano di categoria 1.

Stiamo parlando di Ophelia, salita agli onori della cronaca per essere un uragano che sta per toccare, forse, il nostro continente.
URAGANO OPHELIAURAGANO OPHELIA

La pressione all'interno di Ophelia è stimata in 968 hpa, molto bassa. I venti soffiano a circa 130/140 km/h. Nei prossimi giorni l'uragano potrebbe sfiorare le coste di Portogallo e Spagna per poi dirigersi verso Irlanda e Scozia.

Gli uragani, come le tempeste tropicali, acquistano forza dal calore del mare. Spostandosi verso Nord Ophelia passerà sopra acque più fredde, per cui la sua forza è ipotizzabile che tenderà a diminuire gradualmente.

Se sul nostro continente non fosse presente un robusto campo di alta pressione, probabilmente Ophelia avrebbe potuto raggiungere la Penisola iberica e addirittura il Mediterraneo centrale!

DIREZIONE PROBABILE - Come scritto è molto probabile che Ophelia sfiori le coste di Portogallo e Spagna per poi toccare anche l'Irlanda, ma con intensità meno forte. Il grosso delle precipitazioni avverrà in oceano.


TEMPESTA TROPICALE OPHELIA VERSO EUROPA, PROBABILE URAGANO
URAGANO OPHELIAURAGANO OPHELIA
 (ANSA) - L'istituto degli uragani di Miami avverte che ci sono rischi per le terre emerse che Ophelia incontrerà sul suo cammino. Per il momento la tempesta si trova al centro dell'Atlantico, a circa 1.200 km a sud-ovest delle Azzorre, si muove per ora a circa 7 km orari, ma si velocizzerà. L'arcipelago portoghese potrebbe essere colpito. Ophelia è la 15/ma tempesta tropicale atlantica del 2017, la decima a trasformarsi in uragano: raggiungendo un record stagionale che era imbattuto dal 1893, secondo Phil Klotzback, esperto di tempeste della Colorado State University.

Fonte: qui

CAMBIA IL FALLIMENTO: NON PIU’ MACCHIA SULL’ONORE DELL’IMPRENDITORE, MA EVENIENZA FISIOLOGICA NEL CICLO DI UN’IMPRESA


VA IN SOFFITTA UNA LEGGE VECCHIA DI 70 ANNI.

Francesco Grignetti per La Stampa

imprese fallimento 1IMPRESE FALLIMENTO 
Fallimenti, è l' ora della rivoluzione. La riforma del diritto fallimentare, vecchio di 74 anni, da ieri è legge e sono molte le novità a cominciare dal nome: scompare il concetto stesso di «fallimento», sostituito da un asettico «liquidazione giudiziale». Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, per una volta si concede un tono enfatico: «Si tratta di riforma di portata epocale. L' impianto che riguarda il fallimento risale al 1942.

Un meccanismo distorto che ha macinato in questi anni molte risorse sia imprenditoriali che di beni materiali». Ne parla bene anche il presidente del Consiglio, lo schivo Paolo Gentiloni: «Un contributo per un' economia più sana che aiuterà la crescita». E Pier Carlo Padoan: «L' economia funzionerà meglio e le prospettive per le imprese sane saranno più solide».

imprese fallimento 2IMPRESE FALLIMENTO 
Una rivoluzione. Nel tempo si è capito che gli effetti pratici e psicologici del fallimento, la stigmatizzazione sociale, le conseguenze giuridiche, e l' incapacità di far fronte ai propri debiti, erano diventate un deterrente per molti che volessero avviare un' attività o ottenere una seconda opportunità. La principale modifica è dunque culturale: una crisi o l' insolvenza ai tempi d' oggi sono da considerare evenienze fisiologiche nel ciclo d' impresa, «da prevenire ed eventualmente regolare al meglio - dice ancora Orlando - ma non da esorcizzare: è dimostrato che gli imprenditori divenuti insolventi hanno maggiori probabilità di avere successo la seconda volta».
FALLIMENTO IMPRESEFALLIMENTO IMPRESE

I «concordati preventivi», molto deludenti (in media i creditori non recuperano più del 10%), saranno destinati per lo più a garantire la continuità aziendale con un occhio ai livelli occupazionali. Per tutti gli altri si prevedono «accordi di ristrutturazione», più efficaci, impedendo la cosiddetta «dittatura dei creditori di minoranza», quelli che attualmente avevano potere di veto, bastando l' adesione di titolari di crediti finanziari pari ad almeno il 75% dell' ammontare complessivo.
Fallimento impreseFALLIMENTO IMPRESE

Si colma infine una lacuna dell' attuale legge fallimentare che ignorava il fenomeno dell' insolvenza dei «gruppi d' imprese». Una realtà economica che forse nel 1942 era avveniristica, oggi è normalità. Si prevede la possibilità di proporre un unico ricorso sia per l' omologazione di accordi di ristrutturazione dei debiti dell' intero gruppo, sia per l' ammissione di tutte le imprese del gruppo alla procedura di concordato preventivo. Molto soddisfatti della riforma i commercialisti.

Fonte: qui