9 dicembre forconi: Donald Trump ha bisogno di creare un movimento – e velocemente!

giovedì 19 gennaio 2017

Donald Trump ha bisogno di creare un movimento – e velocemente!

Se Trump avrà successo, allora avrà bisogno di creare un nuovo movimento politico, e dovrà sostenerlo.

Le elezioni americane del 2016 sono state per molti aspetti abbastanza “eterodosse”, e altrettanto sarà la presidenza di Donald Trump. Se avrà successo, allora avrà bisogno di creare un nuovo movimento politico, e dovrà sostenerlo. Il momento è particolare e richiede un approccio al potere differente: tutti sono allineati contro di lui e contro la volontà politica del Paese.

E’ tradizione che quando il candidato di uno dei maggiori partiti viene eletto presidente, questi venga designato automaticamente capo del suo partito. Ma sembra che a questo giro elettorale tale regola non si applichi al Partito Repubblicano. Trump tecnicamente potrebbe guidare il GOP [Grand Old Party, acronimo con cui viene popolarmente indicato il Partito Repubblicano], ma il comportamento dell’establishment del partito lascia intuire un’altra volontà. Vi è la possibilità infatti che Trump possa assistere al boicottaggio del proprio programma legislativo da parte del GOP – sebbene controlli entrambe le Camere del Congresso. Si tratta veramente di un insieme di circostanze abbastanza straordinarie.

Abbiamo già visto il senatore John McCain e Lindsey Graham (meglio noti come Scemo & più Scemo) agire di testa propria, andando a fare visita al regime di Kiev – in totale contraddizione rispetto al desiderio di Trump di migliorare le relazioni con la Russia. Ma Scemo & più Scemo non sono l’unico problema. Ben prima dell’insediamento di Trump, infatti, si è creato un consenso – guidato da Barack Obama – volto a bloccare la “perestroika” della nuova amministrazione rispetto al Cremlino.

Superfluo aggiungere che i democratici non sono nello spirito giusto per dare una mano al nuovo Presidente. C’è il rischio reale quindi che alcuni dei repubblicani possano colludere con i democratici per far deragliare il programma politico di Trump.

I media mainstream corporativi non hanno ancora digerito l’idea di “Donald Trump Presidente”. Ed è molto improbabile che ciò avvenga. Per farlo, dovrebbero infatti confrontarsi con la loro mancanza di professionalità e la loro faziosità. Non ci dovremo sorprendere quindi di venire a conoscenza di episodi di notizie distorte o false. Il mainstream è la principale fonte della maggior parte delle notizie false, e dovremo aspettarci quindi una campagna senza sosta volta a costruire un universo alternativo e parallelo della narrazione dei fatti, con l’obiettivo di indebolire Trump e la sua amministrazione. Washington Post, New York Times, e CNN stanno già tracciando la strada in questa direzione.

Trump ha bisogno di un movimento per superare tutte questi ostacoli. Trump è certamente un novizio da un punto di vista politico, ma è un’autorità per quanto riguarda la creazione dell’immagine e il controllo della comunicazione. Aggiungeteci anche i social media, e Trump diventa un giocatore eccezionale ed una vera forza.

I mezzi per il suo nuovo movimento dovrebbero essere Facebook e Twitter. Trump dovrebbe semplicemente ignorare “la propaganda dei media corporativi mainstream”. Rivolgersi direttamente alle persone, attraverso i social media, che l’hanno aiutato a vincere le elezioni, e lo aiuteranno anche a governare. Se Facebook e Twitter tentano di boicottarlo, allora Trump dovrebbe nazionalizzare entrambi, dichiarandoli servizi pubblici.

Il nuovo movimento di Trump dovrebbe rinvigorire lo spirito della democrazia che la classe politica e la cabala dei finanziatori privati hanno rubato ai cittadini. Il movimento di Trump funzionerebbe anche come un forte monito per ribadire all’establishment chi è adesso al potere. Il GOP, i democratici ed i media pensano di poter vincere in astuzia Trump, e cancellare la sua amministrazione prima ancora che questa si insedi. Trump ed i suoi sostenitori dovrebbero far sentire all’establishment la propria presenza. Questo è Trump, e ciò per cui i suoi elettori hanno votato.

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Articolo di Peter Lavelle pubblicato su The Duran il 3 gennaio 2017

Traduzione in italiano a cura di Francesco Pastoressa per Sakeritalia.it

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