9 dicembre forconi: GAME OF FOREX: DOLLARO E IL RITORNO AL GOLD STANDARD!

giovedì 4 luglio 2019

GAME OF FOREX: DOLLARO E IL RITORNO AL GOLD STANDARD!


Fantastico, erano secoli che non si osservava un presidente degli Stati Uniti parlare di valute, di guerra commerciale con il mercato che fa spallucce, che ignora completamente le sue richieste…
E meno male che aveva appena fatto pace con la Cina, in attesa di un nuovo round di incontri…
Cina ed Europa giocano il grande gioco di manipolazione della valuta e pompano denaro nel loro sistema al fine di competere con gli Stati Uniti. Dovremmo giocare la partita, o continuare ad essere i manichini che siedono e guardano educatamente come altri paesi continuano a fare i loro giochi – come hanno fatto per molti anni!
Caro Donald, questa è la natura intrinseca di una moneta rifugio, moneta di riferimento mondiale, il dollaro forte ti aiuta ad avere un’inflazione sotto controllo, aiuta i tuoi elettori ad avere più potere di acquisto, suvvia ma i tuoi consiglieri economici, queste cose non te le dicono?
Oggi giornata di riposo per i tesorucci, è festa nazionale in America, dopo i nuovi minimi a tre anni sui rendimenti, fate attenzione alla liquidità, i market maker dormono e gli spread sono irreali, quindi nessuna operatività.
E si capisco, il deficit commerciale continua ad aumentare, gli americani con il dollaro forte in tasca comprano, comprano e ancora comprano, le importazioni aumentano, aumentano e ancora aumentano, mentre le esportazioni languono.
Il deficit commerciale degli Stati Uniti si è ampliato a 55,5 miliardi dai 51,2 miliardi di dollari rivisti negativamente.
Il disavanzo è di oltre 30 miliardi con la Cina, quasi 17 con l’intera Unione Europea, oltre 9 miliardi con il Messico, sei con il Giappone e quasi sei con la Germania. Noi per il momento siamo lontani a soli 2,6 miliardi di dollari.
State sintonizzati a breve inizierà la guerra commerciale con l’Europa, il prossimo anno ci sono le elezioni, più casino c’è in giro e meglio è per Trump. 
Brutte notizie anche dai nuovi ordini all’industria manifatturiera e secondo MARKIT ( l’indice ISM non lo commenteremo più visto il grado di manipolazione istituzionale ) …
” Un miglioramento nella crescita del settore dei servizi fornisce poche ragioni di incoraggiamento, poiché i dati dell’indagine indicano ancora un forte rallentamento del ritmo di crescita economica nel secondo trimestre.
I dati PMI manifatturiero e servizi collettivamente indicano un’espansione del PIL a un tasso annualizzato dell’1,5% . “
La riduzione degli ordini di fabbrica e la riduzione delle importazioni negli Stati Uniti significa che gli inventari, i magazzini sono pieni a causa della debolezza della domanda interna che abbiamo già intravvisto negli ultimi dati.
Come dice Brad Sester, l’amministrazione Trump dovrebbe invece essere preoccupata per il calo delle esportazioni escluso il petrolio…
The Trump administration should be a little worried by this chart. U.S. non petrol exports are now falling y/y ....

The non-petrol trade deficit can only shrink if U.S. imports also fall.

(the dip last fall was soybean driven, but that's not driving the 19 numbers)
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Sembra davvero di essere tornati al 2007, quando nessuno credeva nelle nostre analisi e poi all’improvviso è crollato tutto.
L’altra perla di ieri è la seguente…
WASHINGTON (Reuters) – Un alto funzionario degli Stati Uniti ha detto al personale del dipartimento del commercio questa settimana, che Huawei dovrebbe ancora essere trattata come se fosse nella lista nera, pochi giorni dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha seminato confusione con una dichiarazione per alleggerire il divieto di vendita all’impresa.
Opla e l’accordo con la Cina finisce nel cassetto della Grande Depressione, mentre la fuori gestori e investitori comprano di tutto prima del big bang!
Ma torniamo ad un tweet che abbiamo pubblicato ieri, che forse ai più è passato inosservato ma l’occhio di falco di Mike ha messo a fuoco, un altro fattore che ci introduce in quella che sarà la più esplosiva fase delle politica monetaria della storia…
In un mondo nel quale la manipolazione del pensiero è al primo posto assoluto, dove ad esempio i giornali italiani ma non solo, si inventano dialoghi o affermazioni, interessante è leggere cosa ne pensa una delle prossime scelte di Trump per la Federal Reserve…
La signora Shelton sostiene che le mosse dei tassi d’interesse delle banche centrali causano sconvolgimenti economici manipolando le valute in modi che influenzano il commercio globale. Quando è stato chiesto in una recente intervista(…)se la Fed dovrebbe tagliare i tassi di interesse ora, ha detto, “La risposta è sì”, una visione che si allinea ai recenti commenti pubblici di Trump. Ha detto: “Quando si ha un’economia pronta per crescere a causa di tasse ridotte, meno regolamentazione, energia dinamica e riforme del commercio, si vuole garantire il massimo accesso al capitale.
Stimolo monetario
La sig.ra Shelton si è opposta agli sforzi della Fed per stimolare l’economia all’indomani della recessione, sostenendo che i bassi tassi di interesse e gli acquisti di attività della banca centrale arricchivano i ricchi mentre mettevano tutti gli altri a rischio di un forte aumento dell’inflazione o di una nuova bolla finanziaria. “È ironico che la preoccupazione per i lavoratori dipendenti serva a giustificare il pompaggio di denaro da parte della Fed, che finisce per beneficiare in gran parte le persone che hanno forti portafogli azionari, specialmente in un momento in cui la” disparità di reddito “è un tema importante della Casa Bianca”, ha scritto in un articolo criticando l’allora presidente della Fed, Janet Yellen, che aveva parlato al Congresso. “Forse uno dei nostri rappresentanti eletti a Capitol Hill può spiegare alla signora Yellen che quando la febbre di basso grado dell’inflazione perpetua diventa una vera e propria malattia economica – quando la prossima bolla finanziaria scoppierà con conseguenze terribili per l’economia reale – gli americani mediocri pagherà il prezzo più alto. “
Tutto e il contrario di tutto, scrivono e dicono queste persone, ora vuole TASSI ZERO, come se i tassi zero non fossero sinonimo di bolla economico/finanziaria!
La signora Shelton ha ripetutamente chiesto un ritorno al gold standard, un regime monetario che fissava il valore del dollaro al valore dell’oro. Ciò renderebbe impossibile per la Fed influenzare la forza del dollaro attraverso la politica monetaria, scrive. “Per tutti i discorsi su un sistema” basato sulle regole “per il commercio internazionale, non ci sono regole quando si tratta di garantire un livello di parità monetaria. Il gold standard classico ha stabilito un benchmark internazionale per i valori valutari, in linea con i principi del libero scambio.
Scusa Judy. Non si può ancorare il dollaro al prezzo dell’oro. Non funziona, dice Mike Shedlock.
Il dollaro
La signora Shelton preferisce un dollaro forte, con cui intende un dollaro il cui valore non fluttua a seconda della politica monetaria. Scusa Judy, anche questo è impossibile…
Prosegue il grande Mike..
Per coloro che non capiscono perché non si può ancorare il dollaro al prezzo dell’oro, ripensare a Nixon. Finì la convertibilità dei dollari in oro perché l’accordo di Bretton Woods che fissava un’oncia d’oro a 35 dollari soffiava alto in cielo in un massiccio volo d’oro in Francia.
Giusto per chiarire, interessante questo pezzo di storia tratto da Firstonline…
…esplose proprio il 15 agosto di quarant’anni fa quando il presidente degli Stati Uniti Richard Nixon (quello che poi sarebbe stato costretto a dimettersi per la crisi del Watergate) proclamò la non convertibilità del dollaro in oro. Dal 1944, cioè da quando in piena guerra, una Conferenza internazionale di esperti di economia e finanza riuniti a Bretton Woods, aveva fissato le regole per dare impulso ad una ordinata espansione degli scambi internazionali, il dollaro era la moneta di riferimento a cui erano legate con cambi fissi tutte le altre monete, mentre il dollaro stesso era agganciato all’oro al prezzo anch’esso fisso, di 35 dollari all’oncia.
Questo sistema aveva certo favorito una grande espansione degli scambi internazionali e quindi incentivato lo sviluppo di tutti i paesi,per lo più occidentali, che ne facevano parte. Però un simile sistema aveva dato al dollaro il potere enorme di non essere sottoposto ad alcun vincolo di bilancia dei pagamenti (come invece erano gli altri paesi) perché era usato come moneta di riserva da tutti gli altri Stati. Ciò permetteva al Tesoro degli Stati Uniti di stampare tutti i dollari di cui aveva bisogno e collocarli poi nel  resto del mondo.
Il presidente francese, il Generale De Gaulle, già all’inizio degli anni ’60 cominciò a dire che i dollari in circolazione erano troppi e a chiedere la conversione in oro delle riserve detenute dalla Banca di Francia. Con il passare del tempo i dubbi sulla effettiva capacità degli Usa di far fronte a tutte le richieste di conversione in oro dei dollari in circolazione,aumentarono notevolmente e tanti Stati, magari senza fare polemiche, cominciarono a chiedere la conversione delle proprie riserve di dollari. La situazione si fece esplosiva quando le esigenze della guerra del Vietnam,imposero agli Stati Uniti la necessità di stampare sempre più dollari che furono immessi sui mercati mondiali per comprare da ogni angolo del globo le merci necessarie a soddisfare l’immenso fabbisogno dell’esercito americano.
Non si può avere un prezzo fisso dell’oro con deficit di bilancio e la stampa monetaria a gogo, conclude Mike.
Concludo solo con un accenno alla fine della farsa di questa squallida Europa che per mesi ha devastato la nostra economia con le sue stupide minacce…
Mesi e mesi a urlare per nulla!
Come prefigurato dal nostro Machiavelli nel suo ultimo manoscritto, il decennale italiano sta volando verso 1 % del rendimento anche se questa accelerazione è stata troppo violenta. Ora attenzione e pronti a riprendere la rotta al momento opportuno.
Il 100 anni austriaco ha fatto il 10 % in una settimana, ieri il nostro 50 anni ha fatto il 6 % in un solo giorno, sono fiero di aver contribuito ad anticipare prima di chiunque altro questo trend che è solo all’inizio e che nei prossimi anni produrrà risultati spettacolari.
Allo stesso tempo sono orgoglioso di aver ricambiato tutti coloro che hanno avuto fiducia nelle mie analisi in questi anni, la verità è figlia del tempo!

State sintonizzati ho l’impressione che la crisi del 2008, sia davvero nulla rispetto all’esperimento atomico che verrà messo in atto nei prossimi anni, politica monetaria non convenzionale, argomento che tratteremo nel prossimo Machiavelli dopo l’estate.

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