UN'ESPLOSIONE HA COLPITO UN BUS CHE PASSAVA VICINO ALLE PIRAMIDI DI GIZA: CI SONO ALMENO 2 MORTI E 10 FERITI
Un pullman turistico è stato coinvolto in un’esplosione a Giza, nei pressi delle Piramidi. Lo riferisce Al Arabiya. Ci sarebbero almeno due morti. Alcuni funzionari della sicurezza egiziani affermano che una bomba sul ciglio della strada ha colpito un autobus turistico in un’area vicino alle piramidi di Giza, uccidendo almeno due persone e ferendone altre 10. I funzionari hanno detto che l’autobus stava viaggiando nella zona di Marioutiyah. Fonte: qui
EGITTO ATTACCO BUS TURISTICO
Numeri che fanno bene anche all' Italia da vari punti di vista: soprattutto in termini economici. E sì perché a portare ricchezza al nostro Paese non sono solo i flussi in entrata, ma anche quelli in uscita. A beneficiare sono anche gli operatori economici italiani, dalle compagnie aeree che trasportano i viaggiatori da e per l' Egitto alle società italiane proprietarie di alberghi e villaggi turistici sul Mar Rosso.
COLPIRE IL TURISMO PER METTERE IN GINOCCHIO L’ECONOMIA DEI PAESI NEI QUALI SI VUOLE GUADAGNARE TERRENO: SECONDO FONTI DI SICUREZZA È QUESTA LA STRATEGIA PIANIFICATA A TAVOLINO DA CHI COMPIE ATTACCHI COME QUELLO CONTRO IL BUS DI TURISTI VIETNAMITI IN EGITTO
IL BILANCIO È DI 4 MORTI E 11 FERITI. LA POLIZIA EGIZIANA FA SAPERE DI AVER UCCISO 40 PRESUNTI “TERRORISTI”…
Elena Panarella per "Il Messaggero"
Colpire il turismo per mettere in ginocchio l' economia dei Paesi nei quali si vuole guadagnare terreno. Sarebbe questa, secondo fonti di sicurezza, una delle strategie pianificate a tavolino da chi compie attacchi come quello di ieri pomeriggio contro un bus di turisti vietnamiti nei pressi delle Piramidi, a Giza (Cairo).
Una bomba piazzata accanto a un muro lungo un percorso alternativo rispetto al solito percorso dai pullman turistici, ha ucciso quattro persone e ne ha ferite dieci. «Da una prima ricostruzione si potrebbe trattare di un cane sciolto e non di un gruppo, altrimenti i danni sarebbero stati maggiori - spiega lo scrittore ed analista politico, Ali Maklad - le aree sono super controllate e i gruppi di turisti in visita nelle zone archeologiche o di maggiore interesse sono solitamente scortati dalla polizia. Il Paese è sicuro ma una scheggia impazzita resta tale ed è fuori controllo».
Eppure secondo l' Organizzazione mondiale del turismo, l' Egitto è il primo Paese nel mondo per la crescita costante di turisti. Lo scorso anno otto milioni di persone hanno visitato il Paese dei Faraoni e nel 2018 sono arrivati a circa 10 milioni. L'Italia è al quarto posto per il numero di arrivi, dopo Germania, Ucraina e Regno Unito: con un incremento del 94% di turisti nel 2017 e una crescita del 50% nei primi sei mesi di quest' anno.
Numeri che fanno bene anche all' Italia da vari punti di vista: soprattutto in termini economici. E sì perché a portare ricchezza al nostro Paese non sono solo i flussi in entrata, ma anche quelli in uscita. A beneficiare sono anche gli operatori economici italiani, dalle compagnie aeree che trasportano i viaggiatori da e per l' Egitto alle società italiane proprietarie di alberghi e villaggi turistici sul Mar Rosso.
Il direttore dell' Ente del turismo egiziano, Emad Fathy, ha presentato alla fine ottobre le novità negli itinerari vacanzieri del Paese al TTG Travel Experience, il salone del turismo promosso a Rimini.
«Dopo la visita di Papa Francesco abbiamo dato una spinta ad altri itinerari religiosi, soprattutto la Fuga della Sacra Famiglia in Egitto».
I TOUR OPERATOR Diversificare è la parola d' ordine lanciata dai tour operator di entrambi i Paesi. «L' Egitto non è solo Mar Rosso, anche se è tornato molto forte. Abbiamo anche percorsi culturali lungo il Nilo, verso il Cairo, Luxor, Assuan e le crociere.
Ma la novità di quest' anno sarà la Costa Mediterranea: è tornata la domanda per Marsa Alam e Alessandria d' Egitto». E se da una parte i numeri parlano di crescita a 360 gradi dall' altra l' Egitto deve fare i conti con organizzazioni estremiste attive nel Sinai, dove attentati ed attacchi sono frequenti.
Dopo che venerdì pomeriggio quattro persone sono morte nell’esplosione di una bomba che ha travolto un bus turistico sulla strada vicino a Giza,nell’area e nel Sinai. Le autorità hanno condotto vari raid nel governatorato di Giza, dove si trovano le piramidi e dove si è verificato l’attacco di venerdì, il primo contro turisti dal 2017 e non rivendicato.
I presunti terroristi uccisi nell’area sono stati 30. Altre operazioni sono state eseguite nel governatorato del Sinai del Nord, dove i sospettati uccisi sono stati 10.
Il ministero dell’Interno ha fatto sapere che le autorità hanno ricevuto informazioni secondo cui i presunti terroristi avrebbero preparato una serie di attacchi contro istituzioni statali, luoghi turistici e chiese cristiane. “La sicurezza nazionale ha ricevuto informazioni su un gruppo di terroristi che stava pianificando una serie di violenti attacchi a istituzioni statali, in particolare a quelle economiche, così come a strutture di turismo, forze armate, polizia, luoghi di fede cristiana”, ha dichiarato il ministero.
Una fonte ha affermato che i raid sono avvenuti sabato mattina presto, poche ore dopo l’esplosione dell’ordigno vicino alle piramidi. La bomba contro il pullman ha ucciso tre turisti vietnamiti e la loro guida egiziana, mentre altri 11 turisti del Vietnam e il conducente egiziano sono rimasti feriti.
Saigon Tourist, la compagnia che ha organizzato il viaggio, ha dichiarato che il gruppo era “diretto a un ristorante per la cena”, quando la bomba è esplosa. L’impresa ha anche organizzato il viaggio di alcuni parenti delle vittime in Egitto. L’attentato potrebbe costituire un duro colpo per l’industria del turismo egiziana che si stava riprendendo dopo la pesante crisi seguita alle rivolte del 2011e la destituzione di Hosni Mubarak.
Il Paese ha tentato di attirare di nuovo i turisti, riportandoli a scoprire luoghi d’importanza archeologica e rafforzando la sicurezza attorno alle principali destinazioni e negli aeroporti. In programma c’è anche l’apertura di un grande museo vicino alle piramidi di Giza, l’unica delle sette meraviglie del mondo antico ancora esistenti.
I precedenti – Nel luglio 2017, due turisti tedeschi furono accoltellati a morte da presunti jihadisti a Hurgada, sul Mar Rosso, mentre nell’ottobre 2015 una bomba rivendicata dallo Stato islamico uccise 224 persone a bordo di un volo commerciale che riportava a casa turisti russi dal Sinai. Gli 8,2 milioni di persone che hanno visitato l’Egitto nel 2017 sono ancora ben lontani dai 14,7 milioni del 2010 pre-rivolte.
Intanto, il Cairo lotta contro l’insorgenza islamica nel Sinai del Nord, che ha avuto un picco dopo la destituzione nel 2013 del successore di Mubarak, l’islamista Mohammed Morsi. Jihadisti legati all’Isis hanno rivendicato la responsabilità di precedenti attacchi, fra cui quelli alla minoranza cristiana copta che costituisce il 10% della popolazione.
Fonte: qui
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