Papà Giuliano aveva chiesto a tutti di pregare per lei o ora ringrazia il mondo del rugby. "Non c'è nessuna colpa in quello che è successo"
Reggio Emilia, 3 maggio 2018 - Giuliano Braglia non ha lasciato un momento la sua bambina, chiedendo a tutti di pregare. Lui, 60 anni, viveva a Reggio con la moglie Marina, il figlio ingegnere Federico e Rebecca, la giovane che avrebbe compiuto 19 anni il prossimo 12 ottobre e che invece è volata via ieri mattina all’ospedale Bufalini di Cesena; dopo uno scontro involontario sul campo da gioco.
Il papà ha lasciato su Facebook un commovente addio: "Rebecca era una rugbista e ringrazia tutti i rugbisti, ora gioca nel campionato dei cieli, voi dovete continuare quello terreno". Poi, parla a ruota libera di sua figlia.
Quando iniziò Rebecca a giocare a rugby?
«Non aveva ancora sei anni e cominciò nel Minirugby di Reggio dove ha giocato in una squadra mista fino ai 12 anni. Poi ha fatto le giovanili femminili nel Colorno, in provincia di Parma. Due anni fa si fermò per un infortunio avuto a metà campionato, ma continuò a giocare ugualmente fino alla fine del campionato».
Poi però ha ripreso.
«Per un anno è stata ferma e quest’anno ha voluto ricominciare con le Seniores della Amatori Parma».
Com’era Rebecca?
«Rebecca era una ragazza molto socievole e molto conosciuta a Reggio e a Parma, era al centro di molte compagnie e diversi gruppi giovanili. Frequentava la parrocchia dei santi Filippo e Giacomo a Reggio ed era fidanzata con un coetaneo reggiano. Era una ragazza vivace, intelligente e con una forte predisposizione artistica».
Avete dato l’assenso per l’espianto degli organi?
«Sarebbe stata la sua volontà. Io, mia moglie e mio figlio abbiamo dato il consenso per l’espianto degli organi che avverrà stasera o stanotte».
Ci sono colpe nello scontro in campo?
«Assolutamente no. Non ci sono colpe particolari e tutto è avvenuto nell’ambito di un normale scontro di gioco. Da Ravenna l’hanno portata domenica pomeriggio all’ospedale Bufalini con l’eliambulanza, l’hanno sottoposta a due ore di intervento chirurgico. I medici l’hanno operata solo perché aveva 18 anni e tanto era grave la lesione».
Appena sparsa la notizia si è scatenato il mondo della solidarietà e della vicinanza...
«È arrivato tutto il mondo del rugby e abbiamo avuto la solidarietà di tanti che ringrazio. Sto chiedendo a tutti di pregare per Rebecca, ma secondo me adesso è Rebecca che prega per noi. Siamo molto credenti, come Rebecca. La federazione del Rugby voleva sospendere tutte le partite, ma conoscendo Rebecca e come ragionava credo che il migliore modo di ricordarla sia giocare».
Che passioni aveva?
«Rebecca non era solo rugbista. Frequentava il liceo scientifico Aldo Moro di Reggio e prima ancora il liceo Spallanzani. Rebecca sta già rispondendo alle preghiere di tutti. In questi giorni ho visto gente che non si parlava, tornare a parlarsi. Rebecca è accanto a noi e qualcosa del suo corpo mortale aiuterà chi ha bisogno a continuare a vivere».
GALLERY
Rugby in lutto, è morta Rebecca Braglia. Le foto
3 Maggio 2018
Fonte: qui
IL MONDO DEL RUGBY ITALIANO PIANGE REBECCA BRAGLIA
LA 19ENNE, CHE AVEVA RIPORTATO UN TRAUMA CRANICO DOPO UN PLACCAGGIO IN CAMPO, ERA STATA OPERATA MA DA ALLORA E’ RIMASTA IN COMA
Da gazzetta.it
Terribile lutto per il rugby italiano. Rebecca Braglia non ce l'ha fatta. La 19enne dell'Amatori Parma, che lottava da domenica all'ospedale Bufalini di Cesena, con un trauma cranico dopo un placcaggio in campo, non è mai uscita dal coma e alla fine le sue condizioni sono apparse irreversibili. In mattinata è stato avviato il protocollo per l’osservazione di morte, propedeutico alla fatale constatazione del decesso.
TERRIBILE — Il tutto per un incidente fortuito in campo, un placcaggio normalissimo, domenica sul campo. Ma Rebecca aveva sbattuto violentemente la testa a terra, lamentandosi subito del forte dolore e perdendo conoscenza pochi attimi dopo. Era in corso il concentramento valido per la Coppa Italia Seven che si stava svolgendo a Ravenna. Le condizioni di Rebecca erano da subito apparse gravissime. Trasportata in elicottero dal campo di gioco di Ravenna all'ospedale Bufalini di Cesena, la 19enne era stata operata al cervello d'urgenza e da allora è rimasta in coma nel reparto di rianimazione del nosocomio romagnolo.
Il papà di Rebecca aveva postato su facebook un messaggio terribile, che faceva presagire il peggio. Così Giuliano Braglia: "La medicina ha esaurito le munizioni, la fede no". Martedì il Presidente Federale Alfredo Gavazzi, la responsabile tecnica femminile FIR Maria Cristina Tonna ed il Consigliere Regionale Lucio Bini erano andati a Cesena per far visita alla giovane giocatrice. Il papà, poco dopo la fine di ogni speranza: "Ringrazio tutti, ora Rebecca è nella Casa del Padre e prega per tutti coloro che le sono stati vicini con la preghiera. Rebecca era una rugbista e ringrazia tutti i rugbisti, ora gioca nel Campionato dei Cieli, voi dovete continuare quello terreno".
2 Maggio 2018
Fonte: qui
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