L’INQUIETANTE INTERVISTA DEL “TG1” AL PADRE DELLA PENTITA CHE HA FATTO ARRESTARE 32 PERSONE: “SO DUE ANNI CHE NON LA SENTO E NON NE FREGA NIENTE. NON VAI A DENUNCIA' 30 PERSONE. SE QUELLO SPACCIA, QUELLO RUBA, CHE TE FREGA? LA CAPOCCIATA DI SPADA? SE VIENI NEL GIORNO CHE MI GIRA MALE TE DO DU CAZZOTTI E...”
'MA CHE TE FREGA?' – L'INQUIETANTE INTERVISTA DEL PADRE DELLA PENTITA DI OSTIA AL TG1
DAGO-TRASCRIZIONE
(…)
“È stata fatta così, all’acqua di rose. (…) Mi fija, se sarebbe venuta (sic!) da me, eh, finiva lì. Io so’ du anni che non la sento mi fija Tamara. E sinceramente, manco me ne frega niente (…) No io non lo condivido. Non vai a denuncià 30 persone. Mo’ perché quello lì magari s’arangia a fa un furto, quello s’arangia co lo spaccio, quell’altro fa… ma che te frega! Io Roberto manco so chi è, cioè, io non lo conosco Roberto, no? Ha sbagliato a dà la capocciata a quello, vabbè, ma tocca vedè pure un attimo come uno si trova. Non è che tutti i giorni uno sta bene. Ce sarà pure un giorno che te gira male. E se tu me vieni il giorno che me gira male e ti do du’ cazzotti te le devi tenè, aho”.
OSTIA, VIA GLI SPADA DALLE CASE DEL COMUNE: SGOMBERI A PIAZZA GASPARRI
Mirko Polisano per www.ilmessaggero.it
Sono partite alle prime luci dell'alba le operazioni di sgombero delle case occupate abusivamente dagli Spada. Il blitz, in una piazza Gasparri super blindata, è stato effettuato dalla polizia locale di Roma Capitale, agli ordini del comandante Antonio Di Maggio.
I caschi bianchi, insieme al personale della polizia in azione con i reparti speciali, sono entrati in un appartamento in via Giovanni Ingrao per mandare via l'inquilino irregolare. Non un nome qualsiasi, ma Vincenzo Spada, detto «Gnocco» appartenete al clan e figlio del boss «Pelè».
Un'operazione che avviene all'indomani dell'ordigno rudimentale fatto esplodere sul balcone dei genitori della testimone di giustizia, Tamara Ianni.
L'intervento ha visto l'impiego di oltre 100 caschi bianchi romani, supportati da 4 blindati del reparto mobile, diretti dal Commissariato di Ostia. Tale spiegamento di forze, si é reso necessario per la delicatezza dello sgombero, operato nei confronti di Vincenzo Spada, all'interno di una zona dove l'edilizia popolare appare completamente gestita dalla famiglia di appartenenza. Le operazioni, che hanno visto bloccare le strade di accesso, sono tutt'ora in corso.
Il tweet della sindaca «Abbiamo liberato una casa popolare a Ostia, occupata abusivamente da un membro del clan Spada. La Polizia Locale di Roma Capitale è intervenuta questa mattina per restituire un bene pubblico alla città. Prosegue la nostra lotta per ripristinare la legalità». Scrive la sindaca di Roma Virginia Raggi in un tweet accompagnato dall'hashtag #NonAbbassiamoLoSguardo
OSTIA, FEDERICA ANGELI INSULTATA E INSEGUITA DALLA FAMIGLIA SPADA DURANTE LO SGOMBERO
Durante lo sgombero dell'appartamento di Vincenzo Spada, uno dei nipoti del boss Carmine, la cronista di Repubblica Federica Angeli, sul posto per il giornale, viene insultata e inseguite da due donne fino a quando è costretta a lasciare il posto con la sua scorta.
Il comandante della polizia municipale le ha identificate e denunciate d'ufficio per minacce nei confronti della giornalista. Sono Desiré e Alessandra Salera, moglie e cognata di Ottavio Spada, in carcere al 41bis per mafia.
LA MAFIA DI OSTIA: “SCOVATO IL RIFUGIO PROTETTO DI MIA FIGLIA"
Estratto dell’articolo di Federica Angeli per "la Repubblica - Roma"
«Volevano che la rinnegassi, che dicessi che era pazza, ma io ho detto di no. Mia figlia è una donna forte e deve andare avanti per la sua strada. Ha fatto questa scelta e io la rispetto » .
Laura, la madre di Tamara Ianni è sotto shock. La bomba esplosa sul suo balcone che ha stordito il quartiere, è un segnale molto pericoloso. Piange, è sconfortata, sente che lo Stato le ha abbandonate. Eppure la figlia e il compagno Manuel Cardoni hanno affidato la loro vita allo Stato.
(...)
È anche grazie alle loro parole circostanziate che 32 componenti della famiglia sinti sono finiti lo scorso 25 gennaio in arresto per associazione a delinquere di stampo mafioso. E ora, che il processo contro il potente clan di Ostia è entrato nel vivo, tocca a Tamara sedersi al banco dei testimoni per raccontare nell' aula bunker di Rebibbia tutto ciò che sa.
(...)
È amareggiata la mamma di Tamara, l' attentato della scorsa notte, con un ordigno rudimentale lanciato sul terrazzo ed esploso a metà ( due candelotti non si sono innescati) non se lo aspettava proprio. Eppure è arrivato, a tre giorni peraltro dal cinquantesimo anniversario dell' associazione nazionale polizia che ha scelto proprio Ostia come luogo simbolo in cui festeggiare alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del capo della polizia Franco Gabrielli.
« Non è facile vivere sotto protezione. Avevano messo anche me e mio marito in quel programma all' indomani della denuncia di Tamara. Ma io ho dovuto rinunciare. Ho una madre novantenne malata che ha bisogno di me e uno stipendio con cui vivo dignitosamente. Quando ti affidi allo Stato e cambi località, ti danno ora 50, ora 200 euro ogni tot e le assicuro che così non si può campare. Ora però ho paura a vivere in quella casa, sono sincera ».
Fonte: qui
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