9 dicembre forconi: E' GUERRA COMMERCIALE TRA USA E CINA: NELLA NOTTE MISSILI INTERCONTINENTALI SULLA CINA.

venerdì 6 aprile 2018

E' GUERRA COMMERCIALE TRA USA E CINA: NELLA NOTTE MISSILI INTERCONTINENTALI SULLA CINA.


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Ma davvero c’era qualche ingenuo che credeva che le trattative tra gli Stati Uniti e la Cina per evitare una vera e propria guerra commerciale erano dietro l’angolo?
La risposta non è tardata ad arrivare, nella notte l’amministrazione Trump ha lanciato altri 100 miliardi di missili protezionistici in direzione della Cina, la risposta del presidente americano a quella che lui chiama una rappresaglia cinese non è tardata ad arrivare, questa è la dinamica empirica di una guerra commerciale…

Trump asks for $100 billion in additional tariffs on Chinese products

Il presidente Donald Trump  ha dichiarato di aver incaricato il rappresentante commerciale degli Stati Uniti di prendere in considerazione ulteriori 100 miliardi di tariffe aggiuntive contro la Cina.
“Alla luce delle ingiuste rappresaglie della Cina, ho incaricato la USTR di valutare se ulteriori 100 miliardi di tariffe aggiuntive sarebbero appropriate ai sensi della sezione 301 e, in tal caso, di identificare i prodotti su cui imporre tali tariffe”, ha detto Trump in una nota.
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Appena due ore dopo che Trump ha lanciato i suoi missili, la Cina ha risposto per le rime, rilasciando una dichiarazione ufficiale che prefigura un’ulteriore ed inevitabile rappresaglia nell’intensificarsi della guerra commerciale tra le due maggiori economie del mondo.
Il bello è che i signori mercati credevano davvero al dialogo tra le due superpotenze in materia commerciale, ma soprattutto ci sono ancora giro fessi ed ingenui che hanno in coraggio di investire sull’azionario…


Quindi quei geni di Navarro e Ross, gente che ha scritto libri con dichiarazioni di guerra esplicite alla Cina, pensa di bloccare oltre il 30 % delle esportazioni cinesi nei confronti dell’America con tasse intorno al 25 %, un’escalation che farà venire i brividi all’Europa…prossimo obiettivo.
Il presidente americano è convinto che la Ue sia “fortemente contro” gli Usa in ambito commerciale. Parlando durante una discussione sulla riforma fiscale in West Virginia, Donald Trump ha affermato: “E’ quasi come se non potessimo fare business” nel Vecchio Continente. La Ue “spedisce le sue auto qui, spedisce di tutto ma non vuole prendere i nostri prodotti. Non possiamo permetterlo”, ha aggiunto. Bruxelles è impegnata a negoziare con Washington affinché la Ue sia esclusa in modo permanente e non solo temporaneo dai dazi su acciaio e alluminio fatti scattare da Trump il 23 marzo scorso. America 24

Giusto la ciliegina sulla torta, ieri sono usciti i dati della bilancia commerciale in America, dati che faranno molto piacere a Donald Trump…
Usa: deficit commerciale a febbraio ai massimi dell’ottobre 2008
Il deficit commerciale negli Stati Uniti è cresciuto a febbraio più delle previsioni. Stando a quanto annunciato dal dipartimento del Commercio, il deficit è salito dell’1,6% rispetto al mese precedente a 57,6 miliardi. Si tratta di massimi dell’ottobre del 2008 quando il dato raggiunse i 60,2 miliardi. Gli analisti si aspettavano un deficit di 57 miliardi. Sia le importazioni sia le esportazioni sono aumentate dell’1,7% raggiungendo livelli record, riflesso di una domanda forte sia in Usa sia all’estero. Il valore delle importazioni a febbraio, tuttavia, è stato superiore a quello delle esportazioni: 262 miliardi di dollari contro 204,4 miliardi.America 24
Intanto un tacca negativa per la crescita del pil del primo trimestre dell’anno, poi un’ulteriore spinta all’amminostrazione Trump ha mettere dazi ovunque per fermare le importazioni, ma si sa sono ignoranti sino al midollo.
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Nel frattempo occupiamoci di cose serie, in arrivo nel pomeriggio i dati sull’occupazione americana dello scorso anno, ci sono tutte le premesse per un dato pessimo, ma come ben sapete non ci sbilanciamo a pronosticare un sondaggio che è uno dei più taroccati dell’intera economia globale.
Ieri delusione per le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione che sono aumentate di ben 24.000 unità a 242.000, allontanandosi dai minimi del 1973 raggiunti nella settimana precedente dato rivisto al rialzo con i soliti analisti che prevedevano un aumento di sole 7.000 unità, dato negativo che è confermato anche dall’indice Challenger che registra la più alta percentuale di licenziamenti degli ultimi due anni…
Highlights
Layoff announcements surged in March, to 60,357 from 35,369 in February for the highest total in nearly two years. Retail, increasingly affected by movement away from brick-and-mortar and toward e-commerce, is once again to blame with layoffs in the sector totaling 35,042 followed in the distance by telecommunications at 4,056. Though these results probably won’t lower forecasts for tomorrow’s employment report, they definitely point to weakness for retail payrolls.
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Nel frattempo per gli amici di Machiavelli altre due piccole perle grazie alla segnalazione del nostro Roberto,  e un memo per i lettori distratti.
Aprite bene le orecchie perché questi saranno gli ultimi miei riferimenti in materia sul blog, alcuni di Voi mi hanno scritto di non dare le perle in pasto… quindi approfondimenti, analisi e dinamiche da oggi in poi solo attraverso i manoscritti di Machiavelli dedicati a chi sostiene il nostro lavoro…
Una recente nota il team europeo di Citigroup ha dichiarato che i titoli emessi dal Tesoro degli Stati Uniti a 30 anni sono la classe di attività più economica del pianeta. Ovvero ha dichiarato l’ovvio che un gregge di ignoranti non ha ancora compreso!

Riporto per l’ultima volta un pezzo tratto da un articolo del Sole 24 Ore, già pubblicato in precedenza…Così i titoli di Stato Usa sfidano le leggi della gravità
 la ragione dello strano comportamento dei titoli di Stato Usa risiede negli enormi flussi di acquisti provenienti dai grandi investitori istituzionali mondiali, che lui conosce molto bene: colossali fondi pensione, giganti del mondo assicurativo e così via.

I quali agiscono in modo perfettamente razionale.

Sul fronte azionario, gli istituzionali hanno incassato profitti straordinari grazie a un rally borsistico a tre cifre percentuali, lungo ben nove anni. Ora vogliono soprattutto una cosa: evitare di perdere i soldi guadagnati.

E qual è il posto più sicuro dove parcheggiare i profitti che serviranno a pagare le future pensioni nei Paesi sviluppati? L’obbligazionario governativo statunitense.

Che acquistano a mani basse, alimentando il rally.
Buona Consapevolezza e soprattutto lasciate il gregge, usate il cervello e l’irrazionalità lasciatela agli avidi e ignoranti.
Fonte: qui

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