venerdì 6 dicembre 2019
NON SOLO TOTO: L'AVVOCATO BIANCHI AIUTAVA ANCHE GAVIO, CHE CERCAVA LA PROROGA DELLA SUA CONCESSIONE SULL'A4 MILANO-TORINO
LA POSTA ERA ALTA: DAL 2008 AL 2018 LE TARIFFE SONO AUMENTATE DEL 92,8% PORTANDO IL PEDAGGIO A POCO MENO DI 19 EURO PER 130 CHILOMETRI.
ECCO CHE PARTE UN SMS ALL'UOMO DI DELRIO, CHE ERA FINITO IN UN'INFORMATIVA DEL ROS NEL 2015, CHE OGGI TORNA DI ATTUALITÀ
Marco Lillo per ''il Fatto Quotidiano''
C' è un sms del 6 luglio 2015 di Alberto Bianchi che dimostra come si muoveva ai tempi del Governo Renzi l' avvocato presidente della Fondazione Open. Bianchi invia l' sms a Mauro Bonaretti, allora capo di gabinetto del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, la sera prima di un incontro decisivo per il gruppo Gavio a Bruxelles: il governo doveva discutere l' eventuale proroga al gruppo Gavio per la concessione dell' Autostrada A4 Milano-Torino. La scadenza prevista era il 2026, Gavio puntava al 2030 ma Delrio non mollava.
La posta era alta: dal 2008 al 2018 le tariffe sono aumentate del 92,8 per cento portando il pedaggio a poco meno di 19 euro per 130 chilometri.
L' utile netto del 2017 per Gavio è stato di 37 milioni di euro e il margine lordo (Ebitda) del 2018 è arrivato a 212 milioni.
Gli sms e le conversazioni intercettate sono contenute in un' informativa del Ros di Firenze depositata il 20 luglio 2015 nell' indagine sulle grandi opere, finita a Roma al pm Roberto Felici e svelata il 17 aprile del 2019 dal Fatto. Quell' informativa non ha portato nessuna conseguenza penale. Oggi però, dopo l' indagine su Bianchi per un presunto traffico di influenze illecite con un altro concessionario autostradale, il gruppo Toto, e dopo l' indagine sui finanziamenti alla Fondazione Open, potrebbe tornare di attualità. Il gruppo Gavio, come il gruppo Toto, è stato perquisito nelle scorse settimane (in qualità di terzo non indagato) perché è stato donatore della Fondazione Open, come il gruppo Toto, ma questa è un' altra storia.
Tornando al 2015, il Ros scopre due incontri nello studio fiorentino di Bianchi con Paolo Pierantoni, presidente della Sias, la holding dei Gavio quotata in borsa. Il 18 giugno 2015 è presente anche l' avvocato e professore Maurizio Maresca, allora consigliere della Presidenza del Consiglio a titolo gratuito che però per i Carabinieri "cura nel contempo (remunerato) gli interessi del gruppo Gavio nel settore delle concessioni autostradali". È il fondatore dello studio legale dove ora lavora il figlio Davide che ha come cliente l' Aiscat, l' associazione dei concessionari autostradali presieduta dall' amico dei Gavio Fabrizio Palenzona. Il secondo incontro a studio Bianchi è il 6 luglio 2015. Stavolta con Pierantoni e Bianchi non c' è Maresca, che ha un impegno, ma c' è il patron del gruppo, Beniamino Gavio.
Un' ora prima dell' incontro, alle 13 e 34, c' è una telefonata di Maresca con Bianchi in cui, scrivono i Carabinieri, "Maresca tocca anche il tema dei comuni 'compensi' che Bianchi dovrebbe affrontare con Gavio 'chiaro, tieni conto che io ma non parlando al capo ma parlando a Pierantoni per il tema compensi eccetera un accenno glielo avevo fatto che riguardava entrambi quindi, a mio avviso se ti attacchi là va bene () Bianchi a quel punto chiede: 'Eh sì cioé i 500?'".
Maresca conferma: "500 oltre a". Alle 14 e 30 Paolantoni e Beniamino Gavio incontrano Bianchi. Alle 15 e 23, Pierantoni spiega a Maresca che non è soddisfatto di quanto gli avrebbe detto Bianchi: "Siamo usciti adesso sono qui con Beniamino (Gavio, ndr) e niente abbiamo manifestato tutta la perplessità del caso". Alle 21 però c' è il colpo di scena: Bianchi sponsorizza via sms al braccio destro del ministro Delrio, alla vigilia della missione europea, la proroga cara a Gavio. Niente più compromesso al 2028, va bene il 2030.
Scrivono i Carabinieri: "Alle ore 21 e 07, l' avvocato Alberto Bianchi gira a Maurizio Maresca l' sms inviato a Mauro Bonaretti dopo l' incontro con Gavio e Pierantoni avvenuto nel pomeriggio".
Bianchi scrive: "Ti mando sms mandato ora a Bonaretti.
Visto Gavio. Fa molta fatica a accettare 2028, vorrebbe parlarne con te, è contento del vs appuntam. di mercoledì, ti spiegherà un po' di conti. Mia veramente personalissima impressione, a 2030 chiudereste, e non mi parrebbe scandaloso, vedete un po' domani. Una soluz. senza contenziosi, comunitariamente scudata, mi sembrerebbe un bel risultato. Informo anche Maresca. Buona serata, A".
Ricapitoliamo: per i Carabinieri Bianchi, alle 13 e 34 discute dei compensi di "500" da chiedere a Gavio con Maresca.
Alle 14 e 30, incontra Gavio. Alle 21 inoltra a Maresca un sms appena spedito al braccio destro di Delrio sulla proroga al 2030 che Gavio vuole tanto.
Non è finita. Dopo qualche minuto Bianchi gira a Maresca la risposta ricevuta da Bonaretti a mezzo sms: "E qs è la risposta di Bonaretti.
Proviamo ma mi pare davvero in salita. Domani vedo la Commissione e cerco di capire i margini. Buona serata anche a te.
Secondo me se lavorate bene domani lo spazio x chiudere al 2030 lo trovate".
Il giorno dopo Maresca racconta a Pierantoni che Bonaretti è irritato: "ieri sera mi ha mandato un sms Alberto (Bianchi, ndr) che mi ha messo nell' sms quello che ha messo a Bonaretti poi mi chiama Bonaretti.. ieri sera sempre 'ma cosa vuole questo?
Chi si crede di essere già è stato faticoso convincere il ministro su una cosa così .. se questi vogliono la guerra allora avranno la guerra'".
Alla fine Delrio trova un accordo e il 27 aprile del 2018 l' Unione Europea approva una "road map" che concede sì la proroga al 2030 (come suggeriva Bianchi) ma lo fa a caro prezzo: Gavio dovrà fare i lavori per costruire un' altra autostrada, la Asti-Cuneo e dovrà accettare una riduzione dei suoi guadagni. L' avvocato Davide Maresca dice: "Non abbiamo mai preso questi 500 mila euro". Anche perché la proroga desiderata da Gavio, senza tante condizioni, non è stata concessa da Delrio. Poi il nuovo ministro, Danilo Toninelli, ha riportato la scadenza al 2026. Gavio, in cambio dei lavori per costruire l' autostrada Asti-Cuneo, nello schema Toninelli otterrà un' altra compensazione: il nuovo concessionario gli dovrà versare per la Torino-Milano un valore di subentro più alto. Ora la palla è in mano alla ministra Paola De Micheli.
Bonaretti al Fatto spiega: "Ricordo una lite con Beniamino Gavio. Non ricordo invece questi sms con Bianchi. Per me è normale che Gavio mi chiedesse 100 e io lo bloccassi a 50. Quello che è fastidioso è scoprire che dietro c' erano interessi privati di altra natura.
Anche se devo dire che non ho mai percepito da Bianchi nessun condizionamento". Fonti vicine all' avvocato fiorentino precisano: "Bianchi non ha mai avuto i 500 e non ricorda nemmeno di averne parlato all' epoca. Di sicuro non ha avuto un incarico da Gavio per la proroga della concessione né ha avuto dal 2015 in poi compensi da Gavio". Il professore Maurizio Maresca spiega: "Io seguivo questa vicenda dall' origine per Aiscat. Bianchi è stato associato per seguire la stessa vicenda come mio collega. Il cliente era Aiscat, non Gavio. I compensi di un avvocato non devono essere divulgati. L' importo di 500 mi è nuovo". Ma un compenso di 500 mila euro è una tariffa alta per professori e avvocati come voi? "Assolutamente no. Non li ho presi ma questo non la riguarda".
Fonte: qui
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