9 dicembre forconi: 03/12/19

martedì 12 marzo 2019

TERMINI IMERESE - ARRESTATI I VERTICI DI BLUTEC, CHE DOVEVANO RILANCIARE LA FABBRICA EX-FIAT E INVECE SONO ACCUSATI DI AVER PRESO I FONDI PUBBLICI SENZA INVESTIRLI. AI DOMICILIARI C'È ANCHE ROBERTO GINATTA, SOCIO DI ANDREA AGNELLI.

SEQUESTRATO ANCHE LO STABILIMENTO DI RIVOLI (TO) 

FIOM: ''IL GRANDE BLUFF È STATO SVELATO''. MA L'AZIENDA PRECISA: ''RESTIAMO OPERATIVI'' 

DI MAIO: ''NON ABBANDONEREMO I LAVORATORI'', CHE SONO OLTRE MILLE

BLUTEC: ARRESTATI PRESIDENTE E AD PER TERMINI IMERESE
roberto ginattaROBERTO GINATTA
 (ANSA) - Roberto Ginatta e Cosimo di Cursi, rispettivamente presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato della Blutec, la società che ha rilevato l'ex stabilimento Fiat di Termini Imerese, sono stati posti agli arresti domiciliari dalla Guardia di Finanza con l'accusa di malversazione ai danni dello Stato. Contestualmente, è stato emesso un decreto di sequestro preventivo dell'intero complesso aziendale e delle relative quote sociali, nonché delle disponibilità finanziarie, immobiliari e mobiliari riconducibili agli indagati fino all'importo di 16 milioni e 516 mila euro.

L'attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese e condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Palermo, riguarderebbe i finanziamenti statali, attraverso Invitalia, per la riapertura dello stabilimento, dove Blutec avrebbe dovuto produrre auto elettriche. A Roberto Ginetta e Cosimo Di Cursi è stata notificata anche una misura interdittiva, per la durata di 12 mesi, che riguarda il divieto di esercitare imprese e uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese.

BLUTEC: FIOM, GRANDE BLUFF È STATO SVELATO
operai blutecOPERAI BLUTEC
 (ANSA) - "Il grande bluff è stato svelato, il quadro si è chiuso". Così la Fiom siciliana commenta gli arresti del management di Blutec, proprietaria della fabbrica di Termini Imerese, accusato dalla Procura di malversazione ai danni dello Stato.

BLUTEC: GDF ESEGUE SEQUESTRO STABILIMENTO RIVOLI
 (ANSA) - Lo stabilimento di Rivoli (Torino) della Blutec è stato messo sotto sequestro dalla Guardia di Finanza. L'ambito è quello dell'inchiesta - coordinata dalla procura di Termini Imerese - che ha portato agli arresti domiciliari Roberto Ginatta e Cosimo di Cursi, rispettivamente presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato. L'intervento dei finanzieri è ancora in corso.

BLUTEC, AZIENDA È E CONTINUA AD ESSERE OPERATIVA
blutec termini imereseBLUTEC TERMINI IMERESE
 (ANSA) - "L'azienda è e continua ad essere operativa". Lo precisa una nota di Blutec, in amministrazione giudiziaria per effetto di un provvedimento di sequestro del Tribunale di Termini Imerese. "Sono attualmente in corso le attività di immissione in possesso della società e nelle prossime ore sarà cura dell'amministratore nominato prendere contatti con tutti gli stakeholders interessati, clienti, partner commerciali, fornitori, per garantire continuità del ciclo produttivo e tutela dei posti di lavoro".

DI MAIO, NON ABBANDONEREMO LAVORATORI
 (ANSA) - "Gli arresti del management della Blutec (rpt Blutec) di Termini Imerese confermano alcune perplessità delle parti sui piani d' investimento. Non abbandoniamo i lavoratori che sono le vittime di questa storia. Dobbiamo prima di tutto metterli in sicurezza. Ho già dato mandato agli uffici del Ministero di contattare l'amministratore giudiziario per salvaguardare i livelli occupazionali". Così il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, in una nota, ribadisce l'impegno del Ministero sulla vertenza Blutec.


BLUTEC: DE PALMA, A RISCHIO OLTRE MILLE POSTI LAVORO
blutec termini imereseBLUTEC TERMINI IMERESE
 (ANSA) - "L'arresto dei vertici di Blutec mette a rischio l'occupazione di oltre un migliaio di lavoratori complessivamente coinvolti negli stabilimenti, da Termini Imerese a quelli del Piemonte, dell'Abruzzo e della Basilicata. E' urgente la convocazione di un tavolo al Mise per trovare tutti gli strumenti utili a mettere in sicurezza le lavoratrici e i lavoratori". Lo afferma, in una nota, Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive.

"Era già fortissima - aggiunge - la preoccupazione in tutti gli stabilimenti, in particolare a Termini Imerese, visto che nell'ultimo incontro al Mise la proprietà ha presentato quello che abbiamo definito un piano industriale di 'carta'. Nelle prossime ore decideremo con le lavoratrici e lavoratori le iniziative da intraprendere utili a salvaguardare l'occupazione".

blutec termini imereseBLUTEC TERMINI IMERESE

EX FIAT DI TERMINI IMERESE, LA PROCURA INDAGA SULLA BLUTEC
Nino Amadore per ''Il Sole 24 Ore'' del 19 ottobre 2018

La Blutec, l’azienda che ha rilevato lo stabilimento ex Fiat di Termini Imerese con l’obiettivo di rilanciarlo, finisce nel mirino della magistratura. La scorsa settimana, su disposizione della Procura di termini Imerese che ha aperto un’inchiesta, i finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria sono entrati in fabbrica nella zona industriale del palermitano e hanno sequestrato alcuni documenti e i file dei computer. L'indagine della Procura guidata da Ambrogio Cartosio ha l’obiettivo di fare luce sulla parte del finanziamento da 21 milioni incassata da Blutec per il rilancio dello stabilimento: i magistrati vogliono capire dove sono finiti quei soldi e come sono stati utilizzati.


Blutec, un altro anno per rilanciare Termini
Bersani e gli operai di Termini Imerese con le maschere di MarchionneBERSANI E GLI OPERAI DI TERMINI IMERESE CON LE MASCHERE DI MARCHIONNE
Gli investigatori stanno ricostruendo i movimenti di denaro della società che per fare ripartire la produzione aveva ottenuto il finanziamento da Invitalia, l’agenzia per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa partecipata al 100% dal ministero dell'Economia. Per Invitalia, Blutec avrebbe utilizzato i fondi non rispettando il perimetro dell'accordo di programma. Ad aprile l’Agenzia che fa capo al Mise ha inviato all'azienda una contestazione sulla rendicontazione: alcune spese non sono state ritenute ammissibili perché fuori dal contesto progettuale e altre sarebbero risultate non documentate. L’agenzia ha anche avviato la procedura di recupero del finanziamento erogato. Tra le parti è stata definita una bozza di accordo per la restituzione del finanziamento ma non è ancora stata sottoscritta, come è emerso nell'ultimo vertice che si è tenuto al Mise, lo scorso 4 ottobre.
Alcuni lavoratori di Termini Imerese durante la manifestazione di ieri a PalermoALCUNI LAVORATORI DI TERMINI IMERESE DURANTE LA MANIFESTAZIONE DI IERI A PALERMO

In questi anni un centinaio di metalmeccanici, sui 700 ex Fiat, è rientrato al lavoro da quando Blutec, due anni fa, ha riaperto lo stabilimento. Le aziende dell’indotto hanno chiuso, i dipendenti licenziati e rimasti senza sussidio. Erano due i progetti 'ipotizzati' da Blutec per l’area industriale: uno da 95 milioni di euro riguardava la produzione di componentistica per auto; l’altro da 190 mln di euro la produzione di auto ibride. Il primo aveva ricevuto il vaglio di Invitalia, il secondo no.

 L'accordo di programma quadro, siglato quattro anni fa, destinava 360 milioni di euro tra fondi statali e regionali per la riqualificazione dell'area. Progetti sui quali i sindacati hanno manifestato tante perplessità al Mise. La Fiom e il sindaco di Termini Imerese hanno chiesto al governo di avviare la ricerca di nuovi investitori industriali e altre aziende che possano realizzare il piano di reindustrializzazione e rioccupazione dei lavoratori.
Fiat TERMINI IMERESEFIAT TERMINI IMERESE

Termini, Blutec e poi il deserto
Preoccupato per l’evolversi della vicenda si dice il sindaco di Termini Imerese Francesco Giunta: «L'amministratore delegato di Blutec, in maniera molto trasparente e corretta, già nel corso del tavolo ministeriale del 4 ottobre al Mise, aveva spiegato che c'era stato in blitz della guardia di finanza nello stabilimento di Termini Imerese - racconta il primo cittadino -. Questa notizia non ha fatto altro che aggravare le nostre grandi preoccupazioni, visto che la Blutec dovrà restituire i 21 milioni di euro a Invitalia con sei rate trimestrali, dovrà contestualmente riproporre un piano industriale alternativo e dovrà battersi su altri fronti come la vicenda dell'inchiesta giudiziaria.
Protesta Termini Imerese MAschera di Marchionne Dal GiornalePROTESTA TERMINI IMERESE MASCHERA DI MARCHIONNE DAL GIORNALE

Tutto ciò crea fortissima preoccupazione a noi, ai sindacati e ai lavoratori. Ho chiesto al governo che vengano acquisite nuove manifestazioni di interesse per valutare altre opportunità rispetto a Blutec - aggiunge il sindaco - Riteniamo che Blutec non sia in questo momento in grado, almeno da sola, di sostenere la reindustrializzazione e il sostegno occupazionale che la nostra città merita».

Fonte: qui









NEL 2015 ROBERTO GINATTA DICEVA: “NON MI SOGNO CERTO DI INVESTIRE TUTTI QUEI SOLDI NELLO STABILIMENTO DI TERMINI IMERESE”. PECCATO CHE LO STATO GLI DAVA TUTTI QUEI SOLDI, 21 MILIONI DI EURO, PROPRIO PER RILEVARE LO STABILIMENTO EX FIAT 

INVECE I SOLDI SONO STATI INVESTITI IN FONDI E TITOLI E…

Fabrizio Massaro per il “Corriere della Sera”

roberto ginattaROBERTO GINATTA
«Non mi sogno certo di investire tutti quei soldi nello stabilimento di Termini Imerese»: così aveva detto a inizio 2015 Roberto Ginatta, presidente di Blutec, al suo consulente Giorgio Bocca. «Tutti quei soldi» erano i 21 milioni di euro che Blutec, una società neocostituita a fine dicembre 2014, stava per ricevere da Invitalia - l' agenzia del ministero dell' Economia - per rilevare lo stabilimento ex Fiat e iniziare a rilanciarlo con la produzione di auto ibride e la componentistica, assorbendo a regime circa 700 dipendenti.

operai blutecOPERAI BLUTEC







Una volta arrivati, però, 16,5 milioni non sarebbero stati usati per l' impianto ma investiti in fondi e titoli e girati per almeno 8 milioni alla controllante Metec e, per 1,4 milioni, alla Due G Holding srl dei figli di Ginatta, Mario e Matteo, in gran parte senza giustificativi. Era stata la stessa Invitalia, mesi fa, a contestare il non rispetto del progetto e la mancata rendicontazione delle spese. Ieri Ginatta, 72 anni, torinese, costruttore di un gruppo di componentistica per auto cresciuto nell' ambito della Fiat e socio di Andrea Agnelli in una holding di investimenti, è stato posto agli arresti domiciliari, disposti dal gip Stefania Gallì.
blutec termini imereseBLUTEC TERMINI IMERESE

Domiciliari anche per l' amministratore delegato di Blutec, Cosimo Di Cursi, 49 anni, che si trova però in Brasile. L' inchiesta, per l' ipotesi di malversazione (di evidenza «cristallina», per gli inquirenti), è condotta dal nucleo economico-finanziario della Guardia di Finanza di Palermo guidato dal colonnello Cosmo Virgilio, dal procuratore Ambrogio Cartosio e dal pm Guido Schininà. Disposti anche il sequestro di 16 milioni e delle quote Blutec e Metec e l' interdizione a incarichi in società.

blutec termini imereseBLUTEC TERMINI IMERESE







Quei 21 milioni erano un acconto dei 97 milioni del «programma di sviluppo» siglato a fine 2014, quando stavano per scadere gli ammortizzatori sociali e i circa 800 dipendenti rimasti in capo a Fca rischiavano il licenziamento collettivo. Ginatta era intervenuto a sorpresa dopo che la precedente assegnataria Grifa, gestita da ex manager Fiat, si era eclissata insieme con i 100 milioni promessi dai suoi azionisti brasiliani.
blutec termini imereseBLUTEC TERMINI IMERESE

Era l' ennesimo buco nell' acqua: negli anni precedenti si erano tentati i piani delle auto elettriche del finanziere Simone Cimino, delle serre di Ciccolella, delle auto della Dr di Massimo Di Risio, tutti attratti dai 250 milioni di finanziamenti pubblici. Ora gli operai temono di nuovo per il loro futuro, a otto anni dall' addio della Fiat di Sergio Marchionne. Ieri è dovuto intervenire lo stesso premier Giuseppe Conte: «Blutec è un problema serio, perché la situazione è già molto delicata: adesso bisognerà lavorare per mettere in sicurezza i lavoratori. Credo che il vicepresidente Luigi Di Maio (che un mese fa è stato a Termini, ndr ) lo abbia già anticipato: bisogna assolutamente intervenire per dare ai lavoratori un minimo di garanzia».

blutec termini imereseBLUTEC TERMINI IMERESE
Intanto c' è ancora cassa integrazione, prolungata con la manovra 2019. Dal 1970 lo stabilimento SicilFiat è stato il motore dell' economia della zona, dando lavoro fino a 3.200 dipendenti. L' ultima Lancia Y prodotta risale al 24 novembre 2011; da allora Termini è un deserto industriale. Che tutti i ministri dello Sviluppo in questi anni hanno promesso di far rifiorire.

Fonte: qui

CONTE TAGLIA UNA TORTA A FORMA DI NUOVO VIADOTTO MORANDI, E LE FAMIGLIE DELLE VITTIME, DAVANTI A QUESTA IMMAGINE GROTTESCA, S'INCAZ*ANO.

NON BASTAVA LA FOTO DI TONINELLI SORRIDENTE DAVANTI AL MODELLINO, ORA SI FA A FETTE UNA CROSTA DI ZUCCHERO




una torta a forma di ponte morandi giuseppe conteUNA TORTA A FORMA DI PONTE MORANDI GIUSEPPE CONTE
Ricordate la bufera scoppiata dopo che il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, insieme al conduttore tv Bruno Vespa, aveva diffuso una fotografia che li ritraeva sorridenti come non mai davanti al plastico stile “Porta a porta” del ponte Morandi? O anche il tweet, sempre di Toninelli, dal barbiere?

Bene, pensavamo che quegli episodi di pessimo gusto, peraltro a così poco tempo di distanza dalla tragedia che aveva colpito un’intera città e mietuto 43 vittime, potessero essere se non altro un esempio da non ripetere, una lezione imparata per evitare altri scivoloni del genere.

toninelli vespaTONINELLI VESPA
Invece siccome proverbialmente non c’è limite al peggio, durante l’inaugurazione dello stabilimento Fincantieri Infrastructure a Valeggio sul Mincio, in occasione del taglio della prima lamiera di quello che sarà il nuovo viadotto Polcevera, è apparsa la torta che vedete nella foto di apertura di questo articolo (la foto è stata presa da Facebook, dove sta circolando con polemica annessa). Il premier Giuseppe Conte, con l’ad di Fincantieri Giuseppe Bono e il sindaco di Valeggio sul Mincio (Verona) Angelo Tosoni (Fratelli d’Italia).


BRUNO VESPA DANILO TONINELLIBRUNO VESPA DANILO TONINELLI
Accostare il disastro del 14 agosto al concetto di “dolce” o “dessert” sarà stata forse un’idea del pasticcere, forse degli organizzatori dell’evento, in ogni caso un’immagine grottesca e surreale che, non a caso, ha già fatto scattare lo sdegno tra gli sfollati di ponte Morandi, per non parlare dei familiari delle vittime. E tra buona parte della popolazione che abbia una minima sensibilità e il senso del decoro. Resta una domanda: ma come si fa?

Fonte: qui

TLTRO: Mario Draghi e l’ultimo salvagente


Giapponesizzazione dell’economia e ulteriore tentativo di comprimere in basso i tassi di interesse. 

Le ultime cartucce sparate da Mario Draghi prima della fine del suo mandato BCE.

Ha sorpreso Mario Draghi. Soprattutto per il timing. Mi sarei aspettato una presa di posizione della BCE al prossimo meeting. E invece no, il presidente ormai a fine mandato regala ai mercati una nuova asta di TLTRO. Ma non subito, a settembre. Un caso che tutto questo accadrà prima della sua dipartita?
Forse però ora era il momento giusto per dirlo.
Non dimenticate MAI la mission delle banche centrali (che anche Powell ha imparato dopo i crolli di dicembre): mantenere lo status quo, evitare volatilità, difendere il mercato, essere presentivi ed elastici.
In questo caso più che preventiva, la BCE ha preso posizione dopo aver abbassato le stime di crescita.
(…) La Banca centrale europea ha infatti nuovamente rivisto al ribasso le stime di crescita per l’Eurozona, portando il Pil 2019 a +1,1% da +1,7% stimato a dicembre, che era già stata limato dal +1,8% precedente. Ridotta a +1,6% da +1,7% la stima per il 2020, mentre per il 2021 la Bce conferma una crescita dell’1,5 per cento. Tagliate anche le stime sull’inflazione per il 2019 all’1,2% dall’1,6% atteso in precedenza. Per il 2020 sono state riviste al ribasso a 1,5% (da 1,7% precedente) e per il 2021 a 1,6% (da 1,8%). Il presidente della Bce ha spiegato che l’Eurozona si trova in una fase di persistente debolezza e incertezza, pur ritenendo che l’eventualità di una recessione sono molto basse. Fra i vari fattori che hanno comportato una forte revisione al ribasso della stima di crescita sul 2019, ve ne sono di esterni e di interni: «uno di questi è certamente l’Italia», oltre che il settore automobilistico tedesco», ha detto Draghi. (…)
Oh oh oh, quante informazioni interessanti. Il rallentamento era chiaro, ora è anche dichiarato. E non è da sottovalutare. Ma soprattutto l’accenno al settore automobilistico tedesco. Ecco come ha fatto Draghi ad incassare l’unanimità. E’ una mossa preventiva anche per difendere l’export tedesco, una volta che magari Cina e USA avranno trovato un accordo, che potrebbe avere effetti positiva per l’Europa o forse no, perché poi Trump potrebbe accanirsi contro l’UE. Ma calma e gesso, Draghi come sempre cerca di essere ottimista.
(…) Per Draghi, tuttavia, non c’è il rischio che l’economia dell’eurozona diventi troppo dipendente dagli stimoli della politica monetaria. «Stiamo parlando di un’economia che rallenta ma che è ancora in crescita, crescono i salari e migliora la situazione del mercato del lavoro, per cui bisogna mettere il tutto in prospettiva». Il presidente della Bce ha anche aggiunto che non si è parlato in consiglio direttivo di riattivare il programma di quantitative easing. (…) [Source] 
Insomma, Draghi cerca di smorzare gli entusiasmi. Il TLTRO è importante ma non è un nuovo QE, e allo stesso tempo però ci dice in modo chiaro, se non lo avevamo ancora capito, quanto sto dicendo da ANNI. Ennesima conferma della “Giapponesizzazione”dell’economia dell’Eurozona“, alla spasmodica ricerca di un perenne “tasso zero” per stimolare l’economia, ma finché la domanda di credito non si riprenderà in maniera significativa, tutto questo sarà inutile.

Effetti su Bund e banche nell’immediato (grafico)

EFFETTI del nuovo TLTRO

Cerchiamo di sintetizzare al massimo, quindi, quali potrebbero essere gli effetti del nuovo TLTRO e cosa ci rappresenta.
  • Innanzitutto ammissione dello stato di difficoltà dell’economia europea
  • Ammissione del timore di una crisi di liquidità bancaria
  • Conferma della Giapponesizzazione del sistema economico europeo
  • Effetti negativi per la performance del settore bancario, in quanto è l’ammissione del sistema ZIRP a tempo indeterminato, anche se non ce lo diranno
  • Portafogli che continueranno a muoversi in modo monodirezionale. Facciamocene una ragione
  • Effetti potenzialmente positivi nel settore immobiliare, ma occhio alle bolle;
  • Investimenti reali che rimarranno secondo me incerti, in quanto il tasso zero dovrebbe stimolare, ma le imprese NON investono
  • Rischio che il denaro venga ancora investito in titoli di stato comprimendo ulteriormente gli interessi SENZA trasmettere impulsi reali all’economia 
  • Potrebbe essere l’ultima arma della BCE per contrastare il rallentamento economico. E poi dopo che succede?
Se leggete i miei punti, non c’è poi così tanto di positivo. I mercati se ne sono accorti quasi subito, dopo un’iniziale botta di euforia. E poi c’è il tradizionale “sell on news”. Domanda: se viene comunicato l’accordo Cina -USA sui dazi?
Fonte: qui

DRAGHI: A CARNEVALE OGNI SCHERZO VALE!

Ve lo ricordate il vecchio Donald, si quello che va in giro ogni giorno a lamentarsi con i suoi banchieri centrali che il dollaro è troppo forte…




…ebbene la risposta di Mario Draghi a sorpresa, ma non tanto, non si è fatta attendere, anche in finanza a carnevale ogni scherzo vale!



: tassi fermi fino alla fine del 2019. Da settembre nuovi Tltro, prestiti alle banche a lunga scadenza e con tassi molto bassi. Dopo l'annuncio di risale la borsa → http://bit.ly/2C6KMmU 

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Prima di entrare nei dettagli un minuto solo per rendere omaggio agli spettacolari uffici studi della BCE capaci di rivedere al ribasso nello spazio di un paio di mesi previsioni che neanche nel Paese delle meraviglie sarebbero stati capaci di esprimere, un pò di serietà suvvia, non si può vivere sempre di solo ottimismo.
No, non è possibile in soli due mesi rivedere in maniera estremamente sensibile la crescita dal 1,7% intorno all’1%, non puoi passare dal 1,6 % al 1,2 %, non è serio.
Per carità, visti i precedenti, non sarebbe il caso di cambiare tutti i componenti degli uffici studi, più che cambiare le previsioni, non sarebbe il caso di dire la verità e dichiarare che siamo in una deflazione da debiti e che l’obiettivo di inflazione è significativamente più basso del 2 % e che nei prossimi anni se va bene, si resta sotto 1 % vicini a zero per tanto tempo ancora^
In attesa di parlarne in dettaglio nel fine settimana nel prossimo manoscritto di Machiavelli, dedicato a tutti coloro che sostengono il nostro viaggio, festa grande sul nostro veliero, l’euro a preso la giusta rotta, o forse è meglio dire che è in rotta, ha definitivamente abbattuto il supporto a 1.1250 ed è diretto verso la prossima meta.
Come era quella del dollaro debole, dove sono gli scienziati che prevedevano il dollaro a 1.20 o 1.25?
Attenzione perchè ieri si è verificata un’altra dinamica esplosiva, ma vi racconteremo il tutto nel fine settimana.
Attenzione però perchè oggi arrivano i dati sul mercato del lavoro USA, ieri pessime notizie in arrivo dal rapporto Challenger…
[Grafico]
Questo rapporto mensile conta e categorizza gli annunci di licenziamenti aziendali basati sui dati di licenziamento di massa dai dipartimenti statali del lavoro. Il rapporto sul taglio dell’occupazione deve essere analizzato con cautela. Non fa distinzione tra licenziamenti programmati a breve o lungo termine, o se i tagli di posti di lavoro sono gestiti attraverso  licenziamenti reali. Inoltre, il rapporto sul taglio dell’occupazione non include i lavori eliminati in piccoli lotti per un periodo di tempo più lungo.Diversamente dalla maggior parte dei dati economici, questa serie non è regolata per le variazioni stagionali.
Callengher segnalava ieri un sensibile salto negli annunci di licenziamento, il settore delle vendite al dettaglio è stato colpito molto duramente, o meglio Amazon sta distruggendo l’intero settore retai.
Ricordo a tutti come nei prossimi mesi e anni, diventeranno di attualità i seguenti post…


Vi invito a riflettere seriamente sul mercato immobiliare commerciale americano.




Il rapporto Challenger mostra che i datori di lavoro hanno annunciato 76.835 tagli di posti di lavoro a febbraio.
Il mese più corto dell’anno ha visto il più alto numero di tagli di posti di lavoro in oltre tre anni e mezzo, mentre i datori di lavoro con sede negli Stati Uniti hanno annunciato piani per tagliare 76.835 posizioni dai loro libri paga a febbraio. Questo è superiore del 45% rispetto ai 52.988 tagli annunciati a gennaio, secondo un rapporto pubblicato giovedì dall’outplacement globale e dalla società di executive coaching Challenger, Gray & Christmas, Inc.
“Nel frattempo, i negozi al dettaglio stanno chiudendo, portando alla perdita di posti di lavoro o andando in bancarotta e tagliando tutta la loro forza lavoro”, ha detto Challenger.
Quindi attenzione alla dinamica che potrebbe verificarsi nel pomeriggio sul cambio e contestualmente sui rendimenti.
Ma torniamo a Draghi!
“La crescita è al di sotto della tendenza attuale e l’output gap si sta riaprendo”, ha detto una delle fonti. “È preoccupante perché molto poco di questo rallentamento è in realtà temporaneo.”
Chiaro il concetto, molto poco di questo rallentamento è temporaneo ma ci sono voluti mesi per comprenderlo o meglio per smettere di fingere e dichiararlo.


“In una stanza buia ci si muove a piccoli gradini. Non corri, ma ti muovi.”
Non credo ci sia da aggiungere altro, i dettagli tecnici li lascio alla Vostra curiosità, anche Draghi è rimasto sul vago!
Noi invece da tempo non vi lasciamo sul vago, qui sotto avete la dimostrazione che quel vecchio marpione di Machiavelli non sbaglia un colpo, la deflazione da debiti è la sua stella polare.


Ci vediamo nel fine settimana, insieme a tutti coloro che sostengono il nostro viaggio, per una nuova puntata dell’entusiasmante avventura americana, “La grande strambata.”
Fonte: qui

DEUTSCHE BANK e COMMERZBANK: questa volta le nozze si fanno sul serio?


Critichiamo spesso il nostro settore bancario italiano, a ragione viste le incredibile porcate che sono state fatte negli ultimi anni. Ma tra i tanti paesi dell’Unione Europea chi proprio non può parlare è la Germania, visto che le banche tedesche e nella fattispecie due colossi di dimensioni non nazionali, non europee ma GLOBALI, stanno per fondersi insieme per evitare di saltare in aria.
Si tratta ovviamente di Deutsche Bank e Commerzbank.
(…) Secondo Bloomberg il nuovo ad di Deutsche Bank Chistian Sewing, che ha lanciato in fretta un piano di riassetto interno focalizzato sul segmento commerciale e regionale, avrebbe abbandonato le resistenze all’idea di concludere la fusione già quest’anno, come invece gradirebbe il governo anche per mettere le due banche al riparo da una congiuntura in forte rallentamento, e dagli effetti che potrebbero prodursi sul credito alle piccole e medie imprese esportatrici. Le due banche si erano già studiate nel 2016, prima di concentrarsi ognuna sui problemi propri: fatti di alti costi in rapporto ai ricavi, forti rischi legali (specie sul lato di Deutsche Bank, più volte pizzicata per miliardi dalla giustizia statunitense e di recente coinvolta anche nell’inchiesta per riciclaggio della scandinava Danske Bank), scarsa redditività falcidiata dalle turbolenze dei mercati. In tempi brevi, secondo diverse ricostruzioni, Sewing tornerà dal suo cda a dire se la fusione è percorribile oppure sia meglio percorrere altre strade per mettere in sicurezza due colossi da quasi 20 milioni di clienti l’uno, e che insieme pesano per un quinto del mercato creditizio tedesco. (…) [Source] 
La cosa curiosa è che la fusione genererebbe un gruppo bancario che in borsa capitalizzerebbe circa 24 miliardi di Euro. Un nulla vedendo la capitalizzazione del passato. Un colosso che diventerebbe persino piccolo di fronte a banche come Unicredit o Intesa San Paolo che da sola capitalizza circa 37 miliardi. Quindi, dopo averle provate tutte, sembra ci sia solo più la possibilità della fusione. Nemmeno le ultime forzature per ottenere un bilancio quantomeno difendibile sono state sufficienti. DB e Commerz non stanno più in piedi.
Deutsche Bank torna all’utile netto d’esercizio dopo quattro anni in rosso. Ma 341 milioni di euro sono un’inezia per il colosso tedesco, anche perché conditi da altri numeri ed elementi in chiaro scuro. (Source)
(…) L’utile della banca tedesca cresce sia nel periodo di riferimento che sull’intero anno, così come sono aumentati i ricavi. L’obiettivo di Commerzbank è ridurre i costi e aumentare le entrate, mentre resta confermato a 0,20 euro il dividendo per gli azionisti, in linea con il 2018. (…) [Source]
Beh, come tutti i matrimoni che si rispettano, la sposa si mette in tiro prima della cerimonia. Ma guardate qui sotto… Nemmeno un miracolo può cambiare le cose e una trimestrale miracolosamente (ed artificiosamente?) positiva può cambiare la realtà dei fatti…
Eccovi qui, dunque, il grafico che illustra l’eccellenza bancaria tedesca. Due banche che dal 2007 hanno fatto una fine semitragica. Perdite che superano ampiamente il 90%. E poi è tutto da dimostrare che l’unione, in questo caso, faccia la forza. Oppure rappresenta semplicemente una drammatica necessità per salvare il salvabile, cercando di limitare al massimo il sostegno pubblico. Tanto si sa, in questo caso il “too big to fail” è ovvio…
Fonte: qui

La verità sul TLTRO III edizione (by Draghi e BCE)

Come ben sapete, la BCE ha “regalato” al mercato una nuova boccata di ossigeno, con il suo TLTRO in versione numero 3.
Vorrei però focalizzarmi un attimo su quello che potrebbe essere il vero motivo per cui questo TLTRO è stato annunciato.
La risposta forse banale ma ovvia e che tutti vanno ripetendo, è la seguente: l’UE continua a frenare, occorre stimolare la crescita partendo dal mondo bancario, garantendo ad esso un sostegno importante, garantendo liquidità al sistema e comprimendo i tassi a zero per incentivare i finanziamenti.
Tutto vero, come è altrettanto vero che il tasso inflazione, oggi, è ben lontano dal 2%, famoso “tasso target” deciso dalla BCE, visto che attualmente è vicino all’1.2%.
Ma è altrettanto vero che, a conti fatti, lo stimolo generato dai precedenti TLTRO non è stato così determinante per l’economia reale. Anche perché, come dice giustamente l’amico John Ludd in alcuni illuminanti commenti in QUESTO POST, il TLTRO serve soprattutto alle banche e al mercato interbancario.
E, guarda caso, proprio alle banche italiane e spagnole che si ritrovano con i precedenti TLTRO in scadenza e che quindi o vengono rimborsati oppure rifinanziati con un nuovo TLTRO. E si tratta non proprio di bruscoletti ma di oltre 100 miliardi per le banche italiane e 75 per quelle spagnole.
Ma come ricorda correttamente il Sole24 Ore,  il TLTRO agisce come un sussidio per la banca, aumentando il margine di interesse. Ma funziona solo se c’è una domanda crescente di prestiti. Mentre in questo momento è vero il contrario. Infatti il precedente programma è stato utilizzato per quasi il 60% da banche italiane e spagnole per comprare titoli di Stato, lucrando il differenziale, senza aggravi sul capitale di vigilanza perché i titoli sono considerati privi di rischio. Basta guardare questo grafico che meglio spiega quanto vi ho illustrato.
Quindi fate attenzione. Il TLTRO non è un regalo, ma una necessità che è venuta fuori sempre per mantenere l’incolumità del sistema finanziario, soprattutto di due paesi come Italia e Spagna che facilmente potrebbero tornare sotto il mirino della speculazione, con effetto domino anche sugli altri paesi dell’Unione Europea. Una cosa che, quindi, fa paura a tutti i paesi membri, compresi quelli più solidi che, quindi, hanno votato all’unanimità a favore del nuovo TLTRO. Ma di certo non con grande entusiasmo.

TLTRO: cronologia di un sostegno al sistema bancario

Ultima cosa: questo grafico illustra quanto potrebbe accadere. Il segnale è CHIARISSIMO: non si vuole lasciare l’interbancario e quindi le banche (italiane e spagnole) senza liquidità. E quindi, lo status quo (nelle migliori intenzioni) non deve cambiare. Di conseguenza, quando è che alzerà i tassi di interesse la BCE? Probabilmente molto tardi. MA non dimenticate che tutto questo è drammaticamente artificioso ma ben strutturato e sopratutto condiviso dal sistema in toto (FED, BOJ, governi ecc ecc.) E quindi, finchè regge e finchè non salta la baracca la festa (apparente) continua.
Fonte: qui