9 dicembre forconi: 12/07/16

mercoledì 7 dicembre 2016

Italicum, M5S deposita proposta per estendere la legge al Senato



IL DELIRIO DI ONNIPOTENZA DI BEPPE GRILLO
Il Messaggero - «Il M5S ha appena depositato a Montecitorio una proposta di legge che estende i principi del sistema elettorale vigente per la Camera anche al Senato». Lo annuncia il M5s dal blog di Beppe Grillo. 

«Mi dispiace, non sarò il vostro comico mannaro», dice poi Grillo dal blog dove lancia l'allarme: «Dobbiamo aspettarci la prossima mossa che è certa secondo me: demonizzarci, a me e al "nostro popolo", mentre inventeranno un trucco di "legge" elettorale affinché il M5S non possa mai superare il livello di "guardia"». 

«Adesso hanno bisogno di un nemico: il Grillo Mannaro, già improbabilmente etichettato come populista, fascista, ignorante, ma se è così come è possibile che M5S non ne sbaglia una nel riconoscere cosa c'è nel cuore degli italiani e dargli voce? C'è solo una risposta: Grillo è un tiranno in pectore», continua il leader M5s che continua: «I pupazzi - chiaccheroni hanno bisogno di un nemico ingiusto, di un persecutore. L'unico modo per giustificarsi, sia nella sconfitta che per l'immorale sostegno a propositi così bizzarri verso la nostra Costituzione, è che ci sia qualcosa di terribile oltre lo steccato. Possono i grandi opinionisti dire "abbiamo scherzato"? Non ho mai sentito nessuno di loro riconoscere una volta, una sola, di essersi sbagliati. E adesso sono tutti lì, i sacerdoti proclamati dall'emittenza, a cercare un nuovo modo di tenere bassa la testa della gente».

«Quel caravanserraglio bagaglino, tenuto insieme da trucchetti improvvisaticci: adesso che non devono più sostenere ideologicamente lo stupro della Costituzione? cosa cominceranno a dire dalle loro poltronette nei Talk Show? Adesso hanno bisogno di un nemico...», afferma ancora Grillo sul blog dove attacca tutti, da destra a sinistra, accusandoli di voler cercare un nemico su cui concentrarsi dopo averlo a lungo confuso «con un ignorante e generico buffone. Non rifaranno più questo errore, adesso è l'ora di farmi passare come grillo mannaro ma non ci riusciranno».

«Mentre i bravi ragazzi di Firenze aggiungono perle plastificate alla loro collana di fallimenti, nascosti dentro il parco giochi di JP-Morgan, sono in centinaia proprio gli intellettuali di quella pseudosinistra al sapor di filo interdentale ad essere pericolosamente disoccupati in questo momento. Prima del 60/40 erano accomunati da uno sforzo traditore che, misteriosamente, riempiva i loro piccoli cuori: illudere gli italiani che cambiare la Costituzione secondo i voleri della Merkel e delle grandi banche sarebbe stata una gran cosa; e ora? sono pesantemente disoccupati e confusi: smettere quella lotta di due anni perché trascinati a terra dalle urne, come beccacce prese al laccio, soltanto per quel 60/40 potrebbe sembrargli poco; e questo - conclude - perché non hanno mai rispettato la democrazia».

STEFANO RICUCCI CONDANNATO A 3 ANNI E QUATTRO MESI PER FATTURE FALSE


IL PROCESSO COINVOLGEVA ANCHE UN GIUDICE DELLA COMMISSIONE TRIBUTARIA CHE GLI AVREBBE GARANTITO UN CREDITO D'IMPOSTA DA 20 MILIONI, MA (INCREDIBILE!) ERA STATO ARRESTATO IL FURBETTO DEL QUARTIERINO E NON IL MAGISTRATO 

NELL'INCHIESTA NON MANCA QUALCHE AVANZO DI BANDA DELLA MAGLIANA


Ancora una condanna per l'immobiliarista Stefano Ricucci, ex «furbetto del quartierino» balzato agli onori delle cronache più per le inchieste giudiziarie in cui è rimasto coinvolto a seguito di spregiudicate operazioni finanziarie che per le sue numerose love story con star televisive.

RICUCCIRICUCCI
Il gup di Roma Paola Di Nicola lo ha condannato questa sera a tre anni e quattro mesi di reclusione per aver emesso ed utilizzato fatture per operazioni inesistenti al fine del recupero di un credito di imposta. Condannato, a due anni e sei mesi, anche un altro imprenditore, Mirko Coppola, coinvolto nello stesso giro di fatture fasulle. Entrambi furono arrestati il 20 luglio scorso nell'ambito di un'inchiesta del procuratore aggiunto Paolo Ielo e del sostituto Giuseppe Cascini. Al centro del processo, tenutosi con il rito abbreviato e dopo lo stralcio delle posizioni di Ricucci e di Coppola da quelle di altri indagati, fatture per oltre un milione di euro.
RICUCCIRICUCCI

Il tutto, secondo la procura anche grazie all'aiuto del magistrato del Consiglio di Stato, nonché componente della Commissione Tributaria Regionale Nicola Russo che, in qualità di giudice-relatore di commissione emise sentenza favorevole alla società Magiste Real Estate Property, riconducibile a Ricucci, per il recupero di un credito di imposta di 20 milioni di euro in un contenzioso con il fisco. Un parere, secondo l'accusa, ottenuto grazie al rapporto di conoscenza che l'immobiliarista avrebbe avuto con il magistrato.


Nei confronti di quest'ultimo la Procura sollecitò una misura interdittiva per rivelazione del segreto d'ufficio, ma il gip ritenne che non sussistessero elementi tali da dimostrare che ci fosse un accordo corruttivo. In totale sono dieci le persone indagate nell'inchiesta di piazzale Clodio. Tra loro anche Massimo Nicoletti, figlio di Enrico, ritenuto dagli inquirenti figura storica della Banda della Magliana.

PAKISTAN. CADE UN AEREO DELLA PAKISTAN INTERNATIONAL AIRLINES: 46 VITTIME TRA EQUIPAGGIO E PASSEGGERI


L'AEREO, PARTITO DA CHITRAL E DIRETTO A ISLAMABAD, SI E' SCHIANTATO NEI PRESSI DI ABBOTTABAD, LA CITTÀ DOVE FU SCOPERTO E UCCISO BIN LADEN 

IL PILOTA AVEVA INVIATO UN SOS

In volo da Chitral a Islamabad, era scomparso dagli schermi radar


(ANSA) - Un aereo con 40 passeggeri a bordo e sei membri dell'equipaggio si è schiantato al suolo in Pakistan. Il volo Pk-661 della Pakistan International Airlines era "scomparso dai radar" mentre percorreva la tratta da Chitral ad Islamabad, dove sarebbe dovuto atterrare alle 16.40 ora locale. L'apparecchio, un Atr-42, secondo quanto riferisce DawnNews Tv, si è schiantato al suolo vicino alla città di Abbottabad, per ragioni ancora non precisate. 
Fonti dell'aeroporto della capitale pachistana hanno indicato che il pilota del volo PK 661 ha inviato un messaggio di emergenza, ma che subito dopo le comunicazioni si sono interrotte. L'incidente è stato confermato anche dalla polizia pachistana, mentre i soccorsi si sono diretti verso la zona di Havelian, dove è avvenuto l'impatto con il suolo.
disastro aereo pakistan international airlinesDISASTRO AEREO PAKISTAN INTERNATIONAL AIRLINES

Da parte sua l'Authority dell'aviazione civile pachistana ha confermato che a bordo dell'aereo si trovavano 46 persone, fra passeggeri e membri dell'equipaggio. Testimoni oculari hanno dichiarato a GEO Tv di avere visto un aereo cadere nelle colline della zona di Havelian, vicino alla fattoria Ordinance, e che nel cielo si sono levate dense colonne di fumo nero.
Una lista di passeggeri consegnata dalla PIA alla stampa contiene tuttavia i nomi di 42 possibili passeggeri, fra i quali nove donne e due bambini. Inoltre, un portavoce della compagnia ha indicato che a bordo si trovavano due cittadini cinesi. Secondo DawnNews Tv, a bordo si trovavano anche un famoso cantante e predicatore, Junaid Jamshed, ed un alto funzionario dell'amministrazione di Chitral.
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A CATANIA TRE DOTTORESSE NON PRATICANO IL CESAREO A UNA DONNA NONOSTANTE LE SOFFERENZE DEL FETO PERCHE’ IL TURNO DI LAVORO ERA FINITO

IL BAMBINO E’ NATO CON LESIONI GRAVISSIME E ORA IL GIP LE HA SOSPESE

Lara Sirignano per il “Messaggero”

Il feto era in sofferenza. Il tracciato non lasciava spazio a dubbi. Si sarebbe dovuto intervenire subito con un parto cesareo. Ma Amalia Daniela Palano e Gina Corrao, dottoresse dell' ospedale Santo Bambino di Catania, di turno quando Debora, giovane mamma era stata portata in ospedale per controlli, non avevano voglia di fare lo straordinario.

ospedale Santo Bambino di CataniaOSPEDALE SANTO BAMBINO DI CATANIA
Avevano terminato l' orario di lavoro e volevano tornarsene a casa. Per questo «nonostante gli evidenti segni di sofferenza emersi dall' esame», non solo non fecero nascere il bambino, ma somministrarono atropina alla ragazza, appena 26enne, per truccare l' esito del tracciato e se ne andarono senza neppure informare di quanto era accaduto i colleghi del turno successivo. Il neonatologo, all' oscuro delle condizioni del feto, intervenne con grande ritardo e il bambino venne al mondo con lesioni gravissime da cui non guarirà mai.

L'ORDINANZA
Una vicenda agghiacciante raccontata in un' ordinanza del gip di Catania che, accogliendo la richiesta della Procura, ha disposto per entrambe le dottoresse la misura interdittiva della sospensione dal servizio. Dodici mesi per la Palano, sei per la Corrao.

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Stessa decisione, per soli 4 mesi, è stata presa per un altro medico dell' ospedale, Paola Cairone che, ha scritto il giudice delle indagini preliminari, «pur non essendo a conoscenza degli avvenimenti precedenti, praticava alla paziente per due volte le manovre di Kristeller, bandite dalle linee guida, nonostante un tracciato non rassicurante, e non contattava in tempo il neonatologo». Le tre donne, oltre che per lesioni gravissime, sono indagate anche per falso nella redazione della cartella clinica. Nel documento, non sarebbe stato fatto cenno della sofferenza del neonato. Un filone di inchiesta, questo, che potrebbe ampliarsi.
parto naturale 3PARTO NATURALE 

I DEPISTAGGI
Le cartelle taroccate, sarebbero prassi frequente del nosocomio. «È emerso il sospetto - ha sottolineato il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro - che al Santo Bambino le cartelle cliniche sovente vengono redatte successivamente all' insorgere dell' avvenimento clinicamente rilevante». Una tecnica che la magistratura ritiene possa essere «finalizzata ad occultare le prove di eventuali responsabilità mediche».

Il drammatico caso è venuto fuori dopo la denuncia dei familiari della giovane mamma. Il neonato, venuto al mondo con il cordone ombelicale attorno al collo, ha una «encefalopatia ipossico-ischemica, tetra paresi spastica, grave ritardo neuro psicomotorio e indebolimento del tronco neuroencefalico».
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«Abbiamo sospeso immediatamente i tre medici, e stiamo cercando di sostituirli per continuare a dare un servizio pubblico in una struttura, come l' ospedale Santo Bambino, alla quale si rivolge ogni anno un imponente numero di donne e gestanti», commenta il manager dell' azienda ospedaliera, Paolo Cantaro, annunciando «l' avvio di una indagine interna». Il nosocomio ha all' attivo circa 2000 parti l' anno.

E anche sulle cartelle cliniche taroccate il manager ha dichiarato di voler andare a fondo. «C' è in corso un' inchiesta della magistratura, e una nostra interna, aspettiamo che si concludano entrambe prima di esprime giudizi», dice.

Fonte: qui


Italy's Monte Paschi Told To "Prepare For State Bailout"

On Sunday night, when we commented on the results of the Italian referendum, we said that while the Italian political limbo may or may not be an issue in the near term, a bigger problem for Italy will be the fate of Monte Paschi, whose 3rd bailout was likely doomed to failure after the failed referendum, which could unleash contagion upon the Italian banking sector at a very precarious time for Italy and Europe.
Overnight, we got confirmation of that from not one but two sources, with Italian Il Sole 24 reporting that the Italian treasury is considering “precautionary” direct state intervention to rescue the bank, a plan that has already been sketched out by Rome and Brussels. The lender’s executives are meeting with European Central Bank officials today and may ask for a delay to a non-performing loan sale that’s part of the bank’s capital increase plan, the newspaper said.
In an interview with Bloomberg TV, Marcello Messori, economics professor at Luiss University said that “the probability of finding a natural market solution is very very low currently, due to the fact that instability implies that international investors have a lot of difficulties to decide in the short term for a very important recapitalization" and added that the ECB may give more time “if there is a solution on the horizon.”
There may not be a solution, as both the company's stock price, which fell for the fourth consecutive day, down 2.5% and plunging 85% YTD, and as the FT adds. According to the Nikkei's subsidiary, "bankers are running out of private-sector solutions for Monte dei Paschi di Siena and have told the Italian lender to prepare for a state bailout this weekend after prime minister Matteo Renzi was felled by a referendum defeat.
While financial markets responded relatively calmly to the referendum result, people briefed on the situation said the political upheaval made it “more difficult” to secure a €1bn investment from Qatar on which Monte dei Paschi’s €5bn capital-raising plan hinges. Senior bankers fear that a failure to shore up the bank, which was the worst loser of this summer’s European bank healthcheck, could damage already jittery investor confidence about Italy’s overall banking sector, which is hobbled by €360bn of bad loans and weak profitability.
Ironically, the bad news comes just as there was finally some good news for the bank: on Monday, bondholders agreed to convert almost a quarter of the 4.3 billion euros of debt offered subject to the swap, in line with expectations according to final results released Tuesday. The problem is that this won't be enough.
The swap was “a very good result, but is just one part of the overall bank recap: what’s crucial for the success of the deal is the commitment from anchor investors,” Fabrizio Spagna, managing director at Axia Financial Research in Padua, Italy, said by phone. “I’m skeptical that there are subjects available to subscribe the equity, and the outcome of the referendum may add pressure.”
And it is the anchor investors who have gotten cold feet. According to the FT, JPMorgan and Mediobanca, advisers to Monte dei Paschi, have been working with Pier Carlo Padoan, Italy’s finance minister, to persuade the Qatar Investment Authority to pump money into Italy’s third-largest lender. But hope is fading that they can secure a deal by this week’s deadline.
Without the cornerstone investment from Qatar, the other parts of the complex plan to fill the bank’s €5bn capital shortfall are likely to collapse.
As a result, the FT cites a senior banker who said that if the private-sector solution proved impossible, the bank and its supervisors at the European Central Bank were likely to favour a “precautionary recapitalisation” — involving an injection of state funds and the conversion of subordinated debt into equity.
Which means another taxpayer-funded bailout is imminent.
The rest of the "Plan B" alternative is largely familiar: “Whatever solution is found for Monte dei Paschi, I believe there is a significant risk of contagion to other Italian banks in particular,” said Megan Greene, chief economist at Manulife Asset Management.
To avoid the politically unpalatable option of imposing losses on the €2bn of retail bondholders in Monte dei Paschi, a plan is being drawn up to guarantee full repayment of the first €100,000 to every junior bondholder, according to senior bankers.

Senior bonds and deposits would be left unscathed. The bank is also likely to press ahead with plans to hive off €28bn in soured loans to a securitisation vehicle supported by a government guarantee.
Should the worst case scenario play out, the biggest risk is not Monte Paschi, it is what happens at other Italian banks: “If Monte dei Paschi’s plan fails, then that spells bad news for the other Italian banks that need recapitalising,” said Patrick O’Donnell investment manager at Aberdeen Asset Management. “If Italy can’t sort out its banks, then they will be in a real mess. Once again Europe finds itself in a position where politics, the ECB and the banks are dangerously entwined.
Finally, it's not just Italian banks who are on the hook. In a letter to employees Monday, Deutsche Bank CEO warned that events in Italy are "a harbinger of renewed turbulence that could spill over from the political arena to the economy – with Europe particulary endangered."  Not only Europe: Deutsche Bank too. Which is why when push comes to shove, Merkel and Schauble, who have both been vocal opponents of a state bailout will quickly close their eyes and ignore what is going on if the alternative means Italy's banking contagion jumping across the border and slamming Germany's largest bank which this summer saw its own stock price plunge to all time lows.
For now the rest of the Italian banking system is bid and as BMPS exits the halt, it is spiking higher.
But the credit market is crashing to near record lows.
Fonte: qui

PER L’ISTAT, IL 28,7% DELLE PERSONE RESIDENTI IN ITALIA È “A RISCHIO DI POVERTÀ O ESCLUSIONE SOCIALE”

SI TRATTA DI 17 MILIONI E 469 MILA 

AL SUD QUASI 1 SU 2 RISULTA A RISCHIO MISERIA: NEGLI ULTIMI ANNI LA FORBICE DEI REDDITI SI È ALLARGATA
povertaPOVERTA
1 - OLTRE 1 SU 4 A RISCHIO POVERTÀ O ESCLUSIONE
(ANSA) - Oltre uno su quattro, il 28,7% delle persone residenti in Italia, nel 2015 è "a rischio di povertà o esclusione sociale". Lo stima l'Istat. Si tratta di una quota, scrive l'Istituto, "sostanzialmente stabile rispetto al 2014 (era al 28,3%)". Il risultato è sintesi di "un aumento degli individui a rischio di povertà (dal 19,4% a 19,9%) e del calo di quelli che vivono in famiglie a bassa intensità lavorativa (dal 12,1% a 11,7%)". Resta invariata la stima di chi vive in famiglie gravemente deprivate (11,5%)".

2 - 17,5 MLN PERSONE A RISCHIO POVERTÀ-ESCLUSIONE
(ANSA) - Nel 2015 in Italia l'Istat stima in 17 milioni 469 mila le persone a rischio povertà o esclusione sociale. Questa la traduzione in numeri assoluti di una percentuale pari al 28,7%. Numeri che, scrive l'Istituto, vedono gli obiettivi prefissati dalla Strategia Europea 2020 "ancora lontani". Entro il 2020, infatti, l'Italia dovrebbe ridurre gli individui a rischio sotto la soglia dei 12 milioni 882 mila. Oggi la popolazione esposta è invece "superiore di 4 milioni 587 mila unità rispetto al target previsto".

INDICATORI POVERTA' SOCIALE EUROPAINDICATORI POVERTA' SOCIALE EUROPA
3 - AL SUD QUASI 1 SU 2 A RISCHIO POVERTÀ-ESCLUSIONE
(ANSA) - Quasi 1 su 2 ovvero quasi la metà dei residenti nel Mezzogiorno risulta a rischio povertà o esclusione sociale. Lo stima l'Istat calcolando che nel 2015 la percentuale di esposizione nell'Italia meridionale è pari al 46,4%, in rialzo sul 2014 (45,6%) e notevolmente maggiore rispetto alla media nazionale (28,7%). Al Centro, infatti, la soglia si ferma al 24% e al Nord al 17,4%. "I livelli sono superiori alla media nazionale in tutte le regioni del Mezzogiorno, con valori più elevati - spiega l'Istat - in Sicilia (55,4%), Puglia (47,8%) e Campania (46,1%).


4 - SI ALLARGA FORBICE REDDITI TRA RICCHI E POVERI
(ANSA) - Negli ultimi anni in Italia la forbice dei redditi si è allargata. Ecco che, divisa la popolazione in cinque fette, l'Istat stima che "dal 2009 al 2014 il reddito in termini reali cala più per le famiglie appartenenti al 20% più povero, ampliando la distanza dalle famiglie più ricche il cui reddito passa da 4,6 a 4,9 volte quello delle più povere".