È risaputo che la crisi economia è iniziata a dicembre 2007 negli Stati Uniti, quando il mercato mobiliare americano prima, e quello finanziario poi, scoppiò sotto il peso della speculazione finanziaria. Alcuni economisti hanno teorizzato l’inizio della speculazione finanziaria il 15 agosto 1971.
Almeno  una volta si è sentito parlare degli accordi Bretton Woods, che si  tennero nel New Hampshire tra l’1 e il 22 Luglio 1944. Lo scopo  dell’accordo di Bretton Woods, era quello di stabilizzare i cambi ed  evitare fluttuazioni di capitali, in sostanza prevenire ciò che accadde  nella depressione del 29; per questo si decise di legare tutti i cambi  al dollaro, che a sua volta dipendeva dall’oro. Vi parteciparono molti  paesi, tra cui anche l’URSS e tutti quei paesi che erano già sviluppati,  ma anche quelli più poveri e in via di sviluppo.
Qui fu progettato anche il Fondo Monetario Internazionale, che divenne operativo il 27 Dicembre 1945 quando 29 paesi decisero di aderirvi. Inoltre fu durante gli accordi di Bretton Woods che venne deciso di fissare il prezzo delle materie prime e i relativi scambi commerciali, solo in dollari. In poche parole gli accordi di Bretton Woods dovevano fungere da strumento anti crisi per prevenire ciò che accadde durante la grande depressione del 1929, e gli U.S.A. hanno fatto di tutto per porsi come punto nevralgico, in modo da poter controllare l’economia mondiale.Purtroppo non tutti sanno che questi accordi furono stralciati il già citato 15 agosto 1971, giorno in cui Richard Nixon decise di annullare gli accordi di Bretton Woods.
 Il  biglietto verde continua a sopravvivere grazie alla fiducia che i  partner europei continuano a riporre in esso, che cosa succederebbe al  dollaro se domani tutti i paesi europei decidono di chiedere indietro  tutto l’oro dato in custodia 50 anni fa? Inizierebbe una svalutazione  che andrebbe ad incidere pesantemente sulle sorti del debito pubblico  americano. Anche per questa ragione, Cina e Russia, anche se alle prese  con la crisi economica, stanno continuando ad incrementare le loro  riserve auree, perché hanno capito che questo sistema economico senza  regole, che rasenta l’anarchia, prima o poi imploderà definitivamente,  ed allora bisognerà ritornare al “gold standard” o in ogni caso a regole  che stabilizzano il mercato internazionale. Se si guarda alla  situazione economica attuale, sembra chiaro che il giorno in cui  dovranno essere rinegoziati degli accordi sulla falsa riga di Bretton  Woods non è poi così lontano.. così come gli attori chiavi non
Il  biglietto verde continua a sopravvivere grazie alla fiducia che i  partner europei continuano a riporre in esso, che cosa succederebbe al  dollaro se domani tutti i paesi europei decidono di chiedere indietro  tutto l’oro dato in custodia 50 anni fa? Inizierebbe una svalutazione  che andrebbe ad incidere pesantemente sulle sorti del debito pubblico  americano. Anche per questa ragione, Cina e Russia, anche se alle prese  con la crisi economica, stanno continuando ad incrementare le loro  riserve auree, perché hanno capito che questo sistema economico senza  regole, che rasenta l’anarchia, prima o poi imploderà definitivamente,  ed allora bisognerà ritornare al “gold standard” o in ogni caso a regole  che stabilizzano il mercato internazionale. Se si guarda alla  situazione economica attuale, sembra chiaro che il giorno in cui  dovranno essere rinegoziati degli accordi sulla falsa riga di Bretton  Woods non è poi così lontano.. così come gli attori chiavi non
Qui fu progettato anche il Fondo Monetario Internazionale, che divenne operativo il 27 Dicembre 1945 quando 29 paesi decisero di aderirvi. Inoltre fu durante gli accordi di Bretton Woods che venne deciso di fissare il prezzo delle materie prime e i relativi scambi commerciali, solo in dollari. In poche parole gli accordi di Bretton Woods dovevano fungere da strumento anti crisi per prevenire ciò che accadde durante la grande depressione del 1929, e gli U.S.A. hanno fatto di tutto per porsi come punto nevralgico, in modo da poter controllare l’economia mondiale.Purtroppo non tutti sanno che questi accordi furono stralciati il già citato 15 agosto 1971, giorno in cui Richard Nixon decise di annullare gli accordi di Bretton Woods.
Ma  perché l’allora presidente degli Stati Uniti decise, in maniera  unilaterale, di porre fine a tale accordo? Il motivo fu semplice, gli  accordi di Bretton Woods prevedevano che la moneta fosse stampata non a  proprio piacimento, ma solo in proporzione alla quantità di oro che ogni  nazione ha nelle sue casseforti, e questo andò a genio agli Stati Uniti  fino a quando un gruppo di contadini asiatici dimostrò che le forze  militari americane non erano poi così invincibili. Per finanziare la  guerra in Vietnam, gli Stati Uniti spesero circa 12000 tonnellate d’oro,  e le riserve auree statunitensi si assottigliarono così tanto che  appunto Nixon fu costretto a recidere gli accordi di Bretton Woods.
Da  quel famoso 15 agosto 1971, non c’è un reale accordo fra paesi, quindi  da quel momento il mercato finanziario ha iniziato un nuovo periodo  senza regole sostanziali, con le valute che hanno potuto e possono anche  tutt’ora fluttuare più liberamente; tutta questa libertà ha dato il  via anche alle speculazioni finanziarie, che a poco a poco hanno  iniziato a diventare sempre più grandi fino a quando nel 2007 il sistema  finanziario, malato fino all’osso, ha fatto crac, e ciò che più  preoccupa è che nonostante tutto la quantità di prodotti finanziari,  derivati e via dicendo ha ripreso vertiginosamente a crescere, c’è  addirittura chi sostiene che il livello speculativo nell’economia, oggi  sia più alto di quello del 2008, quando anche l’Italia entrò in piena  crisi.Se  oggi gli U.S.A. continuano a vantare una posizione economica forte,  rappresentata prima di tutto dal dollaro, è solo perché molti dei suoi  alleati politici ancora glielo permettono. Di fatto è risaputo che gli  U.S.A. hanno svuotato i loro caveau d’oro, e l’esempio più tangibile  inizia proprio nel 2007, quando la Germania chiese alla FED la  restituzione di 54000 lingotti d’oro che quest’ultima consegnò 50 anni  prima agli americani, ovviamente la Germania non fu la sola a  trasportare le sue riserve auree negli States, tra queste c’è pure  l’Italia… Fatto sta che dopo anni ti tentennamenti la FED ha concordato  nel 2013 una restituzione graduale spalmata in sette anni, ossia fino al  2020. Il perché mi sembra abbastanza chiaro,  basti pensare che  solamente nel 2011, fu permesso agli ispettori tedesco di poter entrare  in uno dei 9 caveau dove era custodito l’oro tedesco, e sotto espressa  richiesta della FED i risultati della pesatura dei lingotti d’oro venne  tenuta segreta..Il dollaro continua a restare  forte solo perché, come concordato negli accordi Bretton Woods, per  prassi molti accordi internazionali, e non solo di materie prime,  continuano ad essere effettuati in dollari, il fatto è che molti stati  hanno capito che le basi su cui regge il dollaro non sono poi così forti  come molti vogliono far credere, per questo ad esempio, molti scambi  che avvengono fra economie emergenti, oggi vengono regolati tramite le  loro rispettive monete nazionali, Russia e Cina in primis, consci della  debolezza intrinseca del dollaro.

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