Secondo la Banca Mondiale, per la prima volta il Pil indiano ha superato quello della Francia e presto sarà tra i primi del pianeta. Ma il paese è solo 90esimo nella classifica dell’Indice di sviluppo umano
Mentre tutti seguono col fiato sospeso il duello politico-economico, per fortuna non militare, fra Stati Uniti e Cina a colpi di dumping e di dazi, a fari spenti avanza il terzo incomodo, di cui pochi sembrano curarsi: l’India di Narendra Modi, il primo ministro che è considerato l’equivalente asiatico dei sovranisti europei.
Ci informa la Banca Mondiale che il Prodotto interno lordo (Pil) dell’India nel 2017 ha per la prima volta nella storia superato quello della Francia: 2.597 miliardi di dollari contro 2.582.
L’India è così diventata la sesta potenza economica mondiale dietro a Stati Uniti, Cina, Giappone, Germania e Regno Unito. Da ieri tre delle sei più grandi economie del mondo sono asiatiche (l’Italia è nona).
L’India naturalmente resta un paese povero e popoloso di 1 miliardo e 324 milioni di abitanti, nel quale il reddito medio annuale è di appena 7.055 dollari, mentre quello francese è di 42.779 dollari, poco più di quello italiano: 39.817 dollari.
Nel 2017 l’India è diventata anche il paese più popolato del mondo, avendo superato la Cina che registra 1 miliardo e 290 milioni di abitanti. Anche dopo aver rinunciato ufficialmente alla politica del figlio unico, difficilmente la Cina potrà ri-sorpassare a livello demografico l’India.
Potrà tenerle testa dal punto di vista della crescita economica, ma fra qualche anno, stando alle previsioni della Banca Mondiale, se la ritroverà sul podio dei Pil più grandi del mondo: già nel 2027, cioè fra appena nove anni, l’India diventerà la terza potenza economica del pianeta dietro agli Stati Uniti e alla Cina.
Il sorpasso di quest’ultima sugli Usa è previsto per il 2032. In quell’anno tre dei primi quattro posti della classifica mondiale del Pil saranno occupati da paesi asiatici: la Cina prima, l’India terza e il Giappone quarto.
L’Italia sarà scesa dal nono posto di oggi al tredicesimo. Quello che più colpisce è la rapidità con cui stanno avvenendo questi cambiamenti nelle gerarchie economiche mondiali: nel 2009, appena 9 anni fa, il Pil dell’India era 1.324 miliardi di dollari, cioè la metà di quello che è oggi.
Ancora nel 2004 il Pil della Cina era identico a quello dell’Italia, oggi è quasi sei volte più grande: 11.221 miliardi di dollari contro 1.939.
Solo nelle classifiche dell’Indice di sviluppo umano, che oltre al reddito comprendono il tasso di alfabetizzazione e la speranza di vita alla nascita, l’Italia è ancora molto avvantaggiata su Cina e India: la prima occupa il 90° posto della classifica dello Human Development Index e l’India il 131°, mentre l’Italia sta al 26° posto fra i paesi ad alto sviluppo umano. Fonte: Tempi
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