Ad  una settimana dal Consiglio Ue di Bratislava (dove il gruppo di  Visegrad dichiarerà "guerra" alla Commissione Ue sui migranti), l'Unione  mai così disunita come ora  si ritrova segnata da un nuovo scontro  sull'austerità, ovvero sulla dottrina dei banchieri tedeschi e nord  europei. Uno scontro frontale dalle caratteristiche geografiche.  
Da un lato la Germania del ministro-falco Wolfgang Schaeuble dall'altro l'accozzaglia dei governi finti-socialisti-sinistri(veri destri-elitari!) dei Paesi mediterranei della Ue, riunitasi ieri ad Atene su iniziativa del premier greco Tsipras.
Un   vertice che si poneva tra gli obiettivi primari la formazione di un  fronte comune anti-austerity e che, proprio per questo, finisce gia'  prima di cominciare nel mirino dei tedeschi.
Ad Atene sono arrivati i  leader della sponda Sud dell'Ue: Renzi, Hollande, il maltese Joseph  Muscat, il portoghese Antonio Costa fino al presidente cipriota Nicos  Anastasiades mentre la Spagna e' l'unica ad essere sotto-rappresentata:  per Madrid partecipa infatti il viceministro (di un governo inesistente,  in carica solo per l'ordinaria amministrazione) agli Affari Ue Fernando  Eguidazu.
Ed  era tarda mattinata, ieri, quando, prima ancora di leggere la  dichiarazione comune che produrra' il summit Euro-Med e' il capogruppo  Ppe a Bruxelles Manfred Weber ad tirare la prima sciabolata mediatica:  partecipare a questo vertice di Atene e' da "irresponsabili", afferma,  riferendosi ai leader piu' di 'peso' dell'incontro, Renzi, Hollande e il  'padrone di casa' Tsipras.
Ancor  piu' duro, anche perche' segnato dal sarcasmo, e' il commento di  Schaeuble. "Quando i leader socialisti si incontrano perlopiu' non viene  niente di buono e di intelligente", punge il titolare dell'Economia di  Berlino, consapevole che l'unico leader conservatore potenzialmente  presente al consesso ateniese, Mariano Rajoy, risulta assente perchè  sarebbe stato lì a titolo personale, visto che non è riuscito a formare  un governo.
Parole  alle quali e' Tsipras a replicare, sottolineando come il gruppo  Euro-Med "voglia unire e non dividere l'Europa", sulla base di tre  concetti: crescita, sicurezza, solidarieta' nella gestione della crisi  dei migranti. Ufficialmente dal governo italiano non giunge alcuna  risposta mentre e' il capogruppo del Pse, Gianni Pitella a replicare in  modo netto: "Weber farebbe meglio a pensare ai suoi amici falchi  dell'austerita', i veri responsabili della stagnazione europea", afferma  l'esponente del Pd facendo riferimento a quel surplus primario che in  Germania ammonta ormai a 90 miliardi e che di fatto viola le regole Ue.
Di  certo, il fatto e' che il vertice dei Paesi del Sud - ironicamente  chiamato dalla stampa tedesca 'Club Med' - ha dato molto fastidio al  governo tedesco, perche' a partecipare e' stato anche Hollande che fino a  qualche mese fa era fedelissimo all'asse franco-tedesco con la Merkel.  L'Italia, in questo rinnovato 'movimento' europeo, fa il suo gioco, ma  come sempre capita a Renzi, è fatto di chiacchiere, intenzioni a parole,  nessuna decisione nei fatti. E infatti, alla fine il vertice del Club  Med socialista s'è concluso con l'ennesimo documento-appello-esortazione  al "cambiamento", alla "flessibilità", alla dine del "rigore".  Documento che - vien da dire - non è neppure stato tradotto in tedesco.
Ma  la sostanza è sotto gli occhi di tutti: a tre mesi dalla vittoria del  Brexit, la Ue anzichè compattarsi è dilaniata da una guerra intestina  tra Nord e Sud con al centro l'euro sempre più percepito come una moneta  che ha portato povertà e crisi economica. 
La partita dentro la Ue si fa  sempre più dura, piu' che nel vertice di Bratsilava, lo scontro finale  si materializzerà a gennaio 2017 con il rinnovo della carica di Martin  Schulz (a capo dell'Europarlamento) e Donald Tusk (a capo del Consiglio  Ue) due nodi che somigliano sempre piu' ai cappi di una forca a cui  verrà impiccata la Ue.