9 dicembre forconi: COSA FACEVANO I BENETTON A FERRAGOSTO, MENTRE A GENOVA SI PIANGEVA PER LE VITTIME E SI SCAVAVA TRA LE MACERIE? UN GRAN PARTY A CORTINA CON CIRCA NOVANTA INVITATI...

sabato 18 agosto 2018

COSA FACEVANO I BENETTON A FERRAGOSTO, MENTRE A GENOVA SI PIANGEVA PER LE VITTIME E SI SCAVAVA TRA LE MACERIE? UN GRAN PARTY A CORTINA CON CIRCA NOVANTA INVITATI...




UNA GRIGLIATA DI PESCE, COME DA TRADIZIONE DI FAMIGLIA, A CASA DI GIULIANA BENETTON 
LA TRAGEDIA NON HA DISTURBATO L’APPETITO: INFATTI ANCHE DOPO LA FESTA, I BENETTON HANNO ATTESO ALTRE 24 ORE PER MANIFESTARE IL LORO DOLORE PER I MORTI DEL VIADOTTO


IL CROLLO DEL PONTE MORANDI RIPRESO DA TERRA



Il video è impressionante. E' forse il più chiaro tra quelli che mostrano il momento del crollo del ponte Morandi, lo scorso 14 agosto a Genova. Lo ha diffuso Guardia di Finanza e riprende il disastro da sotto il ponte, a terra. Dove all'improvviso si abbatte l'apocalisse. E' in quell'inferno di cemento armato, acciaio e auto che cadevano da 50 metri che sono morte due delle vittime del ponte.
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BENETTON, FESTA A CORTINA IL GIORNO DOPO LA TRAGEDIA
Maurizio Tortorella per “la Verità”
gilberto benettonGILBERTO BENETTON
Una festa a Cortina d' Ampezzo. Una bella grigliata di pesce. Un party organizzato per una novantina d'invitati sul prato di una villa in località Cojana, il quartiere più elegante della Perla delle Dolomiti: quella che, a due passi dall' esclusivo Golf club, confina con l'altra zona chic di Cortina, La Spiga. Un pranzo raffinato, affidato al catering del ristorante «Da celeste» di Venegazzù, nel Trevigiano. 
Per l'esattezza, una festa a casa di Giuliana Benetton, 81 anni, che con i fratelli Luciano, Gilberto e Carlo è proprietaria del gruppo tessile di Ponzano Veneto. E che, in quanto tale, è azionista anche di Autostrade per l'Italia, la società del gruppo finita nell'occhio del ciclone per il crollo del viadotto Morandi di Genova, con il suo carico di 38 morti accertati, più cinque dispersi.
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Una piacevole giornata tra famiglia e amici, quella dei Benetton. Una festa impeccabile. Tutto perfetto. Tranne la data: perché la festa è iniziata attorno alle 12 di mercoledì 15 agosto. Quindi 24 ore esatte dopo il collasso del ponte, quando già si era scatenato il sabba delle polemiche sugli omessi controlli, sulla manutenzione carente e sui (troppi?) miliardi incassati dalla concessionaria Autostrade. E quando il nome dei Benetton cominciava, sia pure a fatica, a entrare nel frullatore mediatico dell' affannosa ricerca delle responsabilità della strage.
La mitica grigliata ferragostana dei Benetton è uno degli appuntamenti mondani dell' estate cortinese, una tradizione iniziata oltre 20 anni fa in onore della madre di Giuliana, Luciano, Gilberto e Carlo: Rosa Carniato, la matriarca scomparsa nel 2000. Quest' anno, però, alcuni degli amici abituali non erano stati invitati. Forse la festa era stata messa su in formato ridotto per il recente, doppio lutto familiare: la morte di Fioravante Bertagnin, il marito di Giuliana deceduto lo scorso 8 febbraio, e quella più recente di Carlo, avvenuta il 10 luglio.
TOSCANI BENETTONTOSCANI BENETTON
Il problema è che un giorno prima della festa di Cortina, il 14 agosto, a Genova c' erano stati molti, molti altri morti. Ed è vero che come tutti gli anni la grigliata ferragostana dei Benetton era stata organizzata da tempo, e visto l' elevato numero di ospiti (a quanto risulta alla Verità, una settantina di adulti più una ventina di bambini) si è forse ritenuto che la sua cancellazione all' ultimo momento fosse un' operazione convulsa e troppo complessa. Magari ineducata.
Resta il fatto che, se davvero i Benetton hanno deciso comunque di festeggiare «quel» terribile Ferragosto, malgrado quanto era appena accaduto a Genova, la conferma non mostra alcuna sensibilità. Del resto, anche dopo la festa di Cortina, i Benetton hanno atteso altre 24 ore per manifestare il loro dolore per i morti del viadotto. Autostrade per l' Italia ha diffuso soltanto giovedì 16 agosto il comunicato in cui, per la prima volta, «a nome dei suoi azionisti e del suo management», ha espresso «profondo cordoglio alle famiglie delle vittime e la propria vicinanza ai feriti e a tutti coloro che sono stati coinvolti nel tragico crollo».
TOSCANI BENETTONTOSCANI BENETTON
Subito dopo il disastro, Autostrade aveva scelto toni meno accorati, ma forse più coerenti con la sua futura difesa legale: «Negli ultimi cinque anni gli investimenti della società in sicurezza, manutenzione e potenziamento della rete sono stati superiori a 1 miliardo di euro l' anno». Che festa...
ESERCITO DI LEGALI E NUOVI PORTAVOCE BENETTON PRONTI A SFIDARE LEGA E M5S
Rachele Schirle per “la Verità”
Qualche domandina iniziano a farsela anche i componenti della famiglia Benetton. «Di errori in questi giorni successivi alla tragedia del ponte Morandi ne abbiamo fatti parecchi», devono aver pensato ai piani alti dell' azienda di Ponzano. Difficile avere sangue freddo in simili occasioni, ma, devono aver ancora pensato da quelle parti, è giunto il momento di reagire approntando una strategia difensiva basata più sulla razionalità che sull' improvvisazione. Come dare loro torto?
autostrade benettonAUTOSTRADE BENETTON
Ci sono di mezzo molti quattrini, ma anche un nome e un brand da difendere. Insomma, serve un piano di battaglia e dei professionisti adatti a gestire la situazione. È per questo che, come ha rivelato il sito Lettera43, ieri mattina a Milano si sono incontrati «Giovanni Castellucci, ad di Autostrade per l' Italia e Atlantia, Fabio Cerchiai, presidente di Edizione Holding, cassaforte della famiglia Benetton, Marco Patuano, amministratore delegato di Edizione. Al meeting hanno partecipato i rappresentati dello studio legale Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners allo scopo di mettere a punto le iniziative per gestire le conseguenze della tragedia di Genova».
fratelli benettonFRATELLI BENETTON
Il contenuto dei colloqui non è trapelato, ma è certo che di argomenti sul tavolo ce ne fossero molti. Per martedì 21 e mercoledì 22 sono previsti due consigli d' amministrazione dagli esiti fondamentali per il futuro dei Benetton.
Che cosa faranno ora? Se nessuna certezza può essere espressa da questo punto di vista almeno si può azzardare qualche ipotesi più che plausibile. La più scontata, come nota anche Lettera43, è che per acquietare gli animi di un' opinione pubblica assai sconvolta si allarghino i cordoni della borsa elargendo somme risarcitorie nei confronti delle famiglie colpite dal crollo. Un segno, almeno economico, per esprimere quella vicinanza a chi ha sofferto che finora è mancata. Altra ipotesi quasi scontata e che i Benetton si facciano avanti per dare una mano nella ricostruzione di quanto andato distrutto.
autostrade benettonAUTOSTRADE BENETTON
Ma c' è un altro particolare interessante da sottolineare nella riunione di ieri: è stato deciso di affidare la gestione della comunicazione alla società Barabino & Partners, il cui titolare Luca Barabino è genovese. Anche su questo fronte, infatti, i Benetton qualche domanda devono essersela fatta dopo le magre figure dei giorni scorsi.
Erano trascorse già quattro ore dalla tragedia, già era evidente che c' erano state delle vittime, siti e social moltiplicavano per il Web le immagini incredibili del ponte crollato, ma Autostrade per l' Italia ancora taceva. Niente, nisba, nemmeno un fiato. Poi la toppa peggiore del buco: un comunicato gelido che, dietro la spiegazione tecnica di cosa fosse capitato, nascondeva il grave disagio di trovare le parole adatte a commentare l' accaduto. Un comunicato che pareva un bollettino di lavori in corso su uno svincolo della tangenziale. Poche parole: «Erano in corso lavori di consolidamento della soletta del viadotto che, come da progetto, era stato installato un carroponte per consentire lo svolgimento delle attività di manutenzione».
Benetton fiumicinoBENETTON FIUMICINO
Intanto tutte le tv, non solo italiane, trasmettevano le immagini e già iniziavano a circolare i numeri provvisori, ma destinati inevitabilmente a crescere, delle vittime, i racconti angoscianti dei feriti, quelli increduli dei miracolati. Ovunque su internet risuonava il grido «oh mio Dio» del primo video circolato sulla tragedia; ovunque appariva l' immagine del furgone fermo a pochi metri dall' abisso. Era successo qualcosa di inusuale, no?
Non esattamente solo un ingorgo al casello o uno svincolo chiuso per lavori di manutenzione del manto stradale.
Ma da Autostrade solo silenzio. Per leggere un pensiero di umana pietà bisognava attendere le 20.42, quando finalmente Autostrade faceva un cenno alle vittime con un secondo comunicato in cui si esprimeva «cordoglio per le vittime del crollo del viadotto Polcevera sull' A10 e la profonda vicinanza ai loro familiari, insieme ai ringraziamenti per l' impegno straordinario profuso in queste ore dai soccorritori». Non molto, ma qualcosa, perlomeno.
fratelli benettonFRATELLI BENETTON
Certo, il ritardo di ore faceva suonare il tutto come maldestro, sospettoso e insincero.
Ecco, che ci sia qualcosa da registrare dal punto di vista della comunicazione deve essere chiaro agli stessi Benetton. Almeno un' altra pessima figura va registrata. All' annuncio da parte del governo di voler revocare la concessione, Atlantia, la holding che controlla Autostrade per l' Italia, ha subito messo in chiaro che, in tal caso, avrebbe invocato il pagamento da parte dello Stato del valore residuo della concessione. Tutto legittimo, ovviamente, ma non proprio indice di una sensibilità umana spiccata mentre ancora si scavava (e si scava) per cercare i sepolti sotto le macerie.
Fonte: qui

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