“UNA VOLTA LE TRASFUSIONI ERANO UNA PRATICA VAMPIRESCA MA OGGI STA DIVENTANDO UN’ATTRATTIVA CHIMERA TRA MOLTI COMUNI MORTALI PER RITARDARE LA PROPRIA MORTE CELLULARE, PER RIGENERARE LE CELLULE E QUINDI PER INSEGUIRE IL SOGNO DELL'ETERNA GIOVINEZZA"
Melania Rizzoli per Libero Quotidiano
La parabiosi è la nuova tendenza: trasfusioni di sangue per ringiovanire. Questa, una volta, era una pratica diffusa solo tra i vampiri, ma oggi sta silenziosamente diventando una attrattiva chimera tra molti comuni mortali per ritardare la propria morte cellulare, per rigenerare le cellule esistenti, e quindi per inseguire il sogno dell' eterna giovinezza e forse quello dell' immortalità.
In biologia per parabiosi si intende la connessione organica e/o vascolare di due individui della stessa specie - quella dei gemelli siamesi, per intenderci - ma viene realizzata anche sperimentalmente in laboratorio per studiare l' effetto reciproco di ciascun individuo sull' altro.
Secondo la mitologia greca, gli Dei dell' Olimpo si nutrivano di due alimenti preclusi agli esseri umani, il nettare e l' ambrosia, cibi che, se ingeriti, garantivano una vita eterna. Proprio a questo mito si è ispirato Jesse Karmazin, un imprenditore trentaduenne laureato in medicina a Princeton, che ha creato la Ambrosia Llc, una startup di Monterey, in California, che mira appunto a testare e garantire le possibilità ringiovanenti e rinvigorenti del plasma sanguigno umano, offrendo ai propri clienti trasfusioni di sangue giovane per ritardare e sconfiggere l' invecchiamento, in un esperimento che ha sollevato più di qualche perplessità all' interno della comunità scientifica internazionale.
Il sangue viene prelevato da donatori volontari di età compresa tra i 16 e i 25 anni, viene centrifugato e separato dalla parte corpuscolare, cioè dai globuli rossi, bianchi e piastrine, ed il plasma residuo, ovvero la parte liquida del sangue, viene trasfuso in soggetti più anziani, che devono aver superato almeno i 35 anni, con una infusione endovenosa della durata di due ore, al costo di 8mila dollari (avete letto bene) per ogni trasfusione, ciascuna delle quali richiede due litri di plasma per dimostrare la sua promessa efficacia, per un totale di almeno dieci trattamenti, da infondere a distanza di un mese uno dall' altro.
Questo studio, che si concluderà nel 2018, coinvolge attualmente 600 volontari paganti, e include test di bio-makers legati all' età, misurati e confrontati prima e dopo la trasfusione dei due litri di plasma, il quale viene infuso nel giro di due giorni. Il plasma, separato dalla cellule del sangue, contiene acqua al 95%, con proteine, glucosio, fattori coagulanti, elettroliti, ormoni, ossigeno ed anidride carbonica.
Ma nel sangue giovane esiste anche il GDF11, un fattore di crescita definito "il fattore dei fattori", in quanto coordina e regola l' invecchiamento nei diversi tessuti, ed essendo un ormone che diminuisce con gli anni, la sua reinfusione diretta negli over 50 sarebbe in teoria in grado di aumentare la forza e la resistenza della muscolatura, di ripristinare il Dna danneggiato all' interno delle cellule staminali muscolari, proprio come avviene negli anni della gioventù.
Inoltre, nel plasma dei giovani è presente in quantità elevate l' ormone ossitocina, il quale viene identificato come il fattore circolante il cui livello definisce l' età del soggetto. La nuova popolarità della parabiosi si è estesa anche a molti laboratori impegnati nella ricerca sull' invecchiamento, e nel cuore, nel cervello, nei muscoli ed in quasi tutti i tessuti esaminati, il sangue di un topo giovane trasfuso sembra portare nuova vita agli organi vecchi, rendendo il topo anziano più forte, sveglio e sano, con una plasticità cerebrale più evidente. Gli esperimenti per confermare queste affermazioni, però, dovrebbero durare almeno 6 anni, per consentire ai ratti prima di invecchiare poi di morire naturalmente, per poter infine permettere una corretta analisi dei dati.
Invece lo studio californiano dal 2014 sta testando tale metodo direttamente su facoltose cavie umane, e molte sono le critiche sollevate di fronte a questa iniziativa sperimentale. La mancanza di un gruppo di controllo e la elevata richiesta di denaro risultano infatti sospette, anche se il metodo è basato su un filone di ricerca molto affascinante benché speculativo, che ruota però attorno a una illusoria ed ingannevole procedura parabiotica, trattandosi in questo caso di una semplice trasfusione di plasma e non di parabiosi vera e propria.
In California, comunque, non ci sono solo i 600 volontari di Karmazin che si sottopongono a tale metodo, alleggerendo per ogni seduta il proprio portafoglio di migliaia di dollari: pare si stia formando in tutti gli Stati Uniti, grazie al passaparola, un "collettivo fisiologico" di presunti anziani che aspirano alle presunte proprietà rigenerative, disposti a sottoporsi al gioco capitalista e visionario della parabiosi, pur di veder rinvigorite le proprie funzioni muscolari, cardiache e cerebrali, oltre che sessuali. Insomma, gli aspiranti vampiri si stanno mettendo in fila di fronte agli studi dei vari medici Dracula, e lo stesso Karmazin non ha escluso di provare lui stesso un giorno la sua ambrosia personale, non appena sentirà il suo sangue appena affaticato. Alcuni suoi ricchi pazienti hanno dichiarato miglioramenti nei biomakers di malattie come il cancro, cardiopatie e Alzheimer, altri hanno ripreso attività fisiche e sessuali dimenticate da anni, uno di loro ha mostrato i suoi capelli che dal bianco sono tornati al colore originale nero.
La credibilità scientifica di tali risultati è naturalmente tutta da verificare, non è stata confermata da dati medici e clinici, ed ammesso che siano veri, molti scienziati propendono per un semplice effetto placebo. Diversi anni fa sono stati molti i trial clinici che hanno testato la sicurezza e l' efficacia dell' utilizzo del plasma giovane per curare diverse malattie, soprattutto neurologiche, ma i risultati benefici sui malati si sono rivelati più che modesti - anzi, l' attivazione forzata delle cellule staminali sul lungo periodo ha comportato una eccessiva divisione e replicazione cellulare e quindi un aumento nello sviluppo dei tumori, per cui questa pratica è stata rapidamente abbandonata.
Trapianti di cellule staminali senza licenza, ovvero non autorizzati e clandestini, sono purtroppo un settore speculativo in piena espansione, ma una trasfusione di plasma giovane risulta ancora più semplice da attuare, potenzialmente con pochi rischi, e l' idea che possa invertire gli effetti dell' invecchiamento, anche senza risultati comprovati da studi di parabiosi, sembra non scoraggiare affatto e attira sempre più centinaia di soggetti più o meno anziani che inseguono il mito del ringiovanimento fisico non solo estetico.
Allo stato attuale ogni clamore relativo alla possibilità che sangue o plasma giovane sia realmente in grado di ridurre l' età biologica e di allungare la vita è priva di qualunque fondamento scientifico, tanto è vero che nei pazienti ematologici, quelli che in ragione della loro patologia sono costretti ad effettuare per tutta la vita continue trasfusioni di sangue, non si sono mai evidenziati segnali di ringiovanimento fisico od organico, pur avendo ricevuto molti e molti litri di plasma, continuativamente per molti mesi ed anni.
Vampiri a parte, le mitologiche proprietà curative e ringiovanenti del sangue umano hanno sempre avuto un fascino particolare nella letteratura e cinematografia internazionale, ma questa presunta miracolosa funzione della parabiosi è un filone di ricerca ritenuto dalla scienza ufficiale addirittura provocatorio, come ha sottolineato Mark Mattson, direttore dell' Istituto di Neuroscienze dello US National Institute on Aging di Bethesda, nel Maryland, il quale ha bocciato senza mezzi termini questa iniziativa, ironizzando: «Forse dovrei conservare un po' del sangue di mio nipote, così quando avrò qualche problema cognitivo, potrei avere un po' di aiuto per riuscire a ricordare chi sono e quanti anni ho». E lo scienziato lo ha dichiarato al recente congresso internazionale di neurochirurgia di Boston, rispondendo ad una domanda sull' argomento, e lo ha fatto sorridendo e scherzando sì, ma no troppo.
Fonte: qui
Nessun commento:
Posta un commento