9 dicembre forconi: 09/16/16

venerdì 16 settembre 2016

La Russia tornerà ad essere super potenza: il piano di Putin


La Russia potrebbe tornare ad essere una potenza internazionale riconosciuta anche in occidente. Ecco come sarà possibile.

L’opinione comune vede la Russiadestinata a tornare una super potenzamondiale grazie alla lotta al terrorismo. Il pensiero è condiviso da esperti e studiosi di politica. Scopriamo se questo sarà possibile con il piano di Putin.
Fino a due anni fa, Putin non raccoglieva alcun consenso nel mondo occidentale, ma oggi le cose sono cambiate. Il piano di Putin per rilanciare la Russia in tutto il mondo è partito da lontano, con attenzione costante a rafforzare il consenso interno e poi estendendolo all’estero.
Nell’ultimo anno, Mosca si è rafforzata a livello internazionale, grazie alla lotta al terrorismo e a una autorevole quanto integerrima attività diplomatica
Durante il vertice del G20 ad Hangzhou, il presidente russo Vladimir Putin ha avuto colloqui con i leader di 10 Paesi, e si è riconquistato con i fatti la fiducia della comunità internazionale.
Con l’accordo bilaterale appena siglato tra Mosca e Washington sulle azioni congiunte sul fronte siriano, la Russia ha l’occasione di ritornare ad occupare il posto di super potenza internazionale che ha avuto sino al 1991.
Come la Russia tornerà ad essere una super potenza internazionale con il piano di Putin? La risalita internazionale della Russia è iniziata l’anno scorso dopo l’avvio della campagna militare contro i terroristi in Siria e dopo una stima da occidente ai minimi storici per tutto l’anno 2014.
Il presidente Putin ha rimescolato le carte a Washington, ma era consapevole che gli Stati Uniti non avrebbero potuto e non avrebbero concretamente ostacolato l’operazione, poiché c’era un’altissima possibilità che l’iniziativa del Cremlino potesse porre fine alla guerra.
Il suo piano di crescita è andato avanti e, un anno dopo, il segretario di Stato Usa John Kerry e il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov hanno raggiunto un’intesa che prevede il coordinamento tra Mosca e Washington per la lotta al terrorismo.
Se dopo un anno di impegno internazionale gli sforzi della Russia si dimostreranno determinanti a risolvere il conflitto in Siria, Washington dovrà ridimensionare i propri meriti e constatare la crescita a livello internazionale della Russia.

Come la Russia tornerà ad essere una super potenza internazionale

La Russia sembra destinata a ricoprire posizioni di prestigio nel prossimo scenario globale, e questo sembra impossibile se si pensa che due anni fa il presidente Putin era stato rilegato a una posizione quasi da reietto all’interno della comunità internazionale.
Al G20 di Brisbane nel novembre 2014, Putin era stato respinto dai leader mondiali a causa dell’annessione della Crimea portata avanti dalla Russia proprio in quell’anno.
Oggi, a due anni di distanza, il popolo americano (46%) ritiene Putin come un leader forte e decisivo - specialmente in relazione alla politica in medio oriente - più di Obama (32%). Lo stesso candidato repubblicano Trump ha speso per il presidente russo parole di elogio. Oggi Putin siede al tavolo con gli Stati Uniti per coordinare la lotta al terrorismo. Cosa è cambiato?
L’anno scorso, con l’avvio della campagna militare contro i terroristi in Siria, la Russia aveva intrapreso una lenta risalita in ambito internazionale e continuando su questa rotta, semplicemente, la Russia ha fatto bene lì dove gli Stati Uniti hanno fallito o comunque riesce a stabilire relazioni in aree strategiche lì dove Washington non riesce ad arrivare.
Non si tratta di due schieramenti da Guerra Fredda, ma semplicemente un modo di fare politica estera molto diverso. La Russia, infatti, è riuscita a ricucire rapidamente i rapporti con il presidente turco Erdogan in seguito al raffreddamento dei contatti tra Ankara e Washington.
Non è un mistero che in oriente più che in occidente il peso della Russia sia rimasto costantemente incisivo nelle dinamiche geopolitiche e nella lotta al terrorismo. 
Proprio per la lotta al terrorismo, oggi, la Russia potrebbe essere pronta ad essere una super potenza.
È arrivato ieri un accordo con gli Stati Uniti per lanciare ciò che equivale a una campagna aerea congiunta contro i due principali gruppi islamici estremi in Siria. 
Si tratta di un vero e proprio accordo siglato a due tra Stati Uniti e Russia, come Paesi chiave nella lotta al terrorismo e rispettivi punti di riferimento per le coalizioni attive nelle operazioni in medio oriente.
Il segretario di Stato Usa John Kerry e il ministro degli esteri russo Serghey Lavrov hanno firmato a Ginevra l’intesa che prevede operazioni congiunte per la lotta al terrorismo.
Il cessate il fuoco è previsto per oggi al tramonto e durerà una settimana. 
In questi giorni senza bombardamenti da parte di Stati Uniti e Russia l’ONU cercherà di fornire aiuti alle popolazioni assediate ad Aleppo, e gli Stati Uniti e la Russia potranno stabilire una strategia congiunta nella lotta al terrorismo.
Gli Stati Uniti e la Russia protagonisti internazionali per la lotta al terrorismo: due culture diverse e rimaste lontane per anni che ora, dopo l’ennesima dimostrazione di carattere della Russia, stanno per coordinare una campagna aerea di lunga durata in Siria.
Se il piano dovesse andare avanti con successo, la Russia potrebbe ritrovare lo status di superpotenza che aveva perso con la caduta dell’Unione Sovietica nel 1991.
Rimane solamente il dubbio sulla presenza di forze di terra mentre Stati Uniti e Russia procederanno agli attacchi aerei, ma l’Isis si è indebolito nell’ultimo anno, tanto quanto si è rafforzata la Russia.
Fonte: qui
12 settembre 2013

Merkel ammette la crisi nella UE: “situazione critica”


L'Unione Europea è in una situazione critica e i suoi problemi non possono essere risolti in un unico incontro dei leader, ha affermato il cancelliere tedesco Angela Merkel al vertice UE di Bratislava.


"Il concetto è quello di non aspettarsi semplicemente la soluzione dei problemi europei in un vertice, ci troviamo in una situazione critica; sta nel dimostrare che attraverso le azioni possiamo essere migliori", — la Reuters cita le parole della Merkel. Oggi i leader dei 27 Paesi europei senza il Regno Unito si incontrano a Bratislava. Il tema principale del vertice è il futuro dell'Europa sullo sfondo della prevista uscita della Gran Bretagna dalla UE. Inoltre i leader europei parleranno di immigrazione, sicurezza e sviluppo economico.

Fonte: sputniknews

EU Strives for post-Brexit With Leaders Focused on Security


(Bloomberg) Leaders of the European Union’s 27 nations minus the U.K. talked up the need to secure their borders to control immigration and curb terrorism as they began to chart a way forward in the wake of Britain’s vote to leave the bloc.

As a summit in the Slovak capital Bratislava got under way, government chiefs attempted to put aside disagreements on the EU’s most pressing issues -- from how to cope with a record influx of refugees to boosting economic growth -- as they cast around for solutions to fight a surging wave of populism from Paris to Vienna that’s gnawing at the bloc’s liberal principles.
“We need to be united,” German Chancellor Angela Merkel told reporters Friday on her way into the meeting in Bratislava Castle on the banks of the Danube River. “This is about showing that we can do better through action in the areas of security -- internally and externally -- fighting terrorism, cooperation on defense, that we can do better in the area of growth and employment.”
The U.K.’s unprecedented decision to turn its back on the EU was the trigger for an intense period of European introspection, but it wasn’t the only cause. An influx of more than a million migrants from the world’s troublespots, fatal terrorist attacks and an unemployment rate that’s barely budged since the ravages of the debt crisis half a decade ago are combining to increase anti-EU feeling across the bloc and a sense of existential crisis.

Eastern Concerns

Even as leaders talk up unity of purpose on migration, there’s little evidence the EU’s eastern countries are ready to participate in the bloc’s plans to share the burden of asylum seekers. Hungary, Poland, Slovakia and the Czech Republic will instead use the Bratislava summit to call for a strengthening of EU security, better control of its southern borders and protection of free movement, Czech Prime Minister Bohuslav Sobotka said on his way into the meeting.

“There’s a very strong will among everyone -- the 27 members -- to continue with the European project,” Sobotka said. “The alternative is protectionism, building fences between members, conflicts between individual countries.”
What’s not on the official agenda is the EU’s future relationship with the U.K. post-Brexit since leaders have made clear that they won’t enter into negotiations with Theresa May’s government until formal notification of Britain’s is posted.
The summit, held in Bratislava because Slovakia holds the EU’s rotating presidency, may be long on rhetoric and short on action, with leaders likely to come to few decisions. They will instead try to set broad parameters for negotiations in the months ahead.
“What is fundamental here today is that all together we work so that Europe has an identity, a heart,” said Italy Prime Minister Matteo Renzi. “If Europe deals a bit less with rules and bureaucracy and a bit more with fundamental questions I think this is good for our country and for everyone.”
Merkel used a speech late Thursday in Potsdam, outside Berlin, to vow to do everything she can to hold the EU together in the face of a populist backlash, saying the bloc’s survival is becoming a question of war and peace.
The strong language from Europe’s pre-eminent leader underscores the stakes for Merkel and the other national EU leaders as they plot the union’s course post-Brexit. While Friday’s meeting is only an opening move, economists say that a weak response risks holding back growth and plunging the EU into an prolonged malaise.

2017 Elections

Elections in the Netherlands, France and Germany in 2017 could make it difficult to achieve a significant breakthrough that revives confidence in the future of the EU, according to Philippe Gudin, chief European economist at Barclays Bank in Paris.
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