9 dicembre forconi: UNITED COLORS OF BENETTON OFFSHORE

lunedì 27 agosto 2018

UNITED COLORS OF BENETTON OFFSHORE

I BENETTON PAGANO LE TASSE IN ITALIA? 
SOLO DAL 2012, QUANDO PATTEGGIARONO CON IL FISCO DI BEFERA, POI STIPENDIATO DAL GRUPPO, IL TRASFERIMENTO DELLA SEDE DELLA HOLDING “SINTONIA” DAL LUSSEMBURGO IN ITALIA 
LA FAMIGLIA HA PAGATO 12 MILIONI IN CAMBIO DELLA RINUNCIA DELLO STATO A CONTESTARE GLI UTILI TENUTI ALL'ESTERO 
IL MISTERO DELLE SOCIETÀ CON IL MARCHIO TRA PANAMA E CARAIBI
Paolo Biondani e Leo Sisti per “l’Espresso”
autostrade benettonAUTOSTRADE BENETTON
Le società offshore con il marchio di famiglia tra Panama e Caraibi. E un' inchiesta fiscale, tenuta riservata, sui profitti autostradali spostati per dieci anni dall' Italia in Lussemburgo.
Sono i segreti esteri del gruppo Benetton, ora rivelati da una serie di documenti scoperti dall' Espresso.
TOSCANI BENETTON 4TOSCANI BENETTON
Dopo il tragico crollo del ponte di Genova, quando il vicepremier Luigi Di Maio ha accusato gli imprenditori veneti di arricchirsi con i pedaggi e portare i soldi all' estero, il gruppo Benetton ha risposto che è falso: la piramide societaria con cui controlla Autostrade per l' Italia, infatti, è tutta tricolore e paga le tasse nel nostro Paese.
QUEL CHE RESTA DEL PONTE MORANDI VISTO DAL QUARTIERE DEL CAMPASSO A GENOVAQUEL CHE RESTA DEL PONTE MORANDI VISTO DAL QUARTIERE DEL CAMPASSO A GENOVA
Fino al 2012 però la catena di comando portava all' estero, a una società-capogruppo lussemburghese, la holding Sintonia. Il suo trasloco in Italia fu spiegato dall' azienda con motivazioni puramente economiche: «La decisione è maturata a seguito della recessione globale iniziata nel 2008 che non ha consentito alla società di raggiungere l' obiettivo iniziale di attrarre nuovi investitori esteri».
fratelli benettonFRATELLI BENETTON
Ora però emerge che il rimpatrio di Sintonia è stato provocato da un' indagine fiscale. La Guardia di Finanza di Milano ha ipotizzato, come per altri grandi gruppi, un caso di "estero-vestizione" per il decennio 2001-2011: la holding lussemburghese, secondo l' accusa, era una società di comodo creata per minimizzare le tasse sugli utili prodotti in Italia. 
BENETTON TOSCANIBENETTON TOSCANI
L' indagine si è chiusa nel 2012 con una sorta di patteggiamento: l' Agenzia delle entrate ha rinunciato a contestare i conteggi degli utili dichiarati in Lussemburgo, quantificati da Sintonia in 50 milioni di euro; in cambio, il gruppo Benetton ha pagato 12 milioni e ha trasferito la holding dal Lussemburgo a Milano.
i meme sui benetton e il crollo del ponte di genovaI MEME SUI BENETTON E IL CROLLO DEL PONTE DI GENOVA
In quegli anni, peraltro, ad abbattere gli utili tassabili era soprattutto il peccato originale delle privatizzazioni all' italiana: anche Autostrade, come Telecom, è stata comprata a debito, attraverso una società-veicolo poi assorbita, con tutto il suo passivo, nella stessa azienda ceduta dallo Stato.
Dal 2001 al 2017, quindi, la società italiana ha incassato pedaggi per oltre 43 miliardi di euro, ma ha bruciato più di 7 miliardi (un sesto di tutti i redditi lordi) per ripagare i debiti bancari degli acquirenti privati. Dal 2012 comunque il gruppo Benetton, che oggi ha come capofila la società di famiglia Edizione srl di Ponzano Veneto, ha sempre pagato tutte le tasse in Italia.
il ponte di genova e le case sottostantiIL PONTE DI GENOVA E LE CASE SOTTOSTANTI
Nelle carte riservate dei paradisi fiscali, rivelate dal consorzio giornalistico Icij di cui fa parte l' Espresso, compaiono però altre società estere con il marchio Benetton. Ad Aruba, un' isola dei Caraibi sotto sovranità olandese, c' è una costellazione di offshore con la stessa denominazione del gruppo italiano e delle sue più celebri linee di abbigliamento.
ponte morandi a genovaPONTE MORANDI A GENOVA
"United Colors of Aruba NV Benetton" e "United Colors of Aruba" risultano attive fin dal 1990. Gli atti registrati ai Caraibi non rivelano i nomi degli azionisti, ma solo l' amministratore, Victor Nataf, che gestisce anche la "Undercolours Aruba" e altre compagnie con sigla italiana, come "Farfalla Nv". Il marchio veneto spunta anche in altre società di Aruba, gestite da un dirigente diverso, John Gerard Eman. Si chiamano "Keshet Alliance Nv Benetton" e "Keshet Alliance Nv Benetton Kids", sono state create nel 2012 e risultano anch' esse tuttora attive.
Il gruppo Benetton ha risposto alle domande dell' Espresso spiegando che tutte quelle offshore anonime sono dei rivenditori esterni. «Nessuna delle società elencate appartiene al gruppo Benetton. Si tratta di società costituite in loco dagli agenti o clienti che nei vari paesi acquistano e rivendono la merce con il marchio United Colors of Benetton.
Il modello Benetton si è sempre basato su una rete di agenti indipendenti e autonomi che lavorano in 120 paesi. La maggior parte dei clienti, rivenditori o agenti utilizza per le proprie società nomi che includono in un modo o nell' altro un riferimento a Benetton».

le macerie dopo il crollo del ponte morandi a genovaLE MACERIE DOPO IL CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA
La stessa risposta vale per la Mediterranean Fashiontrade Limited, creata nel 2009, attraverso lo studio Mossack Fonseca di Panama, per gestire «tutte le vendite di prodotti Benetton in Grecia e a Cipro». Questa offshore ha sede nell' isola di Man, ma fa capo a una tesoreria anonima, Figesta, collocata nelle isole Seychelles.
gilberto benettonGILBERTO BENETTON
Anche qui il titolare è misterioso: a rappresentarlo è un avvocato greco. Tocca quindi al gruppo italiano chiarire che la offshore di Man «appartiene all' ex agente Benetton per la Grecia, Sgombopoulos, ed è il veicolo da lui utilizzato per la gestione del proprio business: su questo soggetto il gruppo ha già subito una indagine penale, conclusasi con l' archiviazione». Risultato: «il gruppo Benetton da anni non ha più un agente in Grecia».
luciano benettonLUCIANO BENETTON
Diverso è il caso della Bristol Consulting Corp, creata il 25 settembre 2001 alle Isole Vergini Britanniche dalla filiale svizzera di Mossack Fonseca: come primo e unico amministratore è registrato Mauro Benetton.

La Bristol è stata chiusa tra novembre 2002 e aprile 2003, negli stessi mesi del famoso scudo fiscale di Berlusconi e Tremonti. L' azienda di Treviso oggi conferma che la Bristol faceva capo a quell' esponente della famiglia, ma precisa che era una sua società personale, che «non ha mai avuto alcun rapporto con il gruppo Benetton».
Fonte: qui

BENETTON, C'È UN DOSSIER SEGRETO DELLE BANCHE. DA USARE IN CASO DI REVOCA DELLA CONCESSIONE 

LA FAMIGLIA CADRÀ COMUNQUE IN PIEDI: PERDERE LE AUTOSTRADE NON PORTEREBBE AL DEFAULT DI ATLANTIA. 

E IL POSSIBILE INGRESSO DELLA CASSA DEPOSITI E PRESTITI SAREBBE PERFETTO: PACE COL GOVERNO E GARANZIA PER IL FUTURO. LO STATO NON AVREBBE NESSUN INCENTIVO A DANNEGGIARE UNA SOCIETÀ PARTECIPATA DAL TESORO…

Marco Antonellis per Dagospia

Ufficialmente non si può dire, ca va sans dire, ma i soliti bene informati giurano che nella capitale economica d'Italia, Milano, giri più di qualche dossier tra le principali banche d'affari, ovviamente in forma strettamente riservata, riguardante la possibile fuoriuscita dei Benetton dalla gestione delle autostrade italiane (se dovesse continuare lo scontro frontale con il Governo Conte e, soprattutto, se dovesse andare in porto la revoca della concessione).

Insomma, la famiglia Benetton starebbe valutando attentamente tutti i possibili scenari per capire quanto sarebbe possibile reggere ancora all'attacco del governo ma soprattutto come poter continuare, nello scenario peggiore, in caso di revoca della concessione sulla rete autostradale italiana.

E tutto sommato, spiegano fonti bancarie vicine al dossier, anche senza le autostrade del Belpaese "Atlantia potrebbe viaggiare a gonfie vele, comunque il gruppo non sarebbe a rischio default". Anche perché, si fa notare, oltre ai ricavi se ne andrebbero anche un bel po’ di debiti (che pesano parecchio su Autostrade per l'Italia).

Insomma, il gruppo di Ponzano Veneto potrebbe continuare a crescere e prosperare senza troppi problemi grazie alle numerose partecipazioni azionarie in aziende e società di mezzo mondo: aeroporti (Fiumicino, Ciampino e Nizza in Francia), concessioni autostradali (Cile, Brasile, Polonia, India, Polonia), la società di gestione dei Telepass, Pavimental, la società che gestisce il tunnel sotto la Manica 'EuroLink' e, ultima ma non ultima, la conquista della spagnola Abertis che gestisce autostrade nel cuore dell’Europa, Spagna e Francia. Insomma, sull'impero dei Benetton il sole sembra non tramontare mai.

E anche il possibile ingresso della Cassa Depositi e Prestiti in Atlantia è visto di buon occhio dalle parti di Ponzano Veneto tanto che c'è chi lo caldeggia apertamente. In una fase così delicata, spiegano fonti bancarie di alto rango, l'ingresso di Cdp sarebbe ossigeno puro per Atlantia, soprattutto dal punto di vista politico perché consentirebbe di mediare e migliorare i rapporti con il governo proprio ora, tra l'altro, che stanno per iniziare i processi.

Tutto ciò creerebbe i presupposti anche per trovare un accordo su tutte le altre spinose questioni aperte, dai rimborsi alla ricostruzione e la possibilità, in futuro, di disinnescare la revoca della concessione (sarebbe ben strano che lo Stato togliesse la concessione a se stesso, ovvero ad un’azienda partecipata dalla Cassa Depositi e Prestiti).

Insomma, per i Benetton l'ingresso di Cdp in Atlantia rappresenterebbe la fine dello scontro, l'uovo di Colombo, la soluzione a tutti i problemi. Per il governo significherebbe invece la ricerca di un compromesso. Il rischio, per entrambe le parti ma soprattutto per Di Maio e Salvini, è che sia la solita soluzione gattopardesca all'italiana: cambiare tutto per non cambiare niente.
LOGO ATLANTIALOGO ATLANTIA

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