‘QUEL MAESTRO CHIEDEVA COSE STRANE A MIA FIGLIA…’
L' UOMO, DI ORIGINE TANZANIANA, HA SOLO 25 ANNI E TITOLI PROFESSIONALI NON ADEGUATI AL PRESTIGIO DELL' ISTITUTO
ASILO BANKITALIA
Un ragazzo sbucato come dal nulla, con un curriculum a dir poco lacunoso, niente laurea e un certificato da 120 ore con cui insegnava inglese ai figli del prestigioso asilo romano di Bankitalia.
Come abbia fatto Jonathan Trupiano, il venticinquenne del cui arresto per violenza sessuale su alcune bambine ha scritto ieri La Verità, ad arrivare in una struttura come la Casa dei Bambini Montessori del Mandrione, al momento è davvero un mistero. Ed è quello che stanno cercando di capire polizia e carabinieri, visto che le immagini delle telecamere nascoste, purtroppo, sembrano più che sufficienti per sostenere l' accusa in processo.
ABUSI MINORI ASILO BANKITALIA
L' arresto infatti è di martedì scorso e la custodia cautelare del giovane è stata confermata venerdì dal gip Clementina Forleo, che ha negato gli arresti domiciliari proprio per la gravità dei filmati, che riguardano una bambina.
Ma purtroppo tutto è partito grazie ad almeno due diverse famiglie, con le mamme che sono andate alla polizia a fare denuncia. La faccenda è stata tenuta nascosta, inizialmente, perché era necessario piazzare le microcamere nell'«atelier di inglese», come la brochure dell' istituto chiama i locali che erano affidati a quel giovane «maestro» di passaporto italiano, ma originario della Tanzania, di carnagione olivastra e dal bel sorriso. Sono bastati pochi giorni per incastrarlo e martedì scorso è stato arrestato dalla polizia di Stato con la massima discrezione, tanto che la stragrande maggioranza dei genitori (gli allievi dell' asilo sono circa 150) non ha saputo nulla per giorni.
CARABINIERI
Probabile che il riserbo sia stato mantenuto dagli inquirenti anche per ultimare con tranquillità il «censimento» delle possibile vittime di Jonathan Trupiano, ma in casi simili, di solito, si ha meno «riguardo». La notizia delle manette e il nome della scuola escono sempre. Le cautele dovute al rispetto dei minori riguardano l' omissione dei particolari morbosi e, ovviamente, le generalità. Ma qui, per una volta, le cautele sembrano dirette non solo al buon nome della Banca d' Italia, ma all' arrestato. E forse, se avesse ottenuto i domiciliari, non si sarebbe saputo mai nulla.
Adesso, della vicenda si stanno occupando anche i carabinieri (che tra l' altro hanno competenza sulle sedi della Banca d' Italia) e, come detto, gli inquirenti stanno cercando di capire come ha fatto quel ragazzo a entrare nell' asilo che dal 1971 si prende cura dei figli dei dipendenti di Via Nazionale. Trupiano risulta infatti in possesso solo di un certificato d' insegnamento dell' inglese Tefl international, conseguito nel giugno 2012, ovvero a 19 anni, dopo un corso di quattro settimane da 120 ore e con votazione «B» (i livelli sono «A, «B» e «C»). Il corso lo ha sostenuto al quartiere Prati, ma la società che ha emesso il certificato ha sede in Thailandia, a Phuket. All' asilo di Bankitalia, Jonathan ha cominciato a lavorare nel 2015, ma intanto aveva aperto un sito internet attraverso il quale offriva corsi di inglese per bambini da 3 a 15 anni, spiegando di essere particolarmente versato nell' insegnamento «attraverso il divertimento» (come sotto forma di gioco pare perpetrasse gli abusi). Tutto da verificare, al momento, il flusso della sua piccola clientela e se almeno con essa si sia comportato correttamente.
ABUSI BAMBINI
QUEL MAESTRO DICEVA COSE STRANE
Nella materna di Bankitalia. Le mamme: " Così abbiamo denunciato le molestie, poi i carabinieri hanno messo le telecamere" Hanno l' aria stravolta le mamme e i papà che arrivano per riprendere i loro figli alla scuola dell' infanzia Montessori di largo Trabia, al Tuscolano, una struttura molto bella, circondata dal verde, messa a disposizione dei suoi dipendenti dalla Banca d' Italia. Il 20 marzo il maestro che dall' ottobre del 2017 insegnava inglese ai loro bambini, Jonathan T., 25 anni, è stato arrestato per « atti sessuali con minore » .
Alcuni, nonostante fossero coinvolti i figli, non ne sapevano niente e di niente si erano accorti. L' hanno appreso ieri mattina, a una riunione convocata in un centro sportivo con un WhatsApp che invitava « i genitori dei partecipanti al corso di inglese a una riunione urgente con l' arma dei carabinieri». «Sono scioccata che altro posso dire?» sussurra una mamma, capelli castani, occhiali, aria distrutta, in auto davanti alla scuola. «La mia bambina era diventata strana, mi sono confrontata con altri genitori ma non sapevamo cosa pensare: poi ci sono stati dei dettagli, dei racconti che ci hanno gelato. E abbiamo denunciato».
ABUSI MINORI
Un' altra signora entra nel bar della piazza in lacrime e racconta che sì, «le indagini sono partite da alcuni di noi e dai racconti dei nostri figli sulle attenzioni di questo insegnante, che chiedeva loro, per esempio, di mettergli le mani in tasca. E altre cose che neanche riesco a riferire » . A metà marzo sono state piazzate telecamere nella struttura. E in un solo giorno Jonathan T. avrebbe abusato di 14 bambini, tutti scelti tra i più piccoli. « Sono state attive un solo giorno » dice un padre. « Poi i carabinieri l' hanno portato via. Ma nei 5 mesi precedenti all' installazione delle telecamere che cosa ha fatto? E a chi?». L' insegnante avrebbe preso nel 2012 il suo certificato per insegnare l' inglese - 120 ore in 4 settimane in cui avrebbe imparato a pianificare le lezioni, gestire una classe, creare materiale, inventare giochi - per mille euro, in una scuola che ha sede a Pukhet, in Thailandia, e succursali un po' ovunque, anche a Roma.
Una scuola che garantisce un impiego sicuro perché l' Italia, e in particolare Roma, «ha un fiorente mercato del lavoro per insegnanti di inglese». Oggi ci sarà una riunione tra i dipendenti e Banca d' Italia che però già ieri, in un comunicato, specificava che l' Opera Nazionale Montessori, «in base al contratto di appalto, assume tutte le responsabilità inerenti alla gestione delle strutture e del personale addetto » . Invitando « a sospendere dall' insegnamento la persona in questione e a impedirne l' accesso nei locali della scuola».
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