IN UNA SETTIMANA I COSTI PASSANO DA 7 A 3,5 MILIARDI. E COME PER MAGIA, IL TUNNEL CONVIENE, VISTO CHE I COSTI PER CHIUDERE TUTTO ARRIVEREBBERO A 4 MILIARDI
AIROLA: ''SE SI FA, ME NE VADO DAL MOVIMENTO MA MI PORTO DIETRO IL SIMBOLO. IL M5S SAREBBE FINITO''
TONINELLI RINVIA DI UN'ALTRA SETTIMANA, PRONTO A TERGIVERSARE FINO A DOPO LE EUROPEE. IL PD PRESENTA UNA MOZIONE DI SFIDUCIA CONTRO DI LUI
LA TAV, IN UNA SETTIMANA I COSTI PASSANO DA 7 A 3,5 MILIARDI
Estratto dall'articolo di Annalisa Cuzzocrea per ''la Repubblica''
Chiamare i bandi di gara «ricognizioni tra le imprese» che dunque «non preoccupano», come dice il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. Aggiungere un allegato all’analisi costi-benefici «che abbatte di circa la metà l’eccesso di costi passando da 7 a 3,5 miliardi, perché si considerano solo le spese che sosterrà l’Italia», come spiegano Marco Ponti e Francesco Ramella, autori della prima analisi e ora del supplemento.
PAITA
Fissare al 26 maggio il referendum consultivo del Piemonte sull’alta velocità. Nel giro di poche ore si è definita l’exit strategy del governo per uscire dall’angolo sulla Tav e far partire i bandi di gara entro marzo senza perdere i 300 milioni dell’Unione europea. Operazione non semplice e molto rischiosa, soprattutto per i 5 stelle. Tanto che già ieri il senatore torinese Alberto Airola avvertiva: «Se diciamo sì esco dal Movimento e mi tengo il simbolo».
Come per dire che non può essere il vero M5S a dire sì all’alta velocità in Val Susa, tradendo le sue origini e tutta la sua storia. Eppure, tra i suoi, qualcuno ci sta lavorando. E lo sta facendo ai più alti livelli: perché a chiedere un supplemento di analisi alla commissione è stato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte (…)
E perché un’altra fonte che ha seguito il dossier da vicino rivela: «L’unica possibilità, se vogliamo essere una forza di governo, è dire sì alla Mini-Tav. Un percorso ridotto, ma che comprenda il tunnel di base. Senza di quello i fondi europei non potrebbero arrivare».
ALBERTO AIROLA
A Torino, al Collegio Carlo Alberto, Marco Ponti conferma: «Il governo ci ha chiesto un supplemento di analisi in cui si considerassero solo i costi e i benefici per l’Italia». Una delle critiche alla precedente analisi era il fatto che i costi superassero di 7 miliardi i benefici, ma nel calcolo erano comprese anche le spese che dovranno sostenere francesi e Unione europea. Nella seconda analisi, invece, secondo quanto rivela Francesco Ramella, «più o meno i costi italiani superano i benefici di 3 miliardi e mezzo». Un risultato molto diverso dai 7 originali, perché sommando i costi massimi che l’Italia dovrebbe sopportare per bloccare l’opera, si arriva a 4 miliardi. Sarebbe più conveniente finirla che bloccarla? «Dipende dai costi delle penali», risponde Ramella. Appunto. (…)
TAV AD ALTA TENSIONE
ALBERTO AIROLA
AdnKronos
"Io stesso sto studiando bene il dossier" assicura il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Ma a proposito della linea ferroviaria Torino-Lione sta per arrivare un supplemento di analisi sui costi e benefici per l'Italia, fa sapere il professor Marco Ponti, l’esperto chiamato dal ministro Toninelli ad analizzare una trentina di opere pubbliche. L'idea del premier è forse quella di trovare un compromesso, nel governo gialloverde, e andare avanti.
A chi ha domandava cosa emerge dal supplemento, Ponti ha precisato: "Quando il ministero lo pubblicherà si conoscerà". "E' una valutazione sui costi e benefici per l'Italia", ha aggiunto Francesco Ramella, componente del gruppo che ha redatto l'analisi osservando "i costi sono facilmente definibili, un po' più complicato è definire quali sono i nostri benefici".
MARCO PONTI NO TAV
Nel frattempo il ministro Danilo Toninelli ha assicurato che "entro la prossima settimana prenderemo una decisione" sulla Torino-Lione, "questo è certo". "Nei prossima giorni faremo un incontro con il premier Conte e i due vicepremier Di Maio e Salvini e chiariremo tutto. E nonostante i punti di partenza distanti arriveremo ad una decisione", ha sottolineato. Quanto a Telt il ministro ha detto che "è una società di diritto francese e nel diritto francese c'è la clausola di senza seguito,".
Quindi "i bandi se dovessero partire rappresentano in realtà una ricognizione di 6 mesi, non partono i bandi ma parte una ricognizione. Se riusciamo e riusciremo a chiudere prima della settimana prossima non avremo neanche il problema dell'apertura dei bandi".
TONINELLI DI MAIO SALVINI 19
"La Tav sta diventando una televonela intollerabile con puntate sempre più grottesche", attacca Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia. "Il ministro Toninelli da mesi rinvia puntualmente la questione 'alla prossima settimana', senza però precisare di quale mese e di quale anno. Intanto si avvicina la scadenza dei bandi nell'incertezza più totale e il colmo è che dopo otto mesi di permanenza a Palazzo Chigi il premier Conte oggi ha annunciato che sta ancora studiando il dossier", ha aggiunto.
In realtà sempre Conte ieri ha fatto sapere che si lavora "al decreto per sbloccare i cantieri. Siamo in fase finale, penso già prossima settimana potremo tirare fuori questo dl che ci consentirà di riaprire i cantieri bloccati e semplificare quei passaggi che in questo momento appaiono ostativi per la realizzazione di progetti".
TONINELLI DI MAIO
Ma nel Movimento 5 Stelle sulla Tav c'è chi, come il senatore grillino Alberto Airola, non ha intenzione di cambiare idea: "Non ci sono spazi di contrattazione. O il M5S dice no oppure sarò io a dire ciao al Movimento", ha detto in un'intervista all'Adnkronos Il parlamentare piemontese ha fatto della battaglia contro l'alta velocità Torino-Lione una delle stelle polari della sua azione politica e non le manda a dire alla Lega, che sul tema cerca una mediazione con il Movimento 5 Stelle.
"Non so quanto questa vicenda possa essere legata alle elezioni - osserva -. Credo che il Carroccio su questo tema voglia fare campagna elettorale, in modo un po' becero a mio avviso". Il ministro M5S delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, oggi ha annunciato che "entro la prossima settimana" il governo prenderà una decisione per sciogliere definitivamente il nodo Tav. Il sottosegretario leghista Armando Siri ostenta fiducia e assicura: "Stiamo ragionando e stiamo trovando le sintesi giuste per fare il bene del Paese. Non vedo gamberi nel governo, gente che torna indietro".
CONTE TONINELLI
Airola però non vuole sentire ragioni: "Toninelli è sicuramente in difficoltà perché la Lega insiste" ma "è giusto porre un punto fisso perché, come ho detto milioni di volte, il Tav è una cosa che abbiamo sempre osteggiato: non si fa e basta, spazi di manovra non ce ne sono". Ma se il M5S dovesse aprire una trattativa, lei come si comporterebbe?
"In quel caso me ne vado dal Movimento. E sono convinto che me ne vado col simbolo. Sarò più meritevole di loro di portare il simbolo del M5S se si apre una trattativa", risponde Airola. Se il Movimento 5 Stelle dovesse lasciare spiragli per un dialogo, dice Airola all'Adnkronos, "si schianterebbe definitivamente. Non sarebbe più 5 Stelle, perderebbe la fiducia del popolo, la sua identità". "Noi - insiste il senatore torinese - siamo entrati nelle istituzioni grazie ai valsusini: uno dei primi eletti del M5S è stato Davide Bono nel 2010, col 3% alle regionali, grazie ai voti della Valsusa. Beppe Grillo si è preso anche una denuncia per quella battaglia. Per me non si transige".