9 dicembre forconi: DENUNCIATI I QUATTRO OPERAI CHE HANNO USATO IL BARBECUE TRA I LOCULI DEL CIMITERO DI UN PAESE IN PROVINCIA DI SIRACUSA

martedì 5 dicembre 2017

DENUNCIATI I QUATTRO OPERAI CHE HANNO USATO IL BARBECUE TRA I LOCULI DEL CIMITERO DI UN PAESE IN PROVINCIA DI SIRACUSA

DIPENDENTI DI UNA DITTA PRIVATA CHE CURA LA MANUTENZIONE DELLE TOMBE E L’INCISIONE DELLE LAPIDI, SONO INDAGATI CON L’ACCUSA DI VIOLAZIONE DI SEPOLCRO

Fabio Albanese per www.lastampa.it

Per giorni, quella singolare immagine ha girato sui social, con gli utenti a chiedersi se non si fosse trattato di un fotomontaggio: quattro persone che armeggiano attorno a un barbecue fumante tra i loculi di un cimitero. 

BARBECUE NEL CIMITERO IN PROVINCIA DI SIRACUSABARBECUE NEL CIMITERO IN PROVINCIA DI SIRACUSA
Ora si scopre che non si trattava di una foto falsa perchè i carabineri di Priolo Gargallo, comune a nord di Siracusa nel cuore di uno dei poli petrolchimici più grandi d’Europa, hanno denunciato i quattro «campeggiatori» del locale cimitero, con l’ipotesi di reato di violazione di sepolcro.

Sono quattro dipendenti di una ditta privata che cura la manutenzione delle tombe e l’incisione delle lapidi. Il più anziano ha 61 anni, il più giovane 27. Sono tutti originari di Siracusa e incensurati.  Secondo la ricostruzione dei carabinieri, i quattro hanno acceso il barbecue lo scorso 28 novembre, durante la pausa pranzo, grigliando bistecche e salsicce. 

Nel cimitero di Priolo non c’erano dipendenti comunali in quel momento, perchè la direttrice era anche lei in pausa pranzo e il custode era assente per malattia. Nessuno si sarebbe accorto di nulla se non fosse saltata fuori quella foto divenuta rapidamente virale sui social, con commenti tra lo sbalordito, l’ironico e l’indignato. 

L’amministrazione comunale ha avviato una indagine interna e anche i carabinieri si sono messi al lavoro, arrivando in poco tempo a individuare i quattro operai «grigliatori» che, al momento della denuncia, cadevano dalle nuvole: «Non pensavamo di fare nulla di male».  

Fonte: qui

Nessun commento:

Posta un commento