9 dicembre forconi: 03/13/18

martedì 13 marzo 2018

EMERGENZA STRADE, NELLA CAPITALE SI APRE UNA VORAGINE SULLA GIANICOLENSE: COINVOLTE DUE AUTO

IL SARCASMO FEROCE DEI ROMANI SULLA RAGGI:

"ABBIAMO APERTO 4MILA NUOVE PISCINE A ROMA, TUTTAPPOSTO, ANCORA SE TOCCA..."

Alle ore 2.40 circa sulla circonvallazione Gianicolense altezza civico 28 a seguito di una voragine sono state coinvolte due autovetture, sul posto due squadre dei vigili del fuoco del comando di Roma con il supporto dell'autogru.



BUCHE

Ester Palma per www.corriere.it

BUCHE ROMABUCHE ROMA
Rabbia, protesta, sconforto, polemiche politiche e vane promesse: ma le buche stradali sono anche uno di quei temi assolutamente irresistibili per lo spirito critico, l’ironia feroce e il sarcasmo dei romani.

gianicolense voragineGIANICOLENSE VORAGINE
Così, nei bar e sui social è partita la valanga di battute, vignette, foto sul tema. Chi in questi giorni non ne ha ricevuta nemmeno una su whatsapp o Messenger? C’è quella con la sindaca con l’aria pensierosa e la didascalia: «Abbiamo aperto 4 mila nuove piscine a Roma», quella con la foto di lavori stradali, ma al posto del solito «Stiamo lavorando per voi» c’è «Stiamo installando le nuove buche», o ancora quella con la Raggi che emerge da una buca piena d’acqua : «Tuttapposto, ancora si tocca».

Non può mancare l’ormai mitico «Osho», ovvero Federico Palmaroli, autore delle foto con le immagini del mistico indiano con frasi ironiche in romanesco, che pubblica la foto di un clown che esce da una buca: «Lo vuoi un semiasse?». Gira su Twitter anche la foto della macchina che sul retro porta la scritta: «Non sono ubriaco, sto solo evitando le buche». E c’è chi la butta sul sentimental - romantico: «Roma è una città meravigliosa: vista dallo spazio sembra la luna». O sull’intellettuale, come Simone Mele: «A Roma lo scrittore più letto è Bukowski».

Gabbro propone «Buche a Roma patrimonio dell’Unesco», IlRiccardo twitta: «Fra un po’ le antichità romane verranno su da sole, senza bisogno di scavi». Giulia I., sempre su Twitter, si consola: «Lo sapevo che tutte le ore passate a giocare a Supermario mi sarebbero servite. A Roma non si guida più, si evitano le buche». E a proposito dell’inchiesta aperta dalla procura, Venividivici: «Pm apre indagine... ma prima tiratemi fuori di qui». E poi i «poeti», come l’anonimo autore di «Schiva la buca», che verseggia: «Su ‘na curva ar Prenestino/ ho buttato er motorino/ prenno l’auto, nun demordo /ma è sfonnato anche ‘r’ raccordo».

buche ironia socialBUCHE IRONIA SOCIAL
O Cosimo Benini, sempre su Twitter: «Io di rote ce n’ho sette/er gommista s’è allargato /me fa : “pijane artre tre/ che stasera stai parato / torni a casa almeno te». C’è poi chi se la prende col Campidoglio per le promesse mancate: «Ai cittadini dico: datemi altri 50 anni e vedrete che le cose miglioreranno», recita l’account twitter dedicato alla sindaca «Virginia Areggi».

Fonte: qui

BELPIETRO: "LA STORIA DI RENZI E’ UNA STORIA DI FALLIMENTI E ARROGANZA: HA CACCIATO DALLA RAI PORRO, MASSIMO GIANNINI, MASSIMO GILETTI E MILENA GABANELLI. E TELEFONARE AL DIRETTORE DI UN QUOTIDIANO PER PROMETTERGLI DI SPACCARGLI LE GAMBE O INVITARNE UN ALTRO A NON ROMPERE LE SCATOLE RIENTRA NEL CONCETTO DI LIBERTÀ DI STAMPA?''

SI DIMETTE DA SEGRETARIO MA CONTA DI DIVENTARE IL BURATTINAIO DEL PD, COME PENSAVA DI FARLO DI GENTILONI

Maurizio Belpietro per la Verità

belpietro coverBELPIETRO COVER
Matteo Renzi se n' è andato con la promessa di ritornare subito. E, per essere certo che gli elettori - ma soprattutto i dirigenti del Pd - comprendano che il suo non è un addio ma soltanto un arrivederci, ha affidato un' intervista-lenzuolo al Corriere della Sera. Due pagine per lanciare un messaggio chiaro di una sola riga: «La ruota gira, la rivincita verrà prima del previsto».
renzi come rambo sylvester stalloneRENZI COME RIMBA

La pubblicazione della «breve» conversazione guarda caso è caduta proprio nel giorno in cui si è aperta la Direzione del partito, quella che avrebbe dovuto prendere atto della sconfitta elettorale e delle conseguenti dimissioni del segretario, avviando il dibattito per la successione e per il cambio di una linea che il 4 marzo è stata sonoramente punita dagli italiani.

Com' era prevedibile, dopo l' intervista di Renzi la discussione non si è neppure aperta. Uno dietro l’altro, ministri e onorevoli hanno ripetuto come un sol uomo ciò che il segretario uscente aveva confidato la mattina alle pagine del quotidiano di via Solferino: «Siamo all' opposizione, ora deve giocare chi ha vinto». Nessuna critica, nessun ripensamento, nessuna analisi sugli errori compiuti.

LA VERITA BELPIETROLA VERITA BELPIETRO
Del resto, anche in questo, dalle colonne del Corriere il perdente ha dettato la linea. La batosta non è colpa di quel che ho detto o di quel che ho fatto, ma è conseguenza di una decisione che dopo il referendum mi ha impedito di tornare alle urne, insomma prendetevela con Sergio Mattarella. Già, perché l' ormai ex segretario è arciconvinto che se dopo il 4 dicembre del 2016, quando fu affossata la riforma costituzionale, fossero state indette le elezioni, lui avrebbe capitalizzato quel 40 per cento di Sì favorevoli alla legge della fatina Maria Elena Boschi.
Renzi Pd flussi voto elezioniRENZI PD FLUSSI VOTO ELEZIONI

E infatti ieri, sul giornale meneghino, il risultato elettorale della scorsa settimana Renzi non lo ha confrontato con il voto delle europee, ma con il plebiscito, quando a dire Sì all' abolizione del Senato e alla concessione di maggiori poteri al governo furono 13 milioni di elettori. «Che cos' è accaduto», gli ha chiesto l' intervistatore, «come si spiega che avete dimezzato i voti?».

Pure qui Renzi ha avuto la risposta pronta: «Allora eravamo chiari nella proposta e nelle idee. Stavolta - e mi prendo la responsabilità - la linea era confusa, né carne né pesce: così prudenti e moderati da sembrare timidi e rinunciatari». Tradotto dal linguaggio renziano, questo significa una sola cosa: ho sbagliato ad ascoltare Paolo Gentiloni, dovevo fare di testa mia e andare all' attacco come ho sempre fatto, invece così gli italiani non hanno capito niente.
renzi pdRENZI PD

Insomma, niente di nuovo rispetto al Renzi che abbiamo imparato a conoscere in questi anni, quello che Giampaolo Pansa chiama il Bullo. La novità, semmai, consiste in quelle poche righe sulla rivincita: «La ruota gira». E lui che di ruote della fortuna è esperto, avendo partecipato da ragazzo al programma di Mike Bongiorno, è certo che tornerà a girare dalla sua parte. Le dimissioni, la promessa di fare il senatore semplice, di occuparsi dei paesi del suo collegio, fra Scandicci, Signa, Lastra a Signa e Impruneta, dunque sono un bluff.

Renzi se ne va, ma è già pronto a tornare. Anzi, lascia ma solo formalmente, perché il bastone del comando continua a tenerlo bene in pugno tramite i suoi. Del resto, nell' intervista, fa capire anche questo, quando detta la linea dell' opposizione e quando - come aveva fatto in una cena a casa del finanziere Francesco Micheli - ricorda di avere l' età per aspettare il prossimo turno: «Ci attende una maratona: prendiamola con il passo giusto. Abbiamo gambe, fiato e testa».

RENZI FONZIE _bigRENZI 
Capito il messaggio? Vado via, ma sto già lavorando per ritornare. Non sappiamo quale controfigura lo sostituirà al Largo del Nazareno, ma è certo che al suo posto metterà qualcuno che potrà muovere come una marionetta.

Lo schema è quello applicato il 4 dicembre di due anni fa, quando lasciò la poltrona di Palazzo Chigi ai lombi di Gentiloni, convinto di riprendersela in fretta. Vedremo presto se questa volta gli andrà meglio.

Ps. Dopo essersi concesso ai taccuini del Corriere, ieri Renzi ha ripreso la penna in pugno per vergare un articolo per le sue enews, consigliando ai lettori la visione di The Post. Non solo perché è un film di Steven Spielberg, ha spiegato, ma perché il film tratta il tema del rapporto fra stampa e potere. «La libertà di stampa è fatta per i governati, non i governanti», ha scritto citando la sentenza della Corte suprema americana che fa da leitmotiv del film con Meryl Streep e Tom Hanks. «E infatti quanto abbiamo bisogno di giornalisti che facciano scoop con le vere notizie - togliendo ogni alibi al potere - e non si limitino a rincorrere il chiacchiericcio quotidiano?», si chiede infine.

de bortoli renzi 5DE BORTOLI RENZI 
Noi invece gli chiediamo se sa dirci perché con lui al governo o alla guida del Pd siano stati cacciati dalla Rai Nicola Porro, Massimo Giannini, Massimo Giletti e Milena Gabanelli. E se telefonare al direttore di un quotidiano per promettergli di spaccargli le gambe o invitarne un altro a non rompere i coglioni rientri nel concetto di libertà di stampa sancito dalla sentenza della Corte suprema celebrata da Spielberg.

Che un giornalista del Corriere della Sera sia stato minacciato dal suo capo scorta che cos'è? Un inno alla libertà di stampa o la rappresentazione dell' ipocrisia di un uomo che si è fatto presidente del Consiglio e crede che tutto gli sia permesso, anche le balle?

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TRUMP BLOCCA L’ACQUISIZIONE DELLA CALIFORNIANA QUALCOMM DA PARTE DI BROADCOM (SINGAPORE): ‘MOTIVI DI SICUREZZA NAZIONALE’

L’OPERAZIONE DA 117 MILIARDI DI DOLLARI AVREBBE CREATO UN NUO GIGANTE MONDIALE NEI MICROCHIP, MA UN DECLINO DI QUALCOMM AVREBBE AVVANTAGGIATO LE AZIENDE DELL’HI-TECH CINESE

Marco Valsania per www.ilsole24ore.com
donald trump con il ceo di broadcom hock tanDONALD TRUMP CON IL CEO DI BROADCOM HOCK TAN

Donald Trump ha bloccato il tentativo di acquisizione di Qualcomm da parte della Broadcom di Singapore, adducendo ragioni di «sicurezza nazionale». L’operazione da 117 miliardi di dollari avrebbe dato vita a un nuovo gigante globale nei microchip e rappresentato per valore un record assoluto nel settore tecnologico.

L’intervento del presidente degli Stati Uniti è stato insolito perché preventivo: non ha aspettato il parere della speciale Commissione sugli investimenti esteri, anche se questa aveva indicato nelle ultime ore che una raccomandazione negativa era imminente. In una lettera ai legali di Broadcom, la Commissione Cfius aveva affermato domenica che le sue indagini confermavano le preoccupazioni di sicurezza nazionale per l’acquisizione. In più la missiva accusava Broadcom di aver violato condizioni cautelative poste dalle autorità nel continuare a perseguire attivamente Qualcomm.

broadcom qualcommBROADCOM QUALCOMM
A rendere particolarmente delicata la fusione è la corsa verso nuove generazioni di microprocessori wireless e il timore che produttori statunitensi quali Qualcomm possano perdere competitività sotto proprietà straniera. Un declino di Qualcomm potrebbe inoltre avvantaggiare leader cinesi dell’hi-tech. Già lo scorso settembre Washington aveva bocciato un’acquisizione nei semiconduttori, il deal proposto un fondo di private equity di Pechino per la Lattice Semiconductor.

qualcommQUALCOMM
Trump, firmando il suo ordine presidenziale contro Broadcom, ha ieri sera affermato che «il proposto takeover di Qualcomm da parte dell’acquirente è vietato, e qualunque sostanzialmente equivalente merger, acquisizione, o takeover, sia diretto che indiretto, viene vietato». Broadcom aveva cercato di ovviare agli ostacoli provando a trasferire il proprio quartier generale negli Stati Uniti, operazione che di recente stava subendo un’accelerazione. Tutto vano, da quello che si può vedere.

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Trump caccia Tillerson: il rapporto mai nato tra il presidente e il Segretario di Stato Usa

L’ex n.1 di Exxon Mobil non era mai riuscito a prendere in mano la politica estera americana. E quando definì The Donald «un deficiente», si seppe in tempo reale...  
L’ex numero uno della Exxon Mobil non è mai riuscito a prendere in mano il timone della politica estera americana. O meglio, il clan di Donald Trump e i suoi consiglieri più stretti non glielo hanno mai consentito. «The Donald» lo ha sistematicamente delegittimato, via Twitter. Jared Kushner lo ha escluso dal quadrante del Medio Oriente e ha intralciato i suoi rapporti con la Cina. I leader degli altri Paesi hanno capito l’anomalia. Un solo esempio: la cancelliera Angela Merkel ha preferito agganciare e blandire Ivanka Trump, anziché esplorare i canali diplomatici presieduti dal Segretario di Stato.
Tillerson ha ricambiato con gli interessi la sfiducia della Casa Bianca. A fine luglio dello scorso anno ci fu una complicata riunione al Pentagono, ospitata dal Segretario alla Difesa James Mattis, con Tillerson e il presidente. Alla fine il Segretario di Stato tirò le fila con alcuni dei suoi collaboratori: «Trump è proprio un deficiente». La frase fu spifferata ai giornali praticamente in tempo reale. Un segnale che Tillerson non era molto popolare neanche al Dipartimento di Stato. La sua riorganizzazione non è mai andata in porto e anzi, ha subito il taglio di risorse del 20-30% previsto dal bilancio federale senza opporre resistenza. In queste condizioni, allora, c’è piuttosto da chiedersi come abbia fatto Rex a resistere così a lungo.
Il piano per sostituirlo era noto dalla fine di novembre.L’uomo nuovo è Mike Pompeo, 53 anni, del Kansas, parlamentare per sei anni, repubblicano e iper conservatore. Il direttore della Cia dovrà ora essere confermato dal Senato, prima di prendere il posto di Rex Tillerson. Ma dovrebbe farcela senza troppi problemi. Il paradosso è che Trump ha citato tra le priorità i possibili colloqui con Kim Jong-un, percorrendo la strada più volte indicata da Tillerson. Sarà Pompeo, adesso, a negoziare i preparativi. E oggettivamente è un fatto positivo per gli Stati Uniti. Il team di Trump dovrà dimostrarsi innanzitutto compatto in una partita che coinvolge il rapporto con gli alleati Corea del Sud e Giappone e le relazioni con la Cina.
Da mesi, ogni mattina, Pompeo, insieme con i capi degli altri servizi segreti, va a rapporto dal presidente. E, da quello che si è visto, Trump ha tratto ispirazione più da questi colloqui che dai numerosi pranzi con Tillerson. Le scelte più rocciose di Trump, dall’Iran al «climate change», dai dazi alla Siria, sono state come minimo condivise da Pompeo. C’è, però, un punto di debolezza: il Segretario designato diffida della Russia. È convinto che il Cremlino abbia manovrato per interferire nelle elezioni presidenziali. Vedremo come Pompeo gestirà questa posizione critica in pieno «Russiagate».
Il rimpasto di Trump taglia fuori il senatore dell’Arkansas Tom Cotton, 40 anni, avvocato e veterano delle guerre in Iraq e in Afghanistan. Cotton era dato per sicuro come nuovo direttore della Cia, al posto dello stesso Pompeo. Trump gli ha preferito Gina Haspel, l’attuale vicedirettore dell’agenzia. Le spiegazioni possibili sembrano due: il presidente ha valutato che Cotton sia più utile in Senato, dove la maggioranza dei repubblicani è risicata e in costante affanno; oppure lo ha tenuto di riserva in caso di ulteriori scossoni. A Washington, anche in questo caso da mesi, si pensa che il prossimo nella lista dei partenti sarà il generale Herbert Raymond McMaster, il consigliere per la sicurezza nazionale.
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L’ITALIA E’ UN PAESE DI SINGLE: 800 MILA IN PIU’ IN 5 ANNI

TRA LE CAUSE IL PROGRESSIVO INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE, L'INCREMENTO DELLE SEPARAZIONI E DEI DIVORZI E L'ARRIVO DI CITTADINI STRANIERI 

“ESSERE SINGLE È ORMAI UNO STATUS. A DETERMINARLO, PURE LA VELOCITÀ CON CUI VIVIAMO GIORNATA, LAVORO, RELAZIONI..."

Valeria Arnaldi per il Messaggero

Separati, divorziati, vedovi o semplicemente single per scelta. 

Gli italiani sono sempre più soli. È la statistica a dirlo: una famiglia su tre, secondo gli ultimi dati Istat, è composta da un'unica persona. E non è un dato dell'ultimo periodo ma un vero e proprio trend, che si è confermato e soprattutto accentuato negli anni. Dal 2011 al 2016 il numero delle famiglie è salito da 24,5 milioni di nuclei a 25,4 milioni, con un aumento del 3,6% da ricondurre proprio alla categoria monoparentale, con nuclei di un solo individuo.

Quest'ultima voce, infatti, è salita da 7,2 milioni a 8, con una crescita dell'11,4%. Tra le cause, l'Istituto segnala «il progressivo invecchiamento della popolazione, innanzitutto, ma anche l'incremento delle separazioni e dei divorzi, così come l'arrivo di cittadini stranieri che, almeno inizialmente, vivono da soli».

LE STATISTICHE Analizzando le statistiche degli ultimi vent'anni, il numero dei single non vedovi è più che raddoppiato. E il dato sarebbe ancora in crescita. Basta guardare alle altri voci familiari per rendersene conto. Tra 2011 e 2016 si registra un aumento del 2,8% nelle coppie e appena dello 0,7 nelle famiglie di tre persone. In tutti gli altri casi c'è un calo: scendono da 4,2 a 4 i milioni di famiglie di quattro persone, calano dello 0,1% quelle con cinque e del 4,1% quelle con sei. Il fenomeno interessa tutto il Paese, con la quota più alta di famiglie unipersonali, il 34,4%, al Centro.

La durata media della vita, più lunga, di certo incide - la speranza di vita è passata da 80,1 a 80,6 anni per gli uomini e da 84,6 a 85,1 per le donne - ma, di fatto, la famiglia sembra interessare sempre meno. Se è vero che i matrimoni sono tornati ad aumentare, passando da quasi 190mila del 2014 a circa 194mila del 2015, lo è pure che, nello stesso intervallo di tempo, per i divorzi la crescita è stata ben più marcata, salendo da poco più di 52mila a oltre 82mila. Aumentano i single italiani dunque e pure quelli europei. Secondo i dati Eurostat, nella Ue, il 33,1% delle famiglie è composta da single senza figli: dieci anni fa erano il 29,3%.

«Il trend nel nostro Paese è evidente e nei giovani si vede amplificato - spiega il sociologo Nicola Ferrigni, direttore Link Lab, Laboratorio di ricerca sociale della Link Campus University - Le cause della tendenza a essere single sono solo parzialmente attribuibili alla carenza di lavoro e alla mancanza di stabilità e prospettive, comunque da tenere in conto. La parola chiave del cambiamento in atto è individualismo. La risorsa che più manca oggi è il tempo. Essere in famiglia richiede tempo, così costruire relazioni. Il fenomeno dei single non si vede solo negli affetti ma anche nell'amicizia. Sono sparite le grandi comitive che c'erano una volta, i rapporti sono divenuti più labili e frammentati. Essere single è ormai uno status. A determinarlo, pure la velocità con cui viviamo giornata, lavoro, relazioni. È diventato un modo di vivere».

COSTI IN AUMENTO Insomma, essere single piace, piace meno stare soli. Così aumenta la spesa per fare conoscenze: secondo SpeedDate.it, nel nostro Paese, nel 2017 è salita a 9,5 miliardi di euro, con un incremento del 12% rispetto al 2016. Cambiano i costumi e muta il lavoro.

Stando alle cifre Eurostat, i single senza figli, in Italia, lavorano più di quanto non facciano quelli negli altri Paesi europei: il dato nazionale è del 72,5% rispetto al 70,1% dell'area euro. Più lavoro ma anche più spese. Aumentano i costi per le casa, per cibo, bevande e così via. E l'inversione di tendenza sembra lontana. «Il ritmo con cui viviamo - conclude Ferrigni - sempre più isolati nel mondo social porterà a un ulteriore incremento dei single in futuro».

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IN CONSIGLIO COMUNALE A TORINO, I CINQUESTELLE SI SPACCANO PER FAR NAUFRAGARE LA MOZIONE DEL PD PER LE OLIMPIADI INVERNALI 2026

E’ UN “VAFFA” A BEPPE GRILLO CHE AVEVA LANCIATO IL SUO ENDORSEMENT ALL'IDEA DI CANDIDARE TORINO DUE ANNI DOPO IL ‘NO’ AI GIOCHI DI ROMA 2024
Andrea Rossi per www.lastampa.it

grillo appendinoGRILLO APPENDINO
La mozione pro olimpiadi in Comune s’infrange sul numero legale. Per la prima volta da quando il Movimento 5 Stelle governa Palazzo Civico, il Consiglio comunale viene sospeso sul nascere perché mancano i numeri: solo in 20 rispondono alla chiamata su 41 (sindaca compresa) con il presidente della Sala Rossa Fabio Versaci costretto a interrompere la seduta. 

Va a segno la mossa delle opposizioni, guidate dal Pd, utile a mettere in luce le molte (e insolite) assenze nella solitamente compatta e presentissima pattuglia Cinquestelle, e certamente dovute all’ordine del giorno dei lavori: la mozione a favore dei Giochi invernali 2026 presentata da Mimmo Carretta del Pd. Atto che mette in difficoltà il Movimento, in cui la svolta favorita dall’intervento di Beppe Grillo continua a lasciare molti scontenti e contrari. 
GRILLO APPENDINOGRILLO APPENDINO

Il banco di prova della capacità dei Cinquestelle di reggere l’urto olimpico era la mozione in Sala Rossa. Prova fallita, perché i “duri” hanno voluto far risaltare il loro dissenso non presentatori in Comune. Damiano Carretto, Daniela Albano e Viviana Ferrero hanno giustificato l’assenza; Marina Pollicino ha marcato visita.

RAGGI E APPENDINO SU FACEBOOKRAGGI E APPENDINO SU FACEBOOK
A questo punto il capogruppo del Pd Stefano Lo Russo ha chiesto la verifica del numero legale: le opposizioni - più Deborah Montalbano, fermamente anti olimpiadi, appena uscita dal Movimento e passata al gruppo misto - si sono fatte da parte e la maggioranza grillina non aveva i numeri. Morale: Consiglio saltato e Cinquestelle in pieno psicodramma a cinque cerchi.

Fonte: qui


NON BASTA L’OK DI GRILLO, I RIBELLI M5S BLOCCANO APPENDINO MA LEI INSISTE: “TORINO SARÀ CANDIDATA PER OSPITARE LE OLIMPIADI INVERNALI DEL 2026” 

IN COMUNE MANCA LA MAGGIORANZA. E IL PD... 

IL RISCHIO DI RESTARE SCHIACCIATI DA MILANO E DA IERI ANCHE DALLE DOLOMITI

Gabriele Guccione per il Corriere della Sera

«Ce ne andiamo a casa». Va letto senz' altro fuor di metafora, lo sfogo di un autorevole consigliere cinquestelle, ieri, mentre si allontanava crucciato dal suo scranno tra i velluti rossi dell' aula del Consiglio comunale.

Per pochi istanti, però, il dubbio sulla tenuta e il futuro del M5S torinese ha sfiorato i fedelissimi della sindaca Chiara Appendino, più che la rabbia e l' amarezza per una giornata che tutti, a Palazzo Civico, vorrebbero dimenticare. L' idea di un ritorno delle Olimpiadi sotto la Mole, vent' anni dopo i fasti del 2006, spacca la maggioranza Cinque Stelle. E fa precipitare in una crisi politica la prima cittadina di Torino, che a differenza dell' altra sindaca grillina Virginia Raggi crede nel sogno a cinque cerchi per dare alla città una prospettiva di rilancio.

grillo appendinoGRILLO APPENDINO
In quattro non si sono presentati in Sala Rossa, ieri pomeriggio, nel giorno della discussione sulla candidatura ai Giochi invernali del 2026. I loro nomi sono quelli dei duri e puri di sempre, quelli che ancor prima di entrare vincitori in municipio credevano nella lotta No Tav, una battaglia che durante l' epopea della Torino a cinque cerchi si è spesso saldata allo slogan «No Olimpiadi». Daniela Albano, Damiano Carretto, Viviana Ferrero e Marina Pollicino non si sono fatti vedere in aula. E la verifica delle presenze, chiesta dal capogruppo del Pd, Stefano Lo Russo, ha svelato una frattura sotto gli occhi di tutti, da quando l' ipotesi di una candidatura aveva cominciato a prendere piede tra i Cinque Stelle lo scorso autunno.

torino 2006TORINO 2006
Non è bastata neppure la telefonata con il via libera in vivavoce di Beppe Grillo, venerdì sera, a mettere tutti d' accordo sul fatto che, come pensa anche la sindaca, le Olimpiadi siano una «grande occasione». E però Appendino sembra voler tirare dritto per la sua strada, comunque. Conta di far leva sul voto del Consiglio della Città metropolitana, di cui è sindaca, e dove il Movimento è in minoranza. E annuncia per domani: «Scriverò al Coni per manifestare l' interesse della città» a ospitare i Giochi.

ZAIAZAIA
In ballo c' è il rischio di restare schiacciati da Milano, ormai pronta a formalizzare la propria candidatura. E da ieri anche dalle Dolomiti, dopo che il governatore leghista del Veneto, Luca Zaia, ha annunciato quella che, a questo punto, sarebbe la terza candidatura italiana per i Giochi del 2026. La sindaca di Torino non intende restare al palo e vuole dare prova della capacità di governo dei Cinque Stelle, smentendo la nomea che li vorrebbe contrari a tutto e sempre.

«Possiamo dimostrare - tiene a dire - che con una buona gestione gli spazi utilizzati per i Giochi potranno diventare un luogo di sport per tutti. E che gli investimenti per l' evento possono guardare a vent' anni e non a venti giorni». Per questo Appendino domani scriverà al Coni, «il solo che può scrivere al Cio», puntualizza il suo presidente, Giovanni Malagò, ancora scottato dal no dei Cinque Stelle sulla candidatura di Roma.

Ma la corsa alle Olimpiadi del 2026 infervora i partiti, alle prese con il rebus del futuro governo. E diventa uno dei temi su cui misurare divisioni e possibili alleanze. La Lega prova a tendere una mano alla sindaca, assicurando la propria presenza in aula, ma non è sufficiente. Il Pd vuole vedere fino a che punto regge la maggioranza e dopo la caduta avanza l' indecente proposta: «Se Appendino non ce la fa da sola, allora ce lo faccia sapere, e i voti per far passare le Olimpiadi glieli daremo noi».

Fonte: qui

Casertano, panico e feriti per una tromba d’aria


© ANSA Casertano, panico e feriti per una tromba d’aria
Momenti di panico tra Recale e San Nicola La Strada, nel Casertano, dove poco fa si è abbattuta una tromba d’aria. Molti i cartelloni pubblicitari portati via e gli alberi caduti. Danni riportati anche ad alcune abitazioni dove il vento ha completamente staccato le ringhiere e scoperchiato tetti. Alcune zone di Caserta sono rimaste senza corrente durante i pochi minuti del passaggio della tromba d’aria. Numerose le segnalazioni dei cittadini anche sui social network. La tromba d’aria avrebbe provocato molti danni in alcune zone, come a Maddaloni dove alcuni alberi hanno bloccato le strade. Otto persone sono rimaste ferite, di cui solo uno in serie condizioni a causa di un trauma cranico. L’uomo si trovava all’interno di una roulotte quando è arrivata la tromba d’aria che l’ha sballottata violentemente.
ANSA
Al Nord, dopo le ultime piogge il livello del Po è salito di circa 2 metri in 24 ore e l’arrivo di altre perturbazioni preoccupa. Così come l’acqua alta a Venezia, che ha raggiunto i 119 centimetri sopra il medio mare, il che significa che il 28% del centro storico è allagato. Momenti di paura per un’anziana alla guida della propria auto travolta dalla piena del fiume Malina, in Friuli, salvata dai vigili del fuoco. La Coldiretti, che stamani ha monitorato il livello del Po al Ponte della Becca (in provincia di Pavia, alla confluenza del Ticino nel Po) sottolinea che preoccupa «la stabilità idrogeologica con piene ed esondazioni per i fiumi e il rischio di frane o smottamenti per i terreni. Una situazione favorita dal fatto che tra pioggia, gelo e neve è caduto in questo inverno in Italia il 16% di acqua in più rispetto alla media storica con un decisa inversione di tendenza rispetto al deficit idrico fatto registrare nelle stagioni precedenti secondo l’analisi Coldiretti su dati Isac-Cnr».
Le previsioni

E dal prossimo weekend tornano ancora gelo e neve: «La fase di maltempo - riferisce il colonnello Paolo Ernani, meteorologo - dovrebbe iniziare il 17/18 marzo ma raggiungerà la sua massima potenza nei giorni 18,19 e 20. L’aria polare si porterà prima sul Nord e poi su gran parte delle regioni centrali. Le temperature scenderanno sensibilmente al nord con minime su molte località di -6°/-7° gradi sotto lo zero con neve in pianura e gelate. Neve e temperature sotto lo zero anche al centro ( -3 °/- 4° ) Il giorno 20 il maltempo, di intensità attenuata, scenderà anche al Sud». Sul sito www.meteo.it le previsioni nel dettaglio. 
Fonte: qui

Italia troppo calda. Cnr: “Il rischio tornado è sempre più alto”

Una violenta tromba d’aria che nasce dal mare, si sposta sulla terraferma e fa danni, anche ingenti. Non è la Florida, come si potrebbe pensare vedendo le immagini, ma il Casertano. Il tornado che ha colpito la costa campana ieri sera, causando anche 8 feriti, non è un episodio isolato, anzi potrebbe essere solo l’inizio: colpa del surriscaldamento del Mediterraneo.
«In Italia siamo alle soglie della temperatura di innesco di fenomeni atmosferici violenti, che saranno molto più intensi». Lo sottolinea all’Agi Antonello Pasini, climatologo dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Cnr, che proprio su questo tema insieme al collega Mario Marcello Miglietta ha condotto lo scorso settembre un importante studio, pubblicato su Scientific Reports.
«Abbiamo studiato il tornado del 2012 che aveva colpito il Tarantino, causando una vittima e danneggiando anche gli impianti dell’Ilva - spiega Pasini - e abbiamo simulato temperature diverse del mare. Scoprendo che con appena un grado di meno, il tornado non ci sarebbe proprio stato. Con un grado in più, invece, sarebbe stato ancora più violento».
La ricerca, sottolinea il climatologo in un post sul suo blog, ha dimostrato che «nel Mediterraneo siamo in presenza di una forte sensibilità di questi fenomeni alla temperatura del mare, e che la loro intensità non cresce gradualmente, ma è destinata ad aumentare in modo più rapido una volta superato un certo valore di temperatura (cioè in maniera non lineare, diremmo noi fisici).
In generale, alcune zone del nostro Paese hanno probabilmente già raggiunto la soglia di innesco di temperatura del mare per fenomeni molto violenti. Va precisato ancora, comunque, che non abbiamo analizzato il possibile aumento del numero di tornado in Italia, ma solo la loro violenza».
Fonte: qui

THERESA MAY: ‘LA RUSSIA È MOLTO PROBABILMENTE RESPONSABILE DELL’AVVELENAMENTO DELLA SPIA SERGHEI SKRIPAL. L'AMBASCIATORE DI MOSCA DOVRÀ RISPONDERE ENTRO DOMANI A QUESTE DOMANDE: LA RUSSIA HA CONDOTTO L'ATTACCO O HA PERSO IL CONTROLLO DI SOSTANZE PERICOLOSE?’

RISPONDE MOSCA: ‘QUELLO DI THERESA MAY È UNO SHOW DA CIRCO’

SPIA RUSSA:MAY,RUSSIA MOLTO PROBABILMENTE RESPONSABILE
may putinMAY PUTIN

(ANSA) - La Russia è "molto probabilmente" responsabile dell'avvelenamento di Serghei Skripal. Lo ha detto la premier Theresa May in parlamento, sulla base delle indagini condotte finora, informando che l'ambasciatore di Mosca è stato convocato stamattina e dovrà "rispondere entro domani" a domande che gli sono state rivolte: ossia se la Russia abbia condotto l'attacco o "abbia perso il controllo" di sostanze pericolose dai suoi laboratori chimici. Secondo May, le tossine usate a Salisbury sono "del tipo" di sostanze che Mosca produce.

May ha ricordato quelli che la Gran Bretagna considera i precedenti a carico della Russia, dal caso Litvinenko, all'annessione della Crimea, alle accuse di interferenze nelle elezioni in altri Paesi. La premier ha quindi aggiunto che il governo britannico è pronto a denunciare l'attacco di Salisbury come "uso della forza illegale contro il Regno Unito" da parte di Mosca se non riceverà spiegazioni convincenti alla richiesta di chiarimenti indirizzata all'ambasciatore.
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  1. SPIA RUSSA: MAY, FATTO DEPLOREVOLE E SCONSIDERATO
(ANSA) - La premier britannica Theresa May ha ribadito in parlamento la condanna dell'avvelenamento dell'ex spia russa Serghei Skripal come "deprecabile e sconsiderato".

  1. SPIA RUSSA: POLEMICA CORBYN-MAY SU DONAZIONE OLIGARCHI RUSSI
SKRIPAL E FIGLIA 1SKRIPAL E FIGLIA 1
(ANSA) - Polemica sui contributi elettorali degli oligarchi russi fra il leader dell'opposizione laburista Jeremy Corbyn e la premier conservatrice Theresa May a margine del dibattito parlamentare di oggi sul caso dell'ex spia russa Serghei Skripal avvelenata con agente nervino a Salisbury. Corbyn ha chiesto conto delle centinaia di migliaia di sterline di donazioni di uomini d'affari russi ricevute da esponenti Tory.

May ha risposto che il suo partito "rispetta le regole" e le precauzioni fissate al riguardo. Quanto all'approvazione di una versione britannica del cosiddetto Magnitsky Act americano, per il sequestro di beni e divieto d'ingresso nei confronti di funzionari russi accusati di violazioni dei diritti umani o businessmen sospettati di corruzione e riciclaggio, May ha detto che il governo sta cercando "il massimo consenso" parlamentare sul testo. La premier non ha invece ha risposto sull'eventuale protezione accordata a Skripal, mentre sui rischi per la salute pubblica a Salisbury ha ribadito che ora sono "molto bassi".
SKRIPAL AVVELENATOSKRIPAL AVVELENATO

  1. SPIA RUSSA: MOSCA, DA MAY 'UNO SHOW DA CIRCO'
(ANSA) - Il ministero degli Esteri russo ha bollato come "uno show da circo" le dichiarazioni rese in Parlamento dalla premier britannica Theresa May, che ha accusato la Russia di essere "molto probabilmente" dietro l'avvelenamento di Serghei Skripal. Lo riferisce l'Interfax.

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