9 dicembre forconi: MAXI BLITZ ANTIDROGA A ROMA, 39 ARRESTI

giovedì 8 marzo 2018

MAXI BLITZ ANTIDROGA A ROMA, 39 ARRESTI

'METODO MAFIOSO' NEL TRAFFICO DI STUPEFACENTI NELL’AREA EST DELL’URBE 

COCAINA A CLIENTI VIP A VIA VENETO TRA I FERMATI GAIA MOGHERINI, NIPOTE DELL' ALTA RAPPRESENTANTE UE

(ANSA)  Maxi operazione antidroga dei carabinieri a Roma. 39 gli arrestati accusati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, armi ed estorsioni, aggravati dal metodo mafioso. Circa 300 carabinieri del Comando Provinciale stanno eseguendo un'ordinanza del gip di Roma su richiesta della DDA. Dalle indagini è emersa un'organizzazione dai connotati mafiosi, dedita principalmente alla gestione del monopolio del traffico e dello spaccio di droga nell'area est della Capitale.

Dalle prime luci dell'alba, circa 300 Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, coadiuvati dal Nucleo Elicotteri Carabinieri, dalle unità cinofile e da militari dell'8 Reggimento "Lazio", stanno eseguendo l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Capitale. Quarantasei i provvedimenti di perquisizione tuttora in corso. Le indagini dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Tivoli, avviate nel febbraio del 2016, avrebbero delineato l'esistenza di un'organizzazione dai connotati mafiosi, dedita principalmente alla gestione del monopolio del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti, nell'area est della Capitale. L'organizzazione in particolare gestiva le piazze di spaccio di Tivoli e Guidonia.

cocainaCOCAINA
COCAINA A CLIENTI VIP

Ilaria Sacchettoni per il Corriere della Sera

In eterno bilico fra illegalità e notorietà via Veneto si conferma la via dello spaccio internazionale. Un' operazione della Dda capitolina - ventuno arresti per associazione finalizzata allo smercio di coca - svela che nella strada della Dolce Vita l' unica magia ancora possibile è quella della polvere bianca. In questo caso la coca riempiva le notti al Jackie 'O e al Notorius ma anche quelle ai Parioli o al Momo sulla Gianicolense.

Un business talmente fortunato (e frenetico) che, uno degli spacciatori, Gaetano Torrenti, trovava vantaggioso continuare a praticarlo dai domiciliari dove era finito lo scorso anno.

Assieme a lui il nucleo di polizia giudiziaria di piazzale Clodio ha arrestato anche Gaia Mogherini (nipote dell' alto rappresentante dell' Ue per gli affari ester) e Roberto Nicoletti.
COCAINACOCAINA
Ma anche Manuel Florio che, nell' organizzazione, rivestiva il ruolo di contabile a riprova che il gruppo aveva spiccato il salto di qualità imprenditoriale. Fra gli strumenti messi a disposizione degli spacciatori anche un motorino, acquistato per fare le consegne. Professionisti e imprenditori: ecco i suoi clienti abituali.

«Già dalle primissime conversazioni captate - scrive nell' ordinanza di arresto il gip Roberto Saulino - il gruppo criminale così articolato mostrava di possedere una struttura solida, collaudata e strumentale allo svolgimento di una sistematica attività di illecita commercializzazione di sostanza stupefacente». Una cinquantina gli episodi contestati dall' aggiunto Michele Prestipino che procede per i reati di associazione per delinquere finalizzata all' illecita commercializzazione di sostanza stupefacente, detenzione, spaccio, estorsione, minacce, porto clandestino e ricettazione di armi da sparo.

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Gli spacciatori erano in grado di offrire un prodotto purissimo, senza particolari rimaneggiamenti, tutto a vantaggio della clientela: «Lo stupefacente -scrive il gip - sottoposto a sequestro e ad analisi chimico qualitative risultava possedere un' altissima percentuale di principio attivo pari al 97% intuibile anche dalla sua compattezza segno che lo stesso era stato verosimilmente prelevato direttamente dal panetto originale».

federica mogheriniFEDERICA MOGHERINI



Torrenti è in contatto anche con Guerino Casamonica dal quale riceve una partita di droga durante l' estate del 2016 (a indagini appena avviate) che in seguito provvede a smerciare. Per prudenza, al telefono, la coca prende altri nomi: «Mi raccomando io sto a posto, stasera voglio er Mercedes» dice in un caso Nicoletti a un altro indagato, David Cioli. «Il riferimento alla Mercedes - annota il gip - appare indicativo della consistenza del dato ponderale, considerato che tutte le volte che intende acquistare un quantitativo minore di droga Nicoletti è solito impiegare il termine "Cinquecento" (inteso come 5 grammi, ndr )». In un caso, a giugno 2016, la polvere bianca viene consegnata addirittura all' interno della caserma dei carabinieri di Tor di Quinto. Le intercettazioni fra Cioli e un altro indagato, Giovanni Carpani, lo confermerebbero.

Fonte: qui

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