9 dicembre forconi: 02/07/18

mercoledì 7 febbraio 2018

IL SUPER RAZZO DI ELON MUSK LANCIATO VERSO IL PIANETA ROSSO CON UN’AUTO A BORDO SULLE NOTE DI “LIFE ON MARS” DI BOWIE


IL PRIMO VETTORE PRIVATO PENSATO PER TRASPORTARE CIVILI RIVOLUZIONERA’ LA STORIA SPAZIALE DELL’UOMO - VIDEO


Andrea Cuomo per il Giornale
space xSPACE X

Marte arriviamo. Rinvio dopo rinvio, a causa del meteo avverso, alla fine è riuscito a partire da Cape Canaveral, in Florida, il Falcon Heavy di Space X, il più potente razzo al mondo. È il primo grande missile privato della storia, il Falcon, che parrebbe destinato a orbitare attorno a Marte. Un mezzo che per i non pochi detrattori del suo bizzarro e facoltoso «padrone», Elon Musk, sarebbe solo un tecnologico bluff ma che per qualche entusiasta rivoluzionerà la storia spaziale dell' uomo.

L' obiettivo è quello, in futuro, di sbarcare sul pianeta rosso e di portarci anche equipaggi umani, magari privati che pagano un astronomico biglietto. Il lancio era previsto per le 19,30 italiane, poi è stato rimandato dapprima di due ore e poi di un' altra per il fonte vento. Alla fine, i motori si sono accesi e l' attrezzo s' è alzato da terra. Direzione: lo spazio. Urla e applausi.

Tutto è esagerato e assurdo in questa missione spaziale tra scienza e operetta. Intanto il Falcon Heavy della Space X è il peso massimo dei missili, il più potente vettore mai costruito dall' epoca di Saturn V. Poi lo stesso ha come punto di forza (e di risparmio) il fatto che i primi stadi possano tornare a terra dopo aver condotto all' altezza giusta il cosiddetto «carico pagante» e che quindi possano essere riutilizzati contrariamente a quanto avviene di solito, aderendo così a una concezione quasi low cost delle missioni.

space x10SPACE X10
E infatti - per tagliare qualche dollaro in più - l' Heavy è realizzato assemblando i booster di tre differenti Falcon 9, che è il modello attualmente in esercizio di Space X, che dovrebbero tornare - se tutto andrà bene - sulla terra in contemporanea, secondo una coreografia astronautica decisamente kitsch ma comunque efficace. Altro coup de théâtre: a bordo non c' è nemmeno un uomo ma l' unico passeggero è un' auto elettrica, la Roadster prodotta naturalmente dalla Tesla, l' azienda automobilistica dello stesso Musk. L' automobile - con un' altra trovata stavolta così smaccatamente anni Settanta - se riuscirà a entrare nell' orbita marziana, accenderà l' autoradio e diffonderà a ripetizione Life on Mars, una delle più note canzoni del «periodo spaziale» di David Bowie.

Il lancio era stato studiato con una liturgia pacchiana ma molto a misura delle non terrene ambizioni di mister Musk. Che è andato avanti malgrado la diffidenza che lo ha accompagnato nello sviluppare tutte le sue idee imprenditoriali - diffidenza peraltro rimpolpata dai rinvii di ieri sera. Lui se n' è fregato ed è riuscito a trasformare in spettacolo anche l' accensione dimostrativa dei 27-motori-27 dei tre stadi del Falcon Heavy, una decina di giorni fa.
space xSPACE X

Che le possibilità di fallimento della missione siano alte lo ammette la stessa azienda spaziale di Musk. Il quale ha messo le mani avanti ipotizzando che il Falcon Heavy non raggiunga l' orbita di Marte e che si distrugga «sperabilmente abbastanza lontano dal pad da non danneggiarlo». Una delle ragioni, questa, del fatto che a bordo non ci siano né satelliti né tecnologie sofisticate per condurre esperimenti né tanto meno umani.

Se invece tutto andrà secondo le migliori intenzioni, Falcon Heavy potrà iniziare quasi immediatamente la sua «carriera» da missile commerciale per il trasporto di attrezzature e di uomini. Alcune missioni sono state già prenotate da aspiranti clienti fiduciosi e anzi ansiosi: la Nasa, da cui Musk ha affittato per 20 anni Cape Canaveral, ha infatti pensionato gli Shuttle e quindi gli americani al momento devono chiedere un passaggio (a caro prezzo economico e morale) ai Soyuz russi per far viaggiare negli spazi uomini e cose. Ma un giorno non troppo lontano potrebbero arrivare anche richieste da passeggeri con trolley. E allora Bowie canterebbe Absolute Beginners.

Fonte: qui

IL PARADISO DELLE MALDIVE? SOLO PER I TURISTI - PER CHI CI VIVE E’ UN DELIRIO: PRESUNTI COLPI DI STATO, ARRESTI ARBITRARI, FORZE SPECIALI NELLE STRADE, CAOS POLITICO, ISLAMISMO DIFFUSO

IL PRESIDENTE ABDULLA YAMEEN DENUNCIA UN TENTATIVO DI GOLPE AI SUOI DANNI E CON QUESTA SCUSA HA FATTO ARRESTARE DUE GIUDICI DELLA CORTE SUPREMA E L'EX PRESIDENTE GAYOOM

Roberto Fabbri per “il Giornale”

Stato di emergenza in Paradiso. Anche alle Maldive, l' arcipelago delle vacanze dei vip oggetto del desiderio dell' italiano medio, possono accadere cose che siamo abituati ad associare a Paesi dove la bellezza è una sconosciuta. Colpi di Stato, arresti arbitrari, forze speciali nelle strade, caos politico che consiglia di rinviare i viaggi per turismo.
ABDULLA YAMEENABDULLA YAMEEN

E ieri è accaduto. Era notte a Malè, la piccola capitale e unica vera città dell' arcipelago, quando la polizia ha fatto irruzione a casa di Maumoon Abdul Gayoom, ottantenne ex presidente e attuale leader dell' opposizione, per arrestarlo. Era la prima mossa seguita allo stato di emergenza proclamato dal presidente Abdulla Yameen, che all' alba ha fatto prelevare anche il presidente della Corte Suprema Abdulla Saeed e il giudice Ali Hamid e decretato la sospensione dell' ex presidente del Parlamento.

Yameen accusa gli arrestati di aver tentato un colpo di Stato ai suoi danni, ma in realtà pare che le cose stiano diversamente. Ordinando la scarcerazione di un gruppo di oppositori e il ritorno in Parlamento di 12 deputati che avevano disertato il partito del presidente, Saeed aveva infatti semplicemente tentato di ripristinare le condizioni di una normale democrazia, ma la sua ordinanza è stata considerata un attacco politico dal presidente Yameen, che si è rifiutato di obbedire.

Maumoon Abdul GayoomMAUMOON ABDUL GAYOOM
Da qui il rischio di disordini e la decisione di proclamare lo stato di emergenza. A cui l'ex presidente in esilio Mohamed Nasheed ha reagito chiedendo all'India di intervenire militarmente per sostenere la causa della democrazia. Il gigantesco vicino lo aveva già fatto trent'anni fa, per impedire un golpe proprio contro Gayoom.

Le Maldive, nonostante la loro immagine paradisiaca, non sono nuove all' instabilità politica. Anzi: dal 2008, quando si concluse il trentennio di sostanziale dittatura di Gayoom, nelle isole del turismo di lusso è stato un susseguirsi di disordini politici, che hanno molto infiammato gli animi dei maldiviani ma pochissimo toccato le vacanze dei fortunati stranieri dislocati nei villaggi che sorgono su atolli remoti e pacifici in mezzo all' Oceano Indiano.
Abdulla SaeedABDULLA SAEED

Ieri la Farnesina ha consigliato massima prudenza agli italiani che si trovino a Malè, ricordando che vi è stato imposto il coprifuoco e che è buona norma stare lontani da assembramenti anche quando sembrano pacifici.

Il presidente di Astoi Confindustria Viaggi, Nardo Filippetti, però tranquillizza: «Le vacanze dei turisti presenti nei resorts, ubicati negli atolli distanti dalla capitale, proseguono normalmente - afferma -, così come sono regolari le prossime partenze per le Maldive. Monitoriamo la situazione sia d' intesa con l' unità di crisi della Farnesina sia attraverso il nostro personale in loco».

ISLAM ALLE MALDIVEISLAM ALLE MALDIVE
Ogni anno sono circa 90mila gli italiani che raggiungono le Maldive e il trend turistico è in crescita. Non tutti questi connazionali sanno che l' arcipelago dei loro sogni è una Repubblica islamica, e che presso i circa 340mila abitanti le posizioni fondamentaliste sono molto diffuse. Tanto che sono stati ben 200 i giovani maldiviani partiti per combattere con l' Isis in Siria e in Irak, anche se a noi può sembrare incredibile. Dietro questa piaga non c' è tanto una povertà più diffusa di quanto sembri, ma una pervasiva propaganda islamista foraggiata dall' Arabia Saudita.

Fonte: qui

The Final Phase Of A Worldwide Euphoria Is About To End In Catastrophe

As we continue to kickoff the second month of trading in 2018, today the man who has become legendary for his predictions on QE and historic moves in currencies, warned King World News that we are now in the final phase of a worldwide euphoria that is about to end in catastrophe.
February 4 (King World News) – Egon von Greyerz:  Virtually no investors study history and the few who do always think it is different today. The most important lesson is that people never learn. If they did, they wouldn’t be invested in a stock market that on any criteria is now at a bubble extreme. And they wouldn’t be invested in a global debt market which has grown exponentially in recent decades and which will become worthless in the next few years as debtors default. Nor would anyone hold paper money, which is down 97-99% in the last 100 years, and which is guaranteed to soon fall the final bit to take the value to zero. 
The history of money clearly illustrates that “Plus ça change, plus c’est la même chose” (the more it changes, the more it is the same thing). The most constant factor in the history of money is the cycle of boom and bust or euphoria and despair. Cycles are part of nature just like the change of seasons. 
But throughout history, mankind has always believed that they know better than previous generations and can eliminate the cycle of boom and bust. This is what the British prime minister Gordon Brown proudly declared before the economy collapsed in 2007…

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Egon von Greyerz continues:  And the Nobel Prize winner in Economics, Paul Krugman, also believes that eternal prosperity can be generated by creating endless debt and printing unlimited money.But history has time and time again turned hubristic know-it-alls into humbled has-beens.
The Consequences Have Been Catastrophic
Whenever mankind has deviated from sound money, the consequences have, without fail, been catastrophic. The only money which has survived since it first came into use around 6,000 years ago is gold. All other money has been destroyed by greed and economic mismanagement. I believe I have quoted Voltaire for over 20 years and will continue to do so:

Paper Money Eventually Returns to its Intrinsic Value – ZERO.”
Whether we go back 100 years, 300 years or 2,000 years, those superb 9 words are the most exact and scientific definition of economic history. This is the most important lesson that any student of economics should learn. Armed with that knowledge, anyone can forecast the likely outcome of an economic cycle, especially the current one. 
So why are investors not taking heed and protecting themselves against risks that on a global scale have never been greater? The first reason is greed. Whether it is stocks, tulip bulbs or bitcoins, people never learn. Greed takes over and numbs any rational thinking. And that is why most investors will ride the bubble markets until they are virtually worthless. 
I Experienced The 1973, 1987, 2000 & 2007 Collapses
Experience and a long professional life are a great advantage when it comes to understanding risk. Nothing beats personally experiencing major market crashes of 50% or more in 1973, 1987, 2000 and 2007. This certainly makes you more aware of risk and therefore the necessity to preserve wealth. Looking back at the Dow since 1971, it is up 29x or 2,800 percent. So why worry because “stocks always go up?” Yes, it is absolutely true that in the last 47 odd years since Nixon took away the gold backing of the dollar, asset markets have boomed. But most of these gains have been illusory and due to credit expansion, money printing and currency debasement. 

But investors are still certain that stocks will continue to grow over time. They don’t realize what will happen to their investments when the punchbowl is taken away and interest rates increase substantially, and that is what we will see in the next few years. Stocks have been going up only because of credit expansion and artificially low interest rates. These two factors are unlikely to be in play in coming years. Yes, central banks will panic and print unlimited amounts of money but the market will soon realize that this money is worthless and therefore will have no effect. 
What investors don’t realize is that it can take a very long time for stocks to climb back up that high wall of worry after a big fall. In 1929 the Dow peaked at 381 and then fell 90% over less than three years to bottom at 40 in 1932. But what few investors realize is that it took 26 years before the Dow was back to the 1929 high. 
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The almost 700 points drop in the Dow on Friday was a foretaste of things to come. We might not see the end of the multi-decade bull market quite yet but risk is colossal today. Once the bear market starts, the Dow will experience days of several thousand point declines. The 1929 crash was 90% but since the current bubble is so much greater by any measure, the coming fall of US stock markets is likely to be at least 95%. 
A more recent example of a stock market not recovering is the Nikkei which topped at 39,000 in 1989. Today, 29 years later, the Nikkei is still 40% below that level after having been down as much as 80% from the high. In spite of massive money printing with debt well over 1 quadrillion yen and zero or negative interest rates for most of the last 29 years, the Japanese stock market is still in the doldrums. The most likely outcome for Japan is that the economy will collapse with stocks going down 95% or more with the value of debt going to zero followed by the yen, which will also go to zero. 
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Looking at the dollar since 1971, it has lost 78% against the Swiss franc and 56% against the DMark/Euro. 
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If we measure against real money – gold – the dollar has lost 98% in the lat 100 years. Most of that fall took place after Nixon’s fatal decision in 1971. 
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It is clear that the dollar will lose the additional 3% against gold to make it reach ZERO, its intrinsic value. But we must remember this means the dollar will fall 100% from its current level. And that fall is virtually guaranteed. It is only a question of how long it will take. The biggest part of the dollar decline could happen very rapidly, within 3 to 7 years. At the same time, US debt will go to zero and interest rates will reach infinity. 
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Interestingly, the word dollar came from the Czech Kingdom of Bohemia where silver coins were minted in the early 1500s. The area was called Joachimsthal (Joachim’s valley) and the money Joachimsthaler shortened to Thaler or Daler (Dollar). This word for money was used in many countries in the world. It came to America as the Spanish American Peso which became the Spanish dollar. In 1785 it was adopted in the US as the official currency – the American dollar. When the US dollar collapses in coming years, it will be interesting to see how long it will take for the dollar to totally disappear, just as the Denarius did when the Roman Empire collapsed. 
The silver coin Denarius was first minted in 211 BC. As the finances fo the Roman Empire deteriorated, the Denarius was gradually debased. During the 100 year period — 180 to 280 AD — the silver content of the Denarius went from 87% to 0%. This is exactly what is happening to the currency system today with all major currencies down 97-99% measured in nature’s money – Gold. But we still have the final 1-3% to come which will be extremely painful for the world. 

The Final Phase Of A Worldwide Euphoria
We are now in the final phase of manic euphoria. Within the next 6 to 18 months the euphoria will turn into dysphoria as 100 years of economic mismanagement and manipulation come to an end. It will not only severely affect financial markets and the world economy but also the fabric of society in most countries. I have talked about this many times and it certainly is a depressing scenario. The world is likely to experience very high unemployment, little or no money for most people, disease, famine, no social security, no pension, little medical care, social unrest, wars, etc. 

No one, absolutely no one, can prepare fully for this or avoid it. We will all suffer. As I have stressed many times, the circle of family and friends is the best protection and more important than anything else. For the few who are privileged to have savings, it is still not too late to acquire some physical gold and silver. As the financial system crashes, precious metals will resume their role as money. Not only will gold and silver become extremely valuable and desired, but more importantly, it will maintain purchasing power as it has for 6,000 years. 
That is why investors must not be influenced by short term fluctuations in the gold and silver price. Without warning gold will one day start moving up 100s of dollars and silver 10s of dollars over a very short period. Gold and silver must be acquired today at current low prices. When the real move starts, it will be impossible to get hold of physical gold and silver at any price.” 
Fonte: qui

COSA C’È DIETRO IL ‘CRASH’ DI WALL STREET (CHE NEL FRATTEMPO SI È RIPRESA)?

IN AMERICA E' GERMANIA E' PARTITA LA CRESCITA DEI SALARI DUNQUE DEI REDDITI, DEI CONSUMI E DEI RICAVI AZIENDALI. UNA BUONA NOTIZIA PER TUTTI, TRANNE PER I MERCATI, ASSUEFATTI DALLA DROGA DELLE BANCHE CENTRALI 

L’INDICE DELLA VOLATILITA': COS’È IL VIX E PERCHÉ CROLLANO I MERCATI

1. IL BUG CHE HA FATTO SCATTARE IL «FLASH CRASH» DI WALL STREET
Morya Longo per ‘Il Sole 24 Ore

WALL STREET BORSA NEW YORK STOCK EXCHANGEWALL STREET BORSA NEW YORK STOCK EXCHANGE
Vedere giovedì e venerdì i mercati terrorizzati per l’aumento delle retribuzioni negli Stati Uniti e per le rivendicazioni salariali in Germania, fa comprendere ancora una volta quanto le Borse siano distanti dall’economia reale. La crescita dei salari (dunque dei redditi, dei consumi e in ultima analisi dei ricavi aziendali) è il grande anello mancante di questa ripresa economica globale che per ora ha prodotto più diseguaglianze che benessere. Se le retribuzioni aumentassero, come iniziano a fare in Usa e Germania, dovrebbe dunque essere una buona notizia per tutti.

Anche per la finanza. Ma i mercati, ormai assuefatti dalle flebo con cui le banche centrali hanno iniettato oltre 15mila miliardi di dollari di liquidità dal 2008, vedono solo il lato oscuro della ripresa dei salari: cioè il rischio che aumenti l’inflazione e che le banche centrali ritirino la flebo prima del previsto. Dunque una buona notizia diventa negativa ai loro occhi.

Questo dimostra che i mercati sono sempre più autoreferenziali. E proprio questo è il problema: è al loro interno, nella loro struttura, che si nascondono i meccanismi che hanno la capacità di amplificare i ribassi come hanno fatto con i rialzi. La bolla non sta tanto (o solo) nelle valutazioni di Borsa, quanto nel «baco» interno dei mercati. Per esempio negli algoritmi, che ormai producono il 66% degli scambi sulle Borse mondiali. O nel «carry trade». O nel «margin debt». È per colpa loro, soprattutto degli algoritmi, che ieri è scattato il «flash crash» che in pochi minuti ha depresso l’indice Dow Jones oltre il 6%.

wall bigWALL BIG
Il pilota automatico

I primi moltiplicatori dei mercati proprio loro: gli algoritmi. Questi “piloti automatici” usano spesso la volatilità come parametro per misurare i rischi: se è bassa comprano azioni, se si alza vendono. Dato che negli ultimi tempi è stata bassissima, anche sotto il 10%, tanti fondi si sono sovra-esposti sul mercato azionario. Si calcola che nel mondo ci siano 2mila miliardi di attivi gestiti in questo modo: cioè con la volatilità a regolare l’allocazione dei capitali. Ma il numero in realtà è molto maggiore: nel calcolo andrebbero inclusi anche tutti i fondi che usano il Var (value at risk) come parametro per misurare i rischi.

È evidente che sono anche i loro acquisti (nei momenti buoni di mercato) a far scendere la volatilità e - viceversa - sono le loro vendite a farla salire (nelle fasi negative). La loro stessa strategia diventa insomma una profezia autoavverante: più sale la volatilità più loro vendono, più loro vendono più sale la volatilità. È esattamente quanto accaduto in questi giorni: dal 10% la volatilità è più che raddoppiata fino al 34% e molti fondi (soprattutto i «risk parity» che più usano questo parametro) hanno iniziato a vendere azioni. Stimavano venerdì gli esperti di Ubs che solo la caduta di Wall Street di oltre il 2% registrata quel giorno avrebbe potuto far salire la volatilità fino a far scattare vendite automatiche in Borsa pari a 40-70 miliardi di dollari.
algoritmoALGORITMO

L’iper-debito

Meccanismi altrettanto dirompenti, ma per ora latenti, sono il «margin debt» (investitori che si indebitano per comprare azioni mettendo in garanzia del finanziamento le stesse azioni) e il «carry trade» (investitori che si indebitano nel Paese dove i tassi sono più bassi per comprare titoli dove i rendimenti sono più elevati). Entrambi pompano i mercati al rialzo quando le cose vanno bene: il «margin debt» a Wall Street, per esempio, ha toccato il suo record storico a 580 miliardi. Ma se il mercato dovesse scendere davvero, le posizioni di «margin debt» e di «carry trade» verrebbero velocemente smontate, con effetti violenti sul mercato. Ancora questo non è accaduto, ma se i ribassi perdurassero la molla scatterebbe di certo.

La droga dei buy-back

C’è poi un altro meccanismo che in questi anni ha pompato le quotazioni a Wall Street: i «buy-back», cioè gli auto-acquisti di azioni da parte delle società. Dal 2009 le aziende di Wall Street hanno speso 3.800 miliardi di dollari solo fare per questo: per comprare le proprie azioni. A parte l’occasione persa per l’economia reale (figuriamoci come sarebbe il mondo oggi se quei 3.800 miliardi fossero stati investiti per creare occupazione), questo ha anche drogato la Borsa. Calcola Artemis Cm che solo i buy-back dal 2009 hanno fatto salire Wall Street del 30% e gli utili per azione (Eps) del 40%. Insomma: un moltiplicatore pazzesco. Che ora potrebbe diventare un boomerang.


2. BORSE, COSÌ «L’INDICE DELLA PAURA» È DIVENTATO UN MOSTRO IN POCHE ORE
Enrico Marro per www.ilsole24ore.com


La bella addormentata si è risvegliata improvvisamente, diventando nel giro di poche ore un mostro capace di divorare miliardi. Il VIX, l’indice della paura che sembrava da mesi addomesticato a livelli infimi (intorno ai 10 punti) ieri ha fatto un balzo del 115% facendo esplodere in mano a Wall Street uno dei trade più in voga degli ultimi anni: quello sulla volatilità. Un trade che di fatto, come da tempo hanno notato fior di analisti - a partire da Alberto Gallo di Algebris - si è tramutato nell’ennesima bolla, simile al Bitcoin: nel grande carrozzone del “shortare il VIX” sono ormai saliti tanti investitori, anche retail.

algoritmoALGORITMO
Ma come funziona questo trade? Gli strumenti per guadagnare sulla volatilità sono principalmente alcuni Etn (Exchanged trade notes) come lo XIV di Credit Suisse o lo SXVY. Come funzionano? Semplice: sono inversamente correlati al VIX. Ovvero quando la volatilità scende guadagnano, e negli ultimi anni hanno guadagnato tanto, ma quando invece questa ha un balzo storico come quello di ieri crollano a una velocità difficile persino da immaginare.

Prendiamo per esempio lo XIV, uno di questi Etn, creato da Credit Suisse: ieri da quota 115 è crollato a 32 nel dopo mercato. Credit Suisse pare ne abbia in portafoglio 550 milioni di dollari, anche se la banca svizzera ha dichiarato di essere completamente coperta dal rischio. Ma il rischio concreto ora è che lo XIV sia uno dei primi grandi Etn a dover essere liquidato.

TRADER A WALL STREETTRADER A WALL STREET
Come spiega Larry McDonald, esperto di mercati finanziari, il balzo del VIX dell’agosto 2015 (pari al 45%, meno della metà di quello di ieri) costrinse gli Etn sulla volatilità ad acquistare 37 miliardi di dollari di future sul VIX per coprire le loro scommesse al ribasso. «Ma queste enormi cifre possono essere esacerbate in caso la liquidità scompaia». Se questa è stata la magnitudo nel 2015, con un balzo del Vix del 45% contro il 115% di ieri, cosa potrebbe essere accaduto nelle ultime ore? Mark Longo, ceo del centro studi di Chicago OptionsInsider.com, teme il peggio: «quando le cose vanno male questi “prodotti Frankestein” a leva rischiano di essere spazzati via». Bruciando miliardi.

Fonte: qui


LAVORARE MENO, LAVORARE TUTTI

GLI USARAI E GLI SPECULATORI FINANZIARI VEDONO QUESTO ACCORDO COME IL "FUMO NEGLI OCCHI"!!!

ACCORDO STORICO IN GERMANIA SULL’ORARIO DI LAVORO DI 28 ORE SETTIMANALI 

CHI SCEGLIERÀ LE 28 ORE PER OCCUPARSI DEI FIGLI PICCOLI O DI PARENTI MALATI O PERCHÉ SVOLGE UN LAVORO USURANTE NON SUBIRÀ NEANCHE IL TAGLIO DELLO STIPENDIO 

L’ACCORDO È STATO FIRMATO NEL BADEN-WURTTEMBERG (LA REGIONE CHE OSPITA GLI IMPIANTI DI PORSCHE E DAIMLER) E RIGUARDERÀ 900MILA LAVORATORI

PORSCHEPORSCHE

Accordo storico in Germania sull’orario di lavoro di 28 ore settimanali tra il sindacato dei metalmeccanico IG Metall e gli industriali. Le parti hanno siglato un’intesa pilota, che fa da apripista in Europa. L’accordo è stato firmato nel Baden-Wurttemberg (la regione che ospita gli impianti di Porsche e Daimler) e riguarderà 900mila lavoratori, ma il sindacato punta ad estenderlo ai 3,9 milioni di operai del Paese. Gli addetti con contratti a tempo indeterminato potranno ridurre, su base volontaria, la loro settimana lavorativa da 40 a 28 ore per un periodo limitato di 6 a 24 mesi, tornando poi al lavoro alle stesse condizioni che avevano in precedenza.
marchi tedeschi di automobili volkswagen audi bmw porsche mercedesMARCHI TEDESCHI DI AUTOMOBILI VOLKSWAGEN AUDI BMW PORSCHE MERCEDES

PORSCHE ELETTRICAPORSCHE ELETTRICA












Chi sceglierà le 28 ore per occuparsi dei figli piccoli o di parenti malati o perché svolge un lavoro usurante non subirà neanche il taglio dello stipendio, a fronte del taglio delle ore. Un punto su cui sindacati e aziende si erano scontrati duramente. Le imprese hanno ottenuto dal canto loro la possibilità di estendere la settimana lavorativa a 40 da 35 ore sempre per i dipendenti che vorranno farlo su base volontaria. I sindacati avevano minacciato uno sciopero a tempo indeterminato se le loro richieste non fossero state soddisfatte. Una protesta di questo tipo non si verificava nel settore dal 2003.

Fonte: qui