9 dicembre forconi: 09/12/16

lunedì 12 settembre 2016

A casa del funzionario di Renzi trovate buste con 230mila euro

Pubblicato il 22  by 

Nell’ambito dell’inchiesta di Roma sui processi “pilotati” dalla cricca, la Finanza ha trovato buste con 230 mila euro in contanti

In casa di Renato Mazzocchi, funzionario della Presidenza del Consiglio, i finanzieri hanno trovato quello che stavano cercando: 230 mila euro in contanti preparati in bustarelle.

I militari sono andati a perquisire la casa di Mazzocchi nell’ambito dell’inchiesta della procura di Roma su Raffaele Pizza, il faccendiere finito nelle cronache per le intercettazioni in cui affermava di aver fatto assumere il fratello di Angelino Alfano alle poste.

Le perquisizioni a casa di Renato Marzocchi

Secondo quanto scrive il Corriere, soldi trovati a casa di Mazzocchi sarebbero serviti a pilotare i processi. Una ipotesi che sarebbe supportata anche da intercettazioni ambientali. A Mazzocchi i procuratori arrivano indagando sulla “cricca” di Pizza, quella che ha coinvolto anche il deputato Ncd Antonio Marotta.

I soldi trovati in casa dell’ex capo della segreteria dell’allora ministro all’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio sono stati considerati “provento di reato” e sequestrati dal Gip.

L’accusa è quella di riciclaggio, ma è ancora chiaro il coinvolgimento di Mazzocchi nella cosiddetta “cricca“.

Per quanto riguarda i processi di cui la “cricca” voleva conoscere in anticipo le indagini, ai pm Alberto Orsini (commercialista che i pm considerano la mente del gruppo) ammette di aver ricevuto informazioni sulle indagini che lo riguardavano. Quello che i magistrati dovranno capire è se i soldi trovati nei cassetti di Marzocchi sono quelli pagati da Orsini per pilotare i processi a suo carico.

19/07/2016
Fonte: qui

Russia, India e Cina unite. Ora l'EURASIA è la prima potenza militare ed economica del mondo

In un mondo in costante guerra (per procura) tra le grandi potenze del mondo, qualcosa sta cambiando nello scacchiere geopolitico: si sta formando un’asse politica, economica e militare contro l’egemonia dell’Occidente. Un’alleanza orientale che vede la partecipazione dei tre eserciti più potenti dell’Eurasia, insieme al Giappone.

L’India, una potenza nucleare e uno dei pochi paesi a non essere stati scalfiti dalla recente crisi economica e finanziaria che ha travolto i mercati emergenti, ha appena stretto un accordo per tenere esercitazioni militari insieme alla Russia. Si chiameranno Indra 2016. È l’ennesima prova di un rafforzamento della partnership militare tra i due paesi.

Il tutto mentre la Cina si è schierata a fianco dei russi nel braccio di ferro diplomatico con gli Stati Uniti e l’Europa, che hanno punito Mosca con una serie di sanzioni economiche dopo il suo presunto coinvolgimento strategico e militare nella guerra civile in Ucraina e dopo l’annessione della Repubblica di Crimea. Dopo Stati Uniti e Russia, la Cina possiede la più grande aviazione militare al mondo.

Un’alleanza economica non solo militare

Anche sul fronte economico i paesi facenti parti dei Brics hanno messo a punto un sistema bancario e monetario alternativo quello di matrice occidentale e una grande banca mondiale dei paesi emergenti. L’AIIB, le cui attività concrete tra cui investimenti in Bangladesh e Pakistan hanno preso il via quest’anno, ambisce a diventare un punto di riferimento anche in America Latina e Africa, non solo in Asia.

Nella tappa delle trattative tra India e Russia che hanno preso il via oggi sulle coste dell’Estremo Oriente russo, si è parlato di nuovo dell’interesse del governo indiano per il sistema antimissile russo S400 Triumph, sebbene il Cremlino a maggio abbia negato l’esistenza di contratti.

Secondo un portavoce del Distretto Militare Orientale russo, le forze armate russe e indiane sono tenute a partecipare a tre grandi esercitazioni militari quest’anno: Indra Navy 2016 addestramento navale, AviaIndra 2016 e Indra 2016. Le attività previste dal programma Indra si sono già svolte nel 2003. 

L’obiettivo è quello di incrementare la capacità di intervento e l’interoperabilità tra le forze russe e quelle indiane.

Due sottomarini nucleari russi per l’India

Il ministero della Difesa russo ha stimato un totale di 500 partecipanti. Alle esercitazioni, il cui avvio è previsto per dicembre, verranno impiegati da parte russa anche una grande nave anti-sommergibile, un cacciatorpediniere, un elicottero anti-sommergibile, una petroliera e un rimorchiatore.

Oltre alle esercitazioni congiunte l’India ha stretto un’altra importante intesa con il Cremlino: noleggerà un secondo sottomarino nucleare dai russi. L’affare non dovrebbe influire minimamente sull’efficienza militare di Mosca, secondo quanto riferito da Sputnik, media filo russo. Nella disponibilità della Flotta di Vladimir Putin ci sono infatti altri sottomarini, Kalmar, Antej e Borej.

Sul sottomarino, riferisce la testata Kommersant, “saranno installati dei lanciatori per i siluri supersonici BrahMos”. Nel 2012 l’India ha preso a nolo un altro sottomarino russo, il Nerpa, per dieci anni. I sottomarini classe Akula appena noleggiati sono un gruppo di sommergibili multiruolo nucleari di terza generazione, costruiti dal 1983 al 2004.

Fonte: qui

LA RESA DEI CONTI DENTRO LA UE: PAESI DELL'EST IN RIVOLTA SUI MIGRANTI, QUELLI DEL SUD CONTRO LA GERMANIA (CHE REAGISCE)

Ad una settimana dal Consiglio Ue di Bratislava (dove il gruppo di Visegrad dichiarerà "guerra" alla Commissione Ue sui migranti), l'Unione mai così disunita come ora  si ritrova segnata da un nuovo scontro sull'austerità, ovvero sulla dottrina dei banchieri tedeschi e nord europei. Uno scontro frontale dalle caratteristiche geografiche.  

Da un lato la Germania del ministro-falco Wolfgang Schaeuble dall'altro l'accozzaglia dei governi finti-socialisti-sinistri(veri destri-elitari!) dei Paesi mediterranei della Ue, riunitasi ieri ad Atene su iniziativa del premier greco Tsipras.

Un  vertice che si poneva tra gli obiettivi primari la formazione di un fronte comune anti-austerity e che, proprio per questo, finisce gia' prima di cominciare nel mirino dei tedeschi.
Ad Atene sono arrivati i leader della sponda Sud dell'Ue: Renzi, Hollande, il maltese Joseph Muscat, il portoghese Antonio Costa fino al presidente cipriota Nicos Anastasiades mentre la Spagna e' l'unica ad essere sotto-rappresentata: per Madrid partecipa infatti il viceministro (di un governo inesistente, in carica solo per l'ordinaria amministrazione) agli Affari Ue Fernando Eguidazu.

Ed era tarda mattinata, ieri, quando, prima ancora di leggere la dichiarazione comune che produrra' il summit Euro-Med e' il capogruppo Ppe a Bruxelles Manfred Weber ad tirare la prima sciabolata mediatica: partecipare a questo vertice di Atene e' da "irresponsabili", afferma, riferendosi ai leader piu' di 'peso' dell'incontro, Renzi, Hollande e il 'padrone di casa' Tsipras.

Ancor piu' duro, anche perche' segnato dal sarcasmo, e' il commento di Schaeuble. "Quando i leader socialisti si incontrano perlopiu' non viene niente di buono e di intelligente", punge il titolare dell'Economia di Berlino, consapevole che l'unico leader conservatore potenzialmente presente al consesso ateniese, Mariano Rajoy, risulta assente perchè sarebbe stato lì a titolo personale, visto che non è riuscito a formare un governo.
Parole alle quali e' Tsipras a replicare, sottolineando come il gruppo Euro-Med "voglia unire e non dividere l'Europa", sulla base di tre concetti: crescita, sicurezza, solidarieta' nella gestione della crisi dei migranti. Ufficialmente dal governo italiano non giunge alcuna risposta mentre e' il capogruppo del Pse, Gianni Pitella a replicare in modo netto: "Weber farebbe meglio a pensare ai suoi amici falchi dell'austerita', i veri responsabili della stagnazione europea", afferma l'esponente del Pd facendo riferimento a quel surplus primario che in Germania ammonta ormai a 90 miliardi e che di fatto viola le regole Ue.

Di certo, il fatto e' che il vertice dei Paesi del Sud - ironicamente chiamato dalla stampa tedesca 'Club Med' - ha dato molto fastidio al governo tedesco, perche' a partecipare e' stato anche Hollande che fino a qualche mese fa era fedelissimo all'asse franco-tedesco con la Merkel. L'Italia, in questo rinnovato 'movimento' europeo, fa il suo gioco, ma come sempre capita a Renzi, è fatto di chiacchiere, intenzioni a parole, nessuna decisione nei fatti. E infatti, alla fine il vertice del Club Med socialista s'è concluso con l'ennesimo documento-appello-esortazione al "cambiamento", alla "flessibilità", alla dine del "rigore". Documento che - vien da dire - non è neppure stato tradotto in tedesco.

Ma la sostanza è sotto gli occhi di tutti: a tre mesi dalla vittoria del Brexit, la Ue anzichè compattarsi è dilaniata da una guerra intestina tra Nord e Sud con al centro l'euro sempre più percepito come una moneta che ha portato povertà e crisi economica. 

La partita dentro la Ue si fa sempre più dura, piu' che nel vertice di Bratsilava, lo scontro finale si materializzerà a gennaio 2017 con il rinnovo della carica di Martin Schulz (a capo dell'Europarlamento) e Donald Tusk (a capo del Consiglio Ue) due nodi che somigliano sempre piu' ai cappi di una forca a cui verrà impiccata la Ue. 

sabato 10 settembre 2016

Fonte: ilnord.it