9 dicembre forconi: C’E’ VOLUTO IL CONSIGLIO DI STATO PER SEPPELLIRE LA TASSA SULLE BIOSHOPPER: ORA LE BUSTE DI PLASTICA SI POSSONO PORTARE DA CASA

venerdì 6 aprile 2018

C’E’ VOLUTO IL CONSIGLIO DI STATO PER SEPPELLIRE LA TASSA SULLE BIOSHOPPER: ORA LE BUSTE DI PLASTICA SI POSSONO PORTARE DA CASA

E PER LE FAMIGLIE ARRIVA UN RISPARMIO DI 12 EURO ALL’ANNO

Giuseppe Marino per il Giornale

sacchetti bio per la spesa 3SACCHETTI BIO PER LA SPESA 
Alla fine la mobilitazione tanto disprezzata da Renzi è servita eccome: è solo dopo la denuncia del Giornale, e l' eco sui social network, che il governo ha deciso di chiedere al Consiglio di Stato un parere sulla possibilità di portare da casa i sacchetti per la frutta il cui acquisto era stato imposto per legge. E ieri è arrivata la risposta che apre alla possibilità per i consumatori di sfuggire all' assurdo diktat imposto ai supermercati (e ai loro clienti) obbligati a far pagare i bioshopper in ossequio a una inconsistente logica ecologista.

La scappatoia individuata dal supremo organo della giustizia amministrativa è contenuta nella legge stessa, poco attenta ai consumatori ma molto favorevole al business (il settore è largamente dominato da un' unica azienda, la Novamont). Con il parere numero 859, i consiglieri di Stato argomentano il diritto dei clienti di comprare altrove i sacchetti e portarli al supermercato, visto che la legge conferisce un prezzo agli shopper e quindi li inquadra come «beni autonomamente commerciabili».
SACCHETTI DI PLASTICA BIODEGRADABILISACCHETTI DI PLASTICA BIODEGRADABILI

Ma c' è di più: il governo ha giustificato la misura dirigista con il richiamo alla normativa europea che impone di ridurre l' uso di plastica, imponendo l' adozione di sacchetti compostabili e biodegradabili, ma non si era preoccupato minimanente di garantire una vera riduzione dell' uso di plastica incentivando il ricorso ad altri materiali e di contenitori, con un paradossale tradimento di fatto della direttiva europea, che infatti esenta dall' obbligo di pagare proprio i sacchetti per la frutta.
SACCHETTI DI PLASTICA BIODEGRADABILISACCHETTI DI PLASTICA BIODEGRADABILI

Il Consiglio di Stato si è però appellato al principio ecologista contenuto nella legge aprendo alla sua applicazione più efficace: usare contenitori diversi dai sacchetti in plastica. Il linguaggio è giuridico ma esplicito: «Deve certamente ammettersi la possibilità di utilizzare, in luogo delle borse ultraleggere messe a disposizione, a pagamento, nell' esercizio commerciale, contenitori alternativi alle buste in plastica, comunque idonei a contenere alimenti quale frutta e verdura, autonomamente reperiti dal consumatore». E non è tutto: i magistrati aggiungono che non si può «inoltre escludere, alla luce della normativa vigente, che per talune tipologie di prodotto uno specifico contenitore non sia neppure necessario».

sacchetti 2SACCHETTI 
La pronuncia smonta i piani di chi ha voluto inserire l' emendamento sui sacchetti in pieno agosto all' interno di una legge che non c' entrava nulla (il decreto sullo sviluppo del Mezzogiorno). E potrebbe anche scombinare i calcoli dell' industria beneficiata dall' emendamento. Assobioplast, l' associazione delle aziende di settore, aveva stimato in 8-10 miliardi di shopper il fabbisogno imposto dalla norma. A conti fatti, visto che il prezzo dei bioshopper si aggira tra i 2 e 4 centesimi, l' affare avrebbe fruttato tra i 160 e i 320 milioni di euro. Molti commentatori, forse non troppo abituati a dover fare di conto per arrivare a fine mese, avevano liquidato come trascurabile la ricaduta sulle famiglie.

La spesa media prevista, 12 euro l' anno, non è un' emorragia, ma pur sempre una cifra non trascurabile, considerando che, ad esempio, il rincaro sulla bolletta del gas che ha irritato le associazioni dei consumatori a inizio anno ammonta a una ventina di euro.

E, soprattutto, 12 euro di troppo considerato che «l' obbligo di sacchetto» avrà avuto un impatto discutibile sull' ambiente. Resta da vedere come si regoleranno ora i supermercati, cui il Consiglio di Stato rimette l' obbligo di vigilare «sula tutela della sicurezza e igiene degli alimenti». E visto che il governo non ha dettato regole, la possibilità di intoppi e contestazioni non è remota.

Fonte: qui

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