9 dicembre forconi: DAL PRIMO GENNAIO PARTE LA FATTURAZIONE ELETTRONICA: VORREBBE DARE UN COLPO ALL’EVASIONE, MA SARÀ UN FLOP, PERCHÉ MANCANO LE TECNOLOGIE ADEGUATE E LE REGOLE SONO COMPLICATISSIME

sabato 29 dicembre 2018

DAL PRIMO GENNAIO PARTE LA FATTURAZIONE ELETTRONICA: VORREBBE DARE UN COLPO ALL’EVASIONE, MA SARÀ UN FLOP, PERCHÉ MANCANO LE TECNOLOGIE ADEGUATE E LE REGOLE SONO COMPLICATISSIME



I CONTROLLI SARANNO INDIRIZZATI SOLO A CHI RISPETTERÀ LE REGOLE, CHE SARÀ INVOGLIATO AL NERO. 
ECCO CHI DEVE USARLA E COSA CAMBIA

SULLA FATTURA ELETTRONICA IL FLOP È ASSICURATO AUMENTERÀ IL NERO
Bruno Villois per “Libero Quotidiano”

FATTURAZIONE ELETTRONICAFATTURAZIONE ELETTRONICA
Si scoprono le carte della manovra di bilancio 2019 e, anche questa volta, l' argomento modernizzazione non tiene banco, anzi proprio non esiste neppure un barlume che faccia presagire interventi e identifichi risorse per ridurre il gap dei ritardi. Gli altri Paesi evoluti destinano da decenni miliardi pro modernizzazione e il loro sviluppo è mediamente pari al doppio del nostro.

La modernizzazione si basa su 3 capisaldi indispensabili: ricerca, innovazione, formazione. Per ciascuno di loro facciamo poco, purtroppo non solo nel pubblico ma anche nel privato. Nell' attuale manovra ci sono 4 miliardi in meno per la scuola, la metà degli ultimi due anni per l' innovazione tecnologica, nulla per la ricerca, bel colpo per un paese che in ciascuno dei tre campi è agli ultimi posti in Europa e a metà classifica nel mondo.

A NESSUNO IMPORTA
partite iva 1PARTITE IVA 1
La politica, ormai da decenni, non coglie e recepisce il bisogno e va detto né sindacati né i corpi intermedi si scaldano per questa carenza. Nonostante carenze e ritardi ogni tanto chi governa, pur sapendo che non ci sono le condizioni per farlo, si lancia in operazioni utili ma non compatibili con il nostro livello di modernizzazione e allora si sprofonda nel caos.

Così fu nel 1983 quando il ministro delle Finanze Francesco Forte impose l' obbligo dei registratori di cassa, declamando l' operazione come l' anti evasione per eccellenza, purtroppo fu subito una Caporetto. I produttori non erano pronti per far fronte alla domanda di registratori, allora si puntò sugli scontrini omologati, ma erano poche le tipografie autorizzate a realizzarli e così il costo di ogni rotolino schizzò fino 6/8 volte quello dei non autorizzati e infine i registratori costavano molto e solo una parte minoritaria poteva essere detratta dalle tasse.
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Ci vollero parecchi anni prima che la situazione si normalizzasse e i registratori di cassa incisero e incidono tutt' ora in misura ininfluente sull' evasione fiscale. Adesso ci risiamo con la fatturazione elettronica che a partire da gennaio, vorrebbe dare un colpo all' evasione, soprattutto all' Iva, la cui evasione-elusione annua si aggira sui 30 miliardi.

Lo stato non è pronto
Proposito giusto e opportuno, ma come per i registratori di cassa, si andrà incontro ad un flop di vaste proporzioni, tale da rischiare di far aumentare ciò che si combatte. Le motivazioni che fanno presagire questo scenario sono molteplici:

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1) Il triangolo fornitori-Agenzia Entrate-cliente rischia di incepparsi per carenza di tecnologie adeguate, nel caso succeda si innescherebbero difficoltà infinite nei pagamenti tra fornitore e cliente.

2) Un' infinità di piccole partite Iva, che sono circa l' 80% del loro totale, non è in grado di adempiere alle non certo facili regole della fatturazione elettronica, quanti saranno quelli che o chiuderanno o ridurranno le attività in chiaro a favore di quelle in nero?

3) I controlli e le sanzioni saranno aleatori e pericolosamente indirizzati solo a quelli che rispetteranno a puntino le regole, innescando il rischio di invogliarli al nero

Bene sarebbe stato iniziare con un programma campione in 2/3 regioni tra quelle più efficienti ed escludendo per l' intero periodo sanzioni, in modo da adottare tutte le modifiche opportune e investire in innovazione tecnologica per dotare l' Agenzia delle entrate di mezzi adeguati per far fronte ai volumi derivanti. Invece non ci sarà nessun periodo di prova e tanto meno investimenti.

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ARRIVA LA FATTURA ELETTRONICA CHI DEVE USARLA E COSA CAMBIA
Luca Romano per www.ilgiornale.it

Nuovo anno, nuove regole del Fisco. Dal primo gennaio debutta ufficialmente la fatturazione elettronica. Tutti i titolari di partite Iva infatti dovranno utilizzare i nuovi strumenti e rilasciare fatture tramite il web per poi inviarle all'Agenzia delle Entrate. Gli ostacoli su questo percorso però non sono pochi.

È dunque il caso di fare chiarezza per chi dovrà approcciarsi all'uso di questo nuovo strumento. Di fatto la fatturazione elettronica, come ricorda il Corriere, riguarda la cessione di beni e le prestazioni di servizi effettuate tra soggetti residenti in Italia. Si tratta delle transazioni tra le stesse partite Iva oppure quelle che vanno verso un consumatore finale. Restano fuori dal nuovo corso della fatturazione le partite Iva che applicheranno il regime dei minimi. La fatturazione elettronica deve essere compilata via pc, smartphone o tablet. Poi deve essere inviata al cliente tramite il Sistema di Interscambio in formato "xml".

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A questo punto proprio il sistema verifica i dati contenuti nella fattura e la consegna al destinatario con una ricevuta di consegna che arriva a chi ha emesso il documento. Ogni tre mesi l'Agenzia delle Entrate comunicherà le imposte di bollo. Tra gli ostacoli da superare ci sono le riserve sulla privacy. Milioni di dati verranno scambiati online e questo potrebbe metterli a rischio. Inoltre bisogna capire se la rete telematica reggerà il peso dello scambio imponente di fatturazioni in tutta Italia.

Le Entrate hanno previsto un gettito da 1,9 miliardi di euro. "Abbiamo appreso con favore — afferma al Corriere Marina Calderone, presidente dei consulenti del Lavoro — il provvedimento che elimina per il primo semestre del 2019 le sanzioni per la mancata o ritardata fatturazione elettronica.

Adesso invece l’introduzione sarà più progressiva. Restano forti invece le perplessità sulle diverse velocità di connessione alla rete Internet esistenti nel Paese". Per capire come andranno davvero le cose bisogna attendere il primo gennaio quando scatterà l'"ora X" per la fatturazione elettronica.

Fonte: qui

P.S. la solita contorsione burocratica all'italiana... ma non era meglio che fosse stata l'Agenzia delle Entrate a fornire il software ai contribuenti??? 

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