9 dicembre forconi: ATAC! A CAUSARE IL CEDIMENTO DELLA SCALA MOBILE NELLA METRO A DI ROMA NON SONO STATI I TIFOSI RUSSI DEL CSKA MOSCA MA LA MANCANZA DI MANUTENZIONE DI ATAC

giovedì 6 dicembre 2018

ATAC! A CAUSARE IL CEDIMENTO DELLA SCALA MOBILE NELLA METRO A DI ROMA NON SONO STATI I TIFOSI RUSSI DEL CSKA MOSCA MA LA MANCANZA DI MANUTENZIONE DI ATAC



IL RAPPRESENTANTE LEGALE DELLA SOCIETA’ E 3 FUNZIONARI DELL’AZIENDA RESPONSABILI DI MANUTENZIONE E COLLAUDI SOTTO ACCUSA PER DISASTRO E LESIONI COLPOSE- VIDEO


Marco Carta per “il Messaggero”

roma crolla scala mobile in metro 4ROMA CROLLA SCALA MOBILE IN METRO
Non saltavano, ma hanno rischiato la vita per la mancanza di manutenzione di Atac. A causare il cedimento della scala mobile alla fermata Repubblica della Metro A non sono stati i tifosi russi del Cska Mosca. 

Vittime, al contrario, della mala gestione e dell' assenza di controlli dell' azienda capitolina dei trasporti. È questa l' ipotesi della procura di Roma che, a meno di due mesi dall' incidente dello scorso 23 ottobre, ha individuato quattro dei presunti responsabili dell' incidente, soprattutto nella mancata prevenzione: tre di loro sono funzionari Atac che ricoprono un ruolo apicale all' interno dell' azienda e che si occupano di manutenzione e collaudi. Il quarto, invece, è il legale rappresentante della società che - dopo avere vinto l' appalto Atac - si occupa della manutenzione ordinaria e straordinaria della scala mobile della fermata Repubblica, ancora chiusa dal giorno dell' incidente.

roma crolla scala mobile in metro 7ROMA CROLLA SCALA MOBILE IN METRO
LE CONTESTAZIONI Per tutti e quattro, i reati che verranno contestati sono disastro colposo e lesioni colpose.

Nei prossimi giorni, dopo la formalizzazione dell' iscrizione sul registro degli indagati, la Procura conferirà l' incarico per la perizia che dovrà accertare le cause meccaniche del cedimento.

roma crolla scala mobile in metro 8ROMA CROLLA SCALA MOBILE IN METRO






Secondo le prime ricostruzioni, ad essere andato in tilt sarebbe stato il sistema che fa mulinare le lastre di metallo che avrebbe ceduto di colpo, senza l' entrata in funzione il freno di emergenza in grado di arrestare la caduta libera. Le scale, infatti, da quanto si vede nei filmati agli atti dell' inchiesta, hanno prima rallentato bruscamente per poi accelerare d' improvviso, inghiottendo decine di passeggeri nel tappo che nel frattempo si era creato per via dei gradini affastellati e distrutti.

C' è chi ipotizza che possa essersi staccato il gancio di uno scalino, ma solo la perizia (a cui gli indagati potranno partecipare nominando un loro consulente) potrà fare piena luce sull' incidente.

LE PARTI OFFESE Il fascicolo per ora vede fra le parti offese anche i due tifosi russi che hanno che hanno sporto denuncia contro l' Atac per le lesioni riportate. Il numero delle vittime pronte a chiedere un risarcimento (sono 24 complessivamente i feriti), potrebbe aumentare. Anche perché il comportamento dei supporter russi, giunti per seguire il match di Champions League Roma-Cska, non avrebbe determinato il cedimento della scala mobile.

roma crolla scala mobile in metro 5ROMA CROLLA SCALA MOBILE IN METRO 
Il pm Francesco Dall' Olio e il procuratore aggiunto Nunzia D' Elia hanno visionato tutti i video delle telecamere di sorveglianza, a partire dalle 12 ore precedenti l' incidente. E dai filmati non sarebbe mai emersa una condotta anomala o particolarmente violenta da parte dei tifosi. Nessuno, insomma, si sarebbe messo a saltare, a tal punto da danneggiare la scala mobile, come ipotizzato inizialmente.

Per questo la procura si è concentrata sulla manutenzione, individuando, oltre all' azienda che avrebbe dovuto tenere sotto monitoraggio la struttura, anche i responsabili preposti al controllo per conto di Atac.

roma crolla scala mobile in metro 3ROMA CROLLA SCALA MOBILE IN METRO


La quale, in una nota diramata a poche ore dall' incidente, aveva difeso il proprio operato. «Sulla scala mobile in questione- si legge nel comunicato diffuso dall' azienda lo scorso ottobre - sono stati effettuati regolarmente gli interventidi manutenzione, le verifiche e le prove dei dispositivi di sicurezza, secondo quanto previsto dal piano di manutenzione e dalla normativa». Per Atac, insomma, sarebbe stato fatto tutto il possibile. Secondo la procura, invece, il crollo poteva essere evitato. O meglio, doveva.

Fonte: qui


LA GUARDIA DI FINANZA HA ARRESTATO 11 GUARDIE GIURATE ADDETTE AL TRASPORTO E ALLA VIGILANZA DEI BIGLIETTI E DEL DENARO DI PARCOMETRI E BIGLIETTERIE DELL’ATAC 

PORTAVANO VIA DALLE CASSE BANCONOTE E MONETE, SPESSO NON RENDICONTATE DAL CONTATORE ELETTRONICO, PER UN GUADAGNO ILLECITO TRA I 250 E I 500 EURO A TESTA AL GIORNO…

(ANSA) - La Guardia di Finanza ha arrestato 11 guardie giurate addette al trasporto e alla vigilanza dei biglietti e del denaro di parcometri e biglietterie bus e metro di proprietà di Atac. Gli indagati attraverso alcuni stratagemmi e approfittando dell'obsolescenza delle macchine emettitrici di biglietti, asportavano dalle casse banconote e monete, spesso anche non rendicontate dal contatore elettronico. La media del guadagno illecito per ciascuno degli indagati si è aggirato tra i 250 e i 500 euro a testa al giorno.

PARCOMETRO ATACPARCOMETRO ATAC
Gli undici indagati - a seguito delle indagini svolte dalle Fiamme Gialle del Gruppo Frascati, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, nell'operazione denominata 'Banda Bassotti' - sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di peculato e simulazione di reato. Altre due persone sono state destinatarie dell'obbligo quotidiano di presentazione alla polizia giudiziaria.

I diversi riscontri eseguiti - sia presso l'azienda municipalizzata, sia esaminando le stesse macchine distributrici di biglietti - hanno permesso di delineare un collaudato sistema criminale, tanto semplice quanto dannoso, fonte di danni costanti per Atac. Il profitto, sottolineano gli inquirenti, veniva utilizzato per l'acquisto di beni di consumo di varia natura e per il pagamento di vacanze.
BIGLIETTERIA ATACBIGLIETTERIA ATAC

Tutti gli indagati erano ampiamente a conoscenza del sistema, ma alcuni di loro preferivano agire individualmente o, comunque, senza dividere con il collega di turno il provento dell'attività illecita. Per giustificare gli ammanchi, quando rilevati dalla società titolare dell'appalto in sede di rendicontazione, le guardie ricorrevano a espedienti di ogni tipo, arrivando anche a simulare dei tentativi di furto.

Fonte: qui

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