L'AFFAIRE MCCARRICK, L'EX CARDINALE PEDOFILO CHE DA TRENT'ANNI MOLESTAVA GIOVANI SEMINARISTI, STA SCOPERCHIANDO UNA INQUIETANTE RETE OMERTOSA ALL'INTERNO DELLE GERARCHIE ECCLESIASTICHE
LA STORIA
Franca Giansoldati per www.ilmessaggero.it
Altro che lobby gay. Coperture, omissioni, manipolazioni. Anche in Vaticano sembra che ci siano «manine» che fanno sparire i documenti scottanti. L'affaire McCarrick – l'ex cardinale pedofilo che da trent'anni molestava giovani seminaristi – sta scoperchiando una inquietante rete omertosa all'interno delle gerarchie ecclesiastiche. «La causa principale di tante vittime» scrive nel suo terzo intervento pubblico l'ex nunzio degli Stati Uniti, Carlo Maria Viganò, «ha a che fare con il ruolo dell’omosessualità nella corruzione del sacerdozio e della gerarchia».
L'accusatore di Papa Francesco non rinuncia alla sua battaglia per la verità (e per indebolire il pontificato), e continua a pubblicare pagine e pagine circostanziate di dettagli che dimostrano l'incapacità del sistema vaticano ad espellere le mele marce.
Proprio come il caso McCarrick: il porporato americano inizialmente era stato riabilitato da Papa Francesco (nonostante fosse stato messo in quarantena dal precedente pontefice) anche se poi è stato punito in modo esemplare ma solo dopo 5 anni e sotto la pressione dello scandalo che stava montando in America. Scrive Viganò: «L'omosessualità è diventata una piaga nel clero: questa gravissima crisi non può essere correttamente affrontata e risolta fintanto che non chiamiamo le cose con il loro vero nome. Questa è una crisi dovuta alla piaga dell’omosessualità, in coloro che la praticano, nelle sue mozioni, nella sua resistenza ad essere corretta».
Nelle precedenti puntate Viganò aveva tirato in ballo Ouellet, il cardinale della congregazione dei Vescovi, al quale aveva chiesto di rendere nota la documentazione esistente sul caso McCarrick, come su altri casi. Ouellet gli aveva replicato che non aveva trovato nulla, anzi contestava persino l'esistenza di sanzioni vaticane, anche se riferiva l'esistenza di generiche voci, chiacchiere, forse calunnie.
A questo punto Viganò non esita e lo accusa di essere un bugiardo. Come ex nunzio Viganò ha avuto accesso a documentazione riservata ed è a conoscenza di file confidenziali. «Ouellet afferma che la Santa Sede era a conoscenza solo di semplici voci, non sufficienti per poter prendere misure disciplinari contro McCarrick. Io affermo invece che la Santa Sede era a conoscenza di una molteplicità di fatti concreti ed in possesso di comprovanti documenti, e che nonostante ciò le persone responsabili hanno preferito non intervenire o è stato loro impedito di farlo».
L'elenco è ingombrante. «I risarcimenti alle vittime degli abusi sessuali di McCarrick dell’arcidiocesi di Newark e della diocesi di Metuchen, le lettere di padre Ramsey, dei nunzi Montalvo nel 2000 e Sambi nel 2006, del Dott. Sipe nel 2008, i miei due Appunti al riguardo ai superiori della Segreteria di Stato che descrivevano nei dettagli le accuse concrete contro McCarrick, sono solo voci?»
Non solo. Elenca anche la cronologia di tutte le volte che dal 2000 in poi è stato denunciato in Vaticano McCarrick da nunzi, arcivescovi, sacerdoti per via del suo comportamento omosessuale. “Nel dicembre 2006 il nuovo nunzio, arcivescovo Pietro Sambi, informò la Santa Sede del comportamento omosessuale del cardinale McCarrick con un altro prete. Nel dicembre 2006, anche io scrissi un Appunto al cardinale Segretario di Stato Bertone, che consegnai personalmente al Sostituto per gli Affari Generali, Arcivescovo Leonardo Sandri, chiedendo al papa di prendere misure disciplinari straordinarie contro McCarrick per prevenire futuri crimini e scandali.
Questo Appunto non ebbe risposta. Nell’aprile 2008 una lettera aperta a Papa Benedetto da parte di Richard Sipe fu trasmessa dal Prefetto del Congregazione per la Dottrina della Fede, Cardinale Levada, al Segretario di Stato, Cardinale Bertone, che conteneva ulteriori accuse a McCarrick di andare a letto con seminaristi e sacerdoti. Mi fu consegnata un mese dopo, e nel maggio 2008 io stesso presentai un secondo Appunto all’allora Sostituto per gli Affari Generali, Arcivescovo Fernando Filoni, riferendo le accuse contro McCarrick e chiedendo sanzioni contro di lui.
Nel 2009 seppi dal Cardinale Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi, che papa Benedetto aveva ordinato a McCarrick di cessare il ministero pubblico e iniziare una vita di preghiera e penitenza. Il nunzio Sambi comunicò gli ordini del papa a McCarrick alzando la voce tanto che fu sentita nei corridoi della nunziatura.
Viganò prosegue: «Nel novembre 2011 il Cardinale Ouellet, nuovo prefetto della Congregazione per i Vescovi, riconfermò a me, nuovo nunzio negli Stati Uniti, le restrizioni disposte dal papa a McCarrick, e io stesso le comunicai a McCarrick faccia a faccia”. Nonostante questo quadro McCarrick «ha continuato a godere di una speciale considerazione da parte di papa Francesco, il quale anzi gli affidò nuove importanti responsabilità e missioni».
La spiegazione che si affaccia nello scritto dell'ex nunzio è che McCarrick faceva parte “di una rete di vescovi favorevoli all’omosessualità che godendo del favore di papa Francesco hanno promosso nomine episcopali per proteggersi dalla giustizia e rafforzare l’omosessualità nella gerarchia e nella Chiesa in generale. Lo stesso papa Francesco sembra o essere connivente con il diffondersi di questa corruzione o, consapevole di quello che fa, è gravemente responsabile perché non si oppone ad essa e non cerca di sradicarla”.
I delitti denunciati, contenuti nei dossier in vaticano, contro McCarrick “erano gravissimi, vi erano anche quelli dell’assoluzione di complici in atti turpi, con successiva celebrazione sacrilega della Messa. Questi documenti specificano l’identità dei perpetratori, quella dei loro protettori e la sequenza cronologica dei fatti. Sono custoditi negli archivi appropriati; non è necessaria alcuna indagine straordinaria per recuperarli”. La conclusione cui giunge Viganò è che è accertato che “i predatori omosessuali sfruttano il loro privilegio clericale a loro vantaggio. Ma rivendicare la crisi stessa come clericalismo è puro sofisma”. Viganò conclude il suo intervento con un appello a vescovi e cardinali. Chi sa parli.
Fonte: qui
Nessun commento:
Posta un commento