9 dicembre forconi: 01/17/19

giovedì 17 gennaio 2019

AMPLESSI E MAZZETTE - FAVORI SESSUALI IN CAMBIO DI LICENZE EDILIZIE



SEI ARRESTI TRA FUNZIONARI COMUNALI E IMPRENDITORI A CASTEL VOLTURNO 

QUELLA MESSA IN PIEDI DALLA BANDA ERA UNA VERA E PROPRIA COMPRAVENDITA  DI PRATICHE  IN UNA ZONA IN CUI L’ABUSIVISMO EDILIZIO È UNA PIAGA CHE INTERESSA CENTINAIA DI MANUFATTI…

Mary Liguori e Biagio Salvati per ilmattino.it

Favori sessuali in cambio di pratiche edilizie al comune di Castel Volturno. È una delle accuse agli atti dell’inchiesta che, questa mattina, ha portato all’arresto di sei persone, tra le quali quattro dipendenti del Municipio e un tecnico esterno nonché al divieto di dimora per un dirigente dell’Imat, istituto di navigazione del Villaggio Coppola.

La Procura di Santa Maria Capua Vetere - diretta da Maria Antonietta Troncone - ha spiegato nel corso di una conferenza stampa che quella messa in piedi dalla cricca era una vera e propria compravendita  di pratiche e permessi edilizi al Comune di Castel Volturno, dove peraltro l’abusivismo edilizio è una piaga che interessa centinaia di manufatti.

sesso ufficioSESSO UFFICIO
Piove sul bagnato nella Benin City della Campania, dunque, dove i carabinieri del Reparto territoriale di Mondragone hanno arrestato il comandante dei vigili di urbani, Luigi Cassandra, il capo dell’Utc Carmine Noviello e l’addetto all’ufficio tecnico Antonio Di BonaQuest’ultimo avrebbe chiesto favori sessuali e ricariche telefoniche in cambio di aggiustamenti di pratiche. Gli altri arrestati sono il geometra Giuseppe Verazzo, Giuseppe Russo, tecnico comunale . Disposto il divieto di dimora per Rosario Trapanese dell’Imat. In corso approfondimenti sulle responsabilità politiche dell’amministrazione comunale in carica, retta dal sindaco Dimitri Russo.
Sono quindici in tutto gli indagati in stato di libertà per i quali non è stata chiesta alcuna misura cautelare.

L’ordinanza che sconvolge il Municipio del litorale dominio porta la firma del gip Alessandra Grammatica. Agli atti d’accusa sono contestati, a vario titolo, i reati di corruzione, concussione, falso ideologico in atto pubblico, indebita induzione a dare o promettere utilità.

carabinieriCARABINIERI
I fatti, ricostruiti dai pm Vincenzo Quaranta e Giacomo Urbano, si sarebbero verificati a partire dal 2016, momento in cui l’inchiesta ha preso le mosse grazie alla denuncia di un cittadino che aveva presentato delle istanze in merito a pratiche riguardanti la documentazione sismica nel complesso residenziale Le Anfore.

Fonte: qui

SEQUESTRATO E CHIUSO UN VIADOTTO DELLA E45 IN PROVINCIA DI AREZZO

SECONDO UNA COMMISSIONE DI TECNICI ERA A RISCHIO COLLASSO 

L’INCHIESTA È PARTITA DOPO IL CROLLO DI UNA PIAZZOLA 

VIDEO: ECCO COME SONO RIDOTTI I PILONI DELLA SUPERSTRADA E45 (SPOILER: MALE, MOLTO MALE)







viadotto puleto e45 3VIADOTTO PULETO E45
Il gip di Arezzo ha disposto il sequestro e la chiusura del viadotto Puleto dell’E45, nei pressi di Valsavignone, in provincia di Arezzo, al confine fra Toscana e Romagna. Il provvedimento è stato richiesto dal procuratore di Arezzo, Roberto Rossi, nell’ambito dell’inchiesta sul cedimento di una piazzola della superstrada avvenuto l’11 febbraio dell’anno scorso: secondo una commissione di tecnici incaricata dal pm, il viadotto sarebbe a rischio collasso. Il sequestro è stato notificato dai carabinieri. Il viadotto sarà chiuso al traffico nel pomeriggio. Anas sta predisponendo la chiusura del tratto e l’individuazione di una viabilità alternativa per il traffico. A tal proposito è in corso una riunione in prefettura di Arezzo del Comitato operativo per la viabilità (Cov) con tutti gli enti interessati.

La commissione di ingegneri
viadotto puleto e45 5VIADOTTO PULETO E45
Il provvedimento di sequestro preventivo, notificato dai carabinieri della pg della procura e da quelli forestali, è stato disposto dal gip di Arezzo Piergiorgio Ponticelli. Ora è in corso di esecuzione, con l’individuazione di una viabilità alternativa per il traffico: sul posto un centinaio di operai dell’Anas addetti alle operazioni di traffico e i dirigenti del compartimento di Firenze.

viadotto puleto e45 4VIADOTTO PULETO E45
La richiesta del procuratore capo di Arezzo Roberto Rossi si basa sulle valutazioni della commissione di tecnici - composta dagli ingegneri Fabio Cane’ e Antonio Turco - sullo stato di logoramento di un pilone del viadotto, con possibili rischi sulla tenuta legati a un eventuale sovraccarico di traffico, in particolare di quello pesante.

viadotto puleto e45 2VIADOTTO PULETO E45
La verifica è stata disposta nell’ambito dell’inchiesta partita dalla frana che aveva interessato la piazzola di sosta a Pieve Santo Stefano e dopo che un ex poliziotto segnalò, con foto postate anche su Facebook, l’usura del pilone in cemento armato del viadotto, con il ferro a vista. La procura decise di inviare i carabinieri per un sopralluogo e poi di affidare una consulenza a Cane’ e Turco, gli ingegneri che avevano già certificato il cattivo stato di manutenzione nella zona del crollo della piazzola dell’E45 nel territorio di Pieve Santo Stefano.

Il procuratore
viadotto puleto e45 6VIADOTTO PULETO E45
L’esito dell’accertamento tecnico disposto dalla procura di Arezzo sul viadotto Puleto dell’E45 ha portato ad «accertare una situazione critica sotto molti aspetti, situazione che a detta consulenti poteva comportare un rischio collasso dell’intera struttura. Sulla base di questa informativa abbiamo chiesto al gip un sequestro preventivo del viadotto».

viadotto puleto e45 1VIADOTTO PULETO E45
Lo ha detto il procuratore capo di Arezzo Roberto Rossi. «Ci rendiamo assolutamente conto del gravissimo disagio che questo provvedimento comporterà a cittadini e automobilisti - ha aggiunto -, non di meno abbiamo ritenuto che esigenze di tutela della sicurezza e dell’incolumità dovessero prevalere su ogni altra considerazione». «Confidiamo - ha concluso Rossi - che la situazione possa essere ricondotta in termini di sicurezza quanto prima», che quindi «quanto prima possa essere riattivata la circolazione su quel tratto di strada», ma «questo ovviamente non dipende da questo ufficio.

Doppia inchiesta
viadotto puleto e45 7VIADOTTO PULETO E45
È ancora contro ignoti il procedimento, autonomo, avviato dalla procura di Arezzo sul viadotto dell’E45, nel territorio di Pieve Santo Stefano (Arezzo). Lo ha spiegato lo stesso procuratore capo della città toscana. L’ipotesi di reato per cui si procede è l’articolo 677 del codice penale, ovvero omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina.

viadotto puleto e45 17VIADOTTO PULETO E45
Per il crollo della piazzola invece, la Procura di Arezzo a dicembre ha notificato gli avvisi di chiusura delle indagini a tre dirigenti Anas con l’ipotesi di reato di disastro doloso: i tre sono accusati di «aver omesso di effettuare i necessari ed urgenti interventi strutturali finalizzati ad ovviare alla situazione di pericolo che si era manifestata con riferimento alla piazzola di sosta della strada E45 e nonostante si fossero manifestati evidenti segnali di un rischio di crollo consistiti in palesi fessurazioni del manto stradale».

Fonte: qui

SIRIA – ATTENTATO TRA ALEPPO E L’EUFRATE, NEL NORD DEL PAESE

UN KAMIKAZE SI È FATTO ESPLODERE DAVANTI A UN RISTORANTE PROVOCANDO ALMENO 16 MORTI, TRA CUI 4 MILITARI AMERICANI 
L’ATTACCO È STATO RIVENDICATO DALL’ISIS. VIDEO CHOC: IL MOMENTO DELL’ESPLOSIONE





ATTENTATO SIRIA 1ATTENTATO SIRIA
Strage di soldati Usa in Siria. 

Un kamikaze si è fatto esplodere oggi a Manbij, tra Aleppo e l'Eufrate, nel Nord del Paese. L'attentato ha colpito il ristorante "I principi" (al Umarà), nel centro della città, e ha provocato almeno 16 morti, tra cui quattro militari americani. Secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), tra le restanti vittime ci sarebbero cinque miliziani locali curdo-siriani filo-Usa e 9 civili. L'attacco è stato rivendicato dall'Isis. ''Un attentato suicida sferrato con una cintura esplosiva ha colpito una pattuglia della coalizione internazionale nella città di Manbij'', si legge sull'organo di propaganda dello Stato Islamico, 'Amaq'.
attentato siria 3ATTENTATO SIRIA

La morte dei soldati statunitensi, annunciata da media panarabi, viene confermata dalla coalizione a guida Usa che non conferma però il numero di vittime.  "I membri del servizio degli Stati Uniti sono stati uccisi per una esplosione, nel corso di un pattugliamento di routine", ha detto un portavoce in un comunicato pubblicato sui social media. "Stiamo ancora raccogliendo informazioni e daremo ulteriori dettagli in un secondo momento", ha aggiunto.

attentato siria 2ATTENTATO SIRIA 
IL PUNTO - La Siria vive giorni di alta tensione. La conferma, arrivata nei giorni scorsi, sull'inizio del ritiro delle truppe americane ha ulteriormente incrinato equilibri già di per sé precari.  I soldati americani morti oggi sarebbero le prime vittime statunitensi dal 19 dicembre, giorno in cui Trump ha annunciato il ritiro delle forze a stelle e strisce. Il progressivo disimpegno culminerà con il rientro dei circa 2000 uomini schierati nel paese

ATTENTATO SIRIAATTENTATO SIRIA
E proprio oggi i curdi siriani hanno respinto la proposta Usa di una "zona di sicurezza" nel nord, al confine con la Turchia sotto il controllo di Ankara. Il prossimo 23 gennaio è previsto un incontro a Mosca tra il presidente russo Vladimir Putin e il leader turco Recep Tayyip Erdogan per colloqui sulla situazione nel Paese.

16 Gennaio 2017

Fonte: qui

“I FRATELLI OCCHIONERO AVEVANO CREATO UNO VERA E PROPRIA RETE DI DOSSIERAGGIO”



NELLA MOTIVAZIONE DELLA SENTENZA CHE HA CONDANNATO I DUE A 5 E 4 ANNI, IL GIUDICE PUNTA IL DITO CONTRO L’ATTIVITÀ DI CYBER SPIONAGGIO GRAZIE A UN MALWARE INVIATO TRAMITE MAIL: “HANNO ACCUMULATO UNA IMPONENTE MOLE DI DATI E DOCUMENTI RISERVATI…”


FRANCESCA MARIA OCCHIONEROFRANCESCA MARIA OCCHIONERO
Grazie alla sua attività di cyber spionaggio Giulio Occhionero aveva accesso a un database che "conteneva un elenco di 18.327 username univoci, 1.793 dei quali correlati da password, catalogati in 122 categorie denominate Nick, che indicano la tipologia di target (politica, affari, altro). Molti account contenuti nel database appartenevano ad enti istituzionali, () imprenditori e studi legali".

È quanto si legge nelle motivazioni della sentenza di primo grado con la quale il giudice Antonella Bencivinni lo scorso 17 luglio ha condannato l' ingegnere nucleare e la sorella Francesca Maria rispettivamente a 5 e 4 anni di reclusione per accesso abusivo a un sistema informatico: i due, secondo il giudice, avevano messo in piedi un' attività di cyber spionaggio.

giulio occhioneroGIULIO OCCHIONERO
Tentativi di inserirsi nelle caselle di posta elettronica, secondo i pm, c' erano stati anche ai danni degli ex premier Matteo Renzi e Mario Monti. Lo strumento utilizzato dai fratelli Occhionero, come ricostruito dalle indagini, era un malware inviato tramite un messaggio email. Così gli Occhionero "hanno accumulato una mole di dati e documenti riservati, sempre più imponente e variegata, creando una vera e propria rete di dossieraggio".

Fonte: qui

SERVIZI, GOLPISTI E GENERALI “MALVAGI”, UN LIBRO DISVELA TRAME E NEQUIZIE DELLA P2




CORRADO STAJANO: “PARTÌ DALLA PASTRENGO, NEL 1973, L’IGNOBILE CRIMINE DELLO STUPRO DELL’ATTRICE FRANCA RAME, IDEATO E COMMISSIONATO DALLA MENTE PERVERSA DEL GENERALE PALUMBO, ACERRIMO NEMICO DI CARLO ALBERTO DALLA CHIESA…"

CORRADO STAJANO PER WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT

Una storia nera. Una storia purtroppo vera questa di Giuliano Turone, Italia occulta, dove tutto è minuziosamente documentato da atti di giustizia, sentenze, ordinanze, confessioni, interrogatori, testimonianze, perizie balistiche, verbali magari a suo tempo sottovalutati o non compresi, qui invece analizzati con la furia certosina dello scrittore che spesso, come magistrato, è stato al centro di quel che racconta.

Non è un’autobiografia. Se non si conoscono i fatti ci si può render conto della presenza e della funzione dell’autore solo da una minuscola nota a piè di pagina, l’opposto dell’esibizione. Protagonista delle vicende narrate è un paese malato, spesso moribondo, una palude non prosciugata dove negli anni Settanta-Ottanta del Novecento, dall’indomani di piazza Fontana all’uccisione di Moro al massacro della stazione di Bologna, è accaduta l’iradiddio, stragi, assassinii, complotti, tentati colpi di Stato. (…)


italia occulta coverITALIA OCCULTA COVER
“Quante storie. La P2 non fu nient’altro che un club di gentiluomini” disse più volte l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (tessera 1816 della Loggia). E Gelli, anni dopo, nel 2008, ai tempi dell’ultimo governo Berlusconi, ricambiò il favore e rivendicò con orgoglio alla Loggia P2 la paternità del Piano di rinascita democratica con queste parole: “Peccato non averlo depositato alla Siae per i diritti, tutti ne hanno preso spunto: l’unico che può portarlo avanti è l’attuale presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi”.

LICIO GELLILICIO GELLI










Gli allora giudici istruttori Giuliano Turone e Gherardo Colombo, responsabili dell’inchiesta sulla P2, erano arrivati a Gelli dopo l’assassinio dell’avvocato Giorgio Ambrosoli. Su un’agendina sequestrata nel 1979 a Sindona, negli Stati Uniti, trasmessa poi in Italia, erano annotati tutti gli indirizzi di Licio Gelli, uomo d’affari di Arezzo non ignoto alla polizia. Fra gli altri il recapito sconosciuto di una ditta di abbigliamento maschile, la Giole, del gruppo Lebole, di Castiglion Fibocchi, nell’aretino, dove il 17 marzo 1981 avvenne la famosa perquisizione del Nucleo regionale di polizia tributaria della guardia di finanza. A insospettire, mesi prima, era stata anche la clamorosa intervista di Maurizio Costanzo (tessera 1819 della Loggia) pubblicata dal Corriere della Sera il 5 ottobre 1980. Titolo: Parla, per la prima volta, il “Signor P2”. Un manifesto pubblicitario. Una presa di possesso zeppa di messaggi in codice. Un avvertimento minaccioso. Nel suo libro Turone è attento anche ai particolari più minuti, utili per far capire il clima del tempo. Come il verbale della perquisizione alla Giole scritto dal maresciallo Francesco Carluccio: la segretaria di Gelli, la signora Carla Venturi, che cercò di far sparire la chiave della cassaforte, lo stupore del sottufficiale quando l’aprì e trovò registri, documenti, carte e, in una valigia, le cartellette con nomi inimmaginabili, ministri, generali e ammiragli, capi dei Servizi segreti, prefetti, parlamentari, editori, direttori di grandi giornali e di telegiornali affiliati alla Loggia segreta con un giuramento. Che avevano già fatto, in molti, ma alla Repubblica.

GELLIGELLILICIO GELLI CARTA IDENTITALICIO GELLI CARTA IDENTITA


La colonna di auto che riporta a Milano i materiali sequestrati, con le liste dei 963 nomi di uomini di cui molti ai vertici della Repubblica, sembra un’azione di guerra. La Fiat Ritmo, con i documenti, marcia in mezzo a due Alfetta fatte venire dal comando: a bordo di ciascuna, quattro soldati armati di mitra. Non molti sanno, anche se la notizia comincia a trapelare. (…)
Franca Rame e Dario FoFRANCA RAME E DARIO FO

La P2 è “la metastasi delle istituzioni”, il cuore, la matrigna maligna, portatrice di quasi tutte le nequizie di quegli anni. (…) Colpiscono certi fatti che possono sembrare minori. Gelli che convoca nella sua Villa Wanda un alto magistrato, Carmelo Spagnuolo, procuratore generale presso la Corte d’appello di Roma, il generale Giovanbattista Palumbo, comandante della divisione carabinieri Pastrengo di Milano, il generale Franco Picchiotti, comandante della divisione carabinieri di Roma, il generale Luigi Bittoni comandante della brigata carabinieri di Firenze, due colonnelli. Il venerabile ha fretta e gli uomini della Repubblica accorrono proni ad ascoltare l’oracolo. Siamo nel 1973 – scrive la Relazione Anselmi – il pericolo è l’avanzata del Pci dopo le elezioni del 1976, i referendum, il divorzio, l’aborto. Si ventila allora l’ipotesi di un governo presieduto da Carmelo Spagnuolo. Gelli sembra un capo di stato maggior generale che dà gli ordini ai sottoposti pregandoli di trasmetterli a loro volta ai minori di grado.
LICIO GELLI TESSERA PDUELICIO GELLI TESSERA PDUE


I loro nomi sono tutti nelle liste della P2 e tornano in molte occasioni. Quello del generale Giovanbattista Palumbo fa usare a Giuliano Turone, sempre misurato, attento ai significati del linguaggio, gli aggettivi “temibile e francamente malvagio”. (Partì dalla Pastrengo, nel 1973, “l’ignobile crimine dello stupro dell’attrice Franca Rame, ideato e commissionato dalla mente perversa del generale Palumbo”).

gelliGELLI
La sua biografia è un sordido archetipo italico. Fascista convinto, ammiratore del nazismo, cavaliere dell’Ordine dell’Aquila tedesca senza spade, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 aderisce alla Repubblica di Salò e raccomanda ai suoi uomini di fare altrettanto. Poi, quando il vento cambia, si costruisce un inesistente passato partigiano, diventa persino Governatore militare alleato della provincia di Cremona. Il suo nome, nei quadri di avanzamento, galoppa. Nel 1964, per non smentire troppo il suo vero passato, è al fianco del generale De Lorenzo nell’organizzazione del piano Solo.


VILLA WANDA DI LICIO GELLIVILLA WANDA DI LICIO GELLI
Il comando della divisione Pastrengo, in via Marcora, a Milano, nei dintorni di piazza della Repubblica, è in quegli anni un luogo sinistro. Tutti gli uomini dello stato maggiore del generale sono iscritti alla P2. Un vero e proprio gruppo di un potere malsano, riferisce il colonnello Nicolò Bozzo, una persona retta, fedele alla Repubblica.
CARLO ALBERTO DALLA CHIESACARLO ALBERTO DALLA CHIESA










Il generale Palumbo è un appassionato cacciatore di adesioni alla Loggia, gli piace assistere alle iniziazioni dei nuovi fratelli all’Hotel Excelsior, a Roma. È in stretto contatto, scrive la Relazione Anselmi, con il generale Musumeci, segretario generale del Sismi, il servizio segreto militare. È anche un acerrimo nemico del generale Carlo Alberto dalla Chiesa. Probabilmente geloso, lo teme e lo danneggia come può. (...)

VILLA WANDA DI LICIO GELLIVILLA WANDA DI LICIO GELLI
   Sono gli anni del terrorismo, Dalla Chiesa è designato dal ministro Taviani a costituire uno speciale reparto di polizia giudiziaria antiterrorismo. Nel 1974, un gran colpo: arresta Renato Curcio e Alberto Franceschini, capi storici delle Brigate rosse. 

UN GIOVANE LICIO GELLIUN GIOVANE LICIO GELLILICIO GELLI A VILLA WANDALICIO GELLI A VILLA WANDALICIO GELLI A VILLA WANDALICIO GELLI A VILLA WANDALICIO GELLILICIO GELLI

DONNE, STATE ENTRANDO IN MENOPAUSA? ECCO TUTTI I CAMBIAMENTI CHE VI ASPETTANO E LE SOLUZIONI PER I VARI DISTURBI


CALDANE, INSONNIA, SECCHEZZA DELLE MUCOSE E AUMENTO DI PESO LE NOVITÀ PIÙ FASTIDIOSE 

PER DIRE DI ESSERE IN MENOPAUSA È NECESSARIO CHE IL CICLO MESTRUALE NON COMPAIA PER UN ANNO

QUANDO SI PUO’ DIRE DI ESSERE IN MENOPAUSA 

La definizione clinica di menopausa richiede che da almeno un anno non vi sia più traccia del ciclo mestruale, dai 45 anni in su. Tale evento, infatti, di solito si verifica fra i 47 e i 53 anni di età.

La menopausa è dovuta all’esaurimento delle cellule uovo nell’ovaio, e al conseguente crollo dei livelli degli estrogeni e del progesterone. «Risultano anche ridotti, ma in modo meno eclatante, i livelli di altri composti ormonali prodotti dall’ovaio ovvero il testosterone e il deidroepiandrosterone solfato (DHEA-S), prodotto dal surrene un’altra importante ghiandola endocrina.

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Questo deciso riassetto ormonale spiega la comparsa, in circa 1/3 delle donne, di sintomi vasomotori moderati-severi ovvero di vampate e sudorazioni, della secchezza vaginale ossia della perdita della normale lubrificazione da muco.

Rende ragione anche della comparsa dei disturbi del sonno, della propensione all’ ansia e all’irritabilità, dell’assottigliamento di pelle e mucose, dei più frequenti dolori osteoarticolari e del maggiore turnover osseo che porterà alla riduzione della massa ossea, una maggior frequenza di infiammazioni all’apparato urinario, specie dopo rapporti sessuali- chiarisce Giovan Battista Serra, Past Presidente della Società Italiana di Menopausa - Tutti questi sintomi in alcune donne compaiono già dopo i 40 anni, per una minore efficienza dei cicli ovulatori e quindi minore fertilità.
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Assumono rilievo anche segnali principalmente legati all’età, quali l’aumento di peso, una tendenza all’aumento della pressione arteriosa e all’ipercolesterolemia. Tutti sintomi con evidente e negativa ripercussione sulla qualità di vita della donna».

PREPARARSI ALLA TRANSIZIONE ANCHE DAL PUNTO DI VISTA PSICOLOGICO 
Tanto più si è pronte da un punto di vista psicologico a questo cambiamento e tanto più ci si adegua con uno stile di vita opportuno, tanto minore potrà rivelarsi l’impatto della sintomatologia sulla vita di ogni giorno.

Riuscire a tenere sotto controllo il peso corporeo seguendo una dieta povera di grassi saturi e zuccheri semplici, preferendo i legumi, eventualmente passati, riducendo il consumo di carne a 1-2 pasti la settimana, privilegiando pesce, verdura,frutta senza esagerare con quest’ultima per il contenuto in zuccheri semplici, aiuterà non solo a sentirsi meglio con una pancia meno gonfia, ma anche a tenere sotto controllo ipercolesterolemia e pressione arteriosa.

Di non trascurabile importanza anche cercare di ritagliarsi del tempo per fare lunghe e quotidiane camminate l’ideale sarebbe di 50-60 minuti al dì, a passo svelto, bere almeno 2,5 litri di acqua ogni giorno evitando succhi di frutta e bevande gassate.

Bisognerebbe quindi essere capaci di adattarsi al cambiamento imposto dalla menopausa, cercando di evitare di considerarla come l’anticamera della vecchiaia, facendo quindi progetti. Prendersi finalmente cura di sé renderà possibile vivere al meglio il cambiamento, minimizzando anche gli sbalzi di umore.

«Essere pronte al cambiamento e vivere la menopausa come un’opportunitàpuò contribuire a una longevità di successo e a minimizzare il senso di tristezzache inevitabilmente si accompagna alla perdita della fertilità» afferma Rossella Nappi, professore ordinario di ginecologia all’università di Pavia dell’IRCCS Policlinico San Matteo e membro del direttivo della Società Italiana di Menopausa.

menopausa 2MENOPAUSA
QUANDO RICORRERE ALLA TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA 
Se i sintomi della menopausa diventano fastidiosi, se le vampate creano problemi di giorno o di notte, se si dorme male e non si riposa abbastanza, se si ha l’impressione di una qualità di vita deteriorata, allora, insieme al proprio ginecologo o al medico di base sarà da valutare l’opportunità di ricorrere allaterapia ormonale sostitutiva (TOS), con estrogeni e con progesterone.

«Oggi si dispone di diverse formulazioni, con diversi composti, diversi dosaggi e diverse vie di somministrazione. Questo offre la possibilità di una scelta molto ampia, con la quale fornire una formulazione su misura per ciascuna donna» sottolinea ancora Serra.
Come tutte le terapie anche la TOS ha indicazioni e contro-indicazioni: fra queste alcuni tumori prettamente ginecologici come quello del seno e dell’endometrio, oppure il soffrire di gravi patologie trombo-emboliche, o altre condizioni minori che i medici sapranno verificare con una buona raccolta della storia sanitaria di ciascuna donna.

ESISTE LA POSSIBILITA’ DI PERSONALIZZARE I TRATTAMENTI 
«Come già accennato oggi si dispone di una serie di preparati, ognuno con una qualche specifica caratteristica, rappresentata da una combinazione estro/progestinica, o solo estrogenica, con composti analoghi a quelli naturali oppure ottenuti ex-novo in laboratorio.

I diversi preparati disponibili presentano a volte specifici obiettivi: per ridurre il rischio di perdita di massa ossea, per migliorare l’umettamento vaginale, per minimizzare i disturbi vasomotori, con alcuni prodotti che più di altri sono pensati per ridurre specificamente il pur minimo rischio di neoplasia mammaria, a fronte di un’efficacia meno netta su qualche altro sintomo, oppure con un clima lievemente più androgenico, utile quindi per migliorare il desiderio sessuale. – Spiega ancora il professor Serra -

L’ampia varietà di prodotti riguarda anche la scelta di modalità di assunzione: dai composti in compresse, alla via trasdermica con cerotti, o creme, o gel o spray e vaginale. Poterne disporre è importante sia per i benefici che possono consentire, ad esempio, evitando la via orale o per non appesantire il fegato, sia per l’ampia possibilità di aggiustare le dosi alle necessità individuali. Basta, per esempio, tagliare un cerotto per dimezzarne il dosaggio, tenendo presente che la dose giusta è quella minima efficace».
MENOPAUSA MENOPAUSA 

COSA FARE SE IL TRATTAMENTO SOSTITUTIVO È CONTROINDICATO 
Cosa fare quando compare un sintomo della menopausa invalidante, ma non si può ricorrere alla terapia sostitutiva? «Parlando di vampate di calore e sintomi neurovegetativi, per esempio, è stato ormai confermato che le modificazioni neurotrasmettitoriali che le determinano sono alla base di aumentato rischio cardiovascolare, osteoporosi, e anche patologia degenerativa cerebrale.

MENOPAUSA MENOPAUSA 
In alternativa alla terapia ormonale, nell’ambito dei farmaci possono essere utili sostanze che agiscono a livello del sistema nervoso centrale, quali di inibitori del reuptake della serotonina (SSRI). - Spiega Anna Maria Paoletti, Professore ordinario di ginecologia e ostetricia all’Università degli Studi di Cagliari, dipartimento di scienze chirurgiche, direttore della clinica ostetrica e ginecologica dell’azienda ospedaliero universitaria di Cagliari e membro del consiglio direttivo della SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) - In genere, tali farmaci riescono a ridurre la sintomatologia a dosi più basse rispetto a quelle usate per il trattamento di disturbi psichiatrici.

È necessario, tuttavia, ricordare che il loro uso non è scevro da effetti collaterali anche se in misura minore rispetto a quanto comunemente si osserva con le dosi più alte. In tema di trattamento delle vampate di calore e dei disturbi neurovegetativi della menopausa, nell’ambito degli integratori merita una particolare menzione un derivato del polline e dei pistilli a cui è stata aggiunta una vitamina con azione antiossidante, come la vitamina E.

Tale preparato è privo di azione estrogenica e non contiene fitoestrogeni. Il suo meccanismo di azione è simile a quello degli SSRI, ma non induce effetti collaterali. Sono in corso degli studi per valutare se la sua azione si esplichi anche su altri neurotrasmettitori oltre che sulla serotonina.

L’assenza di attività ormonale ne permette l’uso anche in soggetti con assoluta controindicazione agli ormoni, comprese le donne con carcinoma mammario in trattamento con tamoxifene. In tali soggetti i classici SSRI non possono essere usati perché inibirebbero l’attivazione del tamoxifene nella sua forma attiva».

LE SINDROMI GENITO-URINARIE 
Le alternative alla TOS sono disponibili anche per rimediare alla carenza estrogenica a livello genito-urinario come spiega ancora, concludendo, la Paoletti: «Per quanto riguarda i problemi della sindrome genito-urinaria, in alternativa agli estrogeni può essere usato un modulatore selettivo del recettore degli estrogeni (SERM), denominato ospemifene. I SERM non sono ormoni sebbene si leghino al recettore per gli estrogeni. In base alla configurazione recettoriale, infatti, dipendente dal tessuto sul quale è presente il recettore estrogenico, essi agiscono quali bloccanti il recettore (azione anti-estrogenica) o come attivatori del recettore estrogenico (azione estrogenica).
MENOPAUSA MENOPAUSA 



In studi preclinici l'ospemifene ha dimostrato un’azione anti-estrogenica a livello mammario ed endometriale, estrogenica a livello osseo e a livello vaginale. Pertanto, il suo uso può essere esteso a soggetti con controindicazioni agli estrogeni, con una precauzione per chi abbia una storia di tromboembolismo venoso o patologia cardiaca e per donne con carcinoma mammario che non abbiano ancora terminato il trattamento per la patologia oncologica.

menopausaMENOPAUSA






Purtroppo, l'ospemifene non è indicato in soggetti con intensa sintomatologia vasomotoria in quanto esso a livello del centro termoregolatorio, funziona da antiestrogeno. Esiste, comunque, la possibilità di usare prodotti a base di acido ialuronico, gel idratanti e lubrificanti, senza tralasciare l’uso del laser per il quale molti dati della letteratura dimostrano che con circa tre sedute, si riesce a ristabilire un assetto epiteliale della vagina simile a quello della premenopausa».

Fonte: qui