9 dicembre forconi: 08/12/18

domenica 12 agosto 2018

IL LEGHISTA NO-EURO BORGHI: ''MOAVERO DICE CHE L'EURO CI PROTEGGE DALLE CRISI? POVERO, IL SUO COMPITO È RASSICURARE I MERCATI. MA I MERCATI SONO IRRAZIONALI"

"L'UNICA COSA CHE CI PROTEGGEVA ERA LA GARANZIA DELLA BCE, CHE ORA INVECE STANNO TOGLIENDO. SE ARRIVA UNA TEMPESTA, SENZA OMBRELLO, CI SERVIRÀ IL PIANO B...'' 

''I MUTUI SCHIZZEREBBERO ALLE STELLE? BALLA COLOSSALE. INVECE...''


Luca Telese per ''La Verità''

SCAZZO A IN ONDA TRA CLAUDIO BORGHI E CARLO COTTARELLISCAZZO A IN ONDA TRA CLAUDIO BORGHI E CARLO COTTARELLI
Ha letto, onorevole Claudio Borghi?
«Ho letto, ho letto...».

Dicono che il crollo della Turchia è una lezione severa per i nostalgici della lira. Cioè voi.
«Uhhhh. E i siriani?»

Cosa c' entrano?
«Perché c' è anche la lira siriana! Ma ovviamente non c' entra nulla né con la Turchia né con l' Italia».

Nulla.
 «Zero. È come dire che Milano Marittima ha attinenza con Milano perché entrambe hanno nel nome "Milano". Una corbelleria. Un' altra cosa...».
SCAZZO A IN ONDA TRA CLAUDIO BORGHI E CARLO COTTARELLISCAZZO A IN ONDA TRA CLAUDIO BORGHI E CARLO COTTARELLI

Quale?
«Non sono, non siamo "nostalgici della lira". Se dovessimo cambiare moneta proporrei di chiamarla fiorino».

Un omaggio a Renzi?
«Per carità. Un tributo ai banchieri toscani che hanno inventato la finanza moderna.
La storia è complessa».

In che senso?
«Lo sa che più antica moneta d' Italia proviene dai fenici ed è conservata a Como?
Questo per dire come le monete si rincorrono nella storia in modo difficilmente prevedibile».

Ha letto l' intervista del ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi?
«Ahimè, sì».

Perché ahimè?
giovanni tria e claudio borghiGIOVANNI TRIA E CLAUDIO BORGHI
«Moavero è andato a parlare nel posto non più propizio al governo...».

Non ci sono state smentite.
«Lo so bene. Ma so come tutto si giochi sui titoli, ormai. È bastato che il ministro facesse un apprezzamento sull' euro, perché nel titolo questo pensierino non traumatico diventasse subito una terribile sconfessione dei sovranisti».

Ho capito, ce l' ha con Moavero e se la prende con Il Foglio.
«Affatto. Solo che credo di essere uno titolato a capire come funzionano "i mercati" perché sono stato per tutta la vita "i mercati", per mestiere. La lezione turca è un' altra.
Dobbiamo preoccuparci per l' euro, non gioire per la sua presunta solidità».

Mi spieghi.
matteo salvini claudio borghiMATTEO SALVINI CLAUDIO BORGHI
«Torniamo ai mercati: sono molto semplici. Se per qualsiasi motivo uno o più fattori di insicurezza iniziano a turbinare sulla testa di qualcuno, se tu presti i soldi inizi a chiederti se stai facendo bene».

Sta accadendo ai turchi?
«Esatto. Mi perdoni il gioco di parole: il debitore non ha credito».

Cosa intende?
«Se tu chiedi un mutuo, alla banca la cosa che interessa meno sono il tuo lavoro, le tue prospettive, il tuo sorriso. Cosa vogliono?».

Garanzie.
«Esatto. Ti mandano a periziare la casa e ti chiedono la dichiarazione dei redditi.
Ma conta la garanzia. Prova tu a farti dare l' equivalente di un mutuo da 150.000 euro senza ipoteca. Ti fanno ciao ciao, anche se guadagni bene».

E quindi il nostro problema è la garanzia?
«Già. La garanzia sul debito sovrano la dà la banca centrale. E questa garanzia sta venendo meno».

Ma anche un Paese ha un patrimonio!
claudio borghi matteo salvini alberto bagnaiCLAUDIO BORGHI MATTEO SALVINI ALBERTO BAGNAI
«Sì, ma non è esigibile. Prendi il debito emesso dalla Fiat: se fallisce la Fca, si vendono i beni e si va a parziale copertura del debito. Ma sui beni dello Stato non c' è pignoramento. Salta il banco».

Lei pensa alla fine del "bazooka" di Mario Draghi.
«Sì. I mercati sono calmi se c' è una banca centrale che garantisce, perché può ripagare. Mentre l' unica cosa certa è che se noi diciamo: "Faremo i bravi, siamo virtuosi, spenderemo poco", ai nostri creditori non importa un fico secco...».

Altra stoccata a Moavero.
claudio borghi liraCLAUDIO BORGHI LIRA
«Ma no... Lui, come Tria, si è autoassegnato questo compito di rassicurare, lo fa con impegno. Solo che all' omino che accende il suo computer alla borsa di New York e fa viaggiare i soldi di quei pensieri virtuosi non frega nulla».

Se non c' è garanzia del debito, che succede?
«Il nodo è tutto qui. Abbiamo le elezioni europee tra poco, dobbiamo spiegare ai cittadini spiegare che c' è un problema di democrazia».
borghi salvini bagnaiBORGHI SALVINI BAGNAI

Diranno: cercano alibi, perché i mercati sono incerti per la manovra.
«Guardi, metta in conto che noi siamo cattivoni e cicale. Ma nel 2012 era luglio, c' era Monti, eravamo buoni bravi e formichine, c' è stato un casino con le banche in Spagna e gli spread si sono messi a correre».

Il solito omino dei mercati che accende il computer e fa casini?
«Sempre lui».

Perché?
«C' era la paura della recente crisi greca e di finire fregati come i possessori dei titoli di Atene: l' euro non "protesse" nulla e lo spread finì a 500 in Italia e a 200 in Francia.
matteo salvini claudio borghiMATTEO SALVINI CLAUDIO BORGHI
Per fortuna...».

Fortuna?
«Quando il Paese forte è finito nei guai, è arrivata la soluzione. Sempre quella, l' unica. Ovvero la garanzia della Bce».

Ma il debito pubblico?
«Non ci crederà mica, spero. Da quel punto in poi, in tutta Europa del debito non è fregato nulla a nessuno. Si sono fatte manovre in deficit, ci sono stati gli attentati, in Catalogna c' era la gente in strada e non fregava una cippa a nessuno!».

Quindi lei non crede di dover rassicurare i mercati?
«Il mio dovere non è rassicurare i mercati. È vigilare sul voto e sulla volontà dei cittadini».

Come?
moavero salviniMOAVERO SALVINI
«Sarebbe opportuno iniziare a parlarne della questione della garanzia senza raccontare più palle».

Quali?
«La comoda bugia - come abbiamo visto - è che la "buona condotta" aiuti».

E la scomoda verità?
«Che l' unica maniera (per tutti) per mantenere le cose come sono è rimettere la garanzia, altro che terminare il Quantitative easing. La Bce deve dichiarare che non tollererà spread superiori ai 150 punti fra due paesi dell' eurozona».Ma dicono che è un' uscita lenta.
«Ma cosa pensano i tanti omini che accendono i loro computer in tutto il mondo?
Lenta o veloce, la garanzia non c' è più».

Cosa combina l' ometto?
«Immagina di essere uno che domani mattina entri in un desk in cui si guadagna sulle oscillazioni dei titoli. Se nessuno mette mano al portafoglio per difenderli, l' omino inizia a scommettere al ribasso».

enzo moavero milanesiENZO MOAVERO MILANESI
Dicono che non c' è motivo razionale.
«I mercati spesso non sono razionali, seguono istinti animali. Se esistono gli spread, esistono le differenze. Se esistono le differenze, esiste un rischio diverso, e quindi in extrema ratio un rischio Italia. O Turchia. O Spagna. L' animale, se percepisce il rischio, scappa».

Ma lei cosa farebbe?
«Bisognerà prendere le posizioni. O si mette una nuova garanzia, o si prepara un piano B».

Uscire dall' euro?
«La domanda è un' altra. C' è tempesta. Se arriva il tornado noi siamo pronti? Vede, con i turchi la scusa Cottarelli del debito pubblico cattivo non funziona: hanno un debito al 38%».

Però sono sotto attacco.
«Esatto. Moavero è caduto nell' equivoco di pensare che l' euro ci tuteli».

Non è così?
ERDOGAN TRUMPERDOGAN TRUMP
«No. La Turchia è sotto attacco proprio per i debiti fatti nelle valute che non controlla. In questo mondo strano, se chi ha i capitali pensa che il Paese sia solido, intravvede il profitto e si precipita a prestargli i soldi».

La Turchia era questo.
«L' amichetta della Germania: aveva le basi Nato, serviva contro l' Isis».

E poi?
«È finita l' Isis, è cambiata la politica americana, la Nato non si capisce più a che serva».

Arriva il tweet di Trump e crolla tutto.
«Sono tra i Paesi meno indebitati del mondo, ma hanno il debito privato alto e non nella loro moneta».Perché? «Gli ometti correvano a investire, e loro si sono gonfiati come dei tacchini. Ma non hanno sovranità sul debito privato in dollari. E quindi sono deboli, perché - di nuovo - non c' è garanzia».
draghi merkelDRAGHI MERKEL

Erdogan dice di comprare le lire turche.
«Ma loro, al contrario di noi sono in disavanzo commerciale: fabbricano delle bellissime Tipo, ma con i soldi esteri a prestito si sono presi le Bmw».

Come finisce?
«Le aziende turche faranno default sui debiti in valuta. Ma dato che hanno la loro moneta non andranno in ginocchio: quando la moneta sarà scesa a sufficienza, il Paese comincerà a recuperare grazie alla svalutazione. Restano fregati - capiremo in quale misura - i prestatori incauti».

E noi?
«La nostra bilancia commerciale è in attivo. Se invece importi più di quello che esporti, quando si ferma la giostra qualcuno si fa male».

Sì, ma l' Italia?
«Ripeto: noi siamo già in surplus. Se avessimo la nostra moneta, se ci attaccassero facendola scendere andremmo in super surplus».
draghi euroDRAGHI EURO

E i mutui in euro schizzerebbero alle stelle?
«Una balla colossale. Verrebbero convertiti al momento del cambio, semmai sarebbero abbattuti dalla svalutazione».

Quindi lei sta dicendo che Moavero e Tria sbagliano.
«No, sono loro vicino. Dover rassicurare i mercati è un brutto mestiere: sono come dei terapeuti che provano a dare certezze a un paranoico grave. Auguri».

Fonte: qui


289 MILIONI AL GIARDINIERE CHE SI È AMMALATO DI TUMORE PER GLI ANNI A CONTATTO COL GLIFOSATO NEL DISERBANTE DELLA MONSANTO

L'AZIENDA OVVIAMENTE NEGA LA CANCEROGINICITÀ E FARÀ APPELLO. MA LA BAYER, CHE HA APPENA COMPRATO IL GIGANTE DEI PESTICIDI, GLI CAMBIERÀ NOME (MONSANTO ORMAI È SINONIMO DI MORTI E BATTAGLIE LEGALI) 

IN ITALIA IL GLIFOSATO SI PUÒ USARE? OH SÌ, È VIETATO SOLO...

IL GIGANTE MONSANTO PERDE LA BATTAGLIA CONTRO IL GIARDINIERE
Marilisa Palumbo per il ''Corriere della Sera''
dewayne johnson vince contro monsantoDEWAYNE JOHNSON VINCE CONTRO MONSANTO

Seduto al banco dei testimoni due settimane fa si tormentava le mani, ma la voce era ferma: «Mi batterò fino all' ultimo respiro». DeWayne «Lee» Johnson ha 46 anni, una famiglia, e un cancro alla pelle in fase terminale. Ma la sua ultima, amara battaglia, l' ha stravinta, ieri alle 14.45 ora di San Francisco. Primo tra migliaia di querelanti ha portato a processo e fatto condannare il gigante dell' agrochimica Monsanto, responsabile, a questo punto anche per i giudici, di avergli tolto il diritto a vedere crescere i due figli, di 10 e 13 anni. Il tribunale ha riconosciuto la cancerogenicità del glifosato contenuto nel Roundup e nel prodotto «fratello» Ranger Pro, con cui «Lee» irrorava per proteggerli dalle erbacce gli spazi esterni delle scuole di cui era custode e giardiniere a Benicia, nella Bay Area.

La Monsanto, che ogni anno guadagna dal diserbante lanciato a metà dagli anni Settanta e diffuso in tutto il mondo oltre 4 miliardi di dollari, dovrà pagare a «Lee» 289 milioni tra danni economici e morali e risarcimento punitivo.
dewayne johnson 4DEWAYNE JOHNSON 4
Tutto comincia nel 2014, quando Johnson scopre delle strane macchie sulla pelle: i medici diagnosticano in fretta un linfoma non-Hodgkin.

«Piangeva soprattutto la notte, quando pensava che io dormissi», ha raccontato commossa durante il processo la moglie Araceli, una infermiera che lavora 14 ore al giorno per pagare le fatture, dividendosi tra una scuola e una casa di riposo. «È terribile quando non puoi prenderti cura della tua famiglia», ha aggiunto lui, la testa rasata, un po' di barba, il viso in parte risparmiato dalle tremende lesioni che gli hanno invaso il corpo e che la giuria ha potuto esaminare in foto.


Johnson aveva chiamato due volte il numero verde della Monsanto per informarsi di eventuali rischi dopo essersi inzuppato di erbicida per un malfunzionamento dell' innaffiatore, ed entrambe le volte si era sentito promettere, invano, che l' avrebbero richiamato. Sarà il suo datore di lavoro, informato della malattia, ad aprirgli gli occhi e a spingerlo alla denuncia: «Generalmente passano due anni per prendersi un cancro con quei prodotti», gli dice.

La Monsanto - ha spiegato l' accusa nel mese di dibattimento - avrebbe deliberatamente silenziato gli allarmi sui pericoli del glifosato. Lo dimostrerebbero anche le mail interne all' azienda, dove si legge di tentativi di insabbiare studi scientifici sfavorevoli e promuoverne, persino aiutando a scriverli, altri «assolutori», secondo un copione che ricorda le manovre di «Big Tobacco» per nascondere i rischi delle sigarette.

diserbanteDISERBANTE
La complessità del processo stava però nel fatto che la pericolosità dell' agente chimico è ancora oggetto di diatribe scientifiche: nel 2015 l' Organizzazione mondiale della Sanità l' ha classificato come «probabile cancerogeno» per gli esseri umani, ma né l' Epa, l' Organizzazione americana per la protezione dell' ambiente, né le agenzie europee per la sicurezza degli alimenti e per i prodotti chimici hanno offerto pareri simili. Ma la giuria è stata netta: «I prodotti avevano rischi potenziali noti al momento della loro produzione e vendita?
Sì. La mancanza di avvertenze sui rischi è stato un fattore sostanziale nel causare danno al dottor Johnson? Sì».
Secondo le leggi della California, a «Lee» era stato garantito un processo veloce perché i medici hanno testimoniato che gli resta poco da vivere. Ma ora il verdetto aprirà la strada a migliaia di altri processi dall' Arizona al Nebraska. Nel frattempo la Monsanto è stata acquistata per oltre 60 miliardi di dollari dalla tedesca Bayer, che sta pensando di cambiarle nome.

L' ERBICIDA (FORSE) DANNOSO MA L' EUROPA NON LO VIETA - IN ITALIA È PROIBITO SOLO NEI PRATI E NEI CAMPI SPORTIVI
Simone Disegni per il ''Corriere della Sera''

Sostanza cancerogena o innocuo (ed efficace) diserbante? La diatriba sul glifosato, l' erbicida più diffuso al mondo, non ha per il momento risposta certa, sul piano scientifico.
In attesa di conoscere - se mai vi saranno - risultati definitivi dalle ricerche tossicologiche, l' Unione Europea ha però deliberato di consentire l' uso di tale sostanza sul mercato del continente: una decisione maturata non senza sofferenze, tra ritardi, polemiche e accuse di eccessiva «benevolenza» verso l' industria.
roundup diserbante monsantoROUNDUP DISERBANTE MONSANTO

In commercio dal 1974 con il marchio Roundup registrato da Monsanto, il glifosato è stato in realtà utilizzato per decenni in ambito tanto agricolo quanto urbano senza che vi fossero obiezioni di sorta: semplicità di utilizzo, efficacia e basso costo ne hanno fatto rapidamente il disinfestante più diffuso al mondo.

Nel 2015, tuttavia, dopo anni di crescenti dubbi e polemiche, l' Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Airc) che fa capo all' Oms ha classificato il glifosato come «probabilmente cancerogeno»: un' etichetta, va detto, che viene attribuita in via precauzionale a sostanze per le quali è stata riscontrata un' evidenza limitata sull' uomo, ma sufficiente sugli animali.
dewayne johnsonDEWAYNE JOHNSON

Nello stesso anno, l' Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha dato parere esattamente opposto: pur essendo opportuno prevedere dei limiti di utilizzo in via precauzionale, è «improbabile» che il glifosato abbia effetti cancerogeni sull' uomo.

Un via libera segnato dalle polemiche dopo la scoperta da parte di alcuni giornali che porzioni intere del rapporto riprendevano parola per parola il dossier presentato da Monsanto. Dopo numerosi rinvii, lo scorso novembre gli Stati membri dell' Ue hanno comunque preso atto del parere e deliberato di consentire la commercializzazione della sostanza per altri cinque anni.

Ma sulla questione il blocco resta diviso: il gruppo dei Paesi «sconfitti» non ha potuto che piegarsi alle regole decise dal voto a maggioranza qualificata, ma resta molto scettico.
roundup erbicida monsantoROUNDUP ERBICIDA MONSANTO
Tra essi l' Italia, che già dal 2016 ha deciso di limitare l' uso del diserbante vietandolo in aree ad alta frequentazione come parchi, giardini, campi sportivi e aree gioco per bimbi. 

Fonte: qui

PER LA CASSAZIONE C'È L'ASSOCIAZIONE A DELINQUERE, OVVERO IL REATO CHE SERVE AI MAGISTRATI PER TENERE PARNASI AI DOMICILIARI (FINCHÉ NON PARLA)

LA SUPREMA CORTE HA RESPINTO L'APPELLO DEGLI AVVOCATI DEL COSTRUTTORE, CHE AVEVANO CHIESTO DI ANNULLARE LE MISURE CAUTELARI

Sara Menafra per ''Il Messaggero''

Il progetto di costruire lo stadio della Roma a tutti i costi, anche arrivando a versare tangenti o facendo pressioni sui politici di turno, è più che sufficiente a costituire il «programma criminale» dell' associazione a delinquere che, secondo la procura di Roma, era guidata dall' imprenditore Luca Parnasi.

parnasi e salvini allo stadioPARNASI E SALVINI ALLO STADIO
 La corte di Cassazione ha depositato ieri la sentenza con cui respinge l' appello degli avvocati Emilio Ricci e Giorgio Tamburrini che a nome dell' imprenditore (ora ai domiciliari) avevano chiesto al Palazzaccio di annullare l' ordinanza di custodia cautelare. Sia contestando l' esistenza dell' associazione a delinquere, sia chiedendone la scarcerazione. La discussione, lo scorso 11 luglio, era andata avanti fino a tarda sera con la decisione di tenere l' imprenditore dentro (a scarcerarlo è stato il gip dopo il secondo interrogatorio davanti ai pm). Ora, le motivazioni del collegio guidato da Giorgio Fidelbo depositate ieri, spiegano perchè i supremi giudici considerano solido l' impianto accusatorio impostato da piazzale Clodio.

IL PROGETTO STADIO
Secondo la Cassazione, in particolare, non è vero che il progetto Tor di Valle è «poco indeterminato» dal punto di vista criminale: «Se anche l' unico programma individuato fosse quello dei reati finalizzati alla vicenda stadio - scrivono - va considerato che il programma della associazione criminale deve essere indeterminato in ordine a quanti e quali reati commettere, ma non è escluso che vi sia un termine di durata dell' attività in cui si collocano; non vi è ragione per la quale un' associazione non possa essere progettata per operare a tempo determinato».


Del resto, «nel caso in esame non è affatto posto in discussione che quello dello stadio sia un progetto di ampio respiro che richiede lunghissimi tempi di realizzazione (dal 2012, si comprende, non è ancora iniziata la realizzazione concreta) e, quindi, vi è interesse alla commissione di singoli reati, non predeterminati né predeterminabili, nell' ambito di un programma destinato a svolgersi in un notevole arco di tempo».

DIPENDENTI E SOCI
A non convincere il Palazzaccio è anche l' argomentazione usata più volte dalle difese secondo la quale i dipendenti del gruppo Eurnova non potessero essere anche membri di una associazione criminale guidata dal capo: «In realtà, l' associazione per delinquere è un accordo per commettere una serie di reati per i quali non vi è affatto la caratteristica della comunanza di intenti. Il tema, facendo riferimento ad una più peculiare ipotesi di associazione per delinquere, è quello spesso posto in tema di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti: si riconosce il vincolo associativo penalmente rilevante anche nel rapporto tra acquirenti e venditori di sostanze illecite, quando accompagnato da uno stabile impegno reciproco», scrivono.

I VERBALI
Parnasi è ai domiciliari dallo scorso 20 luglio. Il gip ha detto sì alla scarcerazione dopo l' interrogatorio del 13 (seguito di un paio di giorni a questa sentenza della Cassazione) tutto centrato sul meglio precisare le prime dichiarazioni, considerate troppo generiche. Nel nuovo, decisivo, verbale, il racconto di Parnasi parte dal ruolo di Luca Lanzalone, considerato - fino al giorno dell' arresto - l' avvocato plenipotenziario del Comune sia sul caso stadio di Tor di Valle sia su tutte le questioni delicate legate all' amministrazione cittadina.
cassazioneCASSAZIONE

L' imprenditore ha spiegato ai pm quali fossero gli accordi con l' avvocato plenipotenziario del Comune, che sarebbe riuscito a far cambiare la rotta della giunta Raggi sul progetto in cambio di una consulenza da 12mila euro, ma la promessa di almeno un secondo affare da 150mila euro. Tra i due, ha confermato Parnasi, si era costruito un rapporto particolarmente solido. E le consulenze affidate all' avvocato servivano ad alimentare il rapporto.

Per questo, Lanzalone sarebbe riuscito ad ottenere incarichi, ovvero promesse perché l' indagine è arrivata prima, anche per lavori di fatto inesistenti.

11 Agosto 2018

Fonte: qui