9 dicembre forconi: 05/03/18

giovedì 3 maggio 2018

"La strage in montagna si poteva evitare"

Identificati tutti i 7 morti. Il fratello di una vittima: «Ci siamo persi 4 volte»
Sono stati tutti identificati i 7 scialpinisti (di cui 6 italiani) morti due giorni fa nella tragedia sulle Alpi svizzere tra la Pigne d'Arolla e il Mont Collon.



Ieri Giovanni Paolucci, fratello di una delle tre vittime bolzanine, ha appreso dalla polizia del canton Vallese che gli alpinisti «hanno cambiato percorso 4 volte nella speranza di raggiungere il rifugio ancora con il bel tempo, ma a 550 metri dalla meta sono rimasti bloccati dalla tempesta».
«Ottocento metri di dislivello in salita e 1.000 in discesa non sono davvero tanti - ha aggiunto Paolucci -, il problema è stato la quota, visto che il punto massimo si trovava a 3.800 metri, che mi sembra un pò tanto», ha spiega Paolucci che, come la sorella, è uno scalatore professionista.
L'inchiesta sulla morte degli scialpinisti è ancora in corso e al momento non vi sono ipotesi di reato: è stato semplicemente aperto un fascicolo per determinare le circostanze dei decessi. È quanto ha precisato Nicolas Dubuis, procuratore generale del Cantone Vallese.
Dispiace dirlo, ma la testimonianza choc di Tommaso Piccioli (altro superstite alla strage) è la summa di come non si può - e non si deve - affrontare la montagna. Ad ammetterlo, davanti alle telecamere di corriere.it e Tg3 è lo stesso Piccioli: «Era una gita difficile non da fare in una giornata dove alle 10 sarebbe iniziato il brutto tempo. Non avremmo neanche dovuto pensarci».
Piccioli svela di aver sempre sognato di affrontare il percorso che da Chamonix porta a Zermatt, consapevole delle difficoltà. «Che potesse essere complicato o che le condizioni atmosferiche fossero rigide lo sapevamo. Ma alcune scelte della nostra guida si sono rivelate sbagliate». Piccioli ha poi parlato dei momenti drammatici trascorsi durante la notte, con una temperatura che aveva raggiunto i meno venti gradi sotto lo zero e senza un ricovero adeguato: «Ogni tanto - ha detto- mi veniva la voglia di lasciarmi andare, ma dopo pensavo a mia moglie. Così ho resistito. Tutta la notte. Fino all'arrivo dei soccorsi. Ma per sei dei miei compagni era ormai già troppo tardi».
Il gruppo di 14 escursionisti (italiani, tedeschi e francesi) era partito alla volta di Cabane des Vignettes, un rifugio sul versante svizzero. Capocordata era una guida alpina «esperta» che però, quando il tempo peggiora con temperature 5 gradi sotto lo zero e venti a 79 chilometri orari, perde l'orientamento. Nel tentativo di ritrovare la pista precipita in un crepaccio e muore. Gli altri del gruppo non riescono ad andare avanti e si fermano in un anfratto sulla parete rocciosa: altro errore fatale. Il rifugio era a poche centinaia di metri, ma è risultato invisibile nella tormenta. Ad assolvere la guida alpina è uno che la neve e la montagna le conosce bene, il campione altoatesino Reinhold Messner: «Quanto ti trovi nel whiteout - una sorta di nebbia di neve e vento gelido fortissimo - è difficile individuare colpe».

Fonte: qui

LA BCE LASCIA FERMI I TASSI ED ALLUNGA IL PROGRAMMA DI ACQUISTO DEI BTP E RINVIA UNA GRANA SICURA PER I CONTI PUBBLICI

POI SARANNO AUGELLI SENZA ZUCCHERO NEL 2019, PROPRIO QUANDO DRAGHI LASCERA’ FRANCOFORTE.

AUGURI!

Antonio Signorini per Il Giornale

DRAGHIDRAGHI
È una fortuna(??? ed intanto il buco si ingrossa!!!) per l'Italia la «mano ferma» di Mario Draghi. Il presidente della Banca centrale europea è a fine mandato, ma nel suo intervento della settimana scorsa si è permesso il lusso di prendere tempo sulla fine del Quantitative easing e, soprattutto, ha rinviato l'atteso aumento dei tassi.

Notizia accolta positivamente dai mercati e mandata giù anche dai suoi oppositori, in primo luogo i tedeschi, alle prese come tutta l'Unione con un rallentamento dell'economia, quindi disposti a tollerare una politica monetaria che generalmente non gli piace. Se le borse e le quotazioni dei titoli di stato hanno risposto subito, la politica ci ha messo un po' di più. Ma è chiaro che una Banca centrale europea che per un po' non cambierà rotta fa comodo soprattutto all'Italia che è alle prese con una complicatissima crisi politica.

DRAGHI HANDELSBLATTDRAGHI HANDELSBLATT
Fa comodo soprattutto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che sperava di varare un governo in tempi brevi, ma ha bisogno di più tempo. «Per fortuna che Mario c'è(??? per chi crea il denaro dal nulla e se ne approfitta!)», ha commentato nel suo Blog Roberto Sommella, giornalista economico ed esperto di cose europee.

Il ragionamento è lo stesso che ha reso il clima politico un po' più tranquillo rispetto ai giorni successivi alle elezioni. Se Draghi continuerà ad acquistare titoli al ritmo di 30 miliardi al mese, i tassi di interesse di Bot Btp italiani resteranno bassi. Una «assicurazione sulla vita» del nostro paese, una «rete di protezione» che impedisce ai mercati di approfittare della crisi politica italiana.

Vero, ma non potrà continuare così per sempre. Gli analisti prevedono che il Quantitative easing, cioè l'acquisto di titoli di stato da parte dell'Istituto centrale di Francoforte, comunque terminerà. Forse non alla fine del 2018. Verosimilmente nei primi mesi del prossimo anno.

mario draghi bazookaMARIO DRAGHI BAZOOKA
Si presuppone che per allora la crisi politica sia finita. Starà al nuovo governo gestire gli effetti della fine della rete di protezione di Draghi. Nell'ultimo Def il governo ha previsto una spesa per interessi in calo. Stabile al 3,5% del Pil nei prossimi anni. Una previsione che potrebbe rivelarsi eccessivamente ottimistica. Quindi, il prossimo esecutivo potrebbe dovere affrontare anche una spesa extra per pagare gli interessi sul debito.

MATTARELLAMATTARELLA
Discorso diverso per i tassi di interesse. La Bce dovrebbe mantenerli invariati per un po'. Il costo del denaro dovrebbe rimanere al minimo per buona parte del 2019. In questo caso non è un aiuto diretto all'Italia. Semmai agli altri partner europei con economie più dinamiche, per i quali si prevede comunque un rallentamento della crescita del Pil nei prossimi mesi e, ancora di più, dal 2019.

La rete di salvataggio di Francoforte, insomma, è a tempo. Se il prossimo governo non arriverà in tempi brevi e se poi l'esecutivo non metterà mano ai problemi strutturali del Paese, l'Italia avrà perso l'ultimo vagone. Ne risentiranno le finanze pubbliche e l'economia reale.

Fonte: qui

EURO-TAGLI? - NEL PROGETTO DI BILANCIO PER IL 2021-2027, LA COMMISSIONE JUNCKER PROPONE DI SFORBICIARE I FONDI DI COESIONE ALLE REGIONI PIÙ POVERE DEL MEZZOGIORNO E ALL'AGRICOLTURA

PER NOI QUEI SOLDI “PESANO” 36 MILIARDI E MENTRE IN FRANCIA E IN POLONIA SONO TUTTI IN SUBBUGLIO, IN ITALIA SI GIOCA ALLE CONSULTAZIONI... 

Antonio Pollio Salimbeni per “il Messaggero”

GENTILONI JUNCKERGENTILONI JUNCKER
È già il bilancio della discordia. Come sempre quando si mettono sul tavolo i conti dell' Unione europea: la Commissione ha presentato il progetto per il 2021-2027 e la battaglia comincia subito. L'Italia è per un verso sollevata (Padoan ha plaudito in un tweet alla proposta di bilancio) perché l'integrazione degli immigrati diventa un fattore che peserà nella redistribuzione delle risorse e perché passa soprattutto l'idea di un fondo di stabilizzazione per sostenere gli investimenti durante le crisi.

JUNCKERJUNCKER

Ma c'è anche il verso opposto: è molto preoccupata per il taglio dei fondi di coesione alle regioni più povere (del Sud) e all'agricoltura. Tagli che non si possono ancora quantificare: il commissario all' agricoltura Phil Hogan annuncia che l' Italia fa parte di un gruppo di 16 Stati in cui i pagamenti diretti si ridurranno del 3,9%. I fondi della coesione, l' asse portante delle politiche Ue per superare i divari socio-economici, e che per l' Italia valevano nel periodo 2014-2020 36 miliardi, subiranno un taglio di almeno il 7%.

paolo de castroPAOLO DE CASTRO






Il gruppo europarlamentare M5S parla di minori risorse investite per oltre 3 miliardi. Mettendo insieme Fondo di sviluppo regionale, Fondo sociale, Fondo per lo sviluppo rurale e Fondo per la pesca, la quota Ue, calcola una riduzione sulla carta di 5,3 miliardi (comprensivi del taglio alla coesione).

«È scandaloso», ha osservato il senatore Gianni Pittella, capogruppo Pd nella commissione speciale «che Bruxelles abbia proposto di limitare i fondi destinati alla coesione e all' agricoltura». Il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, ha invece detto che ora all' Italia «serve un governo autorevole per evitare i tagli».

ColdirettiCOLDIRETTI
LE CIFRE
L'europarlamentare del Pd De Castro parla di un taglio al bilancio agricolo Ue di oltre 20 miliardi di euro. La Coldiretti dice che la riduzione non è del 5% bensì del 9,5%. I tagli all' agricoltura scatenano forti reazioni in Francia. L' Est è in subbuglio per i tagli alla coesione sociale e per il legame tra fondi Ue e Stato di diritto. La Germania è sul chi-va-la perché dovrebbe versare in media 10 miliardi in più all' anno.

Olanda e Austria non vogliono versare più di quanto già versavano. Si fa sentire il peso delle coalizioni di governo con il sostegno dei partiti nazionalisti e variamente euroscettici. Sarà un bel banco di prova anche per il governo italiano che verrà.

il palazzo della commissione europea a bruxellesIL PALAZZO DELLA COMMISSIONE EUROPEA A BRUXELLES
Il bilancio a prezzi correnti 2021-2027 è 1.279 miliardi (contro i 1.087 della Ue a 28 Stati membri per il periodo 2014-2020). Equivale all' 1,1% del reddito nazionale lordo. La Brexit lascia un buco di 14-15 miliardi all' anno. La sfida è duplice: colmare questo buco e far fronte alle nuove sfide che si chiamano investimenti, giovani (da occupare e far studiare con l'Erasmus), economia digitale, immigrazione, difesa, sicurezza.

La soluzione: aumentare i contributi (impopolarissima) e ricorrere a nuove risorse come una tassa sulle imprese e sui rifiuti (non ci sono analisi d' impatto). Poi ridurre delle poste, mossa altrettanto impopolare. Per l' agricoltura si prevede un taglio del 5%, per la coesione. In Italia c'è anche allarme per la convergenza esterna: si tratta del ravvicinamento tra gli Stati dei valori di aiuto per ettaro, che tiene conto solo della superficie coltivata: meccanismo penalizzante per l' Italia, dato il carattere intensivo della sua agricoltura.
ITALIA - LE DIFFERENZE NORD SUDITALIA - LE DIFFERENZE NORD SUD

La nuova regola sullo Stato di diritto, rivolta a paesi come Ungheria, Polonia ma anche Romania e Bulgaria, implica che gli Stati siano responsabili della prevenzione e della sanzione di abusi e frodi. Se ci sono mancanze sullo Stato di diritto (anche una magistratura non indipendente può avere degli effetti sulla gestione del denaro europeo), la Ue deve poter sospendere, ridurre o restringere l’accesso ai fondi.

L'impennata della spesa sulle nuove priorità è forte: economia digitale 12 miliardi (9 volte la posta del 2014-2020); Erasmus+ 30 miliardi; triplica la spesa per la gestione delle frontiere esterne, della crisi migratoria e l' asilo che arriverà a 33 miliardi. Oggi, intanto, saranno pubblicate le stime di primavera sui conti dei singoli Paesi.

Fonte: qui

PUTIN HA UN ESERCITO DI ROBOT – VIDEO! NEL DAGHESTAN 11 PERSONE SONO STATE UCCISE IN UN’OPERAZIONE ANTITERRORISMO DA UN ANDROIDE

LE AUTORITÀ RUSSE HANNO POI DIFFUSO LE IMMAGINI DEI CORPI CRIVELLATI DI COLPI 

I ROBOT SONO L’ARMA SEGRETA RUSSA PER PREVENIRE ATTENTATI DURANTE I MONDIALI DI CALCIO… 



robot killer russiaROBOT KILLER RUSSIA
Le forze speciali russe hanno utilizzato un robot per uccidere alcuni componenti di una cellula jihadista dormiente. Si tratta di un’operazione legata alle misure di sicurezza in vista dei mondiali di calcio.

Il robot ha ucciso 11 terroristi nella regione del Daghestan, nella città di Derbent, una polveriera islamica al confine con Georgia e Azerbaijan. L’esercito ha trovato armi, un lanciagranate e altri armamenti. I militari si sono fatti strada grazie alla protezione del veicolo automatizzato. Le autorità di Mosca hanno poi diffuso le immagini dei corpi crivellati dai colpi, come avvertimento per le altre cellule jihadiste presenti ella regione.

robot killer russia 14ROBOT KILLER RUSSIA 




In un video diffuso e pubblicato da alcuni tabloid britannici si sentono delle grida che inneggiano ad Allah, seguite da un’esplosione. Degli 11 terroristi morti si conosce soltanto l’identità di Alexander Svistak, originario della Siberia. Il ministro dell’interno del Daghestan, Sergei Kaprov, ha detto che “le persone uccise a Derbent facevano parte di una cellula terrorista”.

robot killer russia 4ROBOT KILLER RUSSIA 










Derbent si trova 900 chilometri a sud di Volgograd, dove si giocheranno alcune partite dei campionati mondiali di calcio, che inizieranno il 14 giugno prossimo.

SANTA BIBIANA MUTILATA – LA STATUA DEL BERNINI PERDE UN DITO DURANTE IL TRASLOCO

IL DANNO SCOPERTO DOPO IL RITORNO DELL’OPERA NELLA CHIESA ORIGINARIA ALL’ESQUILINO: IL CAPOLAVORO ERA STATO ESPOSTO ALLA GALLERIA BORGHESE FINO ALLO SCORSO 4 FEBBRAIO - VIDEO


santa bibianaSANTA BIBIANA

È uno dei capolavori del primo barocco, la Santa Bibiana di Bernini. Adesso le manca un dito. Un danno gravissimo, quello subìto dall'opera, scoperto dopo il ritorno nella sua collocazione originaria, la chiesa di Santa Bibiana a Roma, in seguito a un trasferimento alla Galleria Borghese dove è rimasta fino allo scorso 4 febbraio.

Fonte: qui
santa bibianaSANTA BIBIANA

IERI(IL 3 MAGGIO) L' ANULARE DELLA MANO DESTRA DELLA SCULTURA, SANTA BIBIANA, DI GIAN LORENZO BERNINI, STACCATOSI NEI GIORNI SCORSI, È' STATO RIMESSO AL SUO POSTO.

DA IERI E' POSSIBILE MODIFICARE E RISPEDIRE ALL'AGENZIA DELLE ENTRATE IL 730 PRECOMPILATO

GIÀ DISPONIBILE ONLINE PER CIRCA 30 MILIONI DI ITALIANI, SUL SITO DELLE ENTRATE DAL 16 APRILE SCORSO. MA NON C'È FRETTA; I TERMINI PER L'INVIO SCADRANNO INFATTI SOLO IL 23 LUGLIO. LA NOVITÀ È CHE…


Si parte. Da oggi sarà possibile modificare e rispedire all'Agenzia delle Entrate il 730 precompilato, già disponibile online per circa 30 milioni di italiani, sul sito delle Entrate dal 16 aprile scorso. Ma non c'è fretta; i termini per l'invio scadranno infatti solo il 23 luglio. La novità è che da quest’anno la dichiarazione dei redditi predisposta dall'Agenzia delle Entrate contiene anche le spese sostenute per gli asili nido e quelle sanitarie.

AGENZIA ENTRATEAGENZIA ENTRATE
MODIFICA E INVIO - Il 730 potrà essere modificato e inviato a partire da oggi e fino al 23 luglio. Anche il modello Redditi può essere modificato da oggi, ma può essere trasmesso dal 10 maggio al 31 ottobre. Sempre da oggi è inoltre possibile compilare in modo 'assistito' i dati relativi agli oneri detraibili e deducibili, rendendo più semplice e immediato inserire nuovi documenti di spesa non presenti oppure modificare, integrare o cancellare i dati degli oneri comunicati dai soggetti terzi.

CONTENUTO - L'Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione dei contribuenti una dichiarazione dei redditi precompilata con diversi dati già inseriti: dalle spese sanitarie a quelle universitarie; dalle spese funebri ai premi assicurativi, dai contributi previdenziali ai bonifici per interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica, e altro ancora.
IL 730 PRECOMPILATOIL 730 PRECOMPILATO

Da quest'anno il Fisco spiega anche come vengono spese le imposte: i cittadini che hanno presentato la dichiarazione dei redditi nel 2017 potranno conoscere, grazie ai dati elaborati dal ministero dell'Economia, come lo Stato ha distribuito le imposte relative al 2016, accedendo alla dichiarazione precompilata o al cassetto fiscale, per capire nel dettaglio come ha contribuito a sanità pubblica, previdenza, istruzione, sicurezza, ordine pubblico, trasporti, cultura, protezione del territorio e così via.

CREDENZIALI D'ACCESSO - I contribuenti possono accedere alla propria dichiarazione precompilata tramite il Sistema pubblico per l'identità digitale (Spid), con le credenziali dei servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate, con il pin rilasciato dell'Inps, e con le credenziali di tipo dispositivo rilasciate dal Sistema Informativo di gestione e amministrazione del personale della pubblica amministrazione (NoiPA) oppure utilizzando la Carta Nazionale dei Servizi. Inoltre, i contribuenti hanno la possibilità di rivolgersi a un Caf o di delegare un professionista.

Fonte: qui

I CARABINIERI FATICANO A STACCARE UN TUNISINO CHE STAVA FACENDO SESSO CON UN’ITALIANA DAVANTI AD UNA SCUOLA

Roma
I MILITARI LI HANNO BECCATI NUDI ED UBRIACHI SU UN MARCIAPIEDI DAVANTI ALL’ISTITUTO (CHIUSO PER IL PONTE)




SESSO IN STRADASESSO IN STRADA
I carabinieri della stazione di San Giovanni in Persiceto, nel Bolognese, hanno denunciato una 38enne italiana e un 53enne tunisino per atti osceni. E’ accaduto lunedì(30 Aprile) pomeriggio, quando la centrale operativa del 112 ha ricevuto la chiamata di un cittadino che riferiva di aver avvistato due persone completamente nude che stavano consumando un rapporto sessuale sul marciapiede situato all’ingresso dell’Istituto di Istruzione Superiore ‘Archimede’ di via Cento.
San Giovanni in PersicetoSAN GIOVANNI IN PERSICETO

All’arrivo dei carabinieri i due soggetti, che non avevano ancora terminato l’atto sessuale e avevano ingerito alcol, sono stati interrotti e invitati a rivestirsi.

carabinieri-675CARABINIERI-675









Nonostante la scuola fosse chiusa per il ponte del primo maggio, di fatto è un luogo frequentato da giovani, perché la palestra è utilizzata per le attività extrascolastiche e il parco adiacente è una zona frequentata da sportivi e famiglie. 

Fonte: qui

DENIS BERGAMINI: UNA NUOVA AUTOPSIA DIMOSTRA CHE L’EX CALCIATORE DEL COSENZA FU SOFFOCATO 10 MINUTI PRIMA DI ESSERE GETTATO SOTTO IL CAMION

"E' STATO STESO A TERRA GIÀ MORTO O AGONIZZANTE" 

LE PROVE DELLA MESSINSCENA DEL SUICIDIO 

SOTTO ACCUSA L’EX FIDANZATA E IL SUO ATTUALE MARITO CHE DISSERO: "BERGAMINI SI GETTÒ SOTTO IL TIR NELLO STESSO MODO IN CUI SI FANNO I TUFFI IN PISCINA”

Rita Cavallaro per "Giallo"
denis bergaminiDENIS BERGAMINI

“Donato Bergamini è morto tra i cinque e i dieci minuti prima che il camion lo sormontasse”. 

È questo uno dei passaggi più significativi della superperizia che ha fatto definitivamente luce sul caso di Donato Bergamini, detto Denis, il 27enne calciatore del Cosenza trovato morto il 18 novembre del 1989 sulla Statale 106 Jonica all’altezza di Roseto Capo Spulico, in Calabria. Per oltre 28 anni la tragica fine del centrocampista originario della provincia di Ferrara è stata fatta passare per un suicidio, attraverso una grossolana messinscena rafforzata, nel tempo, da depistaggi e, purtroppo, indagini fatte male. Ma oggi la verità sta venendo finalmente a galla.

La consulenza medico-legale disposta dalla dottoressa Teresa Riggio, giudice del Tribunale di Castrovillari, ha infatti portato alla luce nuovi, clamorosi elementi, che non lasciano più spazio a dubbi: Denis è stato prima stordito con un narcotico, poi soffocato con un sacchetto di plastica schiacciato sulla faccia e infine steso già morto o in fin di vita sull’asfalto, dove il camion guidato da Raffaele Pisano, uno dei tre indagati, l’ha schiacciato con “moto lento”, cioè procedendo a bassissima velocità.
denis bergaminiDENIS BERGAMINI

La dinamica è scritta a chiare lettere nella consulenza affidata a cinque super esperti: il professor Antonello Crisci, specialista in neurologia e medicina legale all’Università di Salerno, la dottoressa Carmela Buonomo, direttore dell’Unità operativa complessa del Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, la professoressa Maria Pieri, tossicologa forense dell’Università Federico II di Napoli, il tenente colonnello Andrea Berti e il maresciallo Marco Santacroce, carabiniere del Ris di Roma. Gli esperti hanno lavorato insieme per rispondere a una serie di quesiti posti dal giudice per le indagini preliminari al fine di accertare come sia morto Denis. Gli esperti hanno analizzato ben 101 campioni biologici, rispetto agli appena 17 prelievi fatti nella prima perizia del 1990, e sono arrivati a un risultato eccezionale. Sono riusciti a determinare il lasso di tempo trascorso tra l’aggressione e la morte del ragazzo. Vediamo come.

BERGAMINI 1BERGAMINI 
Scrivono i consulenti nelle loro conclusioni: «L’exitus (la morte, ndr) di Donato Bergamini è attribuibile, con elevato grado di probabilità, alle lesioni da scoppio causate dallo schiacciamento addomino-perineale con conseguente eviscerazione degli organi e rottura di grosso vaso arterioso, a sinistra, in soggetto in liminae vitae o già morto per asfissia meccanica». Non ci sono dubbi, dunque, che il calciatore sia stato aggredito prima e poi steso a terra già morto o agonizzante. A smascherare la messinscena del suicidio – la ex fidanzata Isabella Internò e Raffaele Pisano sostengono che Denis si sia tolto la vita lanciandosi sotto al camion – è stata proprio la devastazione addominale causata dal camion.

Quello squarcio, bagnato con la glicoforina (una proteina che colora i tessuti in presenza di sangue), non si è colorato, accertando così che quando la ruota ha sormontato Denis, il ragazzo era già cadavere. Scrivono i periti: «Le caratteristiche macroscopiche e microscopiche dei tessuti lesi, con rilievo in assenza di travasi di sangue ai margini delle lesioni, depongono per una incerta vitalità del complesso lesivo, compatibile con uno stato di liminae vitae (in fin di vita, ndr) al momento delle medesime o di morte per asfissia meccanica. Diversi elementi ci fanno propendere per un decesso avvenuto prima dell’investimento, quali ad esempio l’assenza di materiale positivo alla glicoforina sul bacino frantumato». 
bergamini gialloBERGAMINI GIALLO

E aggiungono: «Ovviamente tale ipotesi non può avere valore di certezza tecnica, in quanto la morte si è verificata in maniera molto ravvicinata rispetto all’investimento». Quest’ultimo punto può sembrare controverso per chi non ha competenze mediche ed è stato molto discusso nell’incidente probatorio del 29 novembre scorso, durante il quale i consulenti hanno spiegato in maniera chiara il funzionamento della glicoforina. 

Ma perché gli esperti sono così convinti che Denis fosse già morto o che, al massimo, sia deceduto tra i cinque e i dieci minuti prima del sormontamento del camion di Raffaele Pisano? La risposta è di natura scientifica e la possono dare proprio i granulociti neutrofili, cioè i globuli bianchi che intervengono a difesa dell’organismo per contrastare le infezioni. 


Ha spiegato la professoressa Buonomo in udienza: «Abbiamo fatto diversi prelievi, su cui è stato applicata la glicoforina. In tutti i prelievi (una decina) la glicoforina non è mai stata evidenziata». Significa che non c’era sangue, cioè che quella ferita è stata fatta su un corpo già cadavere. Ha continuato l’esperta: «C’è un altro particolare che ci ha fatto propendere per l’ipotesi che quando fu schiacciato dalle ruote del camion Denis fosse già morto o in fin di vita: la totale assenza di granulociti neutrofili. Significa che la morte è stata estremamente breve, cioè tra cinque o sei minuti, perché se i granulociti neutrofili ci mettono 11 minuti a essere presenti laddove c’è una lesione, devo dedurre che la cosa si sia verificata in termini molto più brevi, visto che non c’erano». Termini tecnici che possiamo riassumere così: Denis è stato ucciso tra i cinque e i dieci minuti prima di essere sdraiato sull’asfalto.
BERGAMINIBERGAMINI

Alla domanda del gip se si possa dire con certezza assoluta che Bergamini fosse già morto prima dell’investimento, la Buonomo ha risposto: «Sì, lo penso, c’è un’alta probabilità. Lo penso e l’ho scritto». È tutto nero su bianco.


La salma è stata trovata in quello stato che dal punto di vista medico-legale viene chiamato di ‘corificazione’. La corificazione si verifica quando la pelle e i tessuti diventano come il cuoio conciato. Pensavamo di trovare solo lo scheletro, invece abbiamo trovato la salma di Bergamini in buono stato: erano ancora presenti gli occhi, la cute, i muscoli e tutta una serie di parti del corpo che non erano andate in putrefazione”.

È così che il super consulente Antonello Crisci, specialista in neurologia e medicina legale all’Università di Salerno, ha descritto, durante il cosiddetto incidente probatorio, il cadavere riesumato di Donato Bergamini. Per incidente probatorio si intende una serie di esami e accertamenti per fare in modo che i risultati vengano assunti come prova al processo. Il corpo del calciatore, che chiedeva verità sul suo omicidio mascherato da suicidio, si è mantenuto intatto per poter continuare a “parlare” a chi avesse voluto ascoltarlo. Grazie alle analisi scientifiche di ultima generazione, richieste dall’avvocato Fabio Anselmo, legale della famiglia Bergamini, la prima pietra sulla strada della verità è stata cementata nell’incidente probatorio dello scorso 29 novembre 2017.

BERGAMINIBERGAMINI
L’esame ha smontato il castello di menzogne durato quasi 29 anni e costruito attorno alle testimonianze di Isabella Internò, ex fidanzata di Denis, e del camionista Raffaele Pisano. Gli indagati hanno sempre sostenuto che il calciatore si fosse suicidato gettandosi sotto il camion in corsa. Le loro testuali parole furono: «Nello stesso modo in cui si fanno i tuffi in piscina».

La dinamica raccontata dai due indagati, oggi accusati di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dalle sevizie e dai futili e abietti motivi in concorso, non è compatibile con i segni riscontrati sul cadavere del giovane. I consulenti tecnici, partendo da alcuni aspetti controversi della prima autopsia effettuata nel 1990, hanno deciso di prelevare ben 101 campioni genetici, 14 dei quali solo sulla laringe, del tutto ignorata nell’esame autoptico dell’epoca, dal quale comunque erano emersi inspiegabili segni di enfisema polmonare (un grave danno ai polmoni). Sui polmoni di Denis, che si sono mantenuti in uno stato ottimale, oggi i periti hanno effettuato una serie di nuove indagini scientifiche.

BERGAMINI 3BERGAMINI 
Ha spiegato al giudice l’anatomopatologa Carmela Buonomo: «È normale che il surfactante (un composto di lipidi e proteine, ndr) sia presente al livello del sacco alveolare, che è l’ultima unità respiratoria del polmone, ma non è normale, e questo si verifica nelle asfissie meccaniche (soffocamento o strangolamento, ndr), che degeneri come accaduto a Denis. Questo è un segno molto significativo di asfissia». Il tessuto polmonare di Denis «aveva un’iperdistensione degli alveoli, una rottura dei setti (le regioni tra gli alveoli, ndr), piuttosto strana in un ragazzo così giovane e atletico».

È stato il professor Crisci a chiarire perché l’enfisema acuto derivante dal soffocamento e riscontrato sul calciatore non può essere legato a una patologia o dipendere da altri fattori. Ha detto il medico legale: «L’enfisema polmonare acuto non può essere causato da una malattia genetica, da una patologia cronica o da una bronchite... Con il termine enfisema polmonare acuto noi intendiamo qualcosa che avviene nel giro di pochissimo tempo, altrimenti parleremmo di enfisema polmonare subacuto o cronico». 

bergaminiBERGAMINI
I consulenti hanno poi fatto il test della glicoforina, l’esame che stabilisce se una ferita è stata inferta su un corpo vivo o morto. Nella zona della laringe hanno accertato la rottura dei vasi sanguigni. Ha spiegato ancora Crisci: «Perché la glicoforina è positiva a livello della laringe-trachea? Perché c’è stato un travaso di sangue. E perché c’è stato un travaso di sangue? Perché verosimilmente è avvenuta un’impermeabilizzazione, cioè un aumento della mobilizzazione dei tessuti molli e dei muscoli laringei. È avvenuta perché mancando l’aria a causa di un soffocamento “soft”, quello si iperdistende, si apre e perciò si lacera».


Crisci ha inoltre chiarito che cosa intende per soffocamento “soft”: «Dalle indagini autoptiche e radiologiche non c’è stato qualcosa di violento. Un soggetto nel momento in cui viene asfissiato cerca di difendersi. Queste lesioni da difesa solitamente sono a livello degli arti superiori; spesso le unghie contengono delle tracce. Ci possono essere altri segni esterni: ad esempio, se io tento di strozzare una persona con le mie mani lascio sul collo segni evidenti, o comunque posso ledere l’osso del collo, che infatti troviamo sempre rotto nell’impiccato. Inoltre, se io tento uno strangolamento con una sciarpa, un filo, una corda o una cintura dei pantaloni è chiaro che anche in questo caso i segni restano sul collo.

BERGAMINIBERGAMINI
E allora, nel caso di Bergamini, l’ipotesi è quella di un soffocamento avvenuto con un mezzo “soft”, cioè leggero, soffice. Abbiamo ipotizzato che non sia stato utilizzato un cuscino, poiché un calciatore alto e robusto come Denis si sarebbe difeso, senza lasciarsi soffocare impunemente. A meno che...». Continua l’esperto: «A meno che il soggetto non si trovi in uno stato di sopore. Ed ecco allora l’ipotesi del soffocamento per mezzo di un sacchetto di plastica. È l’ipotesi che più si avvicina alla realtà, perché mancano i segni esterni di qualcosa di violento imposto al soggetto». Per i consulenti, dunque, Denis non si è difeso perché è stato narcotizzato con il cloroformio, l’etere o altre sostanze, che però non sono state rilevate. Come mai? La tossicologa forense Maria Pieri ha precisato che eventuali sostanze sarebbero potute essere rilevate solo nell’immediatezza del decesso. Invece sono trascorsi 29 anni. 29 anni di bugie, di depistaggi, di indagini fatte male e chiuse troppe in fretta. Ma oggi è cambiato tutto. Il corpo di Denis ha parlato. Anzi, ha urlato: «Giustizia!».  


“Gli elementi forti di questa perizia sono dati dal fatto che c’è una lesione all’epiglottide (una parte della laringe, ndr), con travaso ematico, e quindi una lesione vitale. Già quello è un chiaro segno di una lesività a livello del collo, cioè a livello interno. E poi l’altro elemento fondamentale è che tutte le lesioni prodotte dalla ruota del camion non sono vitali: significa che sono state inferte su un cadavere”.

DONATO BERGAMINIDONATO BERGAMINI
Parla a Settimanale Giallo l’avvocato Fabio Anselmo, legale dei famigliari di Denis Bergamini. Per papà Domizio, mamma Maria e per la sorella Donata è arrivato il momento della verità. Lo hanno atteso quasi 29 anni. Ormai è sicuro: il loro Denis non si è suicidato, ma è stato ammazzato. E poi, già morto o in fin di vita, è stato steso sull’asfalto per essere sormontato dal camion, con “moto lento”. Ci dice l’avvocato Anselmo: «Ormai è chiara la messinscena. Questa volta, a differenza del passato, si indaga veramente partendo da un presupposto, cioè che Denis non si è suicidato e non è stato vittima di un incidente, ma che è stato ucciso!». Sono state le tac tridimensionali e altre analisi scientifiche di ultima generazione, richieste proprio dall’avvocato Anselmo nell’istanza di riapertura dell’inchiesta, a svelare l’omicidio e a dare un nuovo corso agli accertamenti investigativi.

Spiega Anselmo: «Sono estremamente soddisfatto, perché la richiesta di riapertura è stata presa in considerazione molto seriamente da parte del procuratore Eugenio Facciolla, che l’ha fatta sua e l’ha inoltrata al giudice. Oggi è in corso un’attività di indagine serrata, come non era mai stato fatto prima. Non conosco tutte le carte della Procura, perché sono ancora coperte da segreto istruttorio. Facciolla ha sentito decine e decine di testimoni e ora bisogna capire bene che cosa abbia accertato. La Procura ha fatto un lavoro enorme, ed avendo ancora numerosi accertamenti e una complessa attività di indagine da eseguire, io auspico che si possa arrivare a un processo, perché la morte di Denis Bergamini merita un processo, anche se sono passati 29 anni». Quali saranno i prossimi passi?

ex fidanzata bergaminiEX FIDANZATA BERGAMINI
Risponde il legale: «La richiesta di rinvio a giudizio! Sinceramente non so dire se ci saranno nuovi indagati, ma è chiaro che Isabella Internò non era da sola e non poteva fare tutto da sola. L’esame dei periti fatto nel cosiddetto incidente probatorio fuga ogni dubbio a riguardo». Come avete letto nelle pagine precedenti, l’ex fidanzata e il camionista hanno sempre sostenuto che Denis si fosse suicidato gettandosi sotto il mezzo pesante, allo stesso modo di un tuffatore che si lancia nella piscina. Ma, come ha spiegato al giudice il professor Antonello Crisci, «Denis Bergamini aveva arti superiori perfettamente integri e puliti, viso perfettamente integro e pulito, arti inferiori, ginocchia incluse, integre e pulite...

Noi parliamo di parziale sormontamento: è l’unica fase dell’investimento che abbiamo trovato, perché tutte le altre fasi, cioè l’urto, l’abbattimento, il caricamento, la proiezione in avanti, mancano. La ruota del camion ha sormontato parzialmente l’emibacino di sinistra con il soggetto messo prono (a pancia in giù, ndr), è arrivata sicuramente fino alla metà della colonna vertebrale, e poi è ritornata indietro». È questa un’ulteriore novità rispetto alle perizie precedenti: finora tutte le consulenze avevano ipotizzato che il corpo di Denis fosse stato adagiato sull’asfalto in posizione supina e che fosse stato sormontato dal lato destro. Denis, invece, è stato soffocato e poi posizionato a faccia in giù a terra, come dimostrano le lesioni riscontrate sul lato sinistro del cadavere. Fonte: qui
ex fidanzata bergamini e attuale maritoEX FIDANZATA BERGAMINI E ATTUALE MARITO