UN ALTRO RACCONTA: ‘AVEVO 14 ANNI, SPACEY 24. È UN PREDATORE, UN PEDOFILO. PROVÒ A STUPRARMI, RIUSCII A SCAPPARE E NON LO RIVIDI MAI PIÙ. ORA È IL MOMENTO DI PARLARE’
DAL SET DI ‘HOUSE OF CARDS’ IN 8 DENUNCIANO IL SUO COMPORTAMENTO MOLESTO. LA SUA AGENTE LO HA MOLLATO. DITE ADDIO ALLA SERIE, LA SESTA STAGIONE NON ANDRÀ MAI IN ONDA
COREY FELDMAN, STAR DEI ‘GOONIES’, INIZIA A FARE I NOMI DEI PRODUTTORI, ATTORI E REGISTI PEDOFILI CHE ABUSARONO DI LUI E COREY HAIM, MORTO DA TOSSICO, UCCISO DAI TRAUMI
VIDEO - IL DR. OZ MOSTRA A COREY FELDMAN LA FOTO DI UNO DEI PEDOFILI CHE ABUSO’ DI LUI: ‘SÌ, È LUI’
1. L’INTERVISTA: ‘AVEVO 14 ANNI, EBBI UNA RELAZIONE CON SPACEY CHE NE AVEVA 24. È UN PREDATORE, UN PEDOFILO’
Dago-estratti dall’articolo di E. Alex Jung per ‘Vulture’
Qui il testo integrale: http://www.vulture.com/2017/11/kevin-spacey-alleged-sexual-relationship.html
Dopo le accuse di molestie sessuali di Anthony Ripp contro Kevin Spacey, si sono fatte avanti altre vittime: il regista Tony Montana dice di essere stato palpeggiato in pubblico dall’attore nel 2003, l’attore Roberto Cavazos ha raccontato di aver visto Spacey che toccava in modo non appropriato un giovane collega all’ ‘Old Vic Theatre’, e ora spunta un altro accusatore, che ha 48 anni ma all’epoca dei fatti ne aveva 14. Vuole tutelare il suo anonimato perché ha ricominciato una nuova vita.
Spacey aveva 24 anni, e iniziarono una relazione sessuale che finì con un tentativo di stupro. Si incontrarono nel 1981 a lezione di recitazione, quando Spacey insegnava ma non era ancora famoso. Non successe niente, il ragazzo aveva solo 12 anni. Poi si incontrarono di nuovo nel 1983 a ‘Shakespeare in the Park’, fecero una passeggiata, l’attore gli lasciò il suo numero di telefono e gli disse di chiamarlo: «Voglio vederti. Voglio che vieni nel mio appartamento». Aggiunse che era attratto da lui sin dal 1981, ma che non si era fatto avanti perché aveva solo 12 anni.
Racconta: «Sentii di aver vinto alla lotteria. Ero inebriato e felice della sua attenzione. Ero un ragazzino uscito rapidamente dalla pubertà e ora gli adulti mi trovavano bello... Lo chiamai il giorno seguente, mi disse che era innamorato di me e voleva vedermi. Ci incontrammo nel suo appartamento in affitto nell’Upper West Side. Aveva un Labrador di nome Snake. Scopammo subito, cioè io scopavo lui. Non ci fu molta conversazione, ma tanta attività fisica…. In casa c’erano foto di Jennifer Jason Leigh, ne parlava come della sua fidanzata.
In seguito mi sentii frastornato. Rimasi con lui un paio d’ore in tutto. Ci incontrammo altre tre o quattro volte, sempre proclamando di amarci. Mi diceva che alcuni produttori erano interessati a me come attore e che intendeva procurarmi delle audizioni. Professionalmente, non accadde mai niente. A 15 anni lo chiamai da una cabina, si era trasferito in un altro appartamento, nella stessa zona. Avevo un quarto d’ora a disposizione, prima di incontrare a cena i miei genitori.
Mi invitò a casa, pensavo ci saremmo solo baciati e abbracciati ma lui voleva fare sesso. Stavolta voleva essere lui a scoparmi, cosa che non mi era mai successa prima. Non me lo chiese, lo fece. Mi prese da dietro. Gli dissi che non volevo, lui insistette, mi afferrò, iniziò a spingere forte nel culo e faceva malissimo. Continuai a dirgli di no, lui ci riprovò. Per fortuna fui abbastanza forte da allontanarlo da me. Corsi via per le scale, in lacrime. Andai a cena…Non credo che mi penetrò.
Ricordo che ci fu un contatto e mi fece male. Tentò di stuprarmi, perché dicevo di no e lui continuava. Riuscii a sventarlo. Mi sentii tradito, intrappolato. Giorni dopo lo richiamai e non rispose. Un anno dopo lui era a teatro e lo ricontattai. Ne ero ossessionato. Mi diede un appuntamento ma alla fine rinunciai. Non lo vidi più.
Non lo dissi ai miei, solo a qualche amico. Ma lui aveva cominciato a vincere premi, ero condannato a vedere questa persona sullo schermo per il resto della mia vita. Oggi lo definirei un pedofilo, un predatore sessuale. A 25 anni guardavo i ragazzini 10 anni più piccoli di me ed era disgustoso pensare di fare sesso con loro. Nauseante. Ho cominciato a studiare il comportamento dei predatori e lui usava proprio quegli schemi e quelle tecniche. Ne ho parlato con degli psicologi. Queste persone si rendono amabili, disponibili, indispensabili. Così quando le si accusa, la gente non vuole crederci.
E’ un pedofilo, profondamente narcisista, basta leggere la sua dichiarazione per capirlo. Pensa di essere stato beccato per la sua omosessualità. Avrà pensato: ‘Alla gente piace il gay, ora. Dico di esserlo. Dirò di essere gay, tradirò la mia comunità e confonderò la pedofilia con l’omosessualità’. Grandioso. Grazie mille. Repellente. E’ per questo che ho deciso di parlare. Sono felice di essermi sottratto, a 14 anni, e di non aver pensato: ‘Se mi sottraggo, lui non mi amerà più’.
Però mi lasciò con questa sensazione di essermelo meritato. Mi ha sballato la testa. La mia introduzione all’amore è stata: ‘sei una cosa, una cosa gustosa’. Non lo fossi stato, non avrei avuto alcun valore. L’abuso sessuale è complicato. Quando sei ragazzino e qualcuno ti tocca il pene accidentalmente, dà piacere. Come quando ti strofini su un lenzuolo. Se ti toccano il pene ti terrorizza e ti fa vergognare, ma neurologicamente è piacevole. Non puoi farci niente.
Gli adulti devono proteggere gli adolescenti da sé stessi, finché non sono pronti. In un mondo ideale. Ma questo non è un mondo ideale. Questa gente continua a ripetere le sue offese. Non si ferma. Non lo fa una volta sola. Sapere che Spacey era ancora libero di agire mi faceva sentire in colpa e vergognare. Anthony Rapp mi ha aperto la strada».
2. ADDIO ‘HOUSE OF CARDS’: IN 8 ACCUSANO SPACEY
Verdiana Paolucci per “Optimaitalia”
La serie ‘House of Cards’ contro Kevin Spacey. Dal set dello show Netflix giungono nuove sconvolgenti rivelazioni da parte di alcuni dipendenti che hanno lavorato a stretto contatto dall’attore. A detta di alcuni, la star 58enne avrebbe creato un set “tossico”, aggravato da continue molestie e aggressioni ad opera di Spacey. Circa otto persone della produzione di si sono scagliate contro di lui, accusandolo di molestie sessuali. I suddetti membri della crew hanno condiviso, vi anonima, con la CNN le loro proprie esperienze sul set.
Un ex assistente della produzione ha rivelato che durante un momento di registrazione, mentre lo stava conducendo in una location lontana dal set, lo avrebbe dapprima palpeggiato, poi spinto in un luogo appartato, dove sarebbe riuscito a rifiutarlo pesantemente. Secondo il racconto, Kevin Spacey si sarebbe poi allontanato in maniera “scomposta”. La dichiarazione continua: Non ho dubbi che questo tipo di comportamento predatorio fosse normale routine per lui, e secondo la mia esperienza, era uno dei tanti che Kevin aveva avuto, senza scrupolo nello sfruttare il suo stato e la sua posizione. Era un ambiente tossico per i giovani che dovevano interagire con lui, tra la crew, il cast e gli attori di supporto.”
C’è anche un altro membro della produzione di ‘House of Cards’ contro Kevin Spacey, stavolta una donna, che alla CNN ha dichiarato: “Era noto a tutti che fosse inappropriato. Gli uomini con cui ho lavorato si sono lamentati con me del modo in cui lui li facesse sentire a disagio.” Per verificare lo stato delle nuove accuse mosse contro l’attore, Netflix ha ricordato di aver inviato un suo rappresentante sul set di House of Cards per “assicurarsi che il cast e la crew continuino a sentirsi al sicuro e supportati”, mentre la compagnia di produzione ‘MRC’ ha dichiarato di aver attuato “una linea anonima dove lamentarsi, richiedere supporto e assistenza legale in caso di molestia sessuale.”
3. COREY FELDMAN ACCUSA I MOSTRI DI HOLLYWOOD
Beatrice Pagan per “Movie Player”
Corey Feldman, tra i protagonisti del film ‘I Goonies’, ha annunciato che è determinato a rivelare tutti i nomi dei pedofili che lavorano nel mondo di Hollywood annunciando una campagna di crowdfunding per finanziare un lungometraggio dedicato alla complicata tematica. Il progetto è di ottenere circa 10 milioni di dollari per occuparsi in modo totalmente indipendente del progetto, compresa la distribuzione. Feldman, durante un talk show, ha ricordato che negli anni '90 aveva già fornito alla polizia la lista delle persone su cui investigare:
"Nel 1993 sono stato interrogato dal dipartimento di polizia di Santa Barbara, mi sono seduto e ho detto tutti i nomi. Sono negli atti. Hanno tutte queste informazioni ma stavano controllando Michael Jackson, si stavano preoccupando di trovare qualcosa che lo incastrasse. Michael è innocente. E' quello che ho detto alla polizia nel 1993. Ho detto 'Non è lui... So la differenza tra i pedofili e chi non lo è perché sono stato molestato. Ecco i nomi. Investigate'".
Feldman ha poi aggiunto che nessuno ha indagato nemmeno sulle minacce di morte che riceve e la cifra di 10 milioni comprende anche la necessità di proteggersi perché, nonostante sia la vittima, ora non lo è e in più rischia di essere denunciato per diffamazione se condividesse le sue informazioni.
L'attore, intervistato da Megyn Kelly, ha proseguito dicendo: "Credetemi, vorrei che il dolore finisse oggi. Si tratta di creare un ciclo di consapevolezza, di far aprire alle persone gli occhi e la mente su un problema che esiste. Non appena potrò avere la protezione necessaria, non devo aspettare fino a quando finirò il film... la cosa importante è avere sicurezza... non è uno scherzo. Temo per la mia vita".
Corey ha concluso: "Attualmente c'è molta oscurità a Hollywood e credo ci sia stata a lungo, come abbiamo visto con lo scandalo Weinsetin e continua a emergere ogni giorno. E' solo l'inizio, la punta dell'iceberg... tutto quello che state vedendo sta per far saltare la diga".
4. COREY FELDMAN FA I NOMI
Elide Messineo per “Cinezapping”
Intervistato nello show del ‘Dr. Oz’, Corey Feldman ha fatto il suo primo nome: Jon Grissom. L’attore nel 2001 è stato arrestato con l’accusa di molestie sessuali su minore e nel 2003 ha violato la cosiddetta legge di Megan, che richiede la registrazione dei dati di tutti i criminali sessuali.
È la prima volta in assoluto che Corey Feldman fa il nome di un personaggio di Hollywood coinvolto nei casi di pedofilia, ma in passato ha parlato più volte del problema. Ha detto anche di aver parlato con la polizia ma di non essere stato ascoltato, uno dei motivi è che la legge della California tende a proteggere i volti noti. L’attore de “I Goonies” ha spiegato che avrebbe voluto menzionare Jon Grissom nella sua biografia “Coreyography” uscita nel 2013, ma i suoi avvocati glielo hanno sconsigliato.
Feldman ha sempre dichiarato che tra le vittime di abusi, insieme a lui, c’era il suo caro amico Corey Haim, morto per overdose. Entrambi hanno recitato in due film in cui è comparso Grissom, “Licenza di guida” del 1988 e “Dream a little dream“, uscito nell’anno successivo.
Fonte: qui
VIDEO - IL DR. OZ MOSTRA A COREY FELDMAN LA FOTO DI UNO DEI PEDOFILI CHE ABUSO’ DI LUI: ‘SÌ, È LUI’
1. L’INTERVISTA: ‘AVEVO 14 ANNI, EBBI UNA RELAZIONE CON SPACEY CHE NE AVEVA 24. È UN PREDATORE, UN PEDOFILO’
Dago-estratti dall’articolo di E. Alex Jung per ‘Vulture’
Qui il testo integrale: http://www.vulture.com/2017/11/kevin-spacey-alleged-sexual-relationship.html
Dopo le accuse di molestie sessuali di Anthony Ripp contro Kevin Spacey, si sono fatte avanti altre vittime: il regista Tony Montana dice di essere stato palpeggiato in pubblico dall’attore nel 2003, l’attore Roberto Cavazos ha raccontato di aver visto Spacey che toccava in modo non appropriato un giovane collega all’ ‘Old Vic Theatre’, e ora spunta un altro accusatore, che ha 48 anni ma all’epoca dei fatti ne aveva 14. Vuole tutelare il suo anonimato perché ha ricominciato una nuova vita.
Spacey aveva 24 anni, e iniziarono una relazione sessuale che finì con un tentativo di stupro. Si incontrarono nel 1981 a lezione di recitazione, quando Spacey insegnava ma non era ancora famoso. Non successe niente, il ragazzo aveva solo 12 anni. Poi si incontrarono di nuovo nel 1983 a ‘Shakespeare in the Park’, fecero una passeggiata, l’attore gli lasciò il suo numero di telefono e gli disse di chiamarlo: «Voglio vederti. Voglio che vieni nel mio appartamento». Aggiunse che era attratto da lui sin dal 1981, ma che non si era fatto avanti perché aveva solo 12 anni.
Racconta: «Sentii di aver vinto alla lotteria. Ero inebriato e felice della sua attenzione. Ero un ragazzino uscito rapidamente dalla pubertà e ora gli adulti mi trovavano bello... Lo chiamai il giorno seguente, mi disse che era innamorato di me e voleva vedermi. Ci incontrammo nel suo appartamento in affitto nell’Upper West Side. Aveva un Labrador di nome Snake. Scopammo subito, cioè io scopavo lui. Non ci fu molta conversazione, ma tanta attività fisica…. In casa c’erano foto di Jennifer Jason Leigh, ne parlava come della sua fidanzata.
In seguito mi sentii frastornato. Rimasi con lui un paio d’ore in tutto. Ci incontrammo altre tre o quattro volte, sempre proclamando di amarci. Mi diceva che alcuni produttori erano interessati a me come attore e che intendeva procurarmi delle audizioni. Professionalmente, non accadde mai niente. A 15 anni lo chiamai da una cabina, si era trasferito in un altro appartamento, nella stessa zona. Avevo un quarto d’ora a disposizione, prima di incontrare a cena i miei genitori.
Mi invitò a casa, pensavo ci saremmo solo baciati e abbracciati ma lui voleva fare sesso. Stavolta voleva essere lui a scoparmi, cosa che non mi era mai successa prima. Non me lo chiese, lo fece. Mi prese da dietro. Gli dissi che non volevo, lui insistette, mi afferrò, iniziò a spingere forte nel culo e faceva malissimo. Continuai a dirgli di no, lui ci riprovò. Per fortuna fui abbastanza forte da allontanarlo da me. Corsi via per le scale, in lacrime. Andai a cena…Non credo che mi penetrò.
Ricordo che ci fu un contatto e mi fece male. Tentò di stuprarmi, perché dicevo di no e lui continuava. Riuscii a sventarlo. Mi sentii tradito, intrappolato. Giorni dopo lo richiamai e non rispose. Un anno dopo lui era a teatro e lo ricontattai. Ne ero ossessionato. Mi diede un appuntamento ma alla fine rinunciai. Non lo vidi più.
Non lo dissi ai miei, solo a qualche amico. Ma lui aveva cominciato a vincere premi, ero condannato a vedere questa persona sullo schermo per il resto della mia vita. Oggi lo definirei un pedofilo, un predatore sessuale. A 25 anni guardavo i ragazzini 10 anni più piccoli di me ed era disgustoso pensare di fare sesso con loro. Nauseante. Ho cominciato a studiare il comportamento dei predatori e lui usava proprio quegli schemi e quelle tecniche. Ne ho parlato con degli psicologi. Queste persone si rendono amabili, disponibili, indispensabili. Così quando le si accusa, la gente non vuole crederci.
E’ un pedofilo, profondamente narcisista, basta leggere la sua dichiarazione per capirlo. Pensa di essere stato beccato per la sua omosessualità. Avrà pensato: ‘Alla gente piace il gay, ora. Dico di esserlo. Dirò di essere gay, tradirò la mia comunità e confonderò la pedofilia con l’omosessualità’. Grandioso. Grazie mille. Repellente. E’ per questo che ho deciso di parlare. Sono felice di essermi sottratto, a 14 anni, e di non aver pensato: ‘Se mi sottraggo, lui non mi amerà più’.
Però mi lasciò con questa sensazione di essermelo meritato. Mi ha sballato la testa. La mia introduzione all’amore è stata: ‘sei una cosa, una cosa gustosa’. Non lo fossi stato, non avrei avuto alcun valore. L’abuso sessuale è complicato. Quando sei ragazzino e qualcuno ti tocca il pene accidentalmente, dà piacere. Come quando ti strofini su un lenzuolo. Se ti toccano il pene ti terrorizza e ti fa vergognare, ma neurologicamente è piacevole. Non puoi farci niente.
Gli adulti devono proteggere gli adolescenti da sé stessi, finché non sono pronti. In un mondo ideale. Ma questo non è un mondo ideale. Questa gente continua a ripetere le sue offese. Non si ferma. Non lo fa una volta sola. Sapere che Spacey era ancora libero di agire mi faceva sentire in colpa e vergognare. Anthony Rapp mi ha aperto la strada».
2. ADDIO ‘HOUSE OF CARDS’: IN 8 ACCUSANO SPACEY
Verdiana Paolucci per “Optimaitalia”
La serie ‘House of Cards’ contro Kevin Spacey. Dal set dello show Netflix giungono nuove sconvolgenti rivelazioni da parte di alcuni dipendenti che hanno lavorato a stretto contatto dall’attore. A detta di alcuni, la star 58enne avrebbe creato un set “tossico”, aggravato da continue molestie e aggressioni ad opera di Spacey. Circa otto persone della produzione di si sono scagliate contro di lui, accusandolo di molestie sessuali. I suddetti membri della crew hanno condiviso, vi anonima, con la CNN le loro proprie esperienze sul set.
Un ex assistente della produzione ha rivelato che durante un momento di registrazione, mentre lo stava conducendo in una location lontana dal set, lo avrebbe dapprima palpeggiato, poi spinto in un luogo appartato, dove sarebbe riuscito a rifiutarlo pesantemente. Secondo il racconto, Kevin Spacey si sarebbe poi allontanato in maniera “scomposta”. La dichiarazione continua: Non ho dubbi che questo tipo di comportamento predatorio fosse normale routine per lui, e secondo la mia esperienza, era uno dei tanti che Kevin aveva avuto, senza scrupolo nello sfruttare il suo stato e la sua posizione. Era un ambiente tossico per i giovani che dovevano interagire con lui, tra la crew, il cast e gli attori di supporto.”
C’è anche un altro membro della produzione di ‘House of Cards’ contro Kevin Spacey, stavolta una donna, che alla CNN ha dichiarato: “Era noto a tutti che fosse inappropriato. Gli uomini con cui ho lavorato si sono lamentati con me del modo in cui lui li facesse sentire a disagio.” Per verificare lo stato delle nuove accuse mosse contro l’attore, Netflix ha ricordato di aver inviato un suo rappresentante sul set di House of Cards per “assicurarsi che il cast e la crew continuino a sentirsi al sicuro e supportati”, mentre la compagnia di produzione ‘MRC’ ha dichiarato di aver attuato “una linea anonima dove lamentarsi, richiedere supporto e assistenza legale in caso di molestia sessuale.”
3. COREY FELDMAN ACCUSA I MOSTRI DI HOLLYWOOD
Beatrice Pagan per “Movie Player”
Corey Feldman, tra i protagonisti del film ‘I Goonies’, ha annunciato che è determinato a rivelare tutti i nomi dei pedofili che lavorano nel mondo di Hollywood annunciando una campagna di crowdfunding per finanziare un lungometraggio dedicato alla complicata tematica. Il progetto è di ottenere circa 10 milioni di dollari per occuparsi in modo totalmente indipendente del progetto, compresa la distribuzione. Feldman, durante un talk show, ha ricordato che negli anni '90 aveva già fornito alla polizia la lista delle persone su cui investigare:
"Nel 1993 sono stato interrogato dal dipartimento di polizia di Santa Barbara, mi sono seduto e ho detto tutti i nomi. Sono negli atti. Hanno tutte queste informazioni ma stavano controllando Michael Jackson, si stavano preoccupando di trovare qualcosa che lo incastrasse. Michael è innocente. E' quello che ho detto alla polizia nel 1993. Ho detto 'Non è lui... So la differenza tra i pedofili e chi non lo è perché sono stato molestato. Ecco i nomi. Investigate'".
Feldman ha poi aggiunto che nessuno ha indagato nemmeno sulle minacce di morte che riceve e la cifra di 10 milioni comprende anche la necessità di proteggersi perché, nonostante sia la vittima, ora non lo è e in più rischia di essere denunciato per diffamazione se condividesse le sue informazioni.
L'attore, intervistato da Megyn Kelly, ha proseguito dicendo: "Credetemi, vorrei che il dolore finisse oggi. Si tratta di creare un ciclo di consapevolezza, di far aprire alle persone gli occhi e la mente su un problema che esiste. Non appena potrò avere la protezione necessaria, non devo aspettare fino a quando finirò il film... la cosa importante è avere sicurezza... non è uno scherzo. Temo per la mia vita".
Corey ha concluso: "Attualmente c'è molta oscurità a Hollywood e credo ci sia stata a lungo, come abbiamo visto con lo scandalo Weinsetin e continua a emergere ogni giorno. E' solo l'inizio, la punta dell'iceberg... tutto quello che state vedendo sta per far saltare la diga".
4. COREY FELDMAN FA I NOMI
Elide Messineo per “Cinezapping”
Intervistato nello show del ‘Dr. Oz’, Corey Feldman ha fatto il suo primo nome: Jon Grissom. L’attore nel 2001 è stato arrestato con l’accusa di molestie sessuali su minore e nel 2003 ha violato la cosiddetta legge di Megan, che richiede la registrazione dei dati di tutti i criminali sessuali.
È la prima volta in assoluto che Corey Feldman fa il nome di un personaggio di Hollywood coinvolto nei casi di pedofilia, ma in passato ha parlato più volte del problema. Ha detto anche di aver parlato con la polizia ma di non essere stato ascoltato, uno dei motivi è che la legge della California tende a proteggere i volti noti. L’attore de “I Goonies” ha spiegato che avrebbe voluto menzionare Jon Grissom nella sua biografia “Coreyography” uscita nel 2013, ma i suoi avvocati glielo hanno sconsigliato.
Feldman ha sempre dichiarato che tra le vittime di abusi, insieme a lui, c’era il suo caro amico Corey Haim, morto per overdose. Entrambi hanno recitato in due film in cui è comparso Grissom, “Licenza di guida” del 1988 e “Dream a little dream“, uscito nell’anno successivo.
Fonte: qui
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