Processo Aemilia: le foto della prima udienza a Reggio Emilia |
Le condanne del processo Aemilia, cento imputati, un manipolo di pentiti, omicidi e altri delitti ricostruiti, insomma una ganster story della ‘ndrangheta a Reggio Emilia degli ultimi decenni, va in scena da mesi al tribunale di Bologna, come una serie tv, tipo Gomorra.
Però la città è tranquilla perché, caso unico nella storia criminale del Paese, i mafiosi agivano senza coinvolgere tecnici, politici, imprenditori, pubblici funzionari.
Insomma, costruivano pezzi di città senza che si sappia chi li ha autorizzati, s’ inserivano nei trasporti, senza che si conoscano i loro clienti, sembra incredibile, ma tanto basta alla città e ai suoi reggenti politici locali e nazionali, per sentirsi assolti.
Poi accade che venga ucciso un parente di un pentito e una certa ansia percorre la città, vuoi vedere che la ‘ndrangheta esiste davvero e ammazza pure?
Tranquilli, non era vero niente, dalle ultime notizie pare che lo sfortunato sia stato ucciso da un vicino, arrabbiato perché il nostro gli gettava le briciole nel giardino.
Lo ammettiamo, a Reggio Emilia, Città delle persone, si è tirato un sospiro di sollievo!
Certo uccidere uno per delle briciole è un atto d’ intolleranza o, se vogliamo, un eccesso di difesa, ma afferma ancora una volta che a Reggio la mafia non esiste e non uccide né d’estate, né d’inverno.
Certo nell’ultimo periodo pare, dico pare, perché bisogna essere garantisti, abbiano preso fuoco nove auto e, pur non essendo particolarmente caldo, siamo portati a credere si tratti di fenomeni di autocombustione, poi il pizzo e l’usura sono fenomeni criminali minori e supponiamo che perciò resteranno irrisolti.
Comunque non determinano l’esistenza della ‘ndrangheta, né alcuna collusione con la politica dominante. Resta solo qualche sprovveduto che continua a credere che a Reggio non manchino i reati, ma le indagini, visionari che credono che molte cooperative siano fallite e che molti fornitori, prestatori di denaro e lavoratori ci abbiano perso il posto e pure i soldi, ma è un’ illusione.
La qualità della vita migliora e la democrazia è così forte, che ogni critica al sindaco è un attacco alla Costituzione.
Comunque la cosa importante è che la ’ndrangheta non esiste, quindi non capiamo di cosa si stiano pentendo i pentiti, da noi la mafia non agisce, figuriamoci sotto Natale, siamo a Reggio Emilia, non a Reggio Calabria!
Fonte: qui
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