9 dicembre forconi: 12/31/16

sabato 31 dicembre 2016

Nel 2017 la fine della UE? Per George Soros è iniziata col crollo di Lehman Brothers

L’Unione europea è destinata ad andare in pezzi, proprio come è capitato all’URSS nei primi anni ‘90. 

A dirlo è il finanziere George Soros, che individua nel crollo di Lehman Brothers l’inizio della fine.

L’Unione europea è destinata ad andare in pezzi, proprio come è capitato all’URSS nei primi anni ‘90. A dirlo è George Soros, finanziere statunitense di origini ungheresi, diventato famoso per i celebri attacchi speculativi ai danni di lira e sterlina nel 1992: operazione che gli consentì di guadagnare oltre un miliardo di dollari in un solo giorno.
Soros, ormai ottantaseienne, traccia un quadro a tinte fosche per il futuro della UE, la quale è alle prese con una crescita economica ancora anemica e con la crisi dei rifugiati, per non parlare della rapida espansione dei movimenti populisti che fanno il tifo per la disintegrazione del Vecchio Continente.
Processo che secondo il finanziere è cominciato lo scorso decennio dopo il crollo di Lehman Brothers:
“Quando i ministri delle Finanze europei dichiararono che a nessun altro istituto finanziario di importanza sistemica sarebbe stato permesso di fallire, la cancelliera tedesca Angela Merkel, leggendo correttamente i desideri del suo elettorato, proclamò che ogni Stato membro avrebbe dovuto prendersi cura delle proprie istituzioni. Questo è stato l’inizio del processo di disintegrazione”.

Il piano Marshall, l’austerity e la fine della UE

Le politiche di austerity imposte da Berlino - evidenzia Soros - non hanno fatto altro che aggravare la situazione, a differenza di quanto accaduto nel dopoguerra col piano Marshall, che invece gettò le basi per lo sviluppo dell’Unione europea.
Secondo Soros, sostenitore di Hillary Clinton e del movimento liberal della sinistra democratica USA, le cosiddette forze della disgregazione
“hanno ricevuto un forte impulso nel 2016, prima dalla Brexit, poi dall’elezione di Trump negli Stati Uniti e il 4 dicembre dal rifiuto degli elettori italiani, con un ampio margine, delle riforme costituzionali”.

Per Soros il nemico si chiama Vladimir Putin(e tutti i popoli in generale)

Il neo-presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha promesso di ricucire i rapporti con Mosca, ma agli occhi di Soros, Vladimir Putin resta un nemico da arginare a tutti i costi, dal momento che anche il Vecchio Continente si appresta a cadere nelle sue mani:
“In Francia i due principali contendenti per la presidenza (Marine Le Pen del Front National e François Fillon del centrodestra, ndr) sono vicini a Putin e desiderosi di blandirlo. Se vincerà uno dei due, il dominio di Putin sull’Europa diventerà un fatto compiuto”.

L’allarme di Stratfor sul futuro della UE

Alle preoccupazioni di Soros fa eco l’allarme lanciato da Stratfor, società texana specializzata nei servizi d’intelligence e consulenze strategiche. Secondo gli analisti USA, la disgregazione dell’euro potrebbe già avere inizio nel 2017 con le elezioni in Francia, Germania e (forse) in Italia:
“Da anni si dice che l’Europa potrebbe dissolversi. La domanda del 2017 è a che velocità procederà la dissoluzione”.

Fonte: qui

Intervista esclusiva ad Antonio Pappalardo “Questo è un Parlamento abusivo”

Milano 30 Dicembre – Il generale Antonio Pappalardo è un personaggio eclettico e fuori dagli schemi. I carabinieri con qualche anno di servizio ricordano bene quando, nel 2000, da presidente del Cocer, il Consiglio centrale di rappresentanza, una sorta di sindacato militare senza però i poteri del sindacato civile, si scontrò duramente, rimettendoci l’incarico, con l’allora premier Massimo D’Alema rivendicando per l’Arma un ruolo attivo nella “fondazione di un nuovo tipo di Stato e di una nuova Europa, che i partiti politici così come sono strutturati, e comunque lontani dai problemi dei cittadini, non riescono più a garantire”.
Oltre la Benemerita è stata, infatti, la politica la grande passione di Pappalardo. Eletto alla Camera con il PSDI nel 1992, attualmente è presidente del Supu, il sindacato unitario personale in uniforme, il cui scopo è il “perseguimento di fini improntati al concetto più ampio di giustizia e solidarietà sociale, di tutela dei diritti civili, contro qualsivoglia sopruso, da chiunque perpetrato”.
Con i vertici di viale Romania i rapporti sono sempre stati “effervescenti”. Fra i primi atti da parlamentare, una interrogazione al Ministro della difesa per conoscere come mai il tenente colonnello Antonio Ragusa, allora comandante del gruppo carabinieri Roma, era stato promosso al grado superiore senza averne titolo.
Pappalardo è di nuovo balzato agli onori delle cronache qualche giorno fa quando, insieme al  leader dei Forconi, il movimento rivoluzionario guidato dall’agricoltore pontino Danilo Calvani(*), ha cercato di arrestare l’ex onorevole Osvaldo Napoli in piazza Montecitorio.
Signor Generale, ci spiega cosa sono questi Forconi?
E’ un movimento di popolo sorto sul territorio. I partiti tradizionali hanno fallito. E anche i 5Stelle, in cui molti avevano riposto fiducia si sono dimostrati degli arroganti e degli sprovveduti. Noi cerchiamo di aggregare chi non si riconosce in nessuno di questi.
E cosa volere fare?
Una vera riforma dello Stato. Ma non con le persone, incompetenti, che stanno selezionando i grillini. Noi cerchiamo gente che conosca effettivamente i meccanismi della Pubblica Amministrazione.
Nel frattempo arrestate gli ex parlamentari?
Sulla vicenda di Osvaldo Napoli si è fatta confusione. Noi siamo contro l’attuale parlamento. Composto da abusivi che devono andare via quanto prima. Se non vogliono essere arrestati.
Si spieghi
Questo parlamento è stato eletto con una legge elettorale dichiarata incostituzionale. I suoi componenti sono in flagranza di reato di usurpazione di pubblici poteri. E’ un’associazione a delinquere. I cittadini, davanti a questa situazione di illegalità, hanno il diritto di intervenire. Lo dice il codice di procedura penale. Si tratta dell’arresto effettuato dal privato in caso di delitti contro la personalità dello Stato. Il cittadino effettua l’arresto e, poi, consegna il fermato alle forze di polizia.
Ho capito. Ma non sarebbe meglio che intervenisse la magistratura?
Certo! Infatti, dopo l’episodio della scorsa settimana, siamo andati dal Procuratore di Roma Giuseppe Pignatone per rappresentargli questa situazione di illegalità del parlamento.
Cosa dice Pignatone?
Che valuterà attentamente la mia denuncia. E’ molto rammaricato per quanto accaduto. Lo Stato ha il dovere di intervenire.
Con la polizia com’è finita?
Tutto bene. Non ci hanno fatto nulla. La nostra azione era legittima. La polizia e i carabinieri, va detto, sono in un momento di grande difficoltà. C’è una forte debolezza istituzionale.
Capirà bene che non è arrestando i parlamentari che si risolvono i problemi.
Infatti, il presidente della Repubblica deve sciogliere quanto prima le Camere. E indire le elezioni in modo che venga ripristinata la legalità. E’ lui che ha una grande responsabilità.
I Forconi si candideranno?
Ci stiamo strutturando sul territorio. C’è un comitato di saggi, di cui faccio parte, che sta valutando le mosse future. Io, comunque, non mi candiderò.
Chi metterete in lista?

Faccio un appello alla società civile, ai vertici delle Forze di Polizia: segnalateci persone capaci che vogliano darci una mano per cambiare il Paese.

P.S. (*) Danilo Calvani non era a Roma al momento del tentativo di arresto dell'ex parlamentare Osvaldo Napoli.