Magari!
Già perché qui tutti quelli che dovrebbero, continuano far contesse e non conti e quelli che dovrebbero vigilare dormono o peggio stanno con i ladri.
Troppo allarmismo? Magari! Vediamo alcuni dati e cerchiamo di raccapezzarci.
Più del 30% della popolazione italiana ha più di 60 anni, e quindi o sono o stanno per andare in pensione.
Per contro la disoccupazione giovanile anche lei é al 30%, quindi con due conti facili si vede che fatto 100 la popolazione italiana e sottratto almeno 20 (supponendo che 10 lavorino) di ultrassessantenni e al risultato sottraendo altri 30 (i giovani disoccupati) si verrebbe ad avere 50. Che vorrebbe dire che sono quelli che lavorano. Sbagliato.
A questi dobbiamo ancora togliere quelli che studiano (non rientrano nei 30% di giovani) e quelli che hanno meno di 15 anni (perché sino a quell’età non si può lavorare). Finito?
No, perché ora bisogna sottrarre tutti gli invalidi e non sono pochi e i prepensionati, quelli che hanno meno di 60 anni, ma sono in pensione.
Quindi alla fine ci va bene se di quei 100 italiani ne lavorano 30.
Tradotto 30 persone mantengono i pensionati, i giovani e tutti gli altri.
Facile capire che con questi numeri nessuna nazione sta in piedi, a meno che non stia sopra un lago di petrolio e infatti i conti scricchiolano, ma al povero Tito Boeri nessuno dà retta e anzi tutti lo trattano come lo scemo del villaggio, sindacati compresi.
Questo spiega come mai il buco che ci lasciò Berlusconi a fine 2011 (1.900 miliardi) si sia allargato, alla metà del 2017 eravamo a 2.250. ovvero in 5,5 anni ci siamo “mangiati” 350 miliardi e questo é ancora niente, perché Draghi ha ridotto l’acquisto di debito da 60 a 30 e al primo rialzo dei tassi potremmo vedere i nostri bond andare sotto terra.
Interessa a qualcuno?
Non pare, almeno guardando le cronache e gli articoli più gettonati. I nostri politici fanno politichese, ovvero si preoccupano di rimanere in sella, 200.000 italiani hanno chiesto, su internet, di votare i candidati e non farli scendere dal cielo. Risultato: nessuno se ne é interessato e quando i promotori hanno indetto un comizio hanno raccolto ben 70 persone. In compenso per non ospitare una decina di extracomunitari in piazza ci vanno a migliaia.
E questo é importante, perché dice che alla gente non gliene fotte niente di chi va in parlamento e per contro moltissimo di mantenere anche uno solo “altro”.
E “altro” é diventato non solo l’extracomunitario, ma anche chi sta a a 100 kilometri da casa nostra.
La prova?
Semplice: i referendum di Veneto e Lombardia. E dei votanti nessuno ha protestato perché si sono buttati decine di milioni di euro per ottenere quello per cui sarebbe bastato qualche marca da bollo. No, come i cani o le scimmie o molti altri animali si é voluto marcare il territorio. E non importa se per farlo si debbano spendere inutilmente soldi.
Fonte: qui
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