Per governare non basta l’onestà: per il M5S possiamo stare abbastanza certi sulla loro integrità mentre per il PD è meglio stendere un velo pietoso, dal compagno G(reganti) dei tempi andati in Tangentopoli alla famiglia Renzi indagata per false fatturazioni dei nostri giorni, passando per lo scandalo coop rosse nella gestione dei migranti dell’inchiesta Roma Capitale, gli esempi di malcostume e corruttele varie a sinistra si sprecano.
Quello che è certo – e lo dico non nascondendo la mia simpatia per la politica quanto meno onesta dei giovani parvenu – è che non basta essere di buoni propositi per poter portare risultati, ci vuole anche la competenza.
Purtroppo il M5S è – sigh – un’accozzaglia di persone certamente di buona volontà ma anche assolutamente non preparata. Lavoravo un po’ di tempo fa per i ministeriali francesi e mi ricordo una persona carinetta che lavorava in un ruolo chiave senza averne le doti, nonostante il buon titolo di studio: alla mia domanda sul perchè una persona di fatto stupidotta veniva messa a ricoprire – con regolari danni – un ruolo così importante fu che, visto che era stupidotta, la si manipolava facilmente e nel caso le si faceva prendere tutte le colpe. Capito il messaggio, vero?
Ora, riassumo: il M5S vuole attuare provvedimenti che abbisognano di coperture, tante. Ad esempio il reddito di cittadinanza, per altro negato e cancellato recentemente in Finlandia dopo aver fatto da apripista negli scorsi anni. A parte l’immoralità di dare soldi a chicchessia per non lavorare, bisogna comprendere che per dare soldi a pioggia bisogna averli, i soldi. E se non li si ha bisogna trovarli. Visto che dall’EUropa non si vuole uscire né lato PD né lato M5S (accettando dunque di sottostare ai parametri austeri di Maastricht, senza lamentarsi dell’asimmetria di trattamento ad esempio col gigantesco surplus tedesco, tecnicamente parimenti fuori parametri), appunto, per distribuire tali e tanti soldi a pioggia ai cittadini bisognerà necessariamente mettere nuove tasse. O tagliare i costi, che per come sono messi i conti statali significa risparmiare su sanità e pensioni, di gran lunga le due poste più importanti nel computo delle uscite statali.
Or dunque, ipotizzando anche solo di tagliare le pensioni, ad esempio andando a cancellare la quota retributiva, che conseguenze si avrebbero? A parte il malcontento popolare, che non farà fatica ad estendersi ai figli che dovranno aiutare finanziariamente i genitori le cui entrate verranno ridotte per legge, a livello economico le ricadute saranno disastrose in quanto causeranno un’ulteriore riduzione dei consumi interni, già asfittici. E ridurre i consumi significa ridurre il PIL. E riducendo il PIL a parità di debito – cosa non scontata, visto che con il reddito di cittadinanza tenderà a salire -, il rapporto debito/PIL esploderà costringendo l’EUropa austera a chiedere il rientro nei parametri austeri. Ossia ulteriori maggiori tasse e via dicendo… una spirale!
Altra possibilità, tassare anche la prima casa di abitazione e/o raddoppiare l’IMU per gli immobili a copertura del reddito di cittadinanza (come non casualmente suggerisce la francese Lagarde, messa da Sarkozy a capo dell’FMI ai tempi del golpe ordito dall’estero contro l’Italia nel 2011): come risultato sarebbe la stessa cosa, le maggiori tasse ridurrebbero i consumi della gente, dunque giù PIL e su rapporto debito/PIL, con conseguenti richiami EUropei.
L’unica arma rimasta è tagliare le pensioni e/o una imposta patrimoniale… Ma gli stranieri (ho detto francesi e tedeschi) vorranno le aziende italiane!!
Ultima soluzione, attaccare il capitale immobilizzato, ovvero i risparmi delle famiglie, ossia quella quota di denaro che ognuno tiene da parte per affrontare le tante incertezze del futuro. In una parola, imposta patrimoniale sui risparmi delle famiglie. Risultato: encore, minori consumi come risultato della paura di non avere più cuscinetti di protezione.
Alla fine la soluzione teoricamente ottimale per un governante assai cinico sarebbe solo quella di trovare il modo di aumentare le tasse – ad esempio sul patrimonio privato [improduttivo per lo Stato], ossia il risparmio delle famiglie – senza però far scendere il PIL ossia senza far scendere i consumi.
Per fare questo esiste una soluzione: si chiama dittatura. Ossia da una parte mettere ad esempio l’IMU sulla prima casa, raddoppiare l’IMU in generale con la revisione del catasto, tagliare le pensioni retributive e la sanità e dall’altra parte obbligare le persone a consumare, per legge. Per fare questo basta mettere multe che somiglino ad espropri con il fine di costringere chiunque a consumare, a spendere: ad esempio, se non rinnovi la tua casa ogni anno, magari a fronte di nuove norme ambientali, ti mettiamo una multa che la casa alla fine te la devi vendere. O ti costringiamo a cambiare l’auto a benzina con una elettrica, facendoti indebitare (anche se l’auto elettrica inquina di più di quella a combustione interna, ndr). O ti imponiamo consumi obbligati, ad esempio un contributo obbligatorio sulle assicurazioni obbligatorie [che esiste già] ad esempio. O aumentiamo le accise su elettricità, benzina, e via dicendo. O magari obbligando a targare ed assicurare anche le biciclette. O qualche amenità simile: risultato, mazziato al primo giro chi potrà scapperà dall’Italia.
Ma anche per questo c’è la soluzione, mettere una tassa su chi emigra, come in Giappone: chi se ne va dal paese deve pagare il conto, facile no? Quando dicevo dittatura….
In tutto questo, lo avete capito, la strada verso la fine non solo del benessere italico ma anche dell’Italia unita, come paese in pace e benestante, è segnata. Infatti vediamo proprio in questi giorni continui sequestri di esplosivi ed armi contrabbandati da est europei (soprattutto bosniaci) in Italia: ben ricordando che gli americani di turno che volessero far arrivare armi in Italia, beh, loro ce l’hanno già in loco (dalla guerra in Serbia, solo chi non ha i mezzi in loco e non vuol fa sapere cosa sta facendo – oltre a parlare molto probabilmente francese/tedesco – si serve di ex jugoslavi come corrieri, …), non vedo altra possibilità che dietro a tali traffici “esplosivi” ci siano francesi e tedeschi, nell’ottica dell’attacco finale al benessere italico ed alla pace sociale per prendersi le spoglie di quello che resta, tempo altri due o tre anni di governi che non fanno gli interessi italiani ma stranieri, magari questa volta non attraverso politici corrotti come negli scorsi anni ma questa volta con quelli non preparati (ho detto M5S?).
Ricordatelo sempre, l’annientamento di un paese segue tre fasi, in serie: annientamento economico, politico ed alla fine geostrategico. L’esplosivo in arrivo alle frontiere dimostra che siamo entrati nell’ultima fase.
Dunque avanti col carro e coi buoi, avanti con un “governo epilogo” di una nazione che fu ricca ed importante, avanti verso la miseria di una coalizione PD e M5S. L’unica consolazione è che al prossimo giro la Lega avrà la maggioranza assoluta – e state certi che andrà a punire corporalmente i traditori politici precedenti rimasti in Italia, peccato che la maggior parte di loro farà come Enrico Letta scappando all’estero -. Purtroppo, ormai, a tale punto il danno sarà definitivo.
Come ben capite, per riffa o per raffa una deriva autoritaria in Italia nei prossimi 5 anni è praticamente certa.
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