9 dicembre forconi: Casertano, panico e feriti per una tromba d’aria

martedì 13 marzo 2018

Casertano, panico e feriti per una tromba d’aria


© ANSA Casertano, panico e feriti per una tromba d’aria
Momenti di panico tra Recale e San Nicola La Strada, nel Casertano, dove poco fa si è abbattuta una tromba d’aria. Molti i cartelloni pubblicitari portati via e gli alberi caduti. Danni riportati anche ad alcune abitazioni dove il vento ha completamente staccato le ringhiere e scoperchiato tetti. Alcune zone di Caserta sono rimaste senza corrente durante i pochi minuti del passaggio della tromba d’aria. Numerose le segnalazioni dei cittadini anche sui social network. La tromba d’aria avrebbe provocato molti danni in alcune zone, come a Maddaloni dove alcuni alberi hanno bloccato le strade. Otto persone sono rimaste ferite, di cui solo uno in serie condizioni a causa di un trauma cranico. L’uomo si trovava all’interno di una roulotte quando è arrivata la tromba d’aria che l’ha sballottata violentemente.
ANSA
Al Nord, dopo le ultime piogge il livello del Po è salito di circa 2 metri in 24 ore e l’arrivo di altre perturbazioni preoccupa. Così come l’acqua alta a Venezia, che ha raggiunto i 119 centimetri sopra il medio mare, il che significa che il 28% del centro storico è allagato. Momenti di paura per un’anziana alla guida della propria auto travolta dalla piena del fiume Malina, in Friuli, salvata dai vigili del fuoco. La Coldiretti, che stamani ha monitorato il livello del Po al Ponte della Becca (in provincia di Pavia, alla confluenza del Ticino nel Po) sottolinea che preoccupa «la stabilità idrogeologica con piene ed esondazioni per i fiumi e il rischio di frane o smottamenti per i terreni. Una situazione favorita dal fatto che tra pioggia, gelo e neve è caduto in questo inverno in Italia il 16% di acqua in più rispetto alla media storica con un decisa inversione di tendenza rispetto al deficit idrico fatto registrare nelle stagioni precedenti secondo l’analisi Coldiretti su dati Isac-Cnr».
Le previsioni

E dal prossimo weekend tornano ancora gelo e neve: «La fase di maltempo - riferisce il colonnello Paolo Ernani, meteorologo - dovrebbe iniziare il 17/18 marzo ma raggiungerà la sua massima potenza nei giorni 18,19 e 20. L’aria polare si porterà prima sul Nord e poi su gran parte delle regioni centrali. Le temperature scenderanno sensibilmente al nord con minime su molte località di -6°/-7° gradi sotto lo zero con neve in pianura e gelate. Neve e temperature sotto lo zero anche al centro ( -3 °/- 4° ) Il giorno 20 il maltempo, di intensità attenuata, scenderà anche al Sud». Sul sito www.meteo.it le previsioni nel dettaglio. 
Fonte: qui

Italia troppo calda. Cnr: “Il rischio tornado è sempre più alto”

Una violenta tromba d’aria che nasce dal mare, si sposta sulla terraferma e fa danni, anche ingenti. Non è la Florida, come si potrebbe pensare vedendo le immagini, ma il Casertano. Il tornado che ha colpito la costa campana ieri sera, causando anche 8 feriti, non è un episodio isolato, anzi potrebbe essere solo l’inizio: colpa del surriscaldamento del Mediterraneo.
«In Italia siamo alle soglie della temperatura di innesco di fenomeni atmosferici violenti, che saranno molto più intensi». Lo sottolinea all’Agi Antonello Pasini, climatologo dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Cnr, che proprio su questo tema insieme al collega Mario Marcello Miglietta ha condotto lo scorso settembre un importante studio, pubblicato su Scientific Reports.
«Abbiamo studiato il tornado del 2012 che aveva colpito il Tarantino, causando una vittima e danneggiando anche gli impianti dell’Ilva - spiega Pasini - e abbiamo simulato temperature diverse del mare. Scoprendo che con appena un grado di meno, il tornado non ci sarebbe proprio stato. Con un grado in più, invece, sarebbe stato ancora più violento».
La ricerca, sottolinea il climatologo in un post sul suo blog, ha dimostrato che «nel Mediterraneo siamo in presenza di una forte sensibilità di questi fenomeni alla temperatura del mare, e che la loro intensità non cresce gradualmente, ma è destinata ad aumentare in modo più rapido una volta superato un certo valore di temperatura (cioè in maniera non lineare, diremmo noi fisici).
In generale, alcune zone del nostro Paese hanno probabilmente già raggiunto la soglia di innesco di temperatura del mare per fenomeni molto violenti. Va precisato ancora, comunque, che non abbiamo analizzato il possibile aumento del numero di tornado in Italia, ma solo la loro violenza».
Fonte: qui

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