Questa è l'opinione di Pedro Netto, responsabile per le relazioni internazionali della Confederazione brasiliana dell'agricoltura e dell'allevamento (CNA).
"Per le sanzioni, sarà difficile per il Brasile ottenere finanziamenti per le esportazioni verso l'Iran", ha detto all'edizione brasiliana di Sputnik. "I rapporti con le banche saranno difficili e senza essi gli esportatori brasiliani incontreranno maggiori difficoltà nel ricevere denaro per i prodotti venduti. Pertanto, con queste nuove sanzioni, ci aspettiamo che il nostro commercio diminuirà sensibilmente".
Secondo il ministero dell'Agricoltura del Brasile, nell'ultimo anno le esportazioni di prodotti agricoli verso l'Iran hanno raggiunto il valore 2,3 miliardi $. Le forniture sono cresciute costantemente negli ultimi anni, in particolare dopo la firma dell'accordo internazionale sul programma nucleare iraniano nel 2015.
Per gli esportatori brasiliani l'Europa potrebbe diventare il canale attraverso cui eludere le sanzioni statunitensi. Secondo Pedro Netto, gli imprenditori brasiliani hanno usato questa soluzione in passato, in quanto anche dopo la firma dell'accordo del 2015 gli scambi commerciali con l'Iran erano rimasti ancora limitati per alcune disposizioni dei contratti sottoscritti tra le banche brasiliane e statunitensi.
"La maggior parte delle banche brasiliane non erano favorevoli a finanziare direttamente il commercio con l'Iran, in quanto vincolate da accordi con gli Stati Uniti: anche se le sanzioni erano state alleggerite, continuavano a ritenere questo Paese coinvolto in progetti non approvati dal governo americano", ha spiegato l'interlocutore di Sputnik.
Pertanto per effettuare le transazioni necessarie, gli esportatori brasiliani sceglievano principalmente il sistema bancario europeo o mediorientale.
Se il presidente degli Stati Uniti Donald Trump non mostra di voler far passi indietro sulla sua decisione relativa all'Iran, gli esportatori brasiliani dovranno tornare a sfruttare questo schema. Allo stesso tempo la settimana scorsa Trump ha già messo il mercato globale di fronte ad una scelta, come al solito attraverso il suo mezzo di comunicazione preferito Twitter: o l'Iran o gli Stati Uniti.
Sarà una scelta difficile per il settore agroalimentare brasiliano, dato che l'anno scorso l'Iran è diventato il sesto maggiore importatore dei prodotti agricoli brasiliani, alle spalle di Cina, UE, USA, Giappone ed Hong Kong. Certamente, nonostante l'importanza della cooperazione con l'Iran, questo è ancora molto lontano dallo scambio commerciale tra USA e Brasile. Nel 2017 le esportazioni brasiliane in Iran hanno raggiunto i 2,3 miliardi $, mentre il mercato americano ha assorbito prodotti agricoli brasiliani per 6,7 miliardi $.
Secondo Pedro Netto, se i Paesi della UE riusciranno a mantenere un rapporto stabile con l'Iran, l'impatto delle sanzioni sull'economia brasiliana sarà meno dannoso.
"Per quanto riguarda il commercio, il più grande beneficiario dell'accordo nucleare con l'Iran non è stato il Brasile, ma la UE. Inoltre le voci di protesta più forti contro l'uscita dall'accordo nucleare iraniano da parte di Washington si sono sentite dall'Europa. Se l'Unione Europea riuscirà a trovare un modo per tutelarsi da queste sanzioni degli Stati Uniti, per il Brasile le conseguenze saranno meno pesanti. E' qualcosa di più di semplici relazioni bilaterali tra il Brasile e l'Iran è legato a molti fattori, in primo luogo l'Unione Europea", ha sottolineato l'esperto.
Tuttavia, a prescindere dalla posizione dei Paesi europei, secondo Netto, i produttori agricoli brasiliani andranno incontro a perdite.
"Nella prima metà di quest'anno il Brasile ha leggermente ridotto le esportazioni verso l'Iran, ma allora Teheran era ancora un partner importante. Naturalmente la riduzione del commercio colpirà i produttori agricoli, che effettuano le loro esportazioni lì", ha detto.
La decisione del governo americano ha suscitato preoccupazione nel business brasiliano, che si apprestava ad espandere i legami commerciali con l'Iran. Lo scorso marzo, nel corso della riunione sulle relazioni economico-commerciali Brasile-Iran, la Confederazione Nazionale dell'Industria del Brasile (CNI) aveva persino proposto di firmare un trattato di libero scambio tra il Mercosur e l'Iran.
"Confederazione Nazionale dell'Industria ha detto che in questo momento nei rapporti con l'Iran occorre dare la priorità nell'agenda economica, relativamente al commercio e agli investimenti. Allo stesso tempo l'avvio dei negoziati sulla firma di un accordo commerciale tra il Mercosur e l'Iran è uno dei punti più importanti", aveva detto durante la discussione il vicepresidente della Confederazione Nazionale dell'Industria Paulo Tigre.
L'accordo non è stato firmato. L'edizione brasiliana di Sputnik si è rivolta alla Confederazione Nazionale dell'Industria per scoprire come le sanzioni degli Stati Uniti influenzano le imprese brasiliane, al momento ha risposto che si sta svolgendo un'analisi preliminare delle conseguenze.
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