BIN SALMAN PROVA A SALVARE LA FACCIA: FA ARRESTARE 18 SAUDITI E LICENZIA IL VICECAPO DELL'INTELLIGENCE, AHMED AL ASSIRI, E IL CONSIGLIERE SAUD AL QAHTANI
KHASHOGGI: NYT, HA TENTATO FUGA, È STATO STRANGOLATO
(ANSA) - Jamal Khashoggi "ha tentato di fuggire dal Consolato, lo hanno fermato, preso a pugni. Lui ha iniziato a urlare, allora uno dei presenti lo ha preso per il collo, strangolandolo fino alla morte": lo scrive il New York Times citando un "alto funzionario saudita", il primo a confermare l'assassinio al quotidiano. "C'è un ordine generale del Regno di far rientrare i dissidenti che vivono all'estero. Quando Khashoggi ha contattato il Consolato, il generale Assiri ha inviato il team di 15 uomini", aggiunge la fonte.
KHASHOGGI: RE SALMAN ORDINA RIFORMA SERVIZI SEGRETI
(ANSA) - Il re saudita Salman ha disposto la creazione di un comitato ministeriale per la riforma dei servizi segreti a seguito della morte di Jamal Khashoggi. Lo riferisce la Bbc. Il comitato sarà presieduto dal principe ereditario Mohammed bin Salman.
KHASHOGGI: WP, CIA HA ASCOLTATO AUDIO, NON È MORTE ACCIDENTALE
(ANSA) - Il Washington Post afferma che "funzionari della Cia hanno ascoltato" le registrazioni audio turche che "provano che Khashoggi è stato ucciso e poi smembrato" e che la morte del giornalista saudita non è stata accidentale. La registrazione, se verificata - aggiunge il quotidiano che ha accusato Donal Trump di "cospirare con Riad" per prendere tempo e consentire ai sauditi di trovare una via di uscita - renderà difficile alla Casa Bianca accettare la versione dell'incidente.
L'ARABIA AMMETTE: «KHASHOGGI È STATO UCCISO NEL CONSOLATO»
Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”
«Il giornalista Jamal Khashoggi è morto in seguito a una colluttazione con alcune persone con cui si era incontrato nel consolato saudita a Istanbul». Per la prima volta arriva l' ammissione delle autorità di Riad, accompagnata dalla notizia dell' arresto di 18 sauditi e dal licenziamento del vicecapo dell' intelligence Ahmed Al Assiri e del consigliere Saud Al Qahtani, due figure molto vicine al principe Mohammed bin Salman, l' erede al trono.
Mentre i sospetti sul coinvolgimento di quest'ultimo nell' assassinio di Khashoggi spingono ormai lo stesso Trump a prendere le distanze (secondo il New York Times, il presidente Usa dice ora agli alleati che lui il principe Mohammed «lo conosce appena») c' è un altro fronte scottante per l' erede al trono saudita: quello interno.
Lo scrive David Ignatius, firma del Washington Post con formidabili contatti sia a Riad che nella Cia: «Fonti saudite mi dicono che coloro che si oppongono a Mbs si stanno silenziosamente raccogliendo attorno al Principe Ahmed bin AbdulAziz». Ignatius non è l' unico ad aver colto segnali di spaccature nella Casa di Saud.
Più fonti parlano di malumore dei principi riuniti in conclave per arginare l' emergenza. Notizie inverificabili si accompagnano a dati di fatto. Il primo è che i metodi di Mbs, diventato erede al trono saltando ed esautorando parenti più anziani, mettendone altri agli arresti per corruzione e accentrando il potere, non sono mai piaciuti a molti principi che ora, dopo il caso Khashoggi, possono metterne apertamente in discussione l' idoneità a guidare il Paese (è il re infatti a nominare il suo erede ma sono i 35 principi del Consiglio del Giuramento di Fedeltà che dovranno confermarlo al potere).
Il secondo segnale è il dissenso del principe Ahmed bin AbdulAziz, 76 anni, fratello di Re Salman. Il 3 settembre a Londra, mentre entrava nella sede dell' ambasciata, si è fermato a parlare con alcuni manifestanti yemeniti che gridavano slogan contro la famiglia reale. Ha detto loro che gli slogan dovrebbero rivolgersi contro chi governa, suo fratello e suo nipote: in un filmato si sente bene mentre esprime questo concetto.
Sempre a settembre su Twitter è nato l' hashtag in arabo #Ahmed_bin_AbdulAziz_re_dell' Arabia_Saudita. Il terzo segnale è che l' 82enne Re Salman ha deciso di gestire di persona il caso Khashoggi: secondo la Reuters ne era stato tenuto all' oscuro dal figlio, ma dopo le reazioni internazionali ha inviato in Turchia il suo più fidato consigliere, il principe Khaled Al Faisal: una prima esautorazione di Mbs.
Poi è stata avviata l' inchiesta che ha condotto alle ammissioni di ieri. Ma fa riflettere anche che re Salman abbia promesso una riforma dei servizi di intelligence, guidata da suo figlio Mohammad, sottolineando così l' intenzione di proteggerlo.
(Ha collaborato Farid Adly)
Fonte: qui
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