9 dicembre forconi: ANTONELLO MONTANTE RICATTAVA ROSARIO CROCETTA GRAZIE A UN FILMATINO HARD

venerdì 18 maggio 2018

ANTONELLO MONTANTE RICATTAVA ROSARIO CROCETTA GRAZIE A UN FILMATINO HARD

L’EX PRESIDENTE DI SICINDUSTRIA ERA RIUSCITO A BLOCCATO UN GIORNALISTA CHE MINACCIAVA DI PUBBLICARE UN FILMATO HOT PER SPUTTANARE L’ALLORA GOVERNATORE 

IL “PALADINO DELL’ANTIMAFIA” DI CONFINDUSTRIA FACEVA DI PEGGIO: AVEVA CREATO UNA RETE DI SPIONAGGIO, ACCUMULANDO DOSSIER SUGLI AVVERSARI. SI PARLA ANCHE  DI UN VIDEO PRIVATO DI NICOLÒ MARINO, EX ASSESSORE NELLA GIUNTA CROCETTA. ANCHE GIULIO CUSUMANO, CHE ERA AL VERTICE DELL'AZIENDA TRASPORTI, SAREBBE STATO RICATTATO PER...

MONTANTE, UN VIDEO HARD PER RICATTARE CROCETTA
Salvo Palazzolo per “la Repubblica”
MONTANTE CROCETTAMONTANTE CROCETTA

«A Crocetta non gli abbiamo mai fatto sbagliare una mossa . Antonello Montante, il paladino dell' antimafia di Confindustria finito ai domiciliari, dirigeva con disinvoltura non soltanto una rete dispionaggio, ma anche il governo siciliano di Rosario Crocetta. Orientando, proteggendo. Come quella volta in cui un giornalista minacciò di pubblicare un video compromettente sulla vita privata del presidente. Montante riuscì a bloccare subito tutto.

MONTANTE CROCETTAMONTANTE CROCETTA
Potenza di certa antimafia. Ufficialmente, era un patto di ideali e legalità fra i due uomini del rinnovamento tanto proclamato. In realtà, hanno svelato le indagini della procura e della squadra mobile di Caltanissetta, avrebbero condiviso un patto segreto. «Un programma delinquenziale stabile e permanente», accusa l'avviso di garanzia che è stato notificato ieri pomeriggio a Crocetta: il governatore siciliano in carica fino all'ottobre scorso è adesso indagato per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al finanziamento illecito dei partiti.

LINDA VANCHERILINDA VANCHERI
«In concorso con Montante, a capo dell'associazione». Per una serie di favori ad alto livello. Crocetta, per esempio, nominò tre figure chiave del cerchio magico del manager di Confindustria (pure loro indagate): Linda Vancheri e Mariella Lo Bello come assessori alle Attività produttive, prima l'una poi l'altra, Maria Grazia Brandara al vertice di un carrozzone regionale magiasoldi, l'Ir-sap.

E una pioggia di finanziamenti arrivò alle società di Montante e dei suoi fedelissimi. Fra i nuovi indagati dell' inchiesta, c'è anche il neo presidente di Sicindustria, Giuseppe Catanzaro, ras dello smaltimento dei rifiuti, proprio grazie a quel governo di scambio, accusano ora i magistrati sulla base delle intercettazioni. Montante si vantava: «Si può fare la terza guerra mondiale con le attività produttive».

Maria Grazia BrandaraMARIA GRAZIA BRANDARA
Tanta generosità di Crocetta sarebbe stata ricambiata. I pubblici ministeri Gabriele Paci, Stefano Luciani e Maurizio Bonaccorso accusano l'ex presidente della Regione di aver ricevuto sottobanco soldi per la campagna elettorale del Megafono: cinque quote da 200 mila euro. Una da Montante, una da Catanzaro, le altre sarebbero state consegnate dagli imprenditori Totò Navarra, Rosario Amarù e Carmelo Turco (indagati perché avrebbero ottenuto il sostegno di Montante e Crocetta per appalti negli stabilimenti Eni e in altri settori).

E poi c' è il capitolo più delicato, e anche più misterioso: l'aiuto di Montante a Crocetta, così è scritto nell' avviso di garanzia, «per impedire che venisse reso pubblico da parte di giornalisti un video dal contenuto scabroso attinente alla vita privata di Crocetta». Che però respinge tutte le accuse: « Nessun patto, nessuno scambio con Montante, nessun beneficio».

«SCAMBIO DI FAVORI CON MONTANTE» INDAGATO L'EX GOVERNATORE CROCETTA
Estratto dell’articolo di S.G. per “il Messaggero”

NICOLO MARINONICOLO MARINO
[…] Per i magistrati, Montante avrebbe creato una rete di spionaggio, accumulando dossier sugli avversari e carpendo informazioni sull' inchiesta per concorso in associazione mafiosa in cui era coinvolto. Alla base del «sistema», c'erano i favori e i patti di scambio, ma anche i ricatti.

L'indagato avrebbe ottenuto video hard e foto compromettenti degli avversari. Nell'ordinanza d' arresto, il gip parla di un video privato di Nicolò Marino, ex assessore nella giunta Crocetta. Il giudice riporta la testimonianza di Alfonso Cicero, ex commissario dell' Irsap. A suo dire, Giuseppe Catanzaro nel 2013 gli avrebbe confidato che «Montante deteneva un dossier e un video contenente immagini relative alla vita privata del dottor Marino e si stava adoperando per diffonderli».
Giulio CusumanoGIULIO CUSUMANO

Lo scopo era «delegittimarlo», scrive il gip, visto che «nella sua funzione di assessore al Territorio e Ambiente, aveva assunto posizioni di contrasto con Confindustria Sicilia e con il Catanzaro stesso nella vicenda della gestione dei rifiuti». Anche Giulio Cusumano, che era al vertice dell' Azienda trasporti siciliana (Ast), sarebbe stato ricattato per il suo orientamento sessuale.

Tra gli indagati ci sono anche il vice questore aggiunto Vincenzo Savastano, dell' ufficio della polizia di frontiera a Fiumicino, e le collaboratrici di Montante, Carmela Giardina e Rosetta Cangelosi, accusate di favoreggiamento per aver aiutato l' imprenditore a distruggere alcuni documenti custoditi in una ventina di pen drive. Di fronte al gip, Montante ha respinto le accuse. 

Fonte: qui


CROCETTA: “IO PROTAGONISTA DI UN VIDEO HARD? NON SONO MICA ROCCO SIFFREDI. È UNA BUFALA COME AL SOLITO PER DENIGRARE LA MIA OMOSESSUALITÀ” 

L’EX GOVERNATORE SICILIANO RESPINGE IL COINVOLGIMENTO NEGLI AFFARI DI MONTANTE. E COME SEMPRE SUCCEDE IN QUELL’ISOLA: “E’ TUTTO UN TEOREMA”

Alfredo Pecoraro per l’Ansa

MONTANTE CROCETTAMONTANTE CROCETTA
Non ci sta a passare come un corruttore ed elargitore di favori al "sistema di potere" di cui avrebbe fatto parte assieme ad alcuni degli indagati nell'inchiesta 'double face' della Procura di Caltanissetta, né come chi avrebbe consegnato a un "governo ombra parallelo", con a capo l'ex presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante, la gestione della Regione come contropartita per avere ricevuto almeno un milione di euro di fondi neri versati da un gruppetto di imprenditori per finanziare la campagna elettorale che nel 2012 gli fece vincere le elezioni alla Regione.

CROCETTACROCETTA
Rosario Crocetta, indagato per finanziamento illecito dei partiti e concorso in associazione a delinquere finalizzato alla corruzione, si difende su tutta la linea e parla di "teorema" contro di lui. In attesa di rispondere alle domande dei pm che lo sentiranno in Procura probabilmente a fine mese, l'ex governatore ribatte punto su punto alle accuse che gli sono state mosse nell'avviso di garanzia che gli è stato notificato.

A cominciare dal presunto "video scabroso" sulla sua vita privata, uno degli elementi citati nell'atto di comparizione di cui non c'è traccia però nell'ordinanza del gip, con cui sono stati disposti gli arresti domiciliari per Montante, accusato di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. "Mi dipingono come una porno star, come se fossi Rocco Siffredi. Ma dov'è questo video? La verità è che non esiste, è una bufala come al solito per denigrare la mia omosessualità. E' falso, come falsa è stata la notizia dell'intercettazione in cui avrei sentito le frasi contro Lucia Borsellino", attacca Crocetta.

E' convinto di essere stato "messo in mezzo" a una vicenda "che non mi riguarda: lo scontro interno a Confindustria in Sicilia, ma sono fatti che attengono all'associazione non a me". Sui rapporti con Montante, ammette: "E' vero, nel 2012 ho fatto l'accordo politico con Confindustria, ma era l'associazione che stava combattendo contro la mafia". E incalza: "Persino Claudio Fava dichiarò all'epoca che in Sicilia bisognava fare alleanze con Antonello Montante e Ivan Lo Bello impegnati nella lotta al racket delle estorsioni, battaglia sostenuta anche da ministri e magistrati".

ANTONELLO MONTANTE 3ANTONELLO MONTANTE
Nega di avere preso fondi neri. "In genere servono per comprare voti - dice - e io non ho mai pagato nessuno in vita mia". "I contributi che ho ricevuto, roba da 5 mila euro, sono arrivati da imprese di Gela, tutto tracciabile e in regola con la legge. Se poi queste imprese aderivano a Confindustria non lo so, so invece che Sicindustria non mi ha dato un euro", respingendo così l'accusa di avere ricevuto un milione di euro da alcuni imprenditori tra cui, oltre a Montante, ci sarebbero Giuseppe Catanzaro, Carmelo Turco e Rosario Amarù, tutti indagati nell'inchiesta della Dda nissena.

L'ex presidente nega anche di avere fatto favori alla cricca. "Fu il mio governo a bloccare l'operazione di vendita dell'Ast alla Jonica trasporti dove Montante era socio, fu pure condannato a pagare le spese legali - sottolinea - E fui io a fare chiudere per tre mesi la discarica di Siculiana di Catanzaro perché non si adeguava alle prescrizioni durante l'emergenza rifiuti, creandogli un danno per 10 milioni di euro".

TANGENTITANGENTI
Falsa, secondo l'ex governatore, è anche l'ipotesi sull'influenza di Montante nelle scelte del suo governo. "Quando feci l'accordo politico con la Confindustria della legalità, Linda Vancheri (indagata nell'inchiesta), che lavorava nell'associazione di Caltanissetta da dove era partita la 'svolta' antiracket, entrò in giunta in quota industriali con la delega alle Attività produttive - ammette - mentre Mariella Lo Bello (indagata) come rappresentante della Cgil all'Ambiente. Quando Vancheri decise di andarsene, contro la mia volontà perché volevo che seguisse l'Expo sino alla fine, fui io a nominare Lo Bello alle Attività produttive e senza indicazione di Montante".

Fonte: qui


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