E’ STATO SCOPERTO DAGLI INVESTIGATORI FRA LE MACERIE E DIMOSTRA LE CATTIVE MANUTENZIONI
ORA SARÀ SOTTOPOSTO A UNA SUPER-PERIZIA IN SVIZZERA
Estratto dell'articolo di Tommaso Fregatti e Matteo Indice per www.lastampa.it
Il reperto numero 132 , sotto sequestro dentro un hangar e in partenza per Zurigo dove sarà sottoposto a una super-perizia, non è un detrito qualunque. Ma con ogni probabilità la principale prova sulle cause del crollo del Ponte Morandi, che alla vigilia di Ferragosto ha provocato la morte di 43 persone. Agli occhi degli investigatori dimostra non solo che il cedimento è avvenuto per una rottura degli «stralli» (nome tecnico dei tiranti, anima in acciaio e guaina in calcestruzzo); ma che quella lesione è stata determinata da una grave corrosione, a sua volta collegata a manutenzioni carenti.
La svolta è arrivata nel corso dell’incidente probatorio e, in base ai primi accertamenti, il tirante si è letteralmente «strappato» dalla sommità del sostegno, provocando il collasso dell’intera struttura. All’interno è stato scoperto, appunto, «un avanzato stato di corrosione» dei cavi, messo nero su bianco in una relazione per i pubblici ministeri Walter Cotugno e Massimo Terrile, titolari dell’inchiesta sul massacro.
Il degrado della struttura diventa un nuovo elemento accusatorio nei confronti di Autostrade, che doveva eseguire controlli periodici sul viadotto. Soprattutto: dimostra in maniera forse definitiva come fosse impossibile avere il polso reale sulla tenuta del manufatto, senza condurre ispezioni dentro il rivestimento in cemento che proteggeva gli stralli. Era l’aspetto più critico del Morandi ed era stato segnalato per anni dai consulenti e dal personale stesso di Autostrade. Il reperto sarà inviato in un laboratorio svizzero, per essere sottoposto ad analisi speciali.
La terza lista di sospettati
Alla luce di questa perizia scatteranno nuove accuse. I militari del primo gruppo della Guardia di finanza - coordinati dai colonnelli Ivan Bixio e Giampaolo Lo Turco - compileranno una nuova lista con altri nomi di tecnici e dirigenti che dovevano occuparsi della manutenzione sui tiranti e potrebbero essere indagati. Al momento sono state iscritte 21 persone, fra dirigenti di Autostrade e ministeriali, mentre l’altro ieri le Fiamme Gialle avevano formalmente consegnato in Procura un elenco contenente 40 nomi fra tecnici e manager che si sono occupati a vario titolo del Morandi dagli Anni 90 ad oggi, e potrebbero a loro volta ricevere un avviso di garanzia nelle prossime settimane. Fra i vari personaggi indicati figura anche l’ex amministratore delegato di Autostrade Vito Gamberale.
Nessun commento:
Posta un commento