9 dicembre forconi: 09/13/16

martedì 13 settembre 2016

COSA FA DI BELLO IL FIGLIO DI MARIO DRAGHI?

Ieri durante la conferenza stampa di Mario Draghi un giornalista qualunque, di certo non uno che è a libro paga della BCE o dell’editore amico di turno, si è preso il lusso di chiedere a Draghi che lavoro fa suo figlio, visto che è un “dealer” del mercato obbligazionario a Morgan Stanley, aggiungendo se questo non si prefigurerebbe come un piccolo conflitto di interesse, roba da nulla immagino, qualche milioncino di dollari che ogni tanto salta fuori grazie alla previdenza del figlio di Mario immagino.

Il solerte Mario ha subito corretto il nostro eroe rispondendo che il suo Giacomo non è un dealer ma un trader.

Come riporta anche l’Huffington Post …

Le domande scomode non scompongono il presidente della Bce, Mario Draghi, neppure quando si tratta di questioni personali come avvenuto oggi nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo dell’Eurotower. Tra le domande su banche, tassi d’interesse e crisi economica, ha trovato spazio anche un quesito posto da un giornalista a Draghi sul lavoro del figlio a Londra come trader. Netta la risposta del numero uno della Banca centrale europea: “E’ una scelta che ha fatto lui cinque anni fa e il Parlamento europeo non ha ritenuto che si trattasse di conflitto d’interesse”.

Ma tu pensa io mi devo sorbire da otto anni notti in bianco per offrire il massimo della professionalità ai miei clienti e Giacomo ha casualmente un padre che si chiama Draghi.
Vi ricordate quanto ho scritto recentemente…

Ripeto rileggetevelo tutto, non voglio influenzare nessuno anche se non posso non condividere questa evidente anomalia che riguarda il figlio di Mario Draghi, che per carità può essere davvero il miglior trader al mondo, un bravo ragazzo, ma francamente mi sembra inopportuno metterlo a fare il trader, sull’andamento dei tassi di interesse, un piccolo conflittuccio di interesse potrebbe sempre scappare fuori o no…

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Immagina… soprattutto …se il padre ha in mano le leve dei tassi di interesse, ovvero decide insieme al board della BCE dove vanno i tassi.

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Anche il figlio di Mario Monti, Giovanni ha lavorato alla Morgan Stanley, ma possibile che con tutte le possibilità di lavoro che c’erano, sti benedetti figlioli dovevano lavorare proprio in una banca d’affari?

Suvvia bellezza questa è la finanza mica l’opera di Carità!


Pubblicato il 23  by 

Fonte: qui

APPALTI TRUCCATI, SCATTA LA RETATA A CASERTA

20 ARRESTI NELL’INCHIESTA SULLE GARE PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI: C'È ANCHE IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA ANGELO DI COSTANZO 

IN CARCERE O AI DOMICILIARI NUMEROSI AMMINISTRATORI E IMPRENDITORI DELLA ZONA

Conchita Sannino e Dario Del Porto per “la Repubblica”
ANGELO DI COSTANZOANGELO DI COSTANZO

Venti arresti eccellenti scuotono la provincia di Caserta. 

Una vicenda di corruzione e appalti truccati nel settore dei rifiuti - ed in vari comuni della zona del Matese - coinvolge amministratori pubblici, funzionari, imprenditori.

Venti le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Giudice per le indagini  preliminari di Santa Maria Capua Vetere. Sette persone finiscono ai domiciliari, tredici in carcere.

Ad eseguire le misure sono la Guardia di finanza di Caserta, coordinata dal generale Giuseppe Verrocchi e i carabinieri diretti dal colonnello Giancarlo Scafuri.

L'inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere, guidata dal procuratore capo Maria Antonietta Troncone, durava da oltre un anno e aveva nel mirino presunte dazioni di danaro "e una serie di altre utilità" in cambio di assegnazioni di lavori nel settore dello smaltimento dei rifiuti. In particolare, la Procura sottolinea in una nota di aver portato alla luce "un vero e proprio sistema criminale finalizzato all’assegnazione illecita di appalti.

CARABINIERICARABINIERI
In particolare, la Procura sottolinea in una nota di aver portato alla luce "un vero e proprio sistema criminale finalizzato all’assegnazione illecita di appalti milionari in diversi Comuni del casertano".

Agli arresti finiscono tra gli altri Angelo Di Costanzo, oggi presidente della Provincia di Caserta in quota Forza Italia, nonché sindaco del Comune di Alvignano, insieme a un assessore ed al comandante della polizia municipale dello stesso paese; il sindaco di Piedimonte Matese, l'ex sindaco di Casagiove ed anche il presidente del consorzio di bonifica Sannio-Alifana, Pietro Cappella. Nelle prossime ore è prevista una conferenza stampa in Procura.

Fonte: qui

LA PREVIDENZA BY RENZI: CHI VA IN PENSIONE ANTICIPATA PERDE ALMENO 25 MILA EURO

SOTTOSEGRETARIO NANNICINI SVELA I PIANI DEL GOVERNO PER CHI VUOLE RITIRARSI DAL LAVORO IN ANTICIPO: 

SARANNO COINVOLTI PURE AUTONOMI E PARTITE IVA (MA PER OGNI ANNO SI PERDERÀ IL 5% DELL'ASSEGNO)

Tobia De Stefano per “Libero Quotidiano”

RENZI PADOANRENZI PADOAN

Finalmente è arrivata l' ora dell' Ape. O meglio, è arrivata l' ora di mettere un po' di sostanza nel meccanismo elaborato dal governo per consentire ai lavoratori di anticipare la pensione. Si sapeva, per dire, che avrebbe riguardato i nati tra il 1951 e il 1953. Che i soldi sarebbero stati versati dalle banche. E che la decurtazione non sarebbe stata uguale per tutti.


Tommaso NanniciniTOMMASO NANNICINI

Ora Tommaso Nannicini, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, che da mesi sta curando il dossier, ci mette i numeri. Che di certo faranno discutere. In un'intervista a Presadiretta, infatti, ammette che è stato indispensabile «coinvolgere il sistema bancario. È stata l'unica strada percorribile» perché le altre sarebbero costate allo Stato dai 7 ai 10 miliardi. E spiega che a un lavoratore con una pensione potenziale da 1.000 euro «un anno d' anticipo costerà una cifra che va da 50 a 60 euro al mese per 20 anni, mentre tre anni di anticipo costeranno dai 150 a 200 euro al mese».

INPS PENSIONIINPS PENSIONI
Parliamo di un taglio all'assegno di circa il 5% per ogni anno di anticipo. Che diventano 13 mila e 200 euro (55 euro per 20 anni) per chi vuole smettere di lavorare un anno prima. E 42 mila euro per chi invece intende godersi la vecchiaia 36 mesi prima rispetto a quanto previsto dall' attuale normativa (in media siamo intorno ai 25 mila euro). Difficile definirlo un affarone. Non solo. Nannincini ha spiegato anche che «l' anticipo pensionistico è per tutti, indipendentemente dalla gestione previdenziale.

Quindi vale per gli autonomi, per le partite Iva della gestione separata, gli artigiani e i commercianti». E che le richieste non dovranno essere garantite dall' auto o dall' immobile del pensionando. Non rischiano neanche gli eredi (pensione di reversibilità) perché tutto sarà coperto da un' assicurazione.
PENSIONEPENSIONE

Nessun numero, invece, per chi dovrebbe pagare poco o nulla. «Poi ci sarà una platea importante di agevolati - spiega Nannicini - che riceveranno un bonus fiscale, e questo coprirà non solo gli interessi e l'assicurazione, ma anche il capitale anticipato se sei particolarmente meritevole di tutela, in condizioni di bisogno e hai un reddito basso». Secondo le ultime indiscrezioni non ci dovrebbero essere penalizzazioni per chi prenderà un assegno fino a 1.500 euro lordi al mese.

Quindi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio precisa che sulle minime «ci sarà un intervento anche sui redditi da pensione sotto i 1.000 euro, agganciandosi prevedibilmente all' istituto della 14esima, con un bonus che è legato ai contributi versati. Si arriva fino a 400 euro».

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Mentre stronca definitivamente la proposta del presidente dell' Inps Tito Boeri, che chiedeva un sacrificio a chi riceve un assegno molto più di ricco rispetto ai contributi versati. «Questo tipo di ricalcoli non sono semplicissimi - spiega Nannicini - richiedono molte ipotesi e molti dati. E devi stare molto attento perché non si riesce a fare con il bisturi del chirurgo questa distinzione un pò intellettualistica. Rischi di fare danni e di tagliare anche pensioni alte ma meritate...» Insomma: «Potevamo mettere le mani nelle tasche sbagliate, abbiamo deciso di fermarci».

Fonte: qui