5 SENZATETTO VIVONO NEL RITROVO DI FORTUNA TRA TENDE E PANNI STESI
LA POLIZIA LOCALE SI PREPARA A LIBERARE L’AREA
LUNEDÌ GLI AGENTI SONO INTERVENUTI A PRIMAVALLE, DOPO LA SEGNALAZIONE DI UN ACCAMPAMENTO DAVANTI AD UN ASILO NIDO.
ALTRI CE NE SONO TRA IL VERDE DI MONTE MARIO.
Alessandra Camilletti per il Messaggero
Un accampamento nel cuore del Pincio. Nel cuore di Roma.
Tende, giacigli, accessori. All' interno cinque uomini che hanno messo su casa nella zona panoramica per eccellenza della Capitale. Da una parte Trinità dei Monti, con subito sotto Piazza di Spagna, dall' altra la terrazza su piazza del Popolo con la vista mozzafiato sulla città e su San Pietro, da immortalare nelle foto e da catturare alla luce del tramonto.
Alle spalle Villa Borghese. Una scena che ha dell' incredibile, che striderebbe ovunque in città. Ma in particolare qui. E un' aria tutta romana da respirare, gustata a fine giugno anche dal presidente francese Emmanuel Macron, durante la sua visita a Roma.
Martedì hanno notato l' accampamento gli agenti della Polizia locale del I Gruppo Trevi, in pattugliamento in zona. Ieri pomeriggio una nuova verifica propedeutica allo sgombero.
L' area verrà liberata in questi giorni, non appena ci sarà la disponibilità dell' Ama, che con i propri mezzi deve smantellare le attrezzature e bonificare la zona.
IL PERCORSO
Si arriva da viale Trinità dei Monti, già di suo costellata di rifiuti e di erbacce al margine delle auto in sosta. Al bivio tra viale Gabriele D' Annunzio che scende verso piazza del Popolo e viale Adamo Mickievicz, che sale invece al Pincio, si apre un' area verde incolta. Con la suggestiva struttura in mattoni e ferro lasciata all' abbandono. Una serra, un giardino all' aperto.
Potrebbe essere un luogo di ritrovo da incorniciare. E invece è diventato un ricovero per senzatetto, ma attrezzati. Ci sono tende da campeggio, teloni usati come tettoia, coperte, attrezzature varie, accessori di vita quotidiana. Dalle bottiglie d' acqua alla bacinella dove lavare il bucato, fino ai fili di corda per poi stendere i panni ad asciugare. Al Pincio. Un paio di barattoli di vernice, un ombrello. Un varco d' accesso nella facciata in mattoni, quasi come fosse una vera porta di casa. La struttura lunga una trentina di metri su cui la vegetazione rampicante ha creato un bersò. Accesso libero.
All' interno alcuni uomini. Se ne contano cinque, verso le 9.30 di mattina. Dormono ancora, si alzano alle 10. Ma c' è anche chi si allunga ancora un po' sotto le coperte. Si sbrigano faccende, ci si prepara per la giornata. E verso chi prova ad avvicinarsi, la reazione dei padroni di casa è piuttosto dura.
LA GIORNATA
C' è chi racconta di averli visti aggirarsi in zona. C' è chi vede la sporcizia e si sporge. Chi, tra gli stranieri, si limita ad un «Incredible» in inglese e chi, invece, esplode in un italianissimo «Guarda che roba». E c' è chi pensa alla sicurezza, oltre che al fortissimo degrado: «Qui passano persone di continuo, in tranquillità, senza immaginare cosa ci sia lì sotto. Anche la sera e di notte». Tutto mentre al Pincio il sole è già alto. C' è chi sale con il risciò, chi scende di corsa, chi utilizza i gradini per fare lo step.
Chi si sofferma sulle panchine appena più in là a leggere il giornale sotto gli alberi. C' è chi già si affaccia alla terrazza del Pincio.
Il pergolato è diventato anche un naturale nascondiglio per il gruppetto: il verde copre la vista sia dall' alto sia lateralmente.
Ma non basta a coprire tutto.
L' accampamento si vede eccome. Basta affacciarsi dall' alto per capire che più di qualcosa non va.
Di baraccopoli nella Capitale ce ne sono purtroppo molte. La polizia municipale ne ha smantellate diverse, anche lungo il Tevere. Lunedì gli agenti sono intervenuti a Primavalle, proprio dopo la segnalazione de Il Messaggero di un accampamento davanti ad un asilo nido. Altri ce ne sono tra il verde di Monte Mario. Forse mai una così in Centro.
Fonte: qui
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