9 dicembre forconi: La piena del torrente travolge gli escursionisti, 10 morti sul Pollino

martedì 21 agosto 2018

La piena del torrente travolge gli escursionisti, 10 morti sul Pollino

Ancora tre i dispersi, travolti dal Raganello





Sono dieci le vittime della tragedia delle Gole del Raganello in Calabria. Nella notte una delle persone rimaste ferite gravemente è deceduto nell'ospedale di Cosenza in conseguenza di un trauma toracico. Lo ha riferito il capo della Protezione civile della Regione Calabria, Carlo Tansi.
La protezione civile regionale, che in mattinata aveva aggiornato a 11 la conta dei morti, ha in seguito corretto il dato riportandolo a dieci. A causare l'errore, secondo Tansi, "è stata una sovrapposizione di informazioni nel corso della notte".
Sono invece tre, ufficialmente, le persone disperse tra coloro che ieri si trovavano nelle Gole del Raganello e sono state investite dalla piena. Il dato, fornito dai carabinieri, è ricavato dalle segnalazioni giunte nelle ultime ore al numero verde 800-222211 della Protezione civile regionale. Alle ricerche partecipano anche 3 squadre del soccorso alpino giunte da Umbria, Campania e Basilicata.
Tansi ha chiarito che "la difficoltà ad avere un quadro chiaro di chi manca all'appello è dovuta al fatto che gli escursionisti erano in gruppi sparsi. Molte segnalazioni sono pervenute nella notte al nostro numero verde. Tutte le vittime sono state identificate e, al momento, le persone ricoverate sono 11 e si trovano negli ospedali di Castrovillari quelli meno gravi e di Cosenza quelli più gravi(cinque) e uno a Rossano. Le ricerche non si sono mai interrotte e sono andate avanti tutta la notte. Con la luce del giorno è più facile procedere". Le operazioni di setaccio che vedono impegnati uomini e mezzi dei vigili del fuoco, della guardia di finanza e del soccorso alpino saranno spostate anche più a valle fino alla foce del torrente con il coinvolgimento della Capitaneria di porto perché c'è il timore che alcune persone siano finite a mare. "Pensate - ha detto Tansi - che un corpo è stato trovato a distanza di cinque chilometri dal punto dell'alluvione".
Fonte: qui
“I CORPI TRASCINATI VIA E SBATTUTI CONTRO LE ROCCE DA UN FIUME DI FANGO”
Estratto dell’articolo di Alfredo Sprovieri per “la Repubblica”
la piena del torrente raganello 6LA PIENA DEL TORRENTE RAGANELLO

(…)

Fra i superstiti c'è Cristina, ha 25 anni ed è arrivata all'ospedale del capoluogo di Cosenza in elisoccorso. I genitori sono arrivati in ospedale da Vaccarizzo Albanese, paesino della provincia di Cosenza, riescono a vederla dopo qualche minuto: è cosciente e lucida, ha ingerito fango e sbattuto forte all'altezza della milza. La furia del fiume ha travolto il suo gruppo di escursionisti, di cui facevano parte i cuginetti e uno zio. Qui, a distanza di ore dalla tragedia, nessuno riesce ancora a capire cosa sia potuto accadere nei canyon del Parco del Pollino. Un fiume di fango si è messo in viaggio verso valle a velocità sostenuta, travolgendo tutto quello che ha trovato fino alla foce sulla Piana di Sibari.
la piena del torrente raganello 5LA PIENA DEL TORRENTE RAGANELLO

Con una vistosa benda in testa, un turista olandese racconta tra le lacrime ma in buon italiano la fortuna di esserne uscito vivo: "È arrivata una valanga d'acqua, una cosa improvvisa, non abbiamo avuto il tempo di fare nulla. Sono stato fortunato. È stata una cosa incredibile, ho visto l'inferno, sono davvero senza parole e piango le persone che non sono riuscite a salvarsi", racconta sotto shock a chi cerca di consolarlo.

la piena del torrente raganello 4LA PIENA DEL TORRENTE RAGANELLO
Anche dopo il tramonto, spicca illuminato dalle sirene sulle gole diventate buie il ponte costruito dai romani per aprire una via di commercio fra oriente e occidente. Insieme al borgo nel quale si rifugiarono i perseguitati albanesi, rimane unico testimone dei segreti della montagna e delle disperate ricerche che sono andate avanti per tutta la notte. Costruire sui corsi d'acqua anticamente era ritenuto un sacrilegio, e la leggenda del posto, raccontano gli anziani, narra che per mantenere salvo dalle intemperie questo ponte, chi l'ha costruito dovette promettere un numero di anime al maligno. Ma quella di ieri non è una leggenda, e il tributo di questo lunedì infernale è stato altissimo.








La tragedia del Pollino poteva essere evitata: era stato lanciato l'allerta meteo

È di dieci morti il bilancio conclusivo della piena del torrente Raganello, nel Parco del Pollino a Civita, in provincia di Cosenza. I tre dispersi sono stati localizzati in mattinata grazie al gps dei loro telefonini: erano sul versante lucano del Pollino, dove si erano accampati rinunciando, a causa del maltempo, alla prevista gita alle Gole del Raganello.
I feriti sono 5, in gravi condizioni. Tra loro una bambina di 9 anni che ha perso i genitori), trasferita all’ospedale Cardarelli di Napoli, mentre quattro uomini presentano politraumi.

C’era l’allerta meteo

Una tragedia forse evitabile: c'era un bollettino di allerta meteo diffuso dalla Protezione civile sin dal giorno prima. Eventuali responsabilità saranno accertate dalla Procura di Castrovillari, che ha aperto un’inchiesta: omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione d’atti d’ufficio sono i reati ipotizzati.
Le dieci vittime provenivano da 5 regioni: Antonio de Rasis, 32 anni, calabrese, una guida esperta e volontario della Protezione civile, era stato tra i primi a prestare i soccorsi all'hotel di Rigopiano dopo la valanga; Paola Romagnoli, 55 anni, di Bergamo, Gianfranco Fumarola, 43 anni, di Martina Franca (Taranto), Miriam Mezzolla, 27 anni, di Taranto, Claudia Giampietro, 31 anni, di Conversano (Bari), Maria Immacolata Marrazzo, 43 anni, di Ercolano (Napoli), Carmela Tammaro, 41 anni, di Napoli, Antonio Santopaolo, 44 anni, di Napoli, Carlo Maurici, 35 anni, di Roma, Valentina Venditti, 34 anni, di Roma.

Il cordoglio di Mattarella e Conte

Cordoglio per la tragedia è stato espresso del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: "Tutto il nostro Paese prova grande tristezza per questa nuova tragedia che ha provocato tanti morti e feriti nel Parco del Pollino", ha detto il capo dello Stato. "Esprimo - ha aggiunto - la più grande solidarietà ai familiari delle vittime e ai feriti e ringrazio gli uomini del soccorso che hanno operato e stanno tuttora operando, con la consueta abnegazione, in condizioni difficili".
 Il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, ha scritto su twitter, oltre ad essere stato in contatto con le autorità locali da ieri pomeriggio: "Continuo a seguire con apprensione e tristezza gli sviluppi della tragedia del Pollino. Si tratta purtroppo di 10 deceduti, 11 feriti e 23 persone tratte in salvo illese. Un grazie all'instancabile macchina dei soccorsi. Il Governo è vicino ai familiari delle vittime e ai feriti".
Il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, usa toni polemici: "Siamo stanchi di piangere i morti", ha affermato. "Ho voluto fortemente essere qui, accanto a queste persone sofferenti, per far sentire anche alle loro famiglie la vicinanza non solo mia ma di tutto il governo", ha sottolineato Costa. Per domani mattina, invece, è in programma la visita del capo del dipartimento della Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli, che, accompagnato dal presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, effettuerà un sopralluogo in elicottero sui posti della tragedia.

Senza attrezzatura nella gola

Le Gole del Raganello sono visitate ogni giorno da decine di escursionisti. Non ci sono accessi controllati ed ognuno può muoversi autonomamente. Ieri, se le ricostruzioni fornite fino ad ora saranno confermate, c’erano due gruppi di turisti ed escursionisti. Nessuno di loro, pare, era attrezzato per una escursione vera e propria.

Il numero dei visitatori nella zona, specie durante i fine settimana e i giorni di festa, è altissimo. L’onda di piena giunta ieri ha travolto tutti sia per la forza che per la portata del torrente. Un muro d'acqua e detriti di almeno 2,5 metri di altezza che ha scaraventato le persone a centinaia di metri di distanza. Alcuni corpi sono stati recuperati ad almeno tre chilometri dal punto di “impatto” della piena.  Fonte: qui
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